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classificazione della cistite come rosa dei venti

Le cistiti ( infezioniinfiammazioni delle vie urinarie) possono essere classificate in base a diversi fattori.

Fig. 8: Infezioni urinarie: i puntini sono i batteri, in grigio le zone infiammateFig. 8: Infezioni urinarie: i puntini sono i batteri, in grigio le zone infiammate

 

 

Classificazione della cistite in base alla localizzazione

Come si classificano le cistiti in base alla loro localizzazione?

 

Classificazione della cistite in base alla presenza o assenza di batteri

Come si classificano le cistiti in base ai batteri?

  • cistiti batteriche (dette anche IVU, Infezioni delle Vie Urinarie), ossia infiammazioni della vescica dovute a batteri o altri germi patogeni
  • cistiti abatteriche, ossia infiammazioni della vescica non dovute a batteri o altri patogeni.

 

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Classificazione della cistite in base all'andamento clinico

Come si classificano le cistiti in base all'andamento clinico?

  • cistiti acute: in circa 3/4 dei casi l'infezione acuta si risolve definitivamente senza nuovi episodi collegati ad essa (cistite isolata); in 1/4 dei casi la cistite si ripresenta ciclicamente trasformandosi da acuta in cronica.
  • cistiti croniche (o ricorrenti): si definisce cronica una cistite che si ripresenta almeno 4/6 volte in un anno (la letteratura a riguardo è molto contrastante). Le infezioni croniche si suddividono in:
    • cistiti recidive (dovute allo stesso batterio responsabile dell'infezione precedente; i sintomi ricompaiono dopo circa una settimana dalla sospensione della terapia)
    • reinfezioni (dovute ad un batterio diverso da quello responsabile dell'infezione precedente; i sintomi ricompaiono dopo un periodo superiore alla settimana)
    • superinfezioni (oltre ai batteri precedenti se ne aggiungono di nuovi, cioè si ha sia reinfezione che recidiva).

Nel 95% delle cistiti croniche si tratta di reinfezioni, anche quando il batterio è sempre l'Escherichia coli poiché ne esistono centinaia di tipi diversi.

 

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Classificazione della cistite in base alla sintomatologia

Come si classificano le cistiti in base alla sintomatologia?

  • cistiti asintomatiche (fastidi e dolori sono assenti)
  • cistiti sintomatiche (fastidi e dolori sono presenti)

 

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Classificazione della cistite in base a patologie o alterazioni predisponenti

Patologie o alterazioni predisponenti che possono essere usate per classificare la cistite

  • cistiti semplici: non legate ad alterazioni, anomalie o patologie delle vie urinarie, del sistema nervoso, ormonali, o di altra natura.
  • cistiti complicate: dovute ad anomalie che predispongono l'individuo all'infezione, ne ostacolano la guarigione e ne favoriscono la cronicità. La letteratura ufficiale elenca tra queste alterazioni quelle a carico dell'apparato urinario (stenosi uretrale, calcoli, cistocele, diverticoli vescicali, reflusso vescico-uretrale, fistole), dell'apparato neurologico (vescica neurologica, vescica iperattiva, tetraplegia, paraplegia, sclerosi a placche, cisti di Tarlov, neuropatia del pudendo), la gravidanza, i cateterismi frequenti, le cistiti maschili. La letteratura medica classifica TUTTE le cistiti maschili come complicate, ritenendole sempre conseguenza di altre patologie o disfunzioni; considera invece semplici la quasi totalità delle cistiti femminili. Io preferisco ritenere complicate anche TUTTE le cistiti ricorrenti femminili considerando predisponenti anche le alterazioni a carico del sistema ormonale (menopausa, micropolicistosi ovarica), del sistema immunitario (aids, deficit immunitari, leucemie, leucopenie, tiroiditi, prolungate o ripetute terapie antibiotiche), dell'apparato genitale (vaginiti ricorrenti, candida, prolasso uterino, malattie sessualmente trasmesse, tumori genitali, endometriosi, vulvodinia, dispareunia) e muscolari (fibromialgia, contratture pelviche).

Le varie classificazioni elencate possono essere chiaramente sommate. Quindi potremmo avere, per esempio, un'infezione batterica delle basse vie asintomatica recidivante, oppure un'infiammazione cronica abatterica sintomatica, e così via.

 

Bibliografia

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  3. “Patologia medica” AA. VV: Piccin, 1989,, pag 188
  4. “Malattie infettive” M. Moroni, R. Esposito, F. De Lalla, Elsevier Masson, 2008 pagg 634/637
  5. “Medicina interna sistematica” C. Rugarli, Elsevier 2010 , pag 917
  6. “Manuale di Chirurgia Generale” (2 voll.) G. Fegiz, D. Marrano, U. Ruberti , Piccin 1996, pag 2799
  7. “Infezioni delle vie urinarie” A. Bartoloni, Clinica di Malattie Infettive e Tropicali, Università degli Studi di Firenze
  8. “Il dosaggio della glicoproteina di Tamm-Horsfall: sfizio nefrologico o strumento diagnostico?” M. Marangella, M. Petrarulo, C. Bagnis, S. Berutti, C. Vitale, A. Ramello, UO Nefrologia Dialisi e Centro Calcolosi Renale, Ospedale Mauriziano Umberto I di Torino
    http://www.giornaleitalianodinefrologia.it/web/eventi/GIN/dl/storico/2000/gin_6_2000/666-Marangella.pdf
  9. http://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJM199608153350703#t=article
  10. “Trattato di medicina interna” G. Crepaldi, A. Baritussio , Volume 3, Piccin, 2003, pagg 3605-3606
  11. “Tamm-Horsfall protein: a multilayered defence molecule against urinary tract infection” M.D. Säemann, T. Weichhart, W. H. Hörl, G. J. Zlabinger, Medical University of Vienna, Vienna, Austria.1, Eur J Clin Invest. 2005 Apr;35(4):227-35
  12. “Andrologia clinica” W. B. Schill, F. H. Comhaire, T. B. Hargreave, Springer 2010, pag 402
  13. “Valutazione del ruolo della batteriuria asintomatica nella prevenzione delle recidive sintomatiche nelle giovani donne affette da UTI ricorrenti...” F. Meacci, T. Cai, N. Mondaini, L. G. Luciani, D. Tiscione, G. Malossini, S. Mazzoli, R. Bartoletti, 84°congresso nazionale SIU, Roma 23-26 ottobre 2011
  14. Manuale Merck per medici (http://www.msd-italia.it/altre/geriatria/sez_12/sez12_100.html)

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