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Escherichia Coli al microscopio

L'escherichia coli è il batterio responsabile dell'80% delle infezioni delle vie urinarie (cistite).

Fu scoperto da Theodor Escherich, da cui prese il nome.

Sopravvive alla temperatura di 37°, quindi trova un ambiente ideale nell'intestino, dove è costantemente presente e dove ha un ruolo fondamentale per la nostra salute: ci protegge infatti dall'invasione di alcuni microbi patogeni, contribuisce alla produzione di vitamine B1, B2, B6, acido nicotinico, acido pantotenico, acido folico, vitamina B12, vitamina K e biotina, fermenta alcuni zuccheri, come lattosio e glucosio. Gli E. coli sono quindi necessari per la digestione corretta del cibo.

Parte di essi viene espulsa attraverso le feci (si calcola che ogni giorno il nostro organismo ne espella una quantità che varia da 100 miliardi a10 trilioni!).

Le specie di e. coli sono almeno 170 e non tutte possono infettare la vescica.

I sottotipi che possono dare infezione delle basse vie urinarie (cistiti ed uretriti) sono principalmente: 0, 1, 2, 7, 18, 75, 150. I ceppi 4 e 6 invece sono coinvolti nelle infezioni renali (pielonefriti).

Alcuni E.coli sono in grado di produrre quantità elevate di gas dando luogo alla fuoriuscita di aria dall'uretra (pneumaturia).

Gli e. coli sono i principali responsabili di cistite innanzitutto perché sono le enterobatteriacee (batteri intestinali) più numerose all'interno dell'intestino e poi perché sono batteri molto forti possedendo molte difese: antigene O (la parte terminale dell'LPS, cioè della struttura che costituisce la parete batterica, che forma una barriera verso gli attacchi esterni), antigene K (la capsula, che nasconde il batterio stesso ai fagociti e agli anticorpi), molte lectine (che gli consentono una forte aderenza alle pareti della vescica), flagelli (che gli permettono il movimento verso le sostanze nutritive -chemiotassi positiva- e la fuga da antibiotici e cellule nemiche -chemiotassi negativa-), forte capacità di adattarsi velocemente ai cambiamenti dell'ambiente circostante ed agli antibiotici.

Quando l'e. coli si riproduce dividendosi in due, la rottura della parete formata da LPS libera tossine (chiamate emolisine HlyA) in grado di danneggiare le cellule della mucosa delle vie urinarie. Attraverso la lacerazione che provocano sull'epitelio riescono a raggiungere lo strato sottostante molto vascolarizzato e ricco di sostanze nutritive. Ciò promuove la chemiotassi positiva richiamando altri E. coli e promuovendo una crescente infiammazione dei tessuti.

Fortunatamente la maggior parte degli escherichia coli sono dotati di lectine sensibili al D-mannosio, uno zucchero innocuo, che impedisce ai batteri di aderire alla vescica e provocare cistiti. Il D-mannosio rappresenta una valida soluzione alla resistenza antibiotica.

 

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