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antibiogramma

La cistite batterica dovrebbe essere trattata con cure naturali poiché l'accanimento terapeutico con antibiotici non fa che aumentare le resistenze batteriche, predisporre a recidive successive e sviluppare neuropatie pelviche da fluorochinoloni.

Come curare la cistite batterica con rimedi naturali

Capita talvolta che le terapie naturali falliscano o che sia necessaria l'assunzione antibiotica fin da subito (per esempio in caso di infezione renale o di cistite in una persona che ha subito un trapianto renale). In tal caso è bene scegliere l'antibiotico sulla base dell'antibiogramma.

 

Cos'è l'antibiogramma

L'antibiogramma (ABG) è un test di laboratorio che valuta gli antibiotici più efficaci sul ceppo batterico individuato con un esame colturale (uricocoltura, tampone vaginale, emocolture, broncoaspirato, secreto nasale, ecc).

L'analisi consiste nel mettere diversi tipi di antibiotico, in specifiche concentrazioni, a contatto con campioni di batteri provenienti dai fluidi infetti del paziente. Per far ciò si inserisce l'antibiotico in un "terreno di coltura" che può essere un dischetto pieno di batteri (metodo di diffusione) o un liquido detto "brodo di coltura batterica" (tecnica di diluizione). Questi "terreni di coltura" vengono poi mantenuti ad una temperatura ideale alla crescita (35-37°C) per circa 24 ore. Per questo motivo quando l'urinocoltura è positiva i tempi per la consegna del referto si allungano.

Passato questo lasso di tempo si osserva se e quanto si sono riprodotti i batteri a contatto con le diverse concentrazioni dei diversi antibiotici testati.

Antibiogramma01

Nel caso dei dischetti si valuta l'alone che si forma intorno al punto in cui è stato inoculato l'antibiotico. Più è largo l'alone e maggiore è la sensibilità del batterio a quel determinato antibiotico.
Alone da 1 - 9 millimetri: batterio resistente;
Alone da 10 - 18 millimetri: batterio con resistenza intermedia;
Alone da 19 - 30 millimetri: batterio sensibile.

 

Antibiogramma diffusioneNel caso del brodo di coltura si valuta la torbidità che ha assunto il liquido in diverse provette con concentrazioni crescenti di antibiotico: più è torbido il liquido nella provetta e più vuol dire che il batterio si è riprodotto risultando poco sensibile a quell'antibiotico, quindi la prima provetta limpida che si otterrà rappresenterà la minima concentrazione utile ad inibire la crescita del batterio (MIC). Al di sotto di tale concentrazione i batteri non moriranno. In base alla MIC viene stabilito quanto il batterio rilevato sia resistente o sensibile agli antibiotici testati.

 

Come leggere l'antibiogramma

Nell'antibiogramma accanto al nome di ogni antibiotico comparirà una R, una S o una I.

La S (sensibile) indica che il batterio è molto sensibile all'antibiotico testato già ai minimi dosaggi.
La I (Intermedio) indica che la crescita batterica è inibita solo al dosaggio massimo raccomandato.
La R (resistente) indica che anche alla massima concentrazione testata, i batteri hanno dimostrato una sensibilità bassa. Se questo fosse l'unico antibiotico disponibile si dovrebbe utilizzare in un dosaggio più elevato o prolungarne i tempi di assunzione.

Se per esempio il batterio è sensibile alla furantoina, di fianco al nome dell'antibiotico comparirà una S, se è resistente alle penicilline di fianco al nome delle penicilline risulterà una R.

Se è stato utilizzato il metodo di diffusione con dischetto nell'antibiogramma comparirà solamente la dicitura sensibile (S), intermedia (I) o resistente (R) in base alla misura dell'alone che si è formato in laboratorio. Non verrà riportato il grado di sensibilità ai vari antibiotici testati.

Se è stato utilizzato il metodo di diluizione con il brodo di coltura nell'anbtibiogramma comparirà la MIC con i valori di sensibilità per ogni antibiotico testato.

 

Come scegliere l'antibiotico migliore

Quando presente la MIC è pratica comune scegliere l'antibiotico basandosi sul valore più basso tra gli antibiotici S (sensibili). Non c'è nulla di più sbagliato!

La  MIC ottenuta in vitro (in laboratorio) infatti non rispecchia la reale efficacia clinica del farmaco, che invece dipende da molteplici fattori umani, in primis la capacità di un farmaco di raggiungere concentrazioni adeguate nell'organo infetto (la vescica nel caso di una cistite batterica).

Facciamo un esempio

Prendiamo un farmaco con una MIC bassa (quindi apparentemente molto efficace), ma che non viene eliminato per via renale, bensì attraverso il fegato (vedi Augmentin) e che quindi raggiungerà in quantità limitata le vie urinarie.
Prendiamone ora un altro con una MIC molto più elevata (quindi apparentemente poco efficace), ma che viene eliminato totalmente attraverso le urine (vedi Neofuradantin) esplicando la sua azione prevalentemente a livello urinario.
E' chiaro che il secondo sarà più efficace nonostante la MIC affermi il contrario.

ll valore delle MIC riportato sugli antibiogrammi pertanto non può essere confrontato solo “verticalmente” tra i diversi farmaci testati, andando a scegliere quello col valore di MIC minore. La scelta dell'antibiotico più efficace dovrebbe essere fatta in base ad una serie di parametri, che vengono racchiusi in quello che si chiama "indice di Breakpoint".

 

Indice di breakpoint

Nella scelta corretta dell'antibiotico dovrebbero essere considerate tutte le possibili variabili che possono influenzarne l'efficacia, non solo la MIC riportata nell'antibiogramma. Questi parametri sono:

  • la farmacocinetica e la farmacodinamica dell'antibiotico (ossia come viene assorbito, come si distribuisce, come viene metabolizzato, come agisce sui recettori e nei tessuti e come viene espulso),
  • il tipo di attività antibatterica (se batteriostatica inibisce la riproduzione ed ha quindi bisogno di tempi di assunzione più lunghi, se battericida uccide direttamente i batteri e richiede tempi di assunzione più brevi),
  • la via di eliminazione,
  • le condizioni intestinali del paziente,
  • la patologia per la quale lo si assume,
  • ecc.

Molte di queste variabili vengono inserite in un indice che si chiama Brackpoint. I breakpoints vengono definiti ed aggiornati annualmente dall'EUCAST (European Committee on Antimicrobial Susceptibility Testing) mettendo in relazione i risultati antibatterici ottenuti in laboratorio (la MIC o l'ampiezza dell'alone) coi risultati realmente ottenuti sul paziente (la reale risoluzione dell'infezione). Il rapporto tra i due tipi di dati offre un valore numerico di riferimento valido in tutto il continente europeo. La MIC andrebbe sempre valutata in relazione a tale indice.

Maggiore è la distanza tra la MIC ottenuta con l'antibiogramma e il suo indice di Breakpoint e maggiore è l'efficacia dell'antibiotico.

Facciamo un esempio

Prendiamo 2 antibiotici, uno con una MIC di 0,5 mg/l e il breakpoint clinico di 2 mg/l e l'altro con una MIC di 2 mg/l ma un breakpoint di 16 mg/l. Il secondo è quello preferibile. Questa “distanza” tra la MIC e il breakpoint, è molto importante nella scelta della terapia e sarebbe necessario che ogni laboratorio indicasse questi indici nell'antibiogramma.

 Purtroppo invece è (ancora) raro che negli antibiogrammi venga riportato l'indice di brackpoint per ogni antibiotico testato, così com'è (ancora) raro trovare un professionista sanitario che lo utilizzi nella scelta oculata della terapia antibiotica più adatta.

Qualora non venissero riprotati gli indici di breakpoint nell'antibiogramma è possibile reperirli consultando le apposite tabelle presenti sul sito ufficiale dell'EUCAST (seppur non sia così semplice addentrarvicisi).

Consulta le tabelle EUCAST

 

Bibliografia

  1. "Antibiogramma" A. Rocchetti, corso FAD, Regione Piemonte, 2018-2019
  2. Clinical breakpoints - breakpoints and guidance, EUCAST 2021
  3. European Committee on Antimicrobial Susceptibility Testing Breakpoint tables for interpretation of MICs and zone diameters Version 11.0, valid from 2021-01-01

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