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Vapori vaginali

Scritto dalla dr.ssa Daniela Santoro
Ostetrica - Locorotondo (BA)

Calore, distensione, rilassamento, contatto con il proprio corpo, dedizione.
Sono questi alcuni degli ingredienti per prendersi cura di un pavimento pelvico che grida aiuto!

 

 

Cosa sono?

E quando la tensione è eccessiva, la sera prima di addormentarsi o prima dell’automassaggio, possono venire in aiuto il bidet, un pentolino fumante e alcune erbe amiche della distensione: pochi ingredienti per una grandiosa terapia!

I vapori vaginali sono una terapia naturale che discende dalle antiche civiltà dei Maya e degli Atzechi, impiegate quindi da millenni per la cura delle affezioni intime delle donne, per rilassare, ossigenare e purificare i tessuti; trovano ancora oggi largo impiego nel trattamento del dolore mestruale e delle affezioni femminili, persino dell’infertilità.

Consistono nell’applicazione di vapore a livello vaginale e pelvico, impiegando un infuso fumante a base di erbe distensive.

 

Effetti benefici

E’ già noto l’effetto benefico del calore nella terapia del dolore pelvico cronico, applicato mediante scaldini, termofori e acqua calda. In cosa differiscono i vapori vaginali? 

Assicurano una elevata temperatura ad effetto distensivo praticamente immediato, grazie alla vasodilatazione e decontrazione muscolare; il calore è veicolato tramite vapore, questo impedisce che ci si scotti sfruttando il massimo potenziale decontratturante; il vapore veicola i principi volatili delle erbe impiegate, potenziando l’effetto distensivo e il rilassamento, anche quello globale! 

Possono predisporre all’automassaggio e all’esercizio distensivo quotidiano, conciliando la respirazione diaframmatica e il release perineale.

In ultimo, ma non meno importante, rappresentano un momento dedicato da ritagliarsi ad hoc, di percezione e ascolto del proprio pavimento pelvico e di apertura verso la guarigione e di profondo contatto con se stesse: ciò che serve per star bene a lungo!

 

Come si effettuano?

Innanzitutto occorre preparare l’infuso di erbe, ad esempio una miscela di camomilla, malva e calendula, che è possibile procurarsi in erboristeria sottoforma di erba essiccata per infusione (qualcuno suggerisce di usare gli olii essenziali ma essendo molto concentrati non vanno bene!); suggerisco di portare a ebollizione 500 ml di acqua e dopo aggiungervi due cucchiai di erbe, lasciandole in infusione per 10 minuti con il coperchio.

Dopodichè occorre trasportare il pentolino con l’infuso nel bidet, togliere il coperchio, sedersi coprendosi con un lungo asciugamano e rilassarsi profondamente!
Sconsiglio di versare l’infuso direttamente nel bidet per evitare che il vapore si dissipi velocemente.

L’applicazione terminerà quando il vapore sarà completamente esaurito. E’ quindi possibile, se lo si desidera, sfruttare l’infuso ormai intiepidito come lavanda esterna vulvare; è anche possibile raccogliere le erbe impiegate in una garza da applicare sui genitali.

 

Controindicazioni

Quando è sconsigliato il vapore vaginale?

In caso di cistite, infezione vaginale o cervicale in atto, mestruazioni o qualunque sanguinamento in atto, sensibilità individuale, importanti emorroidi; in gravidanza e dopo il parto chiedere il parere della propria ostetrica.

E tu, li hai già sperimentati? Racconta la tua esperienza sul gruppo facebook o sul forum di Cistite.info

Dottoressa Ostetrica Daniela Santoro
IRIS Centro Salute Donna
Locorotondo (BA)

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