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La calibrazione uretrale consiste nell'introduzione di cateteri rigidi nell'uretra allo scopo di dilatare una stenosi (un restringimento) uretrale.

 

 

Come si effettua

Inizialmente viene introdotto in uretra un catetere rigido di metallo con un diametro piccolo (di solito circa 4 mm) e progressivamente sempre più grosso fino ad un massimo di 24 Ch (8mm).

Sul catetere viene applicato un lubrificante analgesico per facilitarne l'introduzione e renderla meno dolorosa. Una volta introdotto il catetere lo si lascia in sede per 10 minuti per poi estrarlo.

Si procede con l'introduzione di nuovi cateteri dal calibro gradualmente sempre più grosso sospendendo non appena si avverte un'eccessiva resistenza della stenosi. Quindi si rimanda la seduta (talvolta di pochi giorni, talaltra di due settimane o anche più) nella quali si ripartirà con il calibratore dalla dimensione equivalente all'ultimo dilatatore utilizzato nella seduta precedente, per passare poi a quello di diametro superiore.
E così ogni 2 settimane fino a che i calibratori più grossi entrano senza difficoltà.
A questo punto le sedute vengono distanziate sempre di più fino ad arrivare ad una seduta ogni 6/12 mesi per mantenere pervio il canale uretrale evitando che si riformi la stenosi iniziale.

La calibrazione dura circa 20 minuti e può essere effettuata sia in anestesia in ospedale, che senza anestesia ambulatorialmente.

Un'altra tecnica di calibrazione è quella effettuata mediante un piccolo catetere munito di palloncino lungo quanto l'uretra, che viene gonfiato per favorire una dilatazione, che sfrutta la forza centrifuga evitando i traumi uretrali prodotti dalle dilatazioni con calibratori rigidi.

I catetri utilizzati devono essere rigorosamente sterili.

Spesso vengono diagnosticate come stenosi anche le contratture muscolari pelviche, che vengono trattate con dilatazioni uretrali, che oltre a non risolvere il problema di base possono aumentare il rischio di infezioni urinarie (cistite) incrementando ulteriormente la contrattura e quindi il restringimento uretrale.

 

Gli svantaggi

Gli svantaggi della calibrazione uretrale sono principalmnte due: non è una tecnica risolutiva (bisogna sottoporsi regolarmente a calibrazioni perché non si riformi la stenosi), il dilatatore ad ogni suo passaggio provoca microlesioni (che riparandosi formano tessuto cicatriziale, che va ad incrementante la stenosi stessa), spesso la calibrazione si rivela inefficace.

 

Testimonianze

“l'uretra e' tutta una cicatrice per i continui sondaggi endoscopici e per la dilatazione.”
utente cancellato 27/03/2007 (medicitalia.it)
“faccio la mia prima visita da un urologo, il quale mi dice che il mio problema deriva dal fatto di avere l'uretra troppo stretta e quindi mi consiglia di fare delle dilatazioni uretrali con un catetere.Per circa tre-quattro mesi vado 2 volte alla settimana all'ospedale per fare questo tipo di "operazione" a dir poco dolorosa e fastidiosa (per mezz'ora circa dovevo stare stesa sul lettino con questo affare dentro all'uretra) e non ne trovo affatto beneficio. Quindi decido di smettere”
Bettachiara 07/11/2010 (cistite.info)
"L'uroginecologa mi ha parlato di stenosi uretrale. (...) Nel novembre scorso ho fatto la dilatazione uretrale (...). Hanno usato dilatatori Hegar fino alla misura 13. In effetti il flusso è migliorato, e di conseguenza anche lo svuotamento della vescica. Anche se nelle innumerevoli eco che ho fatto, pareva che il residuo non fosse così elevato anche prima. Speravo che il problema fosse risolto, anche se ero a conoscenza della temporaneità della dilatazione. E invece a gennaio altra infezione”
Perù 09/11/2010 (cistite.info)
"Tra i vari accertamenti vi fu anche un uretroscopia che evidenziò un restringimento di un piccolo tratto dell'uretra. I medici convennero conseguentemente di allargare il meato uretrale, facendomi sperare di aver risolto finalmente il mio problema. Quindici giorni dopo ecco che si presenta ancora l'acerrima nemica.”
Elisab 19/02/2011 (cistite.info)

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