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In commercio esistono preservativi femminili e preservativi maschili. Il preservativo maschile (o profilattico o condom) è un dispositivo medico utilizzato durante i rapporti sessuali per prevenire una malattia sessualmente trasmissibile o una gravidanza indesiderata.

 

 

La storia

Già nel 1350 a. c. gli antichi Egizi utilizzavano preservativi di tela. Nel 1000 a.c. in Cina si usavano fogli di carta oleata per ricoprire il pene per formare una barriera tra sperma e cavità vaginale. I Giapponesi utilizzavano gusci di tartaruga, corni o cuoio col duplice scopo anticoncezionale e stimolante per la donna, soprattutto in caso di impotenza.

Nella Roma imperiale compare il preservativo composto dalla vescica natatoria di alcuni pesci o dall'intestino delle pecore e fissato alla base del pene con un nastro. Nel 1555 Gabriele Falloppio (scopritore delle tube) inventa e diffonde il preservativo di lino da immergere in un decotto astringente prima di ogni utilizzo per difendersi dalla sifilide. Nell'ottocento se ne trovano ancora di lino, seta, intestino di capra, agnello e montone.
A fine 17° secolo il medico inglese Condom (da cui prende il nome) lo propose come vero e proprio anticoncezionale in Inghilterra.
Qualche anno dopo, Giacomo Casanova gli dà il nome di "redingote anglaise", una "piccola borsa di pelle che gli inglesi hanno inventato per evitare che il gentil sesso debba preoccuparsi".

E' solo dal 1885 che compaiono i primi preservativi monouso in gomma, creati dalla famosa società “Good year”, produttrice di pneumatici. La gomma verrà poi sostituita dal lattice nel 1930.

Curioso sapere che la parola “goldone” molto diffusa, soprattutto nel nord Italia, con la quale si nomina il preservativo nasce durante la seconda guerra mondiale. In Italia circolavano infatti preservativi americani la cui confezione riportava la marca “Gold one”.

 

Come si usa e com'è fatto

Prima della penetrazione il preservativo va srotolato fino alla base del pene in erezione  in modo che durante l’eiaculazione lo sperma resti nel condom e non si riversi nella cavità vaginale. Dopo il rapporto è importante rimuovere il pene dalla vagina prima che perda l'erezione, tenendo ben saldo il preservativo tra le dita per evitare che si sfili.

In genere i preservativi sono fatti di lattice, ma esistono preservativi costituiti da poliuretano (Duron), resina (i più sottili), vytex (da sostanze naturali estratte dall’albero Hevea brasiliensis) e poliisoprene (sintetico, imita il silicone, ma non provoca allergie).

Sia l'interno che l'esterno sono in genere cosparsi di sostanze lubrificanti che servono per evitare irritazioni all'uomo (che non viene a diretto contatto con le secrezioni lubrificanti naturali), e al/la partner.

Si adatta perfettamente alla forma e alla dimensione del pene grazie alla sua notevole elasticità e al fatto che  esistono preservativi di diverse misure.

I preservativi in silicone non vanno utilizzati con lubrificante a base oleosa in quanto l'olio può rompere il lattice annullando l'effetto anticoncezionale o quello protettivo verso le malattie sessualmente trasmesse. Preferire quindi un lubrificante a base d'acqua, a meno che non si tratti di un preservativo in poliuretano.

 

Sicurezza

Il preservativo ha un indice di Pearl che varia (in base alla fonte letteraria) dal 2% (se utilizzato in maniera perfetta) al 18% (se utilizzato in maniera tipica). Questo valore indica il numero di gravidanze avvenute su 100 donne che hanno usato sempre lo stesso metodo contraccettivo per un anno intero. Più è basso e più il metodo è sicuro.

Il preservativo tutela dalla trasmissione delle malattie sessualmente trasmesse. Tuttavia non tutta la zona genitale può essere coperta dal preservativo e, di conseguenza, alcune malattie come l'HPV e l'Herpes possono essere trasmesse per contatto diretto.

Le tipiche infezioni vaginali e le cistiti non possono essere evitate con l'uso di questo metodo in quanto i batteri che le provocano non provengono dal partner, ma da noi stesse (dal nostro intestino prevalentemente).

 

Vantaggi

  • Tutela dalle malattie sessualmente trasmesse
  • La diminuita sensibilità del pene comporta una maggiore durata della prestazione sessuale e ciò può aiutare chi soffre di eiaculazione precoce.
  • Sono direttamente acquistabili senza ricetta e non prevedono una visita medica propedeutica
  • Sono venduti nei supermercati e nei distributori automatici e ciò li rende sempre reperibili
  • al contrario dei contraccettivi ormonali (la pillola anticoncezionale, l'anello, il cerotto, ecc), il profilattico può essere utilizzato solo al bisogno in caso di rapporto
  • Non altera l'equilibrio ormonale femminile e non ha effetti collaterali sistemici.

 

Svantaggi

  • I preservativi hanno una probabilità di sfilarsi dal pene compresa tra lo 0,6% e l'1,3% ed una probabilità compresa tra lo 0,4% e il 2,3% di rompersi (per scorretta applicazione, per lacerazioni causate dall'apertura della confezione, per degrado del lattice (perché scaduti o esposti ad olio).
  • Il preservativo diminuisce la sensibilità del pene e la sensazione piacevole.
  • può rappresentare una barriera tra i partner
  • il dover interrompere il rapporto per indossare il profilattico potrebbe far perdere eccitazione sia all'uyomo che alla donna
  • Per motivi ideologici o religiosi spesso ci si vergogna ancora a chiedere al farmacista o farsi vedere mentre si acquistano i preservativi.

 

Preservativo, vulvodinia, vaginiti e cistiti

Non solo il preservativo non ti tutela dalle infezioni urinarie, ma addirittura può rappresentare un fattore predisponente. Infatti il materiale di cui è composto aumenta l'attrito durante il rapporto e quindi le microlesioni vaginali nelle quali i batteri si annidano dando origine a vaginiti e cistiti batteriche.

La diminuita sensibilità del pene potrebbe allungare i tempi di penetrazione e di sfregamento contro le mucose vaginali con conseguenti irritazione e microlesioni.

Il lubrificante con cui è cosparso il preservativo spesso è composto da sostanze potenzialmente irritanti per le mucose vaginali ed una mucosa infiammata è facile preda dei batteri. Una di queste sostanze è il silicone contenuto nella maggior parte dei lubrificanti presenti sui preservativi.

Altro motivo che rende il preservativo un fattore di rischio per l'insorgenza di problemi uro-genitali è la presenza in esso di spermicida (Nonoxinolo 9 il più utilizzato). Questa sostanza, oltre ad uccidere gli spermatozoi, nuoce alla flora batterica vaginale ed è altamente irritante per le mucose. E' stata dimostrata l'azione tossica del Nonoxynolo a concentrazioni già dello 0,0005. I preservativi contengono concentrazioni di nonoxynolo che arrivano anche al 18%!!

Altro fattore: sebbene non frequenti, esistono allergie o intolleranze al lattice, gomma naturale di cui sono fatti la quasi totalità dei preservativi. In caso di allergia si avrà infiammazione, prurito, bruciore e dolore vaginale, presupposti per nuovi attacchi batterici. In commercio esistono preservativi alternativi al lattice (in poliuretano, resina, vytex e poliisoprenesono). Essendo sostanze ancora sotto brevetto però sono piuttosto costosi. Spesso questi profilattici non contengono spermicidi. Quindi se con l'uso di queste alternative non dovessi avere più irritazione vaginale, non è detto che tu abbia un'allergia al lattice, quanto piuttosto una sensibilizzazione allo spermicida. Viene il dubbio che le aziende produttrici abbiano tolto (solo) da questi preservativi lo spermicida in modo da convincere la clientela di aver bisogno di un prodotto no-latex (molto più costoso e quindi redditizio per i produttori), quando in realtà avrebbe solo bisogno di un prodotto privo di spermicida.

La fantasia dei produttori di condom non ha veramente limiti, come non hanno limite i danni che provoca. In commercio esistono preservativi aromatizzati (con aggiunta di additivi alimentari), colorati (con aggiunta di sostanze coloranti nel lubrificante utilizzato), ritardanti (con anestetico locale per ritardare l'eiaculazione del partner), stimolanti con effetto fresh al mentolo (per una divertente sensazione di freschezza), o con effetto hot (impossibile individuare cosa produca l'effetto caldo; probabilmente arginina). Concludo la carrellata col preservativo stimolante provvisto di rilievi sulla parte esterna per un maggiore stimolo sulle terminazioni nervose vaginali (come se non fossero già abbastanza sensibili nel nostro caso) o quelli che si illuminano al buio così non farai fatica a trovare il pene catarifrangente del tuo partner.
Purtroppo più sostanze contengono questi preservativi e maggiore sarà il rischio di sensibilizzazione ed irritazione, che pagheremo, oltre che in denaro, anche in salute uro genitale.

Per tutti questi motivi, valutata anchei feedback delle migliaia di socie che ci riportano la loro esperienza, noi suggeriamo preservativi latex free in poliuretano o in poliisoprene, come, per esempio, Akuel skin e Akuel Nudo.

 

Quale scegliere?

La scelta migliore, laddove non si voglia eliminare il preservativo è quella di utilizzarne uno senza lubrificante aggiungendolo tu dopo un'accurata scelta tra quelli più indicati per una mucosa sensibile. Il lubrificante dovrà essere a base acquosa se si utilizza un preservativo in lattice in quanto quelli a base oleosa (compresi la vaselina e l’olio di mandorle) possono rompere il lattice. Quindi assicurati che sia riportata la dicitura “idrosolubile”, “solubile in acqua” o “gel a base di acqua”. Il problema non sussiste coi preservativi in poliuretano, coi quali si può usare qualsiasi lubrificante.

La nostra associazione ha fatto appositamente produrre un lubrificante altamente tollerato anche dalle donne con estrema sensibilità vulvare. Si tratta del Puroman gel, a base acquosa, contenente acido ialuronico per riparare le microlesioni da sfregamento e D-mannosio per contrastare già durante il rapporto la proliferazione batterica e prevenire quindi la cistite post coitale.

Scopri come prevenire e curare la cistite post coitale

 

Bibliografia

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