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 Gli ormoni bioidentici sono ormoni assolutamente identici a quelli che produce il nostro corpo. Questi ormoni sono ricavati da piante come la soia, la patata dolce, la dioscorea villosa. Da queste piante vengono estratte molecole che subiscono un processo di lavorazione chimica, che le rende uguali a quelle umane. Si tratta quindi di farmaci di sintesi (seppur di estrazione naturale), che possono avere effetti collaterali se non opportunamente dosati. Per questo motivo è necessaria una prescrizione medica per poterli acquistare e assumere. Nel forum puoi trovare un elenco di medici che conosconoe  prescrivono ormoni bioidentici.

Gli ormoni bioidentici sono un’ottima alternativa alla terapia ormonale sostitutiva (TOS) in quanto sono facilmente adattabili alle esigenze individuali ed hanno dimostrato di poter colmare le carenze ormonali della menopausa senza provocare gli spiacevoli effetti degli ormoni di sintesi utilizzati finora. Sono molto utili anche per regolarizzare il ciclo, per ridurre la dismenorrea, la sindrome premestruale, per migliorare la sintomatologia legata alla vulvodinia, per aumentare le possibilità di concepimento e curare i disturbi psichici.

Gli ormoni bioidentici vanno somministrati in dosi minime, sufficienti a compensare la fisiologica produzione giornaliera femminile. Per questo motivo non sostituiscono la funzionalità residua delle ghiandole femminili bloccandole, ma si limitano a compensare solo le carenze individuali.

Gli ormoni sessuali bioidentici disponibili per la donna sono principalmente 5:

 

PREGNENOLONE

Il pregnenolone viene prodotto a partire dalle molecole di colesterolo. Questa trasformazione avviene principalmente nel surrene e nel sistema nervoso (motivo per cui è anche chiamato neurosteroide) e in misura minore nella pelle e nelle ovaie.

Il suo ruolo è quello di regolarizzare il tono dell’umore, migliorare la memoria, la concentrazione e l’apprendimento, preservare le capacità visive e uditive, modulare la reazione allo stress, regolare l’equilibrio tra eccitazione e rilassamento, con conseguente azione antidepressiva e/o sedativa (2001 - Rheus), rallentare l’invecchiamento e la secchezza della pelle.

Agisce sui tessuti bersaglio sia come pregnenolone puro, sia come precursore di altri ormoni che da esso derivano: DHEA, progesterone, cortisolo, estrogeni e testosterone. E’ quindi un ormone adattogeno, ossia un ormone molto duttile/plastico, che in base ai deficit presenti si trasforma in ciò che serve.

La dottoressa Maria Majewska, della Medications Development Division del National Institute on Drug Abuse di Rockville (Maryland) dichiarava:
“Sono molti i problemi legati alla somministrazione di ormoni specifici, specie in dosi elevate. La somministrazione di estrogeni ad esempio, può determinare un’incidenza superiore alla norma di emorragia e di cancro endometriale, nonché un’iperstimolazione dei tessuti mammari che può aumentare il rischio di sviluppo del cancro della mammella. ... Se, invece, somministriamo precursori steroidei, quali DHEA o pregnenolone, i tessuti e le cellule possono decidere come trasformare questi ormoni al fine di utilizzarli al meglio nelle giuste proporzioni. Iperstimolazione e reazioni indesiderate sono così meno probabili...”

Più è giovane la donna e più la capacità di trasformazione del pregnenolone è efficiente; più si invecchia e più questo meccanismo di feedback si altera dando luogo a possibili eccessi di un ormone a sfavore dell’altro. E’ quindi sempre necessario monitorare regolarmente il dosaggio di tutti gli ormoni per correggere gli scompensi dovuti ad un’eventuale trasformazione indesiderata.

ESTROGENI

Gli ESTROGENI sono secreti dall'ovaio, dal surrene, dal tessuto adiposo, dalla placenta (durante la gravidanza) e in minor misura dal testicolo.
Hanno diverse funzioni: regolano il ciclo mestruale, la gravidanza, la fertilità e i caratteri sessuali.

La donna nel corso della sua vita produce tre tipi di estrogeni: estriolo, estradiolo ed estrone. Questi 3 ormoni vengono prodotti a partire dagli androgeni, che vengono trasformati prima in estradiolo (ancora reversibile nella sua forma originaria), poi in estrone (anch’esso reversibile) ed infine in estriolo non più reversibile. La loro quantità varia nell'arco della vita: mentre in età fertile il principale estrogeno secreto è l'estradiolo, in premenopausa comincia ad essere sostituito dall'estrone (prodotto sia dalle avaie che dal grasso corporeo), che in menopausa rappresenterà l’ormone predominante in quanto pare preservi la salute di cuore, cervello e ossa prevenendo cardiopatie, demenze senili e osteoporosi.

La donna nei suoi vari organi e tessuti possiede due tipi di recettori per gli estrogeni: recettori alfa (α) e recettori beta (β). Gli α sono presenti prevalentemente nella mammella, negli organi genitali, nell’ipotalamo (dove vengono prodotti LH e FSH) e nella muscolatura liscia (quella che si muove a prescindere dalla nostra volontà, come la muscolatura della vescica, dell'utero, dello stomaco, dell'intestino, ecc). I recettori α sono responsabili della proliferazione cellulare tipica anche dell’insorgenza tumorale. Quelli β invece sono ubiquitari e li possiamo trovare in moltissimi tessuti del corpo: corteccia cerebrale, sistema limbico, apparato circolatorio, cuore, seno, polmoni, reni, ureteri, vescica, intestino, vagina, utero, ovaie, ossa, tessuto connettivo). Sono numericamente predominanti e hanno azione antiproliferativa, quindi protettiva verso i tumori.

L’estradiolo si lega sia ai recettori β che α con una potenza che viene convenzionalmente definita di valore 100 per entrambi i tipi di recettori. L’estrone ha potenza 60 verso gli α e potenza 37 verso i β. L’estriolo ha potenza 14 verso gli α e 21 per i β. Ne consegue che l’estriolo è l’estrogeno più leggero, con la maggiore azione antitumorale e con la minima azione proliferativa.

Estradiolo

L’estradiolo accompagna la donna in età fertile ed è l’estrogeno piu’potente prodotto dalla donna. E’ responsabile della crescita di seno, ovaie e utero per favorire il concepimento e la gravidanza; proprio per questa azione proliferativa però è l’ormone maggiormente coinvolto nell’insorgenza di tumori mammari ed uterini.

Con l’avvento della premenopausa, intorno ai 40 anni, le ovaie iniziano ad atrofizzarsi e la produzione dell’estradiolo tende a scemare mentre il progesterone tende ad aumentare.
L’ulteriore riduzione di estradiolo in post menopausa provoca osteoporosi, accumulo di grassi nel sangue, ipertensione arteriosa, aterosclerosi, patologie cardiovascolari, diabete, aumento del grasso addominale.
Per questo motivo l’estradiolo, nonostante possa favorire l’insorgenza di tumori,viene comunque considerato un ormone buono.

L’estradiolo si lega sia ai recettori β (con azione antiproliferativa e quindi protettiva verso i tumori) che ai recettori α (responsabili della proliferazione cellulare tipica anche dell’insorgenza tumorale) con una potenza che viene convenzionalmente definita di valore 100 per entrambi i tipi di recettori. Ne consegue che l’eccesso di estradiolo, se non opportunamente controbilanciato dal progesterone può incrementare il rischio di tumore al seno e all’utero.
Oltre all’aumentato rischio tumorale, l’eccesso di estradiolo associato a carenza di progesterone provoca i seguenti sintomi: nervosismo, sbalzi d’umore, insonnia, cefalea o emicrania, gonfiore e tensione al seno, ritenzione idrica, cellulite, tensione addominale, aumento del grasso addominale, sovrappeso, insufficienza venosa, mestruazioni abbondanti, iperplasia dell’endometrio, emorragie uterine, fibromi uterini, cisti al seno ed alle ovaie.

L’estradiolo bioidentico va somministrato applicandolo sulla cute dell’addome o della parte interna degli avambracci. La somministrazione orale pare aumentare il rischio di ipercolesterolemia, ipertensione, problemi di coagulazione, calcoli alla cistifellea.
Poiché l’estradiolo contrasta il progesterone e il testosterone bisogna sempre tenere controllati questi due ormoni ed integrarli laddove carenti.
L’associazione di estradiolo per via transcutanea e progesterone micronizzato riduce le vampate di calore, i disturbi del sonno, la pressione arteriosa, l’ansia e la depressione, la perdita ossea, il colesterolo ed assicura un’elevata sicurezza (Sumino 2006-Scarabin2003).

Estrone

Con la graduale inattività delle ovaie l’estradiolo diminuisce man mano che la donna entra in menopausa. Questa carenza viene compensata dalla produzione di estrone a partire del grasso corporeo.
La produzione di estrone quindi è minima durante la fase fertile, mentre rappresenta l’estrogeno principale (fino all’80% degli estrogeni in circolo) in post menopausa.
In una scala di adesività con valore massimo di 100, l’estrone ha attrazione 60 verso i recettori α (tumorali) e attrazione 37 verso i β (antitumorali).Tale adesività verso i β o gli α varia in proporzione alla massa grassa della donna che li produce: più la donna è grassa, maggiore sarà il rischio tumorale, infiammatorio e trombotico.
Alcune sostanze contenute nei cavoli e nei broccoli favoriscono la produzione corporea di estrone con adesività verso i recettori beta ostacolando quella di estrone con affinità per gli alfa.

Estriolo

L’estriolo viene prodotto dalle ovaie e in età fertile è l’estrogeno meno presente. La sua produzione diminuisce ulteriormente in post menopausa. Aumenta invece in gravidanza, dove viene prodotto dalla placenta.
E’ l’estrogeno piu’ debole (80 volte meno potente dell’estradiolo e sette volte meno potente dell’estrone) e per questo motivo è sempre stato considerato inutile per l’organismo. Invece ha funzioni importantissime: ha effetti antiossidanti e neuroprotettivi, riduce il colesterolo cattivo, migliora l’elasticità delle arterie e la fluidita’del sangue, previene o rallenta le malattie autoimmuni e le patologie neurologiche degenerative, migliora la salute delle ossa, del cervello e dell’apparato cardiovascolare, previene il diabete, contrasta l’aumento di peso e i processi infiammatori.

E’ un ormone in grado di adattarsi alle condizioni dell’ambiente che lo ospita: se ci sono pochi estrogeni agisce come un blando estrogeno compensando in parte la carenza; se ci sono troppi estrogeni si lega ai recettori estrogenici impedendo a queli più potenti di aderirvi e di attivare la stimolazione estrogenica.

L’estriolo manifesta un potere adesivo di 21/100 ai recettori β antitumorali e 14/100 ai recettori α protumorali. Ne consegue che l’estriolo è l’estrogeno più leggero, con meno effetti collaterali, con la maggiore azione antitumorale e con i minori effetti tumorali a livello del seno, delle ovaie e dell’utero, il che lo rende la scelta migliore per ottenere i vantaggi riparativi e trofici dell’estrogeno, senza rischio di danni neoplastici a livello mammario ed uterino.

L’estriolo bioidentico si ricava dalla placenta animale o da piante come la soia o il trifoglio rosso.
La somministrazione di estriolo bioidentico, molto più debole dell’estrone e dell’estradiolo, a livello vaginale ha manifestato efficacia su moltissimi disturbi vulvo-vaginali da squilibrio ormonale (da menopausa o da vulvodinia) migliorando: atrofia vulvo-vaginale, lubrificazione, innalzamento del ph, quantità dei lattobacilli, disturbi sessuali, disturbi del pavimento pelvico, ipersensibilità e dolore locale, prevenzione delle infezioni vaginali.

La vescica ha esclusivamente recettori di tipo beta per gli estrogeni, pertanto solo estrogeno attivo principalmente sui recettori beta (estriolo) potrà essere efficace. Anche l’uretra ha prevalentemente recettori beta e risente dell’influenza benefica dell’estriolo. Per questo motivo l’estriolo, applicato a livello genitale, migliora anche i disturbi urologici quali: frequenza, urgenza, nicturia, tenesmo, incontinenza, cistiti recidivanti.

Va segnalato che la somministrazione ad alti dosaggi di estriolo comporta la saturazione dei recettori β e di conseguenza l’estriolo in eccesso andrà ad occupare i recettori α, che stimoleranno la proliferazione cellulare.
Tuttavia si è visto che per avere effetti benefici sono sufficienti dosi bassissime di estriolo (addirittura 0,02 mg) e che dopo 21 giorni di applicazione vaginale l’assorbimento del principio attivo diminuisce nettamente rispetto ai primi giorni di trattamento, grazie al miglioramento della mucosa vaginale, che, così rinforzata, diventa meno permeabile alle varie sostanze presenti in vagina (benefiche o dannose che siano), quindi anche all’estriolo, dimostrando così una capacità vaginale di autoregolare il proprio bisogno di estrogeni. Col procedere della terapia il bisogno di estriolo diminuisce costantemente e il dosaggio può essere costantemente ridotto fino ad arrivare a dei semplici richiami in caso di bisogno. La somministrazione vaginale di estriolo a bassissimo dosaggio consente quindi di migliorare lo stato nutritivo del tessuto genitale riducendo i rischi solitamente legati alle terapie estrogeniche. Se il mezzo (crema, gel o ovulo) in cui viene inserito l’estriolo ha una forte capacità di aderire alle pareti vaginali (bioadesività), potenzierà l’azione locale, farà sì che servano dosaggi ancor più bassi, ridurrà l’assorbimento, minimizzerà l’arrivo di estrogeni in altre sedi extravaginali e annullerà i possibili (seppur minimi) effetti collaterali.

 

PROGESTERONE

Il progesterone viene prodotto prevalentemente dal corpo luteo (l’ovulo non fecondato) in fase premestruale, dalla placenta in gravidanza e in piccole quantità dal surrene, specialmente in post menopausa.
Il progesterone tiene sotto controllo l’estrogeno impedendo che questo aumenti eccessivamente in modo da ridurre gli effetti negativi potenziando quelli benefici su cervello, ossa, pelle, capelli ed apparato cardiovascolare.

Se carente rispetto agli estrogeni il progesterone favorisce l’accumulo di grasso specie su cosce, seno ed addome e la ritenzione idrica con gonfiore a gambe, piedi, mani, volto, seno e addome.
Se in eccesso rispetto agli estrogeni può favorire il diabete, l’accumulo di grassi nel sangue, l’aumento di peso, il calo del desiderio sessuale, la depressione, la stanchezza e la sonnolenza.
Per tale motivo insieme alla quantità di progesterone presente nell’organismo, va sempre valutata anche quella di estrogeno.

Il progesterone ha diverse funzioni fondamentali per l’organismo femminile: rilassa la muscolatura, ha azione calmante e antistress, favorisce il sonno, è antidolorifico, anticonvulsivante, protegge e ripara il sistema nervoso, riduce la pressione arteriosa e il colesterolo cattivo, regolarizza il ciclo, il battito cardiaco, la glicemia, l’azione insulinica, la temperatura, il tono e l’elasticita della pelle, aumenta la diuresi, migliora il microcircolo, agevola la crescita dei capelli, previene il cancro uterino e mammario, riduce la dismenorrea, previene la trombosi, lo spotting, i fibromi, le emorragie mestruali, le cisti, gli adenomi e il cancro al seno.

Il progesterone sintetico è molto più potente di quello prodotto dalla donna e blocca totalmente la propria produzione con effetti androgenizzanti e tossicità d’accumulo, che andrà ad incrementare proprio quei sintomi che si volevano eliminare attraverso la sua assunzione: acne,caduta di capelli, ipertensione, sbalzi di umore, cefalea, stanchezza, ritenzione idrica, tensione al seno, aumento del senso di fame, sovrappeso, anomalie del profilo lipidico, della glicemia e della coagulazione e aumentato rischio di cancro al seno.
Il dott. Giuseppe Rosano (Istituto Scientifico di Milano), in un suo studio clinico ha dimostrato che nelle donne trattate con progesterone naturale l’apporto di ossigeno al cuore era migliore rispetto a donne trattate con progesterone di origine sintetica.

Il progesterone bioidentico viene estratto dalla dioscorea villosa e poi lavorato chimicamente per renderlo identico agli ormoni umani.
Sempre più ginecologi italiani tradizionalisti stanno utilizzando progesterone bioidentico micronizzato in crema da applicare sulla cute, in ovuli da inserire in vagina o da assumere per bocca (Progeffic).

Poiché il pregnenolone, può essere facilmente trasformato in progesterone, può essere utilizzato per sostituire il progesterone in soggetti ‘’ottimali convertitori’’. Tuttavia man mano che l’età avanza si perde questa capacità di conversione, pertanto diventa fondamentale, con l'avanzare dell'età, assumere direttamente progesterone.

Il progesterone può essere utile anche all’uomo per prevenire l’insorgenza di infarti cardiaci, l’ipertrofia prostatica, il cancro alla prostata, l’accumulo di grasso su addome e tessuto mammario, le disfunzioni erettili, l’osteoporosi, la caduta dei capelli. Migliora inoltre la motilita’ degli spermatozoi.

 

TESTOSTERONE

Il testosterone è l’ormone responsabile dello sviluppo dei caratteri maschili (barba, peli, voce profonda, ecc).
Le sue funzioni però non si limitano a questo. Esso infatti modula il tono dell’umore, aumenta il desiderio sessuale, rinforza il sistema immunitario, contrasta i processi infiammatori, aumenta la sensibilità all’insulina e il metabolismo dei grassi, mantiene in salute cuore, vasi sanguigni, sistema nervoso, ossa muscoli e cute.

Il testosterone bioidentico viene estratto dal tribulus terrestris.

Nell’uomo

Con l’avanzare dell’età (di solito verso i 40-45 anni) il testosterone diminuisce provocando anche nell’uomo una sorta di menopausa chiamata andropausa, a causa della quale l’uomo può accusare i seguenti disturbi: stanchezza e depressione permanenti, sbalzi d’umore, irritabilità, insicurezza, calo della libido, perdita’ di forza e di massa muscolare, dolori muscolari ed articolari, calo della memoria, vampate di calore notturne, sudorazioni, insonnia, secchezza e pallore cutaneo, secchezza, grigiore e perdita di capelli, diminuzione dei peli corporei, riduzione della dimensione di pene e testicoli, osteoporosi, vene varicose, anemia.

Dopo i 50 anni, parte del testosterone viene convertita in estrogeni che provocano deficit di erezione, incidenza di problemi cardiovascolari, ingrossamento del seno, ritenzione idrica, aumento del grasso addominale, infiammazione, incidenza di cancro alla prostata.

L’ulteriore diminuzione di testosterone che avviene col procedere dell’invecchiamento provoca: diminuzione del colesterolo buono HDL, aumento di quello cattivo LDL, indebolimento del muscolo cardiaco, aumento della pressione arteriosa, aumento dei livelli di insulina, delle citochine infiammatorie e di omocisteina. Per questo dopo i 60 anni aumenta notevolmente il rischio di mortalita’ per patologie cardiovascolari, arterioslerosi, obesità, sindrome metabolica e diabete.

L somministrazione di testosterone bioidentico rappresenta un’importante strategia di prevenzione.

Nella donna

Anche la donna produce testosterone, sebbene in quantità nettamente inferiori rispetto all’uomo. Nella donna il testosterone aiuta a mantenere un buon tono dell’umore, a mantenere un buon livello di libido, a tonicizzare la cute, le ossa e i muscoli. Il testosterone inoltre svolge un ruolo protettivo sul seno e sull’apparato cardio circolatorio. La produzione di testosterone diminuisce del 50% già tra i 20 e i 50 anni.

La somministrazione di testosterone alle donne in menopausa associata agli estrogeni contrasta efficacemente alcuni sintomi fisici della menopausa (vampate di calore, secchezza e atrofia vaginale, osteoporosi, perdita di tonicita’ cutanea e muscolare, secchezza della pelle, dei capelli, delle congiuntive e delle mucose, pallore cutaneo, aumento del grasso su addome, seno e cosce, perdita di peli pubici ed ascellari, vampate di calore, dolori reumatici e malattie infiammatorie croniche), i disagi psicologici (ansia, irritabilità, insonnia, depressione, sbalzi d’umore, stress, insicurezza, stanchezza, difficoltà a memorizzare e a concentrarsi) e i disturbi sessuali (mancanza di libido, assenza di sensibilita’dei genitali e disturbi dell'orgasmo).

In alcune donne più mascoline costituzionalmente questa carenza può manifestarsi più tardi rispetto a quello degli altri ormoni e ciò favorirebbe l’insorgenza di sintomi da iperandrogenismo: caduta di capelli, peluria sul viso, acne, seborrea, aumento eccessivo della libido, aggressività, aumento della muscolatura e della sensibilita’dei genitali.

 

DEHA

La sigla DHEA è l'acronimo di deidroepiantosterone, un ormone prodotto dalla corticale del surrene. E' l’ormone steroide più abbondante nel corpo umano e come il pregnenolone, non ha effetti diretti, ma stimola e regola la produzione degli altri ormoni sessuali maschili e femminili (estrogeni, progesterone e testosterone) e cortisolo (l'ormone dello stress, che viene inibito dal DEHA).

Raggiunge la massima produzione intorno ai 25 anni per poi decrescere ogni dieci anni del 20%. Una sua riduzione comporta la riduzione e lo squilibrio di tutti gli altri ormoni con conseguenti alterazioni sessuali, riduzione della mielina (importante componente del sistema nervoso), diminuzione della forza muscolare e del tessuto osseo, aumento del grasso addominale e del colesterolo.

Ristabilendo i livelli ottimali di DEHA si rallenta il processo di invecchiamento legato all'alterazione ormonale e si ottengono benefici sulla libido, sulla forza muscolare, sulla salute ossea, sul metabolismo dei grassi, sull'aumento della massa magra, sul sistema immunitario, sull'umore, sul sonno, sulla memoria e sulla concentrazione, sul sistema nervoso e cardiocircolatorio, sul rischio tumorale, sul ringiovanimento in generale. Il DEHA infatti è l'ormone bioidentico più utilizzato nelle formulazioni anti-aging.

Il DEHA consente inoltre di prolungare la fertilità femminile o incrementarla laddove vi siano difficoltà di concepimento.

 il DHEA vegetale viene prodotto a partire da una sostanza contenuta in una pianta tropicale: lo YAM e, per questo motivo è considerato un integratore vegetale acquistabile senza prescrizione medica.

Gli effetti collaterali dovuti ad un eccesso di DHEA sono: affaticamento, congestione nasale, mal di testa, tachicardia, aritmia, aumento della glicemia, resistenza all'insulina, alterazione dei livelli di colesterolo, dei livelli degli ormoni tiroidei e delle funzioni adrenergiche.
Essendo il precursore sia di ormoni femminili, che di ormoni maschili il DEHA nellle donne potrebbe provocare mascolinizzazione (acne, pelle grassa, peluria facciale, perdita di capelli, aumento della sudorazione, aumento del peso, abbassamento della voce, mestruazioni irregolari, cambiamenti di umore) e negli uomini femminilizzazione (aumento del seno, aumento della pressione, atrofia dei testicoli e aggressività).

 

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