Le infezioni genitali femminili sono causate da uno squilbrio dell'ambiente vaginale. Quando l'ecosistema vaginale è alterato si creano le condizioni che favoriscono il sopravvento di alcuni microorganismi sulla normale flora batterica. Tali microrganismi possono dare origine a sintomi quali prurito e bruciore intimo, perdite vaginali maleodoranti e cistite.
Attraverso un tampone vaginale completo è possibile effettuare uno studio della flora batterica e individuare il tipo di infezione in atto.
Tipi di infezione vaginale
Le infezioni vaginali possono esser classificate in 5 gruppi in base al tipo di patogeno che ha preso il sopravvento sugli altri:
- Batteri anaerobi (vaginosi)
Sono batteri che vivono in assenza di ossigeno, NORMALMENTE presenti in vagina (stafilococco anaerobio, streptococco anaerobio, Ureaplasma, Trichomonas, Gardnerella e Mycoplasma). Finché restano in equilibrio con il resto della flora batterica i batteri anaerobi sono innocui. Quando questo equilibrio si altera subentra VAGINOSI, un'infezione caratterizzata da: ph vaginale superiore a 4.5, abbondanti perdite bianco-grigiastre e maleodoranti, assenza di infiammazione, odore di pesce, prurito (spesso riferito come "prurito intimo) soprattutto in fase post mestruale e dopo i rapporti sessuali. - Batteri aerobi (vaginite)
Sono batteri che vivono in presenza di ossigeno, innocui, generalmente di provenienza intestinale, NORMALMENTE presenti in vagina (Streptococco, Enterococco, Escherichia coli, Klebsiella, Proteus mirabilis, Pseudomonas, ...).Finché restano in equilibrio con il resto della flora batterica i batteri aerobi sono innocui. Quando questo equilibrio si altera subentra VAGINITE, un'infezione caratterizzata da: franca infiammazione delle mucose, bruciore "intimo", prurito, dispareunia, eritema, talvolta ulcerazioni, perdite giallastre maleodoranti, ma senza odore di pesce tipico della vaginosi. Il ph risulta elevato e supera addirittura il 6. - Candida (micosi da candida)
La candida è un fungo (più precisamente un lievito) presente normalmente in piccole quantità nella nostra vagina. Numerose sono le specie di candida vaginale, ma quella rappresentativa della flora batterica è in genere albicans. Finché resta in equilibrio con il resto della flora batterica la candida è innocua. Quando questo equilibrio si altera subentra MICOSI DA CANDIDA, caratterizzata da perdite ricottose, bruciore intimo , prurito, eritema. - Lattobacilli (citolisi)
I lattobacilli sono batteri Gram+ e rappresentano i microrganismi maggiormente presenti in vagina. Questi batteri proteggono l'ambiente vaginale dall'attacco di microrganismi patogeni. Finché restano in equilibrio con il resto della flora batterica i lattobacilli sono innocui. Quando diminuiscono Quando i lattobacilli aumentano notevolmente rispetto alla quantità normale (evento raro) subentra CITOLISI. La citolisi è caratterizzata da secrezioni bianche simili a quelle dovute a candida. La sintomatologia di solito è assente. - Microrganismi provenienti dall'esterno (malattie sessualmente trasmesse)
Sono microrganismi che NON fanno parte della normale flora batterica vaginale. Si tratta di virus (Herpes virus, hpv), batteri (Chlamydia trachomatis, gonorrhoeae) o protozoi (thricomonas vaginalis). Quando vengono trasmessi dalla persona infetta attraverso (soprattutto) rapporti sessuali provocano MALATTIE SESSUALMENTE TRASMESSE (MST). I sintomi variano in base al tipo di patogeno coinvolto. Alcune MST sono provocate da microrganismi che usano gli organi sessuali solo come strumenti per penetrare nel corpo umano senza provocare danni locali a livello genitale, ma in altre sedi (AIDS, epatite B e C).
L'infezione vaginale più comune è la vaginosi batterica, seguita dalla micosi da candida, dalla vaginite aerobica e infine dalle malattie sessualmente trasmesse. La citolisi sintomatica è una condizione piuttosto rara.
Approfondimento:
Flora batterica vaginale
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I fattori che scatenano l'infezione.
L'equilibrio vaginale e quindi la salute genitale sono garantite da tre fattori fondamentali: la presenza di lattobacilli vaginali , il ph vaginale acido e l'integrità delle mucose genitali. Tutto ciò che compromette una di queste 3 variabili predispone la donna allo sviluppo di un'infezione genitale. Questo equilibrio può essere rotto da diverse cause:
Terapie antibiotiche. È ampiamente dimostrato che i trattamenti antimicrobici impiegati nelle affezioni vaginali uccidono i lattobacilli alterando la flora batterica vaginale.
Diminuzione di estrogeni. La diminuzione degli estrogeni ed il conseguente aumento del progesterone alza il ph e diminusce i lattobacilli, che lasceranno il posto ai patogeni. Gli estrogeni diminuiscono uno o due giorni prima del ciclo mestruale, in gravidanza, in menopausa, in caso di terapie ormonali anticoncezionali.
Lesioni della mucosa. Se il tessuto vaginale fosse integro riuscirebbe a difendersi da eventuali patogeni che fossero riusciti a eludere il controllo dei lattobacilli. Venendo meno questo primo strato di cellule squamose superficiali più resistenti, la mucosa resta più vulnerabile agli attacchi microbici.
Igiene inadeguata. L'igiene intima frequente, i prodotti detergenti e le lavande vaginali, oltre a togliere meccanicamente la normale flora batterica difensiva, provocano sensibilizzazione, reazioni irritative locali e riduzione delle capacità difensive della mucosa vaginale.
Rapporti sessuali. Il rapporto sessuale praticato in condizioni di assenza di desiderio, scarsa lubrificazione o contrattura muscolare comporta un maggior attrito effettuato dal pene sulla mucosa vaginale con conseguenti microlesioni, che comprometteranno l'integrità dello strato di cellule squamose.
Debilitazione fisica. A causa di terapie cortisoniche e immunosoppressive, infezioni ricorrenti, deficit immunitari, malattie prolungate, dimagrimenti importanti e improvvisi, disbiosi intestinale, alimentazione scorretta, stress, intossicazioni da metalli pesanti, diabete, ecc.
Approfondimento:
Fattori scatenanti delle infezioni genitali
Le difese genitali
Com'è fatto il tessuto vaginale
Le complicanze
Oltre alla vagina i patogeni possono aggredire la vulva, la cervice e l'utero provocando bruciore, dispareunia, prurito e perdite grigiastre, bianche o gialle.
Spesso l'infezione coinvolge anche la parte dell'uretra che sbocca verso l'esterno e le ghiandole parauretrali dando una sintomatologia più simile a quella dovuta alla cistite, che non all'infezione vaginale: bruciore alla minzione, sensazione di mancato svuotamento, urgenza, frequenza.
Dal meato uretrale l'infezione può risalire attraverso l'uretra fino alla vescica dando origine ad una reale cistite. In questi casi purtroppo viene curata solo l'infezione urinaria con antibiotici che alterano ulteriormente le condizioni della flora batterica vaginale. Perdurando lo squilibrio vaginale (incrementato dall'antibiotico stesso) e quindi il serbatoio batterico genitale, aumenteranno le condizioni favorevoli allo sviluppo di ulteriori cistiti e vaginiti.
Raramente accade che patogeni di diverse specie contemporaneamente risalgano dalla vagina verso gli organi più interni (le tube di Fallopio, l'utero, le ovaie ed il peritoneo pelvico). La conseguenza è la malattia infiammatoria pelvica (MIP) caratterizzata da dolore nella parte inferiore dell'addome talvolta accompagnata da dispareunia, perdite di sangue al di fuori della fase mestruale, febbre, perdite vaginali anomale, aumento del flusso mestruale, dolore lombare, sintomi urinari, dolore alla mobilizzazione dell'utero, debolezza, diarrea, vomito, infezioni genitali ricorrenti, contrattura muscolare pelvica.
Approfondimento:
Ureaplasma e Mycoplasma: allarmismo ingiustificato
Complicazioni in gravidanza
La cura ideale per vaginiti, vaginosi, candida e citolisi
Le cure delle infezioni vaginali prevedono due tipi di approccio terapeutico:
- approccio tradizionale demolitivo, che punta alla lotta del patogeno tramite l'uso di antibiotici,
- approccio ricostruttivo, che punta al ripristino delle difese fisiologiche attraverso prodotti naturali.
Purtroppo la terapia di prima scelta nel trattamento delle infezioni vaginali è antibiotica. Gli antibiotici alterano la flora batterica vaginale ed intestinale, sensibilizzano le mucose e abbassano le difese immunitarie. Inoltre spesso l'antibiotico scelto risulta errato per mancata conoscenza della differenza tra vaginiti e vaginosi.
Poiché le infezioni vaginali sono sempre la conseguenza della triade alterazione ph, diminuzione lattobacilli e indebolimento mucosa genitale, invece di combattere i patogeni (quindi la conseguenza) con terapie che hanno sicuri effetti collaterali, sarebbe molto più efficace lavorare sulle cause principali, ripristinando quindi le quantità ottimali di lattobacilli vaginali, abbassando il ph e rinforzando le mucose.
A questo proposito nel nostro forum in questi anni abbiamo accumulato molte esperienze e molte testimonianze sulle terapie utili per le infezioni vaginali. Analizzando i vari risultati ottenuti abbiamo formulato un protocollo basato sui principi attivi che finora hanno dimostrato il miglior rapporto tra beneficio ed effetti collaterali. Il protocollo si chiama “Protocollo Miriam” in onore della prima donna che l'ha sperimentato in maniera completa ottenendo notevoli benefici.
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Infatti, se la flora batterica è in equilibrio, il ph è acido e le mucose sono integre, l'arrivo del patogeno viene automaticamente contrastato e l'infezione impedita. Questo concetto è estremamente importante perché è la causa di TUTTE le infezioni genitali e quindi la base dei rimedi naturali proposti dal nostro approccio.
“Il miglior comandante non è colui che riporta cento vittorie su cento battaglie, ma colui che vince senza combattere...”
(Sun Tzu “Arte della guerra”)
Approfondimento:
Consigli comportamentali in caso di fragilità vulvare
Terapia delle vaginiti e delle vaginosi
Terapia della candida
Leggi sul Forum Storie personali di Vaginiti e Vaginosi e Testimonianze di guarigione da Vaginiti e Vaginosi
Bibliografia
- “Vaginite aerobica: una forma di alterazione della flora batterica vaginale, distinta dalla vaginosi batterica” Donder GG, Vereecken A, Bosmans E, Dekeersmaecker A, Salembier G, Spitz B. Department of Obstetrics and Gynaecology, University Hospital Gasthuisberg, Catholic University of Leuven, Belgium. BJOG 2002 Jan;109(1):34-43
- “Infezioni vaginali un problema banalizzato?" Brunella Guerra U.O. di Medicina dell’Et? Prenatale Unit? Complessa di Istituti di Ginecologia e Ostetricia Universit? degli Studi di Bologna
- “Hic sunt escherichiae” “L’ignoto agente era una vecchia conoscenza: sotto mutati aspetti" Sergio Angeletti Riv. It. Ost. Gin. - 2005 - Vol. 8, pag. II
- "Ecosistema vaginale: espressione di un equilibrio dinamico" F.De Seta, S.Sacco, E.Bianchini, S.Smiroldo, Businelli C., S.Guaschino
- Clinica Ostetricia e Ginecologia- IRCCS B.Garofolo Università degli studi di Trieste
- "Fisiopatologia della microflora aerobia ed anaerobia in gravidanza" Alberto Biamonti , Daniele Vittori , Marie Louise Ngouma Tetang Dipartimento Materno Infantile , Unità Operativa Colposcopia Cristo Re , Roma
- “L'ecosistema vaginale” Gianna Tempera, 81° congresso S.I.G.O – 46° A.O.G.O.I – 13° A.G.U.I, 20/24 settembre 2005, Bologna
- Chieffi, Bonfirraro, Fimiani. “Ginecologia ambulatoriale”, See Firenze
- “Efficacia dell’utilizzo del Lactobacilllus paracasei subsp. paracasei F19 nella vaginosi e nella prevenzione delle recidive di vaginite somministrato per via orale contemporaneamente ad un Lactobacil-lus acidofilus per via vaginale”Delia A., Morgante G., Rago G., Musacchio M. C., Petraglia F., De Leo V. Unità di Ostetricia e Ginecologia Dipartimento di Pediatria, Ostetricia e Medicina della Riproduzione Università degli Studi di Siena, Siena