Col termine “menopausa” si definisce l’ultima mestruazione nella vita di una donna. Il periodo successivo all’ultima mestruazione viene definito “post menopausa” ed è caratterizzata dall’assenza permanente del ciclo mestruale.
La carenza di estrogeni porta a diversi sintomi tipici del post menopausa: vampate di calore, sudori notturni, secchezza vaginale, irritabilità, depressione, confusione, mal di testa, cistiti, disturbi urinari, vaginiti, incontinenza, indebolimento della parete vaginale, diminuzione del desiderio sessuale, diminuzione del collagene nella pelle, neuropatia periferica.
La carenza di estrogeni inoltre aumenta il rischio di sviluppare malattie degenerative quali pressione alta, infarto cardiaco, indurimento delle arterie, diabete di tipo II, artrite e cancro.
Approfondimento: la cistite in menopausa
La somministrazione di estrogeno riduce la sintomatologia post menopausale e previene lo sviluppo delle patologie degenerative.
La terapia attualmente prescritta alle donne in post menopausa è la terapia ormonale sostitutiva (TOS), cioè una terapia a base di ormoni di tipo chimico o derivati dalle urine delle cavalle gravide (e per tale motivo definiti “naturali”), tipo il Premarin.
Si tratta quindi di ormoni diversi da quelli prodotti dal corpo umano femminile (estrone, estriolo ed estradiolo), che si legano ai recettori cellulari in modo più forte di quanto facciano gli ormoni umani. Ciò fa sì che questi ormoni si sostituiscano in toto ai nostri bloccando completamente la funzionalità delle nostre ghiandole sessuali. Per questo motivo questo tipo di terapia viene definita “sostitutiva”. Questo forte legame inoltre rende questi ormoni più difficili da eliminare e ciò comporta un loro accumulo e quindi tossicità, che inizialmente si manifesterà con disturbi transitori come nausea, ritenzione idrica, tensione mammaria, trombosi e/o ipertensione, e in seguito con alterazioni più importanti come lo sviluppo di tumori, soprattutto nel caso in cui gli estrogeni non fossero bilanciati da una adeguata compensazione progestinica.
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I primi studi sulla TOS dimostravano che queste terapie prevenivano i tumori, mantenevano sano il sistema cardio-vascolare, il sistema osseo, gli organi genitali, preveniva la depressione e l'Althzeimer, assicuravano una bella pelle ed un'intensa attività sessuale. In seguito invece tutto ciò è stato smentito da numerosi altri studi. Per esempio un recente studio (WOMAN HEALTH INITIATIVE), pubblicato sulla rivista JAMA nel 2002, ha dimostrato che la terapia ormonale sostitutiva a base di estrogeni (Premarin) aumenta il rischio di tumore all'utero e al seno, infarto cardiaco, embolia, ictus cerebrale.
Come si spiega tutto ciò? I primi studi furono finanziati dalla casa produttrice del Premarin, quelli più recenti sono finanziati dai governi e da istituzioni senza evidenti interessi commerciali.
Così all’attuale TOS si è aggiunto il progesterone per 10-12gg al mese per contrastare gli effetti collaterali degli estrogeni (soprattutto se sintetici o a base di estradiolo). Il progesterone infatti riduce la ritenzione idrica e contrasta gli effetti dell’aumento di androgeni (acne, peluria, seborrea, accumulo di grasso sull’addome, resistenza insulinica, aumento del colesterolo).
La TOS ha un dosaggio standard costante e simile per tutte le donne. Ma la quantità e la qualità di estrogeni prodotti sono diversi da donna a donna perché sono influenzati da diversi fattori: la riserva ovarica individuale, la massa grassa corporea e il tipo di alimentazione. Ogni donna quindi ha bisogno di una terapia individualizzata e di adattarne il dosaggio nelle diverse fasi della sua vita. Sarebbe quindi necessario valutare costantemente il dosaggio ormonale presente nel sangue o nella saliva per preservare la salute femminile. Non solo quello degli estrogeni, ma anche di tutti gli altri ormoni sessuali (progesterone, testosterone, DHEA, ecc) e non solo ad inizio trattamento, ma ad intervalli regolari per adattare la terapia alle possibili alterazioni ormonali.
Gli ormoni bioidentici sono un’ottima alternativa alla TOS in quanto sono facilmente adattabili alle esigenze individuali ed hanno dimostrato di poter colmare le carenze estrogeniche senza provocare gli spiacevoli effetti degli ormoni di sintesi.
Approfondimento: gli ormoni bioidentici
Per salvaguardare la salute uro-genitale è necessario adottare anche una cura locale. La nostra associazione attraverso le esperienze riportate nel forum in questi anni ha accumulato molte testimonianze sui vari trattamenti locali naturali utili in menopausa. Analizzando i vari risultati ottenuti abbiamo formulato un protocollo basato su prodotti e rimedi naturali che finora hanno dimostrato il miglior rapporto tra beneficio ed effetti irritativi genitali. Il protocollo prende il nome dalla donna che per prima ha sperimentato la sequenza dei prodotti consigliati: Dada.
Approfondimento: il protocollo Dada
La terapia con ormoni bioidentici va associata ad un sano stile di vita poiché la dieta, lo stress, la sedentarietà, l’alcool, il fumo e la caffeina influenzano negativamente i livelli ormonali.
Per ridurre la sintomatologia menopausale e prevenire le complicanze della post menopausa oltre all’assunzione degli estrogeni bisognerà anche inserire nella propria alimentazione soia, calcio, magnesio, vitamina D, vitamina C, vitamine del gruppo B, vitamina K, boro, zinco, manganese e rame.
Fondamentale effettuare regolare attività fisica perché migliora l’ossigenazione di tutti i tessuti, promuove la formazione di tessuto osseo, riduce l’accumulo di massa grassa, rallenta/blocca la perdita di massa muscolare magra riduce il rischio cardio-vascolare (infarti ed ictus).
Al posto degli ormoni bioidentici è possibile ottenere discreti risultati anche attraverso l'utilizzo delle piante in forma di tisane o integratori appositi (Trifoglio rosso80).
Approfondimento: curarsi con le piante in menopausa
Testimonianze
"io e le mie amiche abbiamo avuto la sensazione di fare da cavie per le generazioni successive in merito alla terapia sostitutiva. Noi 7-8 amiche siamo state tutte curate nello stesso modo e caldamente incoraggiate ad assumere la pillola estroprogestinica per anni (io 12), ma dall'inizio la prospettiva era quella di continuarla fino anche agli 80 anni. Secondo i ginecologi, allora, questa cura ci avrebbe protetto da infarti, ictus, osteoporosi e soprattutto dall'Alzheimer. Alcune mie amiche stavano benone e non avevano neanche le scalmane, venivano insistentemente invitate ad assumere ormoni; anche quelle che avevano già passato i 60 anni e già in menopausa da una decina.
Poi, nei primi 2000, inversione di tendenza. La TS non serviva a risolvere tutti i problemi, ma poteva anzi essere la causa di tumori al seno Ora mi sembra di sentire che basta la terapia per 4 o 5 anni e solo in caso di gravi disturbi.
Beh, io all'inizio ne avevo certamente bisogno perchè ero nervosa, agitata, irritabile, insofferente, soffrivo di insonnia, niente scalmane! La TS ha riequilibrato il tutto, ma la pressione arteriosa è salita alle stelle e anno dopo anno un po' alla volta anche il colesterolo.
Inoltre con la menopausa ho iniziato ad alzarmi ogni notte a urinare, sempre almeno due o tre volte.
Poi, prolasso utero-vescicale, operata (per la seconda volta!!) nel 2007, in cistopessi (credo si dica così), ossia per via transvaginale. Mi è stato tolto l'utero con annessi e connessi (tranne un ovaio perchè troppo in alto) e fatto la plastica vescicale."
Lalla44 17 aprile 2010 (cistite.info)
Bibliografia
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