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Con il termine “menopausa“ si definisce l’ultima mestruazione della nostra vita. Il periodo successivo a quest’ultima mestruazione viene invece definito “post menopausa”. La menopausa è preceduta da un periodo di assestamento chiamato premenopausa, caratterizzato da un eccesso di estrogeni ed un calo di progesterone, che provoca una rosa di sintomi tipici: mestruazioni irregolari, aumento o diminuzione del flusso e della durata mestruale, dismenorrea, vampate di calore, mal di testa, ansia, attacchi di panico, stanchezza, insonnia, tensione mammaria, dolore al seno, ecc.

Con la menopausa invece si assiste alla situazione opposta in cui vi è un netto calo di estrogeni. La carenza di estrogeni porta a diversi sintomi tipici del post menopausa: vampate di calore, sudori notturni, atrofia e secchezza vaginale, irritabilità, depressione, confusione, mal di testa, cistiti, disturbi urinari, vaginiti, incontinenza, indebolimento della parete vaginale, diminuzione del desiderio sessuale, diminuzione del collagene nella pelle, neuropatia periferica.
Inoltre le variazioni ormonali che si verificano in post menopausa aumentano il rischio di sviluppare malattie degenerative quali pressione alta (ipertensione), osteoporosi, infarti cardiaci, indurimento delle arterie, diabete di tipo II, artrite e cancro.

La somministrazione di estrogeno riduce la sintomatologia post menopausale e previene lo sviluppo delle patologie degenerative. Gli estrogeni utilizzati a tale scopo possono essere sintetici (terapia ormonale sostitutiva), bioidentici o fitoestrogeni, ossia estrogeni assunti attraverso le piante.

I fitoestrogeni si dividono in due famiglie: isoflavoni (genisteina, daidzeina, equolo e cumestrole) e lignanti (matairesinolo, enterolattone, enterodiolo).
Seppur la loro azione sia nettamente inferiore a quella degli estrogeni umani, in caso di sintomatologia non eccessiva possono rappresentare un valido aiuto.
La caratteristica peculiare di questi vegetali è quella adattogena: se i livelli di estrogeni sono bassi, queste sostanze avranno effetto estrogenico, se sono eccessivi bloccheranno gli estrogeni più forti. Altra qualità dei fitoestrogeni è quella di non incrementare la proliferazione cellulare del tessuto mammario ed uterino; al contrario i fitoestrogeni proteggono questi tessuti da possibili tumori andando ad occupare i recettori estrogenici qui presenti, che in tale modo non possono essere stimolati dagli ormoni più potenti.

Avendo un’azione più lenta i fitoestrogeni manifesteranno i loro benefici dopo 3-4 settimane di assunzione.

Ecco la lista delle piante più utilizzate per regolarizzare il livello ormonale in post menopausa e in pre-menopausa.

  • Angelica sinensis (o Don Quai): usata per l’amenorrea (assenza di mestruazioni) e per le disfunzioni del ciclo (mestruazioni abbondanti o irregolari). Ha effetti analgesici, antiallergici, antibatterici, miorilassanti. Sono consigliati 4,5 grammi al giorno.
  • Agnocasto (vitex gnus-castus): aumenta la secrezione di LH (ormone luteinizzante) diminuendo quella di FSH (follicolostimolante), aumentando così la produzione di progesterone e diminuendo quella di estrogeni. Riduce la fame, migliora l’umore ed il sonno. Consigliato un cucchiaino di frutto macinato in una tazza d’acqua da 1 a 4 volte al giorno. I primi effetti si manifestano dopo qualche mese di assunzione. L'agnocasto previene un eventuale eccesso di estrogeni.
  • Cimicifuga racemosa: si lega ai recettori degli estrogeni inibendo l’aumento di LH e riducendo le vampate, le sudorazioni notturne, la dismenorrea, la labilità emotiva, la depressione, la secchezza vaginale. Si assumono 1-2 grammi di radice al giorno in infusione, oppure 250-500mg al giorno di estratto secco, o 4 ml di tintura madre.
  • Dioscorea villosa: (o Igname Selvatico) in grado di aiutare la donna in premenopausa per bilanciare la predominanza estrogenica migliorando gonfiore e ritenzione idrica. Risulta un valido aiuto anche nella sindrome premestruale, unita all'agnocasto. La Dioscorea aiuta a mantenere il giusto l'equilibrio tra estrogeni e progesterone.
  • Trifoglio rosso: Tra i flavonoidi contenuti in questa pianta spiccano gli isoflavoni, fitoestrogeni naturali dall'effetto antiossidante e similestrogenico. Nel trifoglio rosso sono contenuti quattro diversi isoflavoni: genisteina, daidzeina, formononetina e biochanina A (precursore della genisteina). La genisteina in particolare pare avere un ruolo cruciale nell'inibire la crescita delle cellule tumorali, nell'abbassare il colesterolo e nel ridurre le vampate.
  • Liquirizia: ricca di lignani è antiallergica, antinfiammatoria, antibatterica ed antitumorale, regolarizza il rapporto tra estrogeni e progesterone.
  • Soia: l’assunzione costante di proteine della soia (100-160 mg di isoflavoni al giorno) riduce le vampate, regolarizza il ciclo, aumenta la lubrificazione vaginale, rinforza capelli, pelle ed unghie, riduce gli sbalzi d’umore, l’emicrania, la dimensione dei fibromi, il peso, la perdita di calcio attraverso i reni, il rischio di malattie coronariche, di osteporosi di tumore al seno, all' utero e all'intestino. In Giappone, dove le donne assumono con la loro dieta ricca di soia circa 100-200 mg di isoflavoni al giorno, i sintomi della menopausa sono praticamente assenti. Puoi ottenere 35 mg di isoflavoni di soia da questi alimenti: ½ tazza di latte di soia, ½ tazza di tofu, ½ tazzadi tempeh, ½ tazza di soia verde, 3 manciate di semi di soia arrostiti. La soia protegge anche la prostata maschile.
  • Semi di lino: ricchi di lignanti ed omega 3 sono una ricca fonte di antiossidanti, antitumorali e fitoestrogeni. Per questo motivo prevengono il tumore mammario, del colon, regolarizzano la produzione ormonale di estrogeni, proteggono il sistema cardio-vascolare, regolarizzano la funzionalità intestinale. Si consiglia l’asunzione di ¼ di tazza di semi di lino 3-7 giorni alla settimana aggiungendoli, macinati, all’insalata, alle zuppe, ai cereali della colazione o allo yogurt.
  • Bioflavonoidi: entrano in competizione con gli estrogeni occupando gli stessi recettori e impedendo quindi l’iperestrogenismo tipico della premeonopausa.. i bioflavonoidi sono contenuti nella parte bianca della buccia degli agrumi, nelle ciliege, nei mirtilli, nei cereali integrali, nelle bucce dell’uva e nel trifoglio rosso. Si onsiglia 1 g di bioflavonoidi al giorno per ridurre i disturbi menopausali.
  • Medicina cinese: Joyful Change (costituito da Dong quai e peonia migliora le vampate, l’insonnia, la secchezza vaginale, i ciclo mestruale), Yunnan Bai Yao (riduce il flusso abbondante premenopausale), Chai Hu Long Gu Muli Wang (migliora il tono dell’umore, l’ansia, l’irritabilità, la depressione e l’insonnia), Shou Wu (contro la perdita di capelli).
  • Una valida alternativa è rappresentata da Trifoglio rosso 80, un prodotto composto da Trifoglio rosso, agnocasto, angelica e cimicifuga ad alta titolazione.

Per ridurre i disturbi genitali ed urinari la nostra associazione, analizzando i vari risultati ottenuti dalle migliaia di testimonianze riportate nel forum in questi 10 anni di attività, ha formulato un protocollo basato su prodotti e rimedi naturali da applicare localmente, che finora hanno dimostrato il miglior rapporto tra beneficio ed effetti irritativi. Il protocollo prende il nome dalla donna che per prima ha sperimentato la sequenza dei prodotti consigliati: Dada.

Protocollo Dada menopausa
Scarica il nostro Protocollo Dada

Molto utile anche l'acido alfa lipoico, antiossidante ed antinfiammatorio, che previene e riduce i seguenti disturbi: problemi cardiovascolari, osteoporosi, artrosi, presbiacusia, cataratta, neuropatie, sindrome metabolica. Facilita inoltre la riduzione di peso, elimina i metalli pesanti dall’organismo e ostacola la formazione di tumori mammari, intestinali, della cervice e la leucemia.

Per far fronte alle problematiche prettamente psicologiche esistono efficaci rimedi naturali. Validi rimedi per l’insonnia sono: crema di progesterone al 2% (da applicare sulla cute di braccia o addome), Kava-kava, valeriana, melatonina. Per ridurre ansia e palpitazioni: passiflora, valeriana, biancospino, Kava kava, agnocasto. In caso di depressione l’iperico (o erba di San Giovanni) ha mostrato efficacia paragonabile agli antidepressivi di sintesi. La vit D risulta essere neuroprotettiva.

Per ridurre la sintomatologia menopausale e prevenire le complicanze della post menopausa (osteoporosi, perdita della massa muscolare, osteoartrosi, patologie cardio-vascolari, ecc) oltre all’assunzione dei fitoestrogeni bisognerà anche inserire nella propria alimentazione soia, calcio, magnesio, vitamina D e vitamina B, vit C, boro, zinco, manganese, rame, vit k.

L’esposizione al sole ed una regolare attività fisica migliorano l’ossigenazione di tutti i tessuti, promuovono la formazione di tessuto osseo, riduceono l’accumulo di massa grassa, rallentano/bloccano la perdita di massa muscolare magra ,riducono il rischio cardio-vascolare (infarti ed ictus).

 

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