Ciclo e cistite sono strettamente correlati. Il ciclo mestruale infatti favorisce l'insorgenza di cistiti e infezioni vaginali da candida o da altri germi patogeni.
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L'uretra e la vescica (il trigono per l'esattezza) hanno infatti la stessa origine embrionale del tessuto vaginale, pertanto saranno anch'essi notevolmente influenzati dalle modificazioni ormonali, che esporranno la donna alle infezioni urinarie e genitali in maniera maggiore o minore in base alle fasi del ciclo mestruale.
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Il ciclo mestruale ha la funzione di preparare l'organismo femminile ad accogliere una gravidanza e a produrre l'ovulo da fecondare. La fertilità femminile viene regolata dagli ormoni, dal sistema nervoso e dalle ovaie, che interagiscono influenzandosi l'un l'altro in modo ciclico.
Un ciclo mestruale dura in media 28 giorni e si può suddividere in 4 fasi. Capire cosa avviene in ognuna delle 4 fasi mestruali ti aiuterà ad individuare il periodo più a rischio di recidive e a prevenirle con opportuni accorgimenti.
La cistite non provoca ritardi del ciclo mestruale. Più probabile che sia l'opposto, ossia che l'alterazione ormonale (responsabile del ritardo mestruale o del suo anticipo) provochi anche cistite.
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Mestruazione
Cistite durante ciclo mestruale
In questa fase l'insorgenza di una cistite acuta è rara, la sintomatologia dolorosa cronica diminuisce o scompare del tutto.
Per convenzione si calcolano i giorni di un ciclo mestruale partendo dal primo giorno di mestruazione. La mestruazione è l'emorragia dovuta allo sfaldamento del tessuto endometriale, che attraverso il canale vaginale viene espulso in piccolissimi frammenti insieme al sangue proveniente dai vasi sanguigni uterini. Dura in media 5 giorni.
In questa fase il follicolo (la parte dell'ovaio che accoglie l'ovulo) è molto piccolo, c'è un brusco calo di estrogeni e progesterone, l'endometrio si assottiglia notevolmente, la temperatura corporea si abbassa.
In questa fase di solito la sintomatologia dolorosa diminuisce o scompare del tutto. Si assiste in questa fase ad un aumento della frequenza minzionale. Ciò è dovuto al brusco calo di estrogeni, il cui aumento in fase premestruale aveva provocato ritenzione idrica accumulando liquidi corporei. Oltre all'aumento della frequenza urinaria ci può essere un incremento delle scariche fecali ed un cambiamento della consistenza delle feci che diventano più morbide (talvolta diarroiche) per via dei liquidi che vengono maggiormente espulsi anche a livello intestinale e per via dell'aumentata peristalsi (i movimenti intestinali) favorita dal calo di progesterone.
Svuotandosi l'intestino e diminuendo il volume dell'utero, automaticamente diminuisce anche la pressione esercitata su vescica e nervi pelvici offrendo alla donna un momento di benessere.
I disturbi accusati generalmente verso la fine della mestruazione di solito sono dovuti all'irritazione da assorbente sintetico, da assorbente interno, da sangue mestruale e da contatto prolungato con l'umido ed il bagnato. Per evitare questi fastidi puoi utilizzare la coppetta mestruale, assorbenti monouso di cotone o assorbenti lavabili. Inoltre quando termina il flusso sanguigno puoi effettuare una lavanda a base di D-mannosio per ripulire il canale vaginale dai residui mestruali irritanti.
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Fase post mestruale (o follicolare o proliferativa)
Cistite dopo ciclo mestruale
In questa fase la maggior parte delle donne ha un momento di benessere
Dura circa 8 giorni. Il follicolo contenente l'ovulo si accresce, gli estrogeni aumentano in modo massiccio per permetterne la sopravvivenza raggiungendo il loro picco massimo, l'endometrio comincia ad aumentare di spessore (2-3 mm), la temperatura corporea resta costantemente bassa. Anche in questa fase la maggior parte delle donne ha un momento di benessere dovuto all'aumento degli estrogeni, al diminuito spessore dell'utero (che quindi non comprime la vescica) e all'aumento di secrezioni vaginali. Il muco vaginale infatti, dietro l'influsso degli estrogeni, aumenta fino a raggiungere il picco massimo in fase ovulatoria.
Ovulazione
Cistite durante ovulazione
In questa fase molte donne hanno una riacutizzazione dei sintomi.
Sono molte le donne desiderose di una gravidanza che in fase ovulatoria assistono alle loro recidive. Questo è dovuto, oltre ai fattori scatenanti relativi alla fase ovulatoria, anche a due variabili: l'aumento dei rapporti sessuali in questa fase e l'alcalinità dello sperma che innalza ulteriormente il ph vaginale ostacolando la sopravvivenza dei lattobacilli benefici.
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La fase ovulatoria dura circa 48 ore. La maturazione del follicolo porta alla secrezione di ormone luteinizzante ed al brusco calo di estrogeni e progesterone. In seguito a queste modificazioni ormonali le pareti del follicolo si indeboliscono fino a rompersi con conseguente espulsione dell'ovulo. Le tube catturano l'ovulo, che in questa sede potrà essere fecondato dallo spermatozoo maschile. Il muco vaginale cambia per permettere la sopravvivenza degli spermatozoi: diventa più alcalino, più fluido e più abbondante (10 volte di più rispetto all'ottavo giorno del ciclo). La donna in ovulazione può avvertire dolori ovarici e può avere leggere perdite di sangue.
La riacutizzazione dei sintomi avviene per vari motivi. Le secrezioni vaginali contengono glicogeno che mantiene acido il ph vaginale favorendo così la crescita dei lattobacilli “buoni” ed inibendo la sopravvivenza dei microrganismi patogeni. La quantità di glicogeno presente è proporzionale all'estrogeno secreto. Gli estrogeni inoltre incrementano la capacità di difesa dei tessuti che contengono i loro recettori, migliorando la nutrizione e la vascolarizzazione di queste mucose. Un tessuto sano è maggiormente in grado di far fronte agli attacchi batterici, chimici, meccanici ed infiammatori. Gli estrogeni subiscono un brusco calo durante l'ovulazione. Di conseguenza ci sarà un maggior rischio di contaminazione batterica perchè il ph si alzerà, i lattobacilli vaginali diminuiranno a favore dei patogeni, le mucose vaginali e vulvari saranno più delicate ed ipersensibili a qualsiasi stimolo esterno e perderanno parte delle loro capacità difensive.
Anche l'alcalinità che il muco acquisisce in questa fase ostacola la riproduzione dei lattobacilli in favore di quella dei patogeni. La maggior maggiore diluizione del muco inoltre, se da una parte facilita il passaggio degli spermatozoi verso l'utero, dall'altra facilita anche il passaggio dei patogeni facendo perdere al muco la sua funzione protettiva di barriera.
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Fase premestruale (o luteinica o secretiva)
Cistite prima del ciclo mestruale
E' la fase più critica in cui è più facile che insorgano cistiti infettive, infiammatorie o dolorose
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Dura circa 14 giorni. Il follicolo che ha espulso l'ovulo si trasforma in corpo luteo (diventa giallastro, atrofizzato e sempre più piccolo), l'endometrio cresce fino ad arrivare a 5-6 mm di spessore e si riempie di nuovi vasi sanguigni per accogliere e nutrire l'eventuale embrione impiantato. Aumenta drasticamente la produzione di progesterone. In minor misura quella di estrogeni. La temperatura corporea aumenta di mezzo grado circa. L'ovulo viaggerà nelle tube di Falloppio e se fecondato si impianterà nell'utero dando il via alla secrezione di HCG (gonadotropina corionica), che manterrà il corpo luteo stabile ed in grado di tenere alto il livello di progesterone necessario alla sopravvivenza dell'embrione. Se l'ovulo non sarà stato fecondato il corpo luteo scomparirà, il livello di progesterone si abbasserà bruscamente e così anche quello estrogenico. Questa diminuzione ormonale provocherà la distruzione dell'endometrio, che a questo punto avrà raggiunto il suo massimo accrescimento. Avrà così inizio la mestruazione. Quindi ripartirà un nuovo ciclo mestruale.
Mentre le altre fasi possono essere più o meno lunghe, la fase luteinica avrà sempre la stessa durata. Quindi, una volta accertato che la fase luteinica dura per esempio 14 giorni, se un ciclo mestruale si prolungherà fino a 30 giorni, sicuramente le fasi che si sono allungate saranno quelle precedenti a quella luteinica, che rimarrà incondizionatamente di 14 giorni.
Questo è il periodo più critico per quanto riguarda le recidive di cistite, di candida e le riacutizzazioni della vulvodinia.
I motivi sono numerosi:
- Aumento del progesterone
Dopo l'ovulazione l'aumento del progesterone riduce notevolmente la quantità e la fluidità del muco cervicale, che si concentra a livello del collo dell'utero riempiendosi di elementi (leucociti, macrofagi, fibronectina,anticorpi, chemiochine, citochine, defensine, lattoferrina, zinco, cellule della mucosa uterina e cervicale, ecc), che formano un tappo impenetrabile dagli spermatozoi.
La concentrazione delle secrezioni provoca secchezza vaginale, che rende più sofferente la mucosa genitale e aumenta l'attrito ed i microtraumi durante il rapporto sessuale, favorendo così le cistiti post coitali (o da luna di miele) e la sintomatologia della vulvodinia.
La scomparsa del muco a livello vaginale è associata ad una diminuzione anche dei suoi componenti antibatterici, quindi in fase premestruale la secchezza vaginale aumenta il rischio di infezioni batteriche vaginali.
Il progesterone riduce anche la risposta immunitaria dell'organismo, infatti è frequente in fase premestruale l'insorgenza non solo di cistiti, ma anche di una serie di disturbi legati ad un deficit immunitario come l'herpes labiale, il mal di gola, le afte orali, la candida vaginale.
Sempre in questa fase infine si verifica l'ispessimento della parete uterina. L'utero, aumentato di dimensioni, schiaccia la vescica non consentendole un riempimento totale e provocando una certa frequenza minzionale. Il fisiologico aumento della frequenza urinaria è spesso scambiato erroneamente come campanello d'allarme di una nuova recidiva.
Il progesterone provoca la riduzione della peristalsi (il movimento involontario delle pareti) sia intestinale che uretrale incrementando non solo la stipsi, ma anche la difficoltà di svuotamento urinario e quindi il ristagno vescicale. - Diminuzione dell'estrogeno
L'abbassamento degli estrogeni che avviene 24/48 ore prima della mestruazione provoca una diminuzione del glicogeno nell'ambiente vaginale, che porta all'aumento delle infezioni batteriche e da candida. Le donne in amenorrea da carenza di estrogeni sono più soggette alle infezioni uro-genitali proprio per questo motivo. Stessa cosa dicasi per le donne in menopausa e per quelle con alterazioni ovariche e quindi ormonali.
Le fluttuazioni estrogeniche in fase premestruale inoltre stimolano la degranulazione dei mastociti, cioè attivano i processi infiammatori riesacerbando il dolore anche in assenza di infezione. E' il caso della vulvodinia, del dolore pelvico cronico e della neuropatia pelvica. Il dolore a sua volta incrementa la contrattura della muscolatura pelvica. - Ritenzione idrica
L'aumento del progesterone dopo l'ovulazione porta a ritenzione idrica. Ciò riduce i liquidi che arrivano in vescica concentrando le urine e riducendo l'azione di lavaggio. La ritenzione idrica comporta al contempo una diminuzione dei liquidi anche nelle feci rendendole molto più dure e accentuando o provocando stipsi. A sua volta la stipsi è un fattore di rischio sia della cistite, sia della contrattura muscolare pelvica. - Aumento del volume dell'utero
L'aumento dello spessore dell'endometrio e dei suoi vasi sanguigni provoca un maggiore afflusso di sangue a livello uterino sequestrandolo alle altre strutture pelviche vicine (vescica, uretra, retto, vagina, vulva), che senza un adeguato apporto di ossigeno e sostanze nutritive provenienti dal circolo sanguigno, soffrono e restano maggiormente indifese. - Irritabilità e depressione
In questo periodo premestruale infine aumentano sintomi quali irritabilità e depressione a causa dello sbalzo ormonale. Ansia, stress e depressione diminuiscono la soglia del dolore, aumentano la contrattura muscolare ed abbassano le difese immunitarie.
Christiane Northrup (ginecologa autrice del libro "Menopausa felice"), andando contro corrente, ritiene che l'alterazione premestruale dell'umore non sia dovuta a questa variazione ormonale. Gli ormoni hanno solo il ruolo di detonatore della bomba. Secondo la sua teoria (che condivido totalmente) gli ormoni in questa fase aumentano semplicemente la sensibilità individuale agli eventi esterni portando a galla conflitti non ancora risolti.
Sia alla società, che a noi stesse fa comodo pensare che la nostra rabbia e la nostra tristezza siano dovute a questi ormoni “ballerini”, piuttosto che prendere atto di un problema reale e rimboccarsi le maniche per risolverlo. Più semplice aspettare passivamente che “ci arrivino” per ritornare serene. Più semplice per i nostri partner, per la nostra famiglia, per i nostri colleghi non ammettere che esiste un problema da affrontare tutti insieme. Più semplice delegare la responsabilità a qualcosa di inevitabile e di immodificabile come la variazione ormonale premestruale.
Quindi se 3 giorni prima delle mestruazioni ci infervoriamo perchè il nostro partner si è scaldato il suo te, ma non ha scaldato il nostro, convenzionalmente si tenderà a sopportare, piuttosto che ad analizzare la situazione. In realtà la rabbia per quel gesto apparentemente insignificante è la richiesta di maggiori attenzioni, il desiderio che lui percepisca di più le nostre esigenze. In un giorno normale un tale comportamento ci lascerebbe indifferenti, ma in fase premestruale, con la soglia di sensibilità al massimo, il problema diventa palese. Se fossimo completamente serene e soddisfatte, irritabilità e depressione pre mestruali non insorgerebbero. Approfitta di questa sensibilità per analizzare la situazione che ti sta attorno e per risolverla perchè grazie a questa fase avrai una lucidità maggiore per poterlo fare. Non nascondere la testa sotto la sabbia ormonale! Altrimenti tra 28 giorni sarai costretta a rivivere gli stessi sentimenti negativi, probabilmente in maniera ancora più marcata perchè un problema irrisolto tende a diventare sempre più grande.
Normale quindi che depressione, irritabilità, contratture muscolari, sintomatologia dolorosa e cistite si ripresenteranno ad ogni fase premestruale finchè non risolverai questi problemi relazionali!
Testimonianze della correlazione tra cistite e ciclo mestruale
“Con l'ovulazione anch'io ho sempre un aggravio dei sintomi!!!
io nn capisco...rapporti o meno...subito dopo l'ovulazione ci sono dentro!!”
Debby76 12 e 19/09/2005.(forumsalute.it)
“confermo che anch'io in fase di ovulzione stò peggio, infatti il mio ultimo e potente attacco di cistite l'ho avuto ad agosto proprio in tale periodo
Il mese successiovo non ho avuto la cistite, ma parecchi disturbi: bruciorini vari e urgenza ad urinare.”
Sara69 19/09/2005 (forumsalute.it)
“Soffro di cistite (spesso emorragiche) molto dolorose da 10 anni. Sono molto frequenti, ma da un’anno, da quando mio marito e io cerchiamo di avere un figlio, lo sono diventate ancora più frequenti. La cistite infatti viene sempre in corrispondenza con l’ovulazione. Questo di fatti è un problema, perché sono obbligata a prendere antibiotici e rinuncerei volentieri, perché dubito che possono fare bene nel caso dovessi essere rimasta incinta.”
Solesu75 08/03/2006 (forumsalute.it)
“io stanotte mi sono alzata circa ogni 2 ore per andare al bagno...e oggi ho di nuovo il senso di pesantezza...sarà che sta arrivando il ciclo...”
Selma 27/06/2007(forumsalute.it)
“E' da un anno che soffro di cistite quasi ogni mese!
L'attacco mi viene qlc giorno prima delle mestrurazioni!!”
Pattyna 19/07/2007(forumsalute.it)
"circa 10 giorni prima dell'arrivo delle mestruazioni ho bisogno di urinare spessissimo come se avessi la cistite!! Ho fatto tante ma tante urinoculture... tutte negative.Sento come un senso di pressione alla pancia, cioè, anche se ho pochissima urina da fare, se provo a mettere la pancia in dentro subito sento la vescica che mi preme per andare al bagno!!!Ora, siccome questo problema si presenta periodicamente in questo periodo del ciclo, secondo voi può avere a che fare con l'utero? Sbaglio oppure prima delle mestruazioni l'utero si gonfia?”
Essimply 21/10/2007 (alfemminile.com)
“vi è mai capitato di avere1attacco....dopo1rapporto avuto nel periodo immediatamente precedente alle mestruazioni???io devo dire ke mi segno tutto su1calendario e spesso ho notato ke ho avuto attakki solo in quel periodo e durante tuttot il mese niente(pur avendo rapporti)!!!mah!!nn so se può esserci qualke analogia......... ”
Anniep 12/06/2009 (cistite.info)
“ho una curiosita ma è normale secondo voi urinare piu spesso durante il ciclo mestruale? o è sintomo di qualcosa che non va”
Marrone 30/08/2009 (cistite.info)
Leggi altre informazioni sul Forum che riguardano l'influenza del ciclo mestruale sulla cistite.
Bibliografia
- Goglia “Anatomia umana”, Piccin, pagg. 534-438
- “Ginecologia del periodo neonatale e dell'età evolutiva” Anglana, Lippa, Ronca, Pelisse “Trattato di patologia vulvare" SEE Firenze, pagg 47-59
- “Manuale di laboratorio della WHO per l’esame del liquido seminale umano e dell’interazione tra spermatozoi e muco cervicale” Quarta edizioneVolume 37, N. 1, 2001
- Guyton, A. C., & Hall, J. E. (2015). Textbook of Medical Physiology. Elsevier Health Sciences.
- Nelson, L. R., Bulun, S. E. (2011). Estrogen production and action. Journal of the American Academy of Dermatology, 45(3), S116-S124.
- Stricker, R., Eberhart, R., Chevailler, M. C., Quinn, F. A., & Bischof, P. (2006). Establishment of detailed reference values for luteinizing hormone, follicle stimulating hormone, estradiol, and progesterone during different phases of the menstrual cycle on the Abbott ARCHITECT analyzer. Clinical Chemistry and Laboratory Medicine, 44(7), 883-887.
- Walling, A. D., & Messingham, M. J. (2011). Sexual differentiation. Pediatric Dermatology, 28(2), 110-118.
- Crosignani, P., Vercellini, P., & Mangili, G. (Eds.). (2012). Il ciclo mestruale: fisiologia e patologia. Springer.
- Villa, P. (2012). Il ciclo mestruale: indizi e segnali. Tecniche Nuove
- Gattei, U. (2007). Il corpo delle donne: Storia del ciclo mestruale. Meltemi Editore