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Cos'è la CI o PBS?

La cistite interstiziale (CI) o sindrome del dolore vescicale (Painful Bladder Syndrome o PBS) è una sindrome cronica caratterizzata dalla distruzione progressiva dello strato più superficiale della vescica (strato di GAG e cellule ad ombrello), che la rende sempre più sensibile ad ogni stimolo: doloroso, acido, tattile, termico, alimentare, infettivo, ecc.
Questa distruzione non è dovuta ad infezioni batteriche.

La cistite interstiziale e la sindrome del dolore vescicale vengono spesso associate in quanto presentano la stessa causa scatenante, sintomatologia simile e simile trattamento, ma molti autori le considerano come due diverse patologie.

Nella classica CI la parete vescicale può presentare punti sanguinanti (glomerulations) e nel 10% di pazienti può anche vere e proprie lesioni (ulcere di Hunner). Nella PBS vi è un assottigliamento della parete vescicale, ma senza lesioni.
La sintomatologia è simile.

 

 

I sintomi

La cistite interstiziale e la sindrome del dolore vescicale sono caratterizzate da: elevata frequenza minzionale (intervalli medi di 30 minuti), urgenza (percepita come dolorosa, a comparsa improvvisa, che non può più essere rinviata), dolore sovrapubico (percepito come un senso di pressione, a volte come un vero e proprio dolore, che aumenta col riempimento vescicale e diminuisce con lo svuotamento), capacità vescicale molto limitata (50-55 ml), nicturia (8-10 minzioni notturne).
L'uomo può accusare anche sintomi come dolore allo scroto, al perineo e durante l'eiaculazione.

La sintomatologia tende ad aggravarsi in fase premestruale, in concomitanza all'assunzione di alimenti acidi, in correlazione alla concentrazione urinaria, all'attività fisica o alla prolungata posizione seduta.

“Non reggo molto.... la mia vescica si riempie subito e sento la pesantezza al basso ventre che sparisce come urino e poi mi lascia in pace per un’oretta…se bevo molto inizio a sentire il disturbo anche prima….La mia vescica ha un massimo di 250 quanto trattengo a un minimo di 90-100....la media è di 180cc circa..."
Sarissimap » 23 ott 2012 (Cistite.info)

Spesso nei Pazienti affetti da PBS/CI sono presenti disturbi e sindromi dolorose relativi ad altri apparati: contrattura muscolare pelvica, ciclo mestruale doloroso e invalidante, dispareunia, vulvodinia, allergie, Lupus eritematoso sistemico, sindrome dell'intestino irritabile, fibromialgia, sindrome da stanchezza cronica, mal di schiena, cefalee, disturbo temporo-mandibolare, endometriosi, sindrome della defecazione ostruita, cisti di Tarlov, sindrome di Sjogren, tiroidite di Hashimoto.

A causa di questi sintomi diminuisce la qualità di vita di chi ne è affetto; infatti molte donne lamentano diminuzione dell'energia, del numero di attività quotidiane effettuate, ritiro sociale, difficoltà nelle relazioni di coppia, alterazione dell'umore fino alla depressione e, in casi più rari, all'allettamento totale.

“Incoraggiatemi, ora che ho finito di scrivere mi sembra di non avere reso l'idea di quello che ho passato e passo .........Si può arrivare ad avere paura che suoni il citofono e non essere in grado di andare a rispondere, ho un pannolone ormai da anni, non posso più viaggiare in treno o bus, riesco a sedermi solo sopra a dei cuscini.”
31stAB12 , 08 12- 2015 (cistite.info)

 

Chi colpisce?

La cistite interstiziale colpisce tra i 10 e i 510 casi ogni 100.000 abitanti. La cifra così variabile dipende dal fatto che si tratti di CI (più rara) o di PBS (più comune).

Colpisce prevalentemente giovani donne in età fertile (gli uomini rappresentano solo il 10%).

E' classificata come malattia rara e ciò fa sì che i malati di CI, dopo aver ottenuto la diagnosi, abbiano diritto a servizi sanitari completamente gratuiti per monitorare e curare la malattia e prevenirne il peggioramento.

Approfondimento: Epidemiologia della cistite interstiziale

 

Le cause

Le ipotesi più accreditate sono 4.

Disfunzione epiteliale. Per cause ancora poco chiare la parete vescicale (urotelio) perde progressivamente i suoi GAG (cellule di rivestimento protettive) diventando più sensibile alle sostanze irritanti contenute nell'urina e a qualsiasi stimolo anche non doloroso.

Iperattivazione mastocitaria. Vi è una eccessiva risposta dei mastociti, cellule infiammatorie presenti nell'urotelio, che provocano vasodilatazione, richiamo di altre cellule infiammatorie, contrazioni della muscolatura, e alterazione neurologica.

Infiammazione neurogena. L'infiammazione protratta spostano l'origine del dolore dal tessuto vescicale a livelli neurologici sempre più profondi e centrali: il dolore e l'infiammazione non sono più causati da danni locali, ma dalla neuropatia.

Contrattura del pavimento pelvico. Uretra, vagina, intestino e nervo pudendo sono inseriti nella muscolatura pubo-coccigea. Questa contrattura pelvica compromette la funzionalità di questi organi in quanto ricevono meno sangue, ossigeno e sostanze nutritive.

Questi 4 fattori eziologici si influenzano reciprocamente ed uno diventa causa e conseguenza dell'altro instaurando un circolo vizioso sempre più complesso indipendente dalla causa che ha scatenato il tutto.

Approfondimento: Eziologia della cistite interstiziale

 

Diagnosi

A causa dei sintomi simili a malattie infettive urologiche o ginecologiche la diagnosi di CI/PBS di solito arriva dopo svariate visite specialistiche, esami invasivi e diagnosi di psicosomatizzazione.
Purtroppo la media di attesa tra i primi sintomi e la diagnosi di CI è di 5/7 anni dopo aver consultato una media di 4/5 specialisti tra urologi e ginecologi.

La diagnosi di CI viene effettuata attraverso la cistoscopia in idrodistensione. Consiste nella visione delle pareti vescicali attraverso cistoscopio, previa dilatazione della vescica tramite riempimento con acqua fisiologica, per evidenziare meglio eventuali ulcere di Hunner e glomerulation.
Viene effettuata in anestesia totale.

La diagnosi si può inoltre avvalere del test di Parson (o test del potassio), che consiste nell'instillazione di potassio in vescica. Se c'è un deficit di GAG il potassio riesce a passare nello strato interstiziale sottostante provocando forte irritazione e dolore.

Da poco la diagnosi di PBS/CI può essere effettuata esclusivamente sulla base di sintomi urinari caratteristici e sull'esclusione di patologie dalla sintomatologia simile.

Approfondimento: La diagnosi di cistite interstiziale

 

La cura

Secondo le raccomandazioni del SIU (società Italiana di Urologia), ci sono cinque livelli di intervento terapeutico. In prima linea ci sono le cure e le strategie terapeutiche meno invasive e prive di effetti collaterali. Man mano che i livelli aumentano, aumentano anche l'invasività terapeutica ed i rischi connessi.
Ogni livello successivo al primo andrebbe proposto solo qualora quello precedente non avesse prodotto risultati apprezzabili.

Terapia di prima linea

  • Educazione sanitaria (conoscenza dell'anatomia e fisiologia vescicale, spiegazione della malattia e delle sue opzioni terapeutiche)
  • Modifica dei comportamenti che possono provocare i sintomi (gestione dello stress, sport, dieta, educazione vescicale)
  • Eliminazione delle patologie concomitanti: candida, cistite e infezioni vulvo-vaginali, colon irritabile, stpsi, collagenopatie, ecc. Poiché gli antibiotici non hanno dimostrato effetti risolutivi, puoi provare a combattere le infezioni urinarie e genitali col D-mannosio ed il nostro Protocollo Miriam.

Terapia di seconda linea

Terapia di terza linea

Terapia di quarta linea

Terapia di quinta linea

  • Chirurgia della vescica con cistoplastica di sostituzione o diversione urinaria con o senza cistectomia (solo in pazienti ultraselezionate e quando qualsiasi altra terapia sia risultata fallimentare nel controllo dei sintomi e nel mantenimento di una minima sostenibile qualità di vita).

 La terapia della cistite interstiziale attualmente è solo sintomatica e non risolutiva, soprattutto se la diagnosi viene fatta con molto ritardo. Si è visto infatti che minore è la durata della patologia e maggiori sono i risultati terapeutici.

Tuttavia, benchè la CI sia una malattia cronica, sono possibili miglioramenti spontanei o remissioni della sintomatologia.

E' importante sapere che le terapie possono non dare risultati immediati; di solito i primi benefici si apprezzano solo dopo alcuni mesi. Inoltre la risposta alla terapia è del tutto soggettiva: ciò che è efficace per un soggetto potrebbe non esserlo per l'altro. Per questo è molto raro che il primo trattamento riesca ad essere efficace sul paziente; più facile che prima di ottenere un miglioramento apprezzabile debbano essere tentate diverse strade modulate a seconda dei risultati ottenuti. Questo perché la PBS/CI è provocata da differenti fattori che agiscono simultaneamente e sui quali bisognerà agire contemporaneamente con terapie multiple.

Anche in corso di terapia, la malattia può avere riacutizzazioni. Normale quindi l'alternanza di periodi di benessere a momenti di peggioramento.

Approfondimento: La terapia della cistite interstiziale

 

Frau mit Kugel

Die interstitielle Zystitis (IC) oder das Blasenschmerzsyndrom (PBS) ist ein chronisches Syndrom, das durch die fortschreitende Zerstörung der obersten Schicht der Blase (GAG-Schicht) gekennzeichnet ist, wodurch diese zunehmend empfindlicher auf jegliche Reize reagiert und Symptome wie häufiges Wasserlassen, Harndrang, suprapubische Schmerzen, stark eingeschränkte Blasenkapazität und Nykturie verursacht.

Die von Cistite.info zusammengestellten Behandlungsschemata für jede Art von Blasenentzündung können helfen eine Blasenentzündung zu bekämpfen und zu verhindern.

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Metaphorische interstitielle Zystitis

Die interstitielle Zystitis (IC) oder das Blasenschmerzsyndrom (Painful Bladder Syndrome PBS) ist ein chronisches Syndrom, das durch die fortschreitende Zerstörung der obersten Schicht der Blase (GAG-Schicht und Umbrella-Zellen) gekennzeichnet ist, wodurch diese zunehmend empfindlicher auf jeden schmerzhaften, sauren, taktilen, thermischen, alimentären oder infektiösen Reiz reagiert.
Diese Zerstörung ist nicht auf eine bakterielle Infektion zurückzuführen.

Interstitielle Zystitis und Blasenschmerzsyndrom werden häufig miteinander in Verbindung gebracht, da sie denselben Auslöser, ähnliche Symptome und eine ähnliche Behandlung haben, aber viele Fachkräfte halten sie für zwei verschiedene Krankheiten.

In der klassichen CI kann die Blasenwand blutende Flecken (Glomerulationen) aufweisen, und bei 10% der Patienten können auch echte Läsionen (Hunnersche Geschwüre) auftreten. Bei einem PBS kommt es zu einer Verdünnung der Blasenwand, aber nicht zu Läsionen.

Purorepair Gag ist ein spezifisches Nahrungsergänzungsmittel für interstitielle Zystitis, das für den Wiederaufbau der Blasenoberfläche (GAG-Schicht) nützlich ist. Du findest es im Miriam Protokoll speziell für interstitielle Zystitis

 

 

Symptome

Welche sind die Symptome einer interstitiellen Zystitis?

Interstitielle Zystitis und Blasenschmerzsyndrom sind gekennzeichnet durch:

  • Häufiges Wasserlassen (durchschnittlich alle 30 Minuten)
  • Dringender Harndrang (empfunden als schmerzhaft, plötzlich einsetzend und nicht mehr aufschiebbar)
  • Suprapubischer Schmerz (als Druckgefühl wahrgenommen, manchmal auch als tatsächlicher Schmerz, der mit der Blasenfüllung zunimmt und mit der Entleerung abnimmt)
  • Sehr begrenztes Fassungsvermögen der Blase (50-55 ml)
  • Nykturie (8-10 Mal nächtliches Wasserlassen).

Bei Männern können auch Symptome wie Schmerzen im Hodensack, im Dammbereich und bei der Ejakulation auftreten.

Die Symptome verschlimmern sich in der Regel in der prämenstruellen Phase, in Verbindung mit dem Verzehr von säurehaltigen Lebensmitteln, mit der Harnkonzentration, körperlicher Aktivität oder langem Sitzen.

Bei Patienten mit interstitieller Zystitis treten häufig Beschwerden und Schmerzsyndrome auf, die sich auf andere Organe beziehen:

  • Beckenmuskelkontraktur
  • Schmerzhafter und behindernder Menstruationszyklus
  • Dyspareunie
  • Vulvodynie 
  • Allergien
  • Systemischer Lupus erythematodes
  • Reizdarmsyndrom
  • Fibromyalgie
  • Chronisches Müdigkeitssyndrom und Rückenschmerzen
  • Kopfschmerzen
  • Temporo-mandibuläre Störung
  • Endometriose
  • Syndrom der erschwerten Stuhlentleerung
  • Tarlovsche Zyste
  • Sjögren Syndrom
  • Hashimoto Thyreoiditis

Aufgrund dieser Symptome sinkt die Lebensqualität der Betroffenen; viele Frauen klagen über eine Abnahme der Energie, der Anzahl der täglichen Aktivitäten, sozialen Rückzug, Beziehungsschwierigkeiten, Stimmungsschwankungen bis hin zu Depressionen und in selteneren Fällen über völlige Bettlägerigkeit.

„Ermutige mich, jetzt, wo ich mit dem Schreiben fertig bin, fühle ich mich, als hätte ich nicht wiedergegeben, was ich durchgemacht habe .........Sie kann bis zu dem Punkt kommen, dass ich Angst habe, dass die Gegensprechanlage klingelt und ich nicht hingehen kann, um sie zu beantworten, ich habe seit Jahren eine Windel an, ich kann nicht mehr mit dem Zug oder Bus fahren, ich kann nur noch auf Kissen sitzen.“ 31stAB12 , 08 12- 2015 (cistite.info)

"Ich halte nicht viel....meine Blase füllt sich sofort und ich fühle die Schwere in meinem Unterbauch, die verschwindet, wenn ich uriniere und mich dann für eine Stunde oder so in Ruhe lässt...wenn ich viel trinke, fange ich an das Unbehagen noch früher zu fühlen....meine Blase hat ein Maximum von 250, wobei ich ein Minimum von 90-100 halte....der Durchschnitt liegt bei etwa 180cc…“ Sarissimap " 23. Okt 2012 (Cistite.info)

 

Verbreitung

Wer ist von einer interstitiellen Zystitis betroffen?

Die interstitielle Zystitis betrifft zwischen 10 und 510 Fälle pro 100.000 Einwohner. Diese variable Zahl hängt davon ab, ob es sich um IC (seltener) oder PBS (häufiger) handelt.

Sie betrifft vor allem junge Frauen im gebärfähigen Alter (nur 10% sind Männer).

Sie wird als seltene Krankheit eingestuft, was bedeutet, dass CI-Patienten nach der Diagnose Anspruch auf völlig kostenlose Gesundheitsdienste zur Überwachung und Behandlung der Krankheit und zur Verhinderung einer Verschlimmerung haben.

 

Ursachen

Welche sind die Hauptursachen einer interstitiellen Zystitis?

Die Hauptursachen der interstitiellen Zystitis sind:

  • Epitheliale Dysfunktion Aus noch ungeklärten Gründen verliert die Blasenwand (Urothel) nach und nach ihre GAGs (schützende Auskleidungszellen) und wird empfindlicher gegenüber den im Urin enthaltenen Reizstoffen sowie gegenüber jeglichen Reizen, auch wenn diese nicht schmerzhaft sind.
  • Mastzellen-Hyperaktivierung Es kommt zu einer Überreaktion von Mastzellen, Entzündungszellen im Urothel, die eine Gefäßerweiterung, die Ansammlung anderer Entzündungszellen, Muskelkontraktionen und neurologische Veränderungen verursachen.
  • Neurogene Entzündung Eine anhaltende Entzündung verlagert den Ursprung des Schmerzes vom Blasengewebe auf tiefere und zentralere neurologische Ebenen: Schmerzen und Entzündungen werden nicht mehr durch lokale Schäden, sondern durch Neuropathien verursacht.
  • Beckenbodenkontraktur Harnröhre, Scheide, Darm und Pudendusnerv sind in der Schambeinmuskulatur eingebettet. Eine Beckenbodenkontraktur beeinträchtigt die Funktion dieser Organe, da sie weniger Blut, Sauerstoff und Nährstoffe erhalten.

Diese Faktoren beeinflussen sich gegenseitig, und der eine wird zur Ursache und Folge des anderen, wodurch ein immer komplexerer Teufelskreis entsteht, unabhängig von der Ursache, die das Ganze ausgelöst hat.

 

Diagnose

Wie diagnostiziert man eine interstitielle Zystitis?

Die Diagnose einer interstitiellen Zystitis wird durch eine Hydrodistanz-Zystoskopie erstellt. Bei dieser Untersuchung, die in der Regel unter Vollnarkose durchgeführt wird, werden die Blasenwände durch ein Zystoskop betrachtet, nachdem die Blase durch Füllen mit physiologischem Wasser erweitert wurde, um eventuelle Hunner'sche Geschwüre und Glomerulationen besser zu erkennen.

Die Diagnose kann auch mit Hilfe des Parsons-Tests (oder Kaliumtests), bei dem Kalium in die Blase eingebracht wird, erstellt werden. Liegt ein GAG-Mangel vor, kann Kalium in die darunter liegende interstitielle Schicht gelangen und starke Reizungen und Schmerzen verursachen.

In letzter Zeit kann die Diagnose einer interstitiellen Zystitis nur auf der Grundlage charakteristischer Harnwegssymptome und dem Ausschluss von Krankheiten mit ähnlichen Symptomen gestellt werden.

Aufgrund der ähnlichen Symptome wie bei anderen urologischen oder gynäkologischen Infektionskrankheiten wird die Diagnose einer interstitiellen Zystitis meist erst nach mehreren Facharztbesuchen, invasiven Untersuchungen und psychosomatischen Diagnosen gestellt.
Leider vergehen zwischen den ersten Symptomen und der Diagnose durchschnittlich 5/7 Jahre, nachdem durchschnittlich 4/5 Fachärzte (Urologen und Gynäkologen) konsultiert wurden.

 

Behandlung

Wie wird eine interstitielle Zystitis behandelt?

Nach den Empfehlungen der SIU (Italienische Gesellschaft für Urologie) gibt es fünf Stufen der therapeutischen Intervention. An erster Stelle stehen die am wenigsten invasiven und nebenwirkungsfreien Behandlungen und Therapiestrategien. Mit zunehmender Stufe steigen auch die therapeutische Invasivität und die damit verbundenen Risiken.
Jede weitere Stufe sollte nur dann vorgeschlagen werden, wenn die vorhergehende keine nennenswerten Ergebnisse gebracht hat.

Stufe 1

  • Aufklärung ( Kenntnisse über Anatomie und Physiologie der Blase, Erklärung der Krankheit und ihrer Behandlungsmöglichkeiten)
  • Änderung von Verhaltensweisen die Symptome verursachen können (Stressbewältigung, Sport, Ernährung, Blasentraining)
  • Beseitigung von Begleiterkrankungen: Candida, Blasenentzündungen und vulvo-vaginale Infektionen, Reizdarm, Verstopfung, Kollagenopathien, etc. Da Antibiotika nachweislich keine lösende Wirkung haben, kannst du versuchen Harnwegs- und Genitalinfektionen mit D-Mannose und unserem Miriam Protokoll zu bekämpfen.

 

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Stufe 2

  • Physiotherapie zur Entspannung der Beckenmuskulatur
  • Orale Therapie mit GAG, Neuromodulatoren, Muskelrelaxantien, Antihistaminika
  • Elektrische Schmerz- und Muskelentspannungstherapie (TENS, SEF)
  • Stimulation des Tibialisnervs (Akupunktur und SANS)
  • Hydrodistention der Blase
  • Elektrostimulation des Hunnerschen Geschwürs

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Stufe 3

  • Blaseninstillationen

 

Stufe 4

  • Blaseninfiltration
  • Sakrale Neuromodulation
  • Hyperbare Sauerstofftherapie
  • Orale Verabreichung von Cyclosporin (ein bei CI/PBS recht wirksames Immunsuppressivum, das jedoch zahlreiche Nebenwirkungen hat)

 

Stufe 5

  • Blasenchirurgie mit Ersatzzystoplastik oder Harnableitung mit oder ohne Zystektomie (nur bei ausgewählten Patienten und wenn alle anderen Therapien versagt haben, um die Symptome unter Kontrolle zu bringen und eine halbwegs erträgliche Lebensqualität zu erhalten).

 

Die Behandlung der interstitiellen Zystitis ist derzeit nur symptomatisch und nicht zielführend, insbesondere wenn die Diagnose sehr spät gestellt wird. Es hat sich nämlich gezeigt, dass die therapeutischen Ergebnisse umso besser sind, je kürzer die Dauer der Erkrankung ist. Obwohl es sich bei der interstitiellen Zystitis um eine chronische Erkrankung handelt, sind jedoch Verbesserungen oder Rückbildungen der Symptome möglich.

Es ist wichtig, sich darüber im Klaren zu sein, dass Therapien nicht unbedingt sofortige Ergebnisse bringen; in der Regel werden die ersten Vorteile erst nach einigen Monaten spürbar. Außerdem ist das Ansprechen auf eine Therapie völlig unterschiedlich: was für den einen wirksam ist, muss es für den anderen nicht sein. Aus diesem Grund ist es sehr selten, dass die erste Behandlung bei einem Patienten erfolgreich ist; es ist wahrscheinlicher, dass mehrere verschiedene Wege ausprobiert werden müssen, bevor eine spürbare Verbesserung erreicht wird. Dies liegt daran, dass die PBS/CI durch verschiedene Faktoren verursacht wird, die gleichzeitig wirken und auf die mehrere Therapien gleichzeitig einwirken müssen.

Auch während der Therapie kann die Krankheit in Schüben verlaufen. Es ist also normal, dass sich Phasen des Wohlbefindens mit Phasen der Verschlechterung abwechseln.

 

Literaturnachweis

  1. Comparison of Two Diets for the Prevention of Recurrent Stones in Idiopathic Hypercalciuria” L. Borghi, T. Schianchi, A. Guerra, F. Allegri, U. Maggiore, A. Novarini, da New England Journal of Medicine, Volume 346:77-84 10 gennaio 2002, Number 2
  2. La calcolosi renale ed il dilemma della dieta. Falsi miti e ragionevoli certezze” P. Piana , pubblicato il 21/15/2012 su www.medicitalia.it
  3. Gli oligoelementi. Catalizzatori della nostra salute” F. Deville, Ed. Mediterranee, 2003
  4. Cistalgia nella donna oggi. Inquadramento clinico-diagnostico” Tavola Rotonda Urologia / Vol. 75 no. 2, S-10 2008/ pp. S9-16 S. Fornia, S. Meli, M. Larosa, F. Natale, S. Ferretti Wichtig Editore, 2008
  5. “Cistite interstiziale : epidemiologia e presentazione clinica” Parsons CL Division of Urology, UCSD Medical Center, San Diego, Usa
    Clinical Obstetrics and Gynecology 2002 Mar;45(1):233-41
  6. “Diagnosi della cistite interstiziale : attuali approcci alla diagnosi” Chai TC. Department of Urology, University of Maryland School of Medicine, Baltimore, Maryland Usa
    Clinical Obstetrics and Gynecology 2002 Mar;45(1):233-41
  7. "Cistite interstiziale : patofisiologia e trattamento" Moldwin RM, Sant GR. Department of Urology, Long Island Jewish Medical Center, New Hyde Park, New York, USA
    Clinical Obstetrics and Gynecology 2002 Mar;45(1):233-41
  8. IC/BPS: still “a hole in the air” or a complex general syndrome?”, Daniele Porru e Mario Cervigni, Lambert Academic Publishing 2012

La terapia attualmente è solo sintomatica e non risolutiva, soprattutto se la diagnosi viene fatta con molto ritardo. Si è visto infatti che minore è la durata della patologia e maggiori sono i risultati terapeutici. Purtroppo la media di attesa tra i primi sintomi e la diagnosi di CI è di 5/7 anni dopo aver consultato una media di 4/5 specialisti tra urologi e ginecologi.

Tuttavia, benchè la CI sia una malattia cronica, sono possibili miglioramenti spontanei o remissioni della sintomatologia.

E' importante sapere che le terapie possono non dare risultati immediati; di solito i primi benefici si apprezzano solo dopo alcuni mesi. Inoltre la risposta alla terapia è del tutto soggettiva: ciò che è efficace per un soggetto potrebbe non esserlo per l'altro. Per questo è molto raro che il primo trattamento riesca ad essere efficace sul paziente; più facile che prima di ottenere un miglioramento apprezzabile debbano essere tentate diverse strade modulate a seconda dei risultati ottenuti. Questo perché la PBS/CI è provocata da differenti fattori che agiscono simultaneamente e sui quali bisognerà agire contemporaneamente con terapie multiple.

Anche in corso di terapia, la malattia può avere riacutizzazioni. Normale quindi l'alternanza di periodi di benessere a momenti di peggioramento.

In prima istanza bisogna agire riparando lo strato protettivo dell’epitelio vescicale sia attraverso la somministrazione vescicale ed orale di GAG, sia attraverso la disattivazione dei mastociti infiammatori tramite antistaminici e antinfiammatori, sia attraverso la somministrazione di GAG per via orale tramite instillazioni vescicali con catetere.

L'uso di integratori alimentari a base di GAG, quercetina ed isoflavoni si è dimostrato molto efficace nel contrastare i sintomi della PBS/CI.

Il rilassamento della muscolatura pelvica attraverso massaggi intravaginali e somministrazione orale di miorilassanti contribuisce a ridurre la sintomatologia.

Quando il dolore si sposta dal tessuto ai nervi gli anticonvulsivanti o gli antidepressivi possono essere più efficaci nel controllare il dolore neurogeno. In questo caso si è rivelata molto utile anche la stimolazione del nervo tibiale tramite agopuntura.

Strategie di modificazione comportamentale possono migliorare i sintomi: diluizione delle urine, aumento o diminuzione del volume delle urine (tramite rispettivamente restrizione dei liquidi o idratazione supplementare), applicazione locale di freddo o calore sulla vescica o sul perineo, esclusione di alcuni cibi irritanti determinati con una dieta ad eliminazione, strategie per controllare le riacutizzazioni della CI (meditazione), rilassamento dei muscoli del pavimento pelvico e esercitazione della vescica con soppressione dell’urgenza.

Pazienti con gravi sintomi che non hanno risposto ai trattamenti standard possono trarre benefici da farmaci oppioidi.

Se tutto ciò non è sufficiente a rendere la vita accettabile, si ricorre a trattamenti più invasivi (neuromodulazione sacrale) o meno conservativi (cistectomia).