Ciao Annafiore.
Ho sofferto per un brevissimo tempo di attacchi di panico, voglio dire che li ho provati, ma per fortuna ne sono uscita
in fretta. Alcune tue parole hanno catalizzato la mia attenzione e quando dici "mi hanno bloccato nello studio e in tutto quello che era
il mio mondo" ci ho visto proprio la tua volontà di chiuderti. A mio avviso il blocco che ti crea l'attacco è inconsciamente finalizzato a cristallizzare la tua situazione, perchè ti permette di estraniarti dal mondo
e ti consente di chiuderti a riccio, di creare una parete inpenetrabile. Forse è esattamente quello che vorresti ???
Anche quando dici
annafiore ha scritto:E allora sono arrivata alla conclusione che probabilmente, per stare bene definitivamente, dovrei farmi suora di clausura e darmi alla castità! !
Non sarà che tu soffra in fondo in fondo di un senso di colpa (assolutamente ingiustificato agli occhi di chiunque, ma non ai tuoi)
che ti porti dietro dalla brutta esperienza che hai vissuto ?
Ci si illude che a diventare suora di clausura si riesca a risolvere i propri problemi ! I problemi, se sono dentro di noi, non li eliminiamo
chiudendo una porta alla nostre spalle ! Magari !!Le difficoltà della vita non hanno dei limiti fisici e nulla meglio del nostro cervello è capace di spaziare in ambiti imponderabili ! Alcune volte è la nostra fortuna, ma altre è il nostro castigo !
Annafiore non son assolutamente in grado di aiutarti e lascio questo a persone competenti, ma volevo dirti che capisco perfettamente
il profondo segno che ha lasciato dentro di te questa brutta esperienza, aggravata poi dalla questione di tua sorella !
Insomma hai dovuto sottostare a una mole di difficoltà che avrebbe incrinato chiunque !!
Purtroppo il mondo è pieno di gentaccia !! E il tuo volerti chiudere nel tuo mondo è il modo di impedire agli altri di entrarci !
Io quando ero bimba, avro' avuto 8 anni, avevo subito delle "strofinate" da parte del Direttore della scuola elementare che mi
chiamava nel suo ufficio per aiutarlo a sistemare dei quadri !! Mi faceva salire su una sedia e mi chiedeva di appoggiare al muro
dei quadri, facendo finta di doverli appendere. Con quella scusa si avvicinava e da dietro , orientandomi per la posizione esatta
del quadro, si strusciava. A quel tempo non si sentiva parlare mai di pedofilia e io non avevo sospettato nulla, ma...
quella cosa l'avevo trovata strana anche io, anche se avro' avuto 8 anni !! Non ne ero sicura che fosse una brutta cosa, insomma !
Poi per fortuna ne ho parlato con mia mamma che a sua volta ne aveva parlato con la maestra e
..ovviamente il direttore, persona sui 55 -60 anni, non è stata denunciata (a quei tempi !! parlo del 1974 !), ma la maestra non
ha più mandato nessun bambino in direzione. Per noi era un motivo di orgoglio essere scelti per andare a aiutare il direttore !!
Un 'altra volta è successa una cosa simile con uno zio, il marito di una sorella di mio padre, che con la scusa di farmi vedere il panorama
dalla finestra di una casetta di campagna, faceva esattamente come il direttore. Lì pero' avevo intuito il pericolo perchè
era una casetta isolata, in mezzo alla campagna, e quando ho visto come si metteva, son sgusciata via (la mia fortuna, senno'
ora non so come sarei !) e son corsa via, scappando per i campi.
Accidenti, la vita è piena di brutta gente !! Io stessa dico: sarebbe bello potersi chiudere, creare una barriera insormontabile
ai brutti ricordi che ritornano e che fanno ancora male !
Ma per quel che riguarda la mia esperienza...gli attacchi di panico di cui ho sofferto non erano legati a questi ricordi, ma
a un altro periodo duro della mia vita. La prima volta mi è successo mentre ero ferma incolonnata, alla guida della mia auto,
sola in auto con mio figlio di 10 anni, all'interno di una galleria che avro' percorso non so quante volte (una galleria della mia città).
Improvvisamente all'idea di essere lì al chiuso, ho incominciato a sentire un caldo sempre più soffocante, il cuore battere forte e
senza più un ritmo regolare, la sudorazione alle stelle (ho aperto il finestrino), il respiro corto e frequente, le orecchie che ronzavano
e la voglia di scappare fuori dalla galleria, lasciando lì l'auto. Ma mi son dovuta trattenere perchè in auto avrei dovuto lasciare mio figlio, in mezzo al traffico !! Son riuscita a..non svenire e finalmente l'incubo poco dopo è finito perchè son uscita dalla galleria.
Da quella volta le gallerie mi inibivano, tutte. Per questo motivo le evitavo, ma non è semplice poterlo sempre fare e siccome
la cosa mi stava creando dei problemi nella vita....ho lavorato su me stessa e...ce l'ho fatta. Ma qualche reminescenza ogni tanto
prova a venir fuori, seppure riesca a gestirla.
Questa sensazione di ...soffocamento e di prigione, che fa sembrare di impazzire, che la testa di esploda insieme al cuore,
l'ho riprovata solo quando ho dovuto gestire la mia situazione alla notizia del tumore al seno !!
Ti ho voluto portare questa mia esperienza di "molestie" di cui purtroppo se ne sente parlare troppo spesso !!
Cio' nonostante bisogna amarsi: non siamo noi e colpevoli e neanche i nostri genitori che non ci hanno potuto proteggere in quei momenti !
Non è possibile per un genitore essere costantemente presente e non sarebbe neanche educativo, ovviamente, se lo fosse !
L'altro aspetto che ritrovo spesso in persone con queste tue difficoltà è la ricerca della perfezione e della eccessiva severità
verso loro stesse. Non so se è anche il tuo caso, ma ti invito a pensarci. Di sicuro trapela dalle tue parole un sentimento di severità
con te stessa, ma...ragionaci ! La perfezione non esiste ! Bisogna saperci accettare per quello che siamo, con i nostri limiti e i nostri
difetti e non per questo dobbiamo essere considerati di peso o di serie B.
Il consiglio che mi sento di darti è quello di...amarti di più, di accettarti di più con i tuoi limiti e di non pretendere da te stessa
quello che non sei.
Le mie parole non vogliono essere, nè un rimprovero, nè un insegnamento di vita, ma solo un parere amorevole e sincero, un'esortazione
a voler uscire dal tuo guscio e voler accettare la vita con i suoi alti e i suoi bassi.
Un abbraccione
Bernardetta
