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La cistite interstiziale (CI) o sindrome del dolore vescicale (PBS) è una sindrome cronica caratterizzata dalla distruzione progressiva dello strato più superficiale della vescica (strato di GAG), che la rende sempre più sensibile ad ogni stimolo provocando sintomi quali: elevata frequenza minzionale, urgenza, dolore sovrapubico, capacità vescicale molto limitata, nicturia.

La CI/PBS è provocata da molteplici cause che agiscono simultaneamente: infiammazione vescicale, contrattura muscolare e neuropatia. Bisognerà quindi intervenire contemporaneamente su tutti questi fattori.

 

Elenco delle terapie disponibili

GAG (Glucosaminoglicani)

Instillazioni vescicali

Infiltrazioni

Idrodistensione vescicale

Stimolazione del nervo tibiale

Strategie comportamentali

Rilassamento del pavimento pelvico

Terapie elettriche

Ossigenoterapia iperbarica, Pessari vaginali e Liposomi

Neuromodulazione sacrale

Terapie chirurgiche

 

In prima istanza bisogna riparare lo strato protettivo dell’epitelio vescicale attraverso la somministrazione di GAG (glucosaminoglicani). Uno studio condotto su pazienti refrattari ai classici trattamenti ha dimostrato l'utilità della somministrazione concomitante di quercetina, glucosamina solfato, condroitina solfato, sodio ialuronico e olio di mandorla, sia per la riparazione dei GAG della superficie vescicale, sia per ridurne l’infiammazione. Esistono in commercio diversi integratori che contengono GAG. La nostra associazione ha fatto appositamente produrre Purorepair GAG plus, un integratore alimentare utile a rinforzare e riparare la parete vescicale e Puronerv Dol per ridurre il dolore e l'infiammazione delle terminazioni nervose.

Contemporaneamente bisognerà ridurre l'infiammazione tramite antistaminici (l’Idrossizina agisce sui mastociti e va somministrato per almeno 2-3 mesi per avere dei risultati percepibili; la cimetidina riduce l'infiammazione inibendo l'attività dei linfociti T), antinfiammatori/antidolorifici (Aspirina e Moment possono alleviare il dolore nei casi lievi ed iniziali di malattia quando il dolore non è ancora neurologico, il metylsulfonilmetano - MSM - riduce dolore e ìinfiammazione), aliamidi (riducono l'attività dei mastociti infiammatori) e sostanze naturali (la quercetina, la booswellia, l'equiseto).

Fondamentale prevenire ulteriori infezioni vescicali, che riattiverebbero l'infiammazione facendo aggravare la patologia. Il D-mannosio è uno zucchero semplice che si attacca ai batteri presenti, i quali, non potendo più aderire alla vescica, restano beanti nell'urina venendo eliminati attraverso la minzione. Il D-mannosio si lega anche alle tossine prodotte dai batteri per danneggiare lo strato dei GAG e raggiungere lo strato di mucosa più profonda, più fragile e indifesa, in cui poi si annidano.

Atrettanto importante il rilassamento della muscolatura pelvica attraverso massaggi intravaginali, miorilassanti, terapie elettriche ed esercizi di kegel reverse contribuisce a ridurre la sintomatologia.

Molte di queste sostanze terapeutiche possono essere assunte per via orale, possono essere inserite direttamente in vescica tramite instillazioni vescicali o possono essere iniettate con ago direttamente nel muscolo o nella mucosa vescicale (infiltrazioni).

In alcuni Pazienti l'idrodistensione vescicale ha ridotto l'urgenza, la frequenza e il dolore.

Quando il dolore si sposta dal tessuto ai nervi gli anticonvulsivanti o gli antidepressivi sono più efficaci degli antinfiammatori locali nel controllare il dolore neurogeno. In questo caso si è rivelata molto utile anche la stimolazione del nervo tibiale tramite agopuntura o SANS e la terapia elettrica (TENS E SEF).

Ancora poco utilizzati, ma molto promettenti le terapie con liposomi, pessari vaginali e l'ossigeno terapia iperbarica.

Strategie di modificazione comportamentale possono migliorare i sintomi grazie al rispetto di importanti regole relative all'alimentazione, alle abitudini minzionali, allo sport, alla gestione dello stress, all'idratazione, ecc.

Pazienti con gravi sintomi che non hanno risposto ai trattamenti standard possono trarre benefici da farmaci oppioidi.

Se tutto ciò non è sufficiente a rendere la vita accettabile, si ricorre a trattamenti più invasivi (neuromodulazione sacrale) e meno conservativi (chirurgia vescicale).

 E' importante ricordare che la terapia della cistite interstiziale attualmente è solo sintomatica e non risolutiva (soprattutto se la diagnosi viene fatta con molto ritardo), che i primi benefici si apprezzano solo dopo alcuni mesi di cura, che la risposta alla terapia è del tutto soggettiva e che anche in corso di terapia la malattia può avere riacutizzazioni.

 

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