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Donna con cistite abatterica sintomatica

La cistite abatterica sintomatica è un'infiammazione della vescica, che provoca dolore e disturbi urinari e che non è causata da batteri.

Tramite esame urine o stick delle urine è possibile trovare leucociti e sangue. I nitriti sono assenti. L'urinocoltura è negativa.

Anche in assenza di batteri nelle urine spesso si continua a dare a loro la responsabilità dei dolori e a trattare queste cistiti con terapie antibiotiche.

 

 

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"Ritirato urinocoltura e, come Rosanna aveva previsto, negativa. In compenso oggi lo stimolo è frequentissimo. Seduta poi lo è ancora di più, per non parlare di quando viaggio in auto saranno le vibrazioni, non lo so... ma è veramente fastidioso. (...) Va be... oggi sono proprio demoralizzata. Se non ci sono batteri... allora cosa può essere che mi da questo stimolo?"
Simo76 08/02/2011 (cistite.info)
"Aggiorno. Urinocoltura effettuata venerdì: negativa. In effetti non ho mai avuto un'urinocoltura positiva nonostante i miei disturbi urinari (pesantezza alla vescica, dolore tipo quello che si prova dopo l'estrazione di un catetere, spasmi che arrivano a volte fino quasi all'ombelico, urgenza minzionale)."
Silviaf 30/03/3011 (cistite.info)

Così quando la coltura risulta negativa ti disperi perché l'unica possibile causa che conosci è stata esclusa, la tua pillolina magica (l'antibiotico) è stata quindi privata del suo potere curativo e ti ritrovi senza diagnosi, senza terapie possibili e considerata un'ipocondriaca psicosomatizzante.

"vado dal dottore che mi riprescrive l'urinocoltura e nulla di nuovo. nessun batterio. sono sconsolata, il mio medico di base mi guarda come fossi alienata "
Elly 16/11/2010 (cistite.info)
"in questi mesi mi dicevano: ma le urocolture sono negative, come fai ad avere male? Forse ti sembra... Si, figuriamoci MI SEMBRAAA????"
Paola60 18/10/2012 (cistite.info)

 

Cause della cistite abatterica

Quali sono le cause della cistite abatterica?

In realtà la cistite può essere provocata da decine di cause non batteriche che giustificano l'inefficacia dell'antibiotico. Ecco perché ogni volta che ritiri il referto dell'urinocoltura fai gli scongiuri affinché risultino anche solo 4 miseri microrganismi a cui affidare la responsabilità dei tuoi dolori: è tranquillizzante attribuire la causa dei tuoi dolori a qualcosa di esterno che si possa sconfiggere velocemente con una pastiglietta da ingurgitare in un secondo.

Le cause non infettive (non batteriche) che possono scatenare una cistite, sono molteplici:

Questi fattori causano uno stato di irritazione ed infiammazione simile a quello generato dall'attacco vescicale batterico. Ciò che genera dolore infatti è l'infiammazione che la vescica attua per difendersi dall'aggressione. Che siano batteri, acidità o altre sostanze irritanti, l'infiammazione conseguente è la stessa e quindi anche la sintomatologia sarà simile. Nella cistite interstiziale, per esempio c'è una costante infiammazione vescicale in assenza di batteri nell'urina. Un altro esempio è la classica cistite da “luna di miele”, cioè quella conseguente ai rapporti sessuali in cui il trauma causato dall'attrito durante i rapporti e gli urti ricevuti dalla vescica e dall'uretra durante l'atto, provocano sintomi identici a quelli di un'infezione vescicale. Ed ancora: la presenza di renella o cristalli nelle urine provoca graffi sulle mucose uretrali e vescicali e di conseguenza dolore alla minzione pur in assenza di batteri.

“Udite udite...la cistite mi ha fatto visita!!!!!!(...) Non so se la causa è stata: rapporto sessuale (giovedì sera), troppo vino (venerdì sera), mestruazioni imminenti (il periodo premestruale mi regala sempre momenti magici). Cmq domani urinocoltura (ho costretto la mia dot a farmi l'impegnativa nonostante i suoi "ma non è meglio se ti prescrivo qls? riesci a resistere per 3 giorni?")...e vedrò che bestiacce sono e se ci sono.”
Serena84 10/05/2011 (cistite.info)
"Eccomi qui...risultato dell'urinocoltura: carica microbica non significativa- coltura aerobi negativo Ecco...il risultato è che sono una pirla!!! :-)
E che non ho più il fisico per fare la sedicenne!!!"
Serena84 19/05/2011 (cistite.info)
"Eseguo esame urine= presenza di numerose cellule epiteliali squamose ma x il resto nessuna alterazione urinocultura=negativa ecografia =solo qualche "eco" che evidenzia della "sabbia " [renella. NdA] o altro deposito.L'urologa mi dice di iniziare ugualmente antibiotico (C****xin) che stavolta prendo senza beneficio"
Beola70 10/02/2011 (cistite.info)

Diventa quindi fondamentale in questi casi rafforzare la vescica in modo da renderla meno sensibile agli stimoli e capire esattamente la patologia di base per risoverla evitando nuove cistiti.

Un discorso a parte va fatto per i pochissimi falsi negativi, ovvero per quei casi in cui l'urinocoltura non evidenzia la presenza di batteri, sebbene questi in realtà ci siano.

 

Falsi negativi

Ci sono casi in cui i batteri sono presenti nonostante l'urinocoltura non ne rilevi la presenza. Diverse sono le ragioni perché ciò possa avvenire:

  • Limite di positività. L'urinocoltura viene considerata negativa se la carica è inferiore alle 100mila UFC (unità formanti colonie). Tuttavia sono moltissime le donne che con una carica inferiore a tale soglia hanno una sintomatologia acuta. Ciò può dipendere dal fatto che anche pochi batteri, ma molto aggressivi riescono ad attivare una risposta infiammatoria massiccia. Oppure perché lo strato di GAG dell'urotelio lesionato dalle recidive precedenti non riesce più a proteggere il tessuto sottostante, estremamente sensibile e delicato, ed anche una debole carica batterica riesce a scatenare una sintomatologia importante. O ancora perché la proliferazione di nuove terminazioni nervose ha reso estremamente sensibile la mucosa vescicale tanto da avvertire anche la minima presenza di batteri. In questo caso però non serve a nulla sconfiggere i batteri se non ricostruisci le pareti vescicali: la cistite continuerà a  tornare.
  • Batteri intrappolati nell'urotelio. Esiste l'ipotesi che la carica batterica non sia libera nel flusso urinario, ma intrappolata nelle pareti vescicali e/o nell'uretra. Di conseguenza l'urinocoltura, che valuta solo il liquido emesso, non rileverà la presenza batterica. Ho riportato questa teoria, sebbene non la condivida, perché viene utilizzata spesso per giustificare la prescrizione di antibiotici nonostante l'urinocoltura negativa. A mio parere questi batteri moltiplicandosi si spostano, si staccano, vengono eliminati con le normali cellule di sfaldamento alle quali sono attaccati. Se così non fosse queste colonie imploderebbero nel loro spazio ristretto. Quindi ritengo che i batteri riprodotti si dovrebbero ritrovare comunque nelle urine. Pertanto se l'urinocoltura è negativa non vi è alcun dubbio sull'attendibilità dell'esame.
  • Germi non comuni. Può anche succedere che il responsabile dell'infezione sia un microrganismo che con una normale urinocoltura non viene ricercato. Si potrebbe trattare di: gonococco, clamydia, ureaplasma, herpes virus, candida, bacillo della tubercolosi. Essi possono essere rilevati con esami specifici per la loro ricerca. E' bene però sottolineare che molte volte, pur debellando questi germi non comuni, la sintomatologia persiste.
  • Terapia antibiotica. Se si effettua l'urinocoltura durante una terapia antibiotica o subito dopo averla terminata, la sua presenza nelle urine falserà il risultato non facendo emergere i batteri presenti. Dall'ultimo giorno di terapia dovranno passare almeno 10 giorni prima di effettuare l'urinocoltura.
  • VBCN. Questo termine indica lo “stato vitale non coltivabile”, ossia la condizione per cui alcuni batteri sono vivi, ma non riescono a riprodursi in condizioni particolari dell'urina o nei terreni colturali tradizionali (quelli cioè dove vengono messi i campioni delle nostre urine per valutare la presenza e quindi la crescita batterica). Rimangono come in letargo mantenendo però la loro patogenicità ed esprimendola non appena ricominciano a moltiplicarsi in urine o terreni di coltura idonei. Le pareti vescicali rappresenterebbero una riserva per questi batteri, che pare possano sopravvivere per mesi nello stato dormiente dando urinocolture negative e solo in seguito provocare cistite sintomatica ed urinocolture positive. Anderson e colleghi hanno analizzato campioni di urina risultati negativi all'esame colturale ed hanno ritrovato batteri in questo stato dormiente, seppur vitale. Domingue ed altri hanno dimostrato che nel 29% del tessuto prelevato con biopsia vescicale a pazienti affette da cistite interstiziale (notoriamente con urinocolture negative) c'era la presenza (i geni) di batteri Gram-negativi in forma dormiente. Bisognerebbe valutare se questi batteri siano in grado di provocare danni ai tessuti quando sono in fase dormiente (non ho trovato studi relativi a questo), perché se così non fosse il VBCN giustificherebbe il falso negativo in fase asintomatica, ma non un falso negativo in fase sintomatica. Infatti nel momento in cui tali batteri in stato VBCN si riattivano, si moltiplicano e diventano patogeni provocando cistite, a mio parere dovrebbero essere rilevabili nelle urinocolture, tanto quanto quelli tradizionali.

In tutti questi casi l'antibiotico potrebbe essere efficace nonostante la negatività dell'urinocoltura.

“Ti è successo esattamente quello che è capitato a me nell'ultima cistite!!!!Dolori a palla, urinocoltura negativa ma leucociti a palla e quindi antibiotico pure io...Però anche a me l'ha fatta passare”
Fittina70 30/11/2009 (cistite.info)

Ad ogni modo, anche nel caso i responsabili fossero proprio questi batteri non rilevati, la domanda da porti non è “Cosa posso assumere per debellare questi batteri?”, bensì:

Cosa posso fare per rinforzare le mie difese ed impedire a questi batteri di arrivare nella mia vescica?.

 

Trattamento della cistite abatterica

Una volta capito che in caso di sintomi di cistite in assenza di batteri l'antibiotico non ha motivo di essere assunto puoi concentrarti sulla riduzione dell'infiammazione vescicale attraverso trattamenti e strategie comportamentali.

Insieme ai medici coi quali collaboriamo e basandoci sulle migliaia di esperienze riportate dalle donne con cui ci confrontiamo da decenni, abbiamo formulato uno schema di trattamento, che riassume, giorno per giorno cosa assumere, come e quando.

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Approfondimento: Cura della cistite abatterica

 

Bibliografia

  1. “Trattato di anatomia patologica clinica” M. Raso Vol II, Piccin, 1981, pag 371/379
  2. “Chirurgia. Basi teoriche e Chirurgia generale” R. Dionigi, Elsevier 2009, pag 1445
  3. “Patologia medica” AA. VV: Piccin, 1989,, pag 188
  4. “Malattie infettive” M. Moroni, R. Esposito, F. De Lalla, Elsevier Masson, 2008 pagg 634/637
  5. “Medicina interna sistematica” C. Rugarli, Elsevier 2010 , pag 917
  6. “Manuale di Chirurgia Generale” (2 voll.) G. Fegiz, D. Marrano, U. Ruberti , Piccin 1996, pag 2799
  7. “Infezioni delle vie urinarie” A. Bartoloni, Clinica di Malattie Infettive e Tropicali, Università degli Studi di Firenze
  8. “Il dosaggio della glicoproteina di Tamm-Horsfall: sfizio nefrologico o strumento diagnostico?” M. Marangella, M. Petrarulo, C. Bagnis, S. Berutti, C. Vitale, A. Ramello, UO Nefrologia Dialisi e Centro Calcolosi Renale, Ospedale Mauriziano Umberto I di Torino
  9. “Trattato di medicina interna” G. Crepaldi, A. Baritussio , Volume 3, Piccin, 2003, pagg 3605-3606
  10. “Tamm-Horsfall protein: a multilayered defence molecule against urinary tract infection” M.D. Säemann, T. Weichhart, W. H. Hörl, G. J. Zlabinger, Medical University of Vienna, Vienna, Austria.1, Eur J Clin Invest. 2005 Apr;35(4):227-35
  11. “Andrologia clinica” W. B. Schill, F. H. Comhaire, T. B. Hargreave, Springer 2010, pag 402
  12. “Valutazione del ruolo della batteriuria asintomatica nella prevenzione delle recidive sintomatiche nelle giovani donne affette da UTI ricorrenti...” F. Meacci, T. Cai, N. Mondaini, L. G. Luciani, D. Tiscione, G. Malossini, S. Mazzoli, R. Bartoletti, 84°congresso nazionale SIU, Roma 23-26 ottobre 2011
  13. Manuale Merck per medici (http://www.msd-italia.it/altre/geriatria/sez_12/sez12_100.html)

 

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