fbpx

Le novità dei prossimi mesi!

 Abbiamo in programma novità entusiasmanti

Scopri quali


 

L'apparato urinario

L'apparato urinario è composto (partendo dall'alto) da: reni, ureteri, vescica, uretra.

vescica

I reni depurano il sangue agendo da filtri all'interno dei quali esso scorre. In sostanza i reni agiscono come un colino che trattiene le parti più grosse (come i globuli rossi e le proteine) e lascia passare le parti più piccole: liquidi e sali in eccesso, sostanze tossiche introdotte e prodotti di scarto del metabolismo.
I reni trasformano questi rifiuti del nostro corpo in urina che viene riversata negli ureteri, cioè nei due condotti che collegano i reni alla vescica (uno esce dal rene sinistro ed uno dal rene destro).

L'urina viene quindi immagazzinata nella vescica, che, una volta piena, la espelle all'esterno attraverso l'uretra, un condotto che ha una lunghezza di 3-4 cm circa nella donna e 18-20 cm nell'uomo. L'uretra ha due aperture chiamate orifizi (vedi Fig.1): un orifizio interno (o superiore) che collega la vescica all'uretra e un orifizio esterno (o inferiore) che sbocca nella vulva (o sul glande nell'uomo).

La vulva è la parte esterna dei genitali femminili e comprende: perineo, grandi e piccole labbra, clitoride, monte di Venere, orifizio vaginale, orifizio uretrale, vestibolo vaginale.

 

Dov'è posizionata la vescica

posizione vescica

La vescica si trova nella cavità pelvica. Sopra di essa, anteriormente poggia l'intestino. L'intestino è avvolto dal peritoneo, una doppia membrana che lo separa dagli organi uro-genitali.

Posteriormente alla vescica femminile vi è l'utero (che fa piegare leggermente in avanti la vescica) e più in basso la vagina, che scende parallela all'uretra. In caso di utero retroverso l'utero non seguirà la normale direzione verso avanti (come nell'illustrazione 3), ma sarà ribaltato indietro.

 

Com'è fatta la vescica (anatomia)

La vescica è una cavità virtuale: in assenza di urina appare come un palloncino sgonfio. La sua forma pertanto varia in base al suo riempimento e alle dimensioni degli organi vicini (intestino, retto, vagina, utero, intestino). Più questi saranno voluminosi (a causa di stipsi, gravidanza, fase premestruale, infiammazioni, contrattura muscolare, ecc) e meno spazio avrà la vescica per espandersi.

La parte superiore della vescica si chiama cupola, quella posteriore fondo (o base). Sul fondo è presente il trigono vescicale, cioè la zona triangolare compresa tra i due orifizi ureterali inferiori (che sboccano nella vescica poco sotto la metà della parete posteriore) e l'orifizio uretrale interno nella parte più bassa della vescica (Fig 1).

Trigono, uretra e vagina, avendo la stessa origine embrionale, sono composti dallo stesso tipo di tessuto (chiamato pavimentoso). Di conseguenza trigono, uretra e vagina sono influenzabili dalle variazioni degli ormoni sessuali.

 

Com'è fatto il tessuto vescicale (istologia)

parete vescicaleEscludendo il trigono, la parete vescicale è composta da tessuto chiamato pluristratificato, cioè fatto da diversi strati, ognuno con una sua funzione:

  • Urotelio (o epitelio a cellule transizionali). E' lo strato più interno, direttamente a contatto con l'urina. Quando la vescica è vuota l'urotelio è composto da numerose pieghe, che si distenderanno man mano che la vescica si riempie di urina. L'urotelio è composto da diversi strati di cellule.
    Il numero di strati varia in base al tratto che rivestono: dai calici renali alla vescica sono presenti 6/9 strati, mentre nell'uretra molti di meno. A livello vescicale il numero di strati varia in base a quanto è piena la vescica: più si riempie e più scorrono l'uno sull'altro diminuendo lo spessore dell'epitelio in favore dell'aumento della superficie. Così se a vescica vuota gli strati cellulari arrivano a 7, in condizioni di vescica piena diminuiscono a 2-3 assottigliando molto la parete vescicale. Le cellule più superficiali (quelle a contatto con l'urina, chiamate cellule ad ombrello per la loro forma appiattita) sono le più vecchie e degenerando sono destinate a staccarsi (cellule di sfaldamento) per lasciare il posto a quelle più nuove in un continuo rinnovamento della parete vescicale. Da qui il nome “transizionale” dato all'urotelio.
    Sulle cellule dell'epitelio sono presenti i GAG (GlucosAminoGlicani), che rendono impermeabile l'urotelio. L'impermeabilità, oltre a non permettere all'urina di essere riassorbita dai vasi sanguigni e reimmessa nel circolo sanguigno, protegge gli strati cellulari sottostanti (più fragili, immaturi e sensibili) dall'aggressione dell'acidità urinaria, dei batteri e delle sostanze irritanti presenti nel liquido urinario.
  • Lamina propria (o membrana basale). Al di sotto dell'urotelio vi è uno strato ricco di terminazioni nervose, vasi sanguigni e vasi linfatici, che portano sensibilità, nutrimento ed ossigeno a tutta la vescica. Recentemente è stato dimostrato che anche nell'epitelio sono presenti terminazioni nervose.
  • Detrusore. Lo strato più esterno della vescica è quello muscolare, responsabile della contrazione vescicale durante la minzione.

Bibliografia

  1. “Anatomia del Gray. Le basi anatomiche per la pratica clinica” S. Standring, Elsevier 2009, pagg 123/1248
  2. “Anatomia umana” G. Goglia, Piccin 1999, pagg 498/504
  3. “Manuale di laboratorio, Volume 1” L. Spandrio, Piccin 1985, pagg 731-734
  4. “Fisiologia” R. G. Carroll, Elsevier Masson, 2008, Pagg 135/138
  5. “Anatomia umana” L. Bucciante, Piccin, 1986, pagg 653/778
  6. “Anatomia TC multidetettore Body” L. Romano, M. Silva, S. Fulciniti, Springer 2010, pagg 179/182
  7. “Anatomia e fisiologia per infermieri” G. Goglia, Piccin 1987, pagg 225/236

ATTENZIONE! Cistite.info propone contenuti a solo scopo informativo e divulgativo. Spiegando le patologie uro-genitali in modo comprensibile a tutti, con attenzione e rigore, in accordo con le conoscenze attuali, validate e riconosciute ufficialmente.
Le informazioni riportate in questo sito in nessun caso vogliono e possono costituire la formulazione di una diagnosi medica o sostituire una visita specialistica. I consigli riportati sono il frutto di un costante confronto tra donne affette da patologie urogenitali, che in nessun caso vogliono e possono sostituire la prescrizione di un trattamento o il rapporto diretto con il proprio medico curante. Si raccomanda pertanto di chiedere il parere del proprio medico prima di mettere in pratica qualsiasi consiglio o indicazione riportata.