da chiara88 » gio nov 01, 2012 12:31 am
Buonasera a tutte,
mi chiamo Chiara e ho 24 anni.
Quando ho scoperto questo forum, anch'io, come le tantissime altre ragazze e donne che hanno scritto prima di me, mi sono sentita piena di speranza e non ho potuto non iscrivermi. Il mio caso di cistite mi accompagna da ormai un anno e passa, e non so più cosa fare.
Comincio dal principio:
a 17 anni, nel 2005, mi sono fidanzata con quello che è stato, per me, "il primo". In tutti i sensi. Soprattutto in termini sessuali (spero non imbarazzi nessuno il mio parlare apertamente, è che non voglio lasciar nulla di "non detto"-confido che ogni dettaglio possa risultare utile). La relazione è durata 4 anni, fino a ottobre 2009, senza nessun tipo di problema. Nessuna cistite, nessuna candida, nessuna vaginite. Una vita sessuale serena e un'intimità sana. Come metodi contraccettivi, il primo anno mi sono affidata soltanto al preservativo, poi, non sentendomi del tutto sicura, ho iniziato la pillola. Nonostante la mia paura per la possibile comparsa di alcuni effetti collaterali, per i restanti 3 anni della relazione, senza mai sospenderla, è andato tutto bene. A storia conclusa, decisi di non sospenderla ugualmente, per evitare "scossoni" al mio equilibrio ormonale. Per un altro anno tutto bene, finché ad agosto 2010 non cominciai ad avvertire un formicolio costante alla parte destra della faccia, che mi portai dietro per mesi e mesi senza tregua, fino a dicembre dello stesso anno. Mi rivolsi dunque a un neurologo che dopo avermi visitata mi disse che non c'era nessun rischio di paralisi, ma che, se assumevo la pillola, questa poteva essere la causa del disturbo e mi consigliò di sospenderla il prima possibile.
In quanto a partner dalla fine della precedente storia, ne ebbi fondamentalmente 2: il primo, da dicembre 2009 fino a marzo 2010, con cui ebbi un solo rapporto, comunque protetto da preservativo nonostante la copertura della pillola, e il secondo, a partire da novembre 2010 fino ad agosto 2012.
I miei problemi di cistite cominciarono proprio con quest'ultimo.
Tornando al neurologo: essendo fidanzata, parlai col mio partner della sospensione della pillola, anche se ancora non avevamo "consumato". Nell'ultima settimana di dicembre la mia ginecologa mi trovò la candida, anche se molto lieve e asintomatica -a suo dire- e mi diede da usare il Gynocanesten per 7 giorni. A gennaio 2011, subito dopo capodanno, ancora sotto l'effetto della pillola, ebbi più di un rapporto, in meno di 12 ore. Mi svegliai la notte in preda al primo e fortissimo attacco di cistite senza neanche sapere di cosa si trattasse: presa dal panico chiamai mio padre, fisioterapista, che mi diagnosticò il fenomeno e mi consigliò di correre al pronto soccorso qualora si fosse manifestata emorragica-cosa che ovviamente avvenne. All'ospedale quella prima sera, mi prelevarono il sangue e mi iniettarono un qualcosa in vena per farmi stare subito meglio, dopo di che mi prescrissero antibiotici da portare avanti almeno una settimana.
Terminata la cura, tornai dalla ginecologa, che mi rassicurò sulla candida, trovandomi completamente guarita.
Ebbi quindi altri rapporti, uno dietro l'altro in tempi strettissimi, sempre nell'arco delle 24 ore, e-ovviamente-un altro attacco di cistite (sempre, sempre emorragica). Ancora pronto soccorso. Questa fu la prima volta in cui venni a conoscenza della famosa "cistite da luna di miele". Fu la mia prima recidiva. Ancora antibiotici come cura, ora non ricordo con precisione quali.
A febbraio 2011 sospesi definitivamente la pillola, e con ciò se ne andarono i disturbi alla parte destra del viso.
Feci l'urinocultura che mi trovò positiva all'Escherichia Coli. Venne trattata "miratamente", a detta dei medici, con altri antibiotici, tra cui il Monuril. Ma il problema persisteva DOPO OGNI RAPPORTO SESSUALE, nonostante questo avvenisse, per paura mia e per via dei tempi di guarigione tra una seduta di antibiotici e un'analisi, una e una sola volta ogni 2 mesi...poi ogni 3....poi ogni 5. Si arrivò al punto che non volli più essere toccata: sapevo che dopo, stavo male. Quindi basta. Senza rapporti andava tutto bene. Col rapporto, classici sintomi: iniziava con spasmi, come da piacere sessuale, a fine minzione, a cui seguiva la sensazione di non essermi affatto svuotata la vescica, quindi il bisogno di correre in bagno dopo intervalli sempre più brevi, e lì il bruciore a inizio e fine minzione, sempre maggiore, sempre crescente, con dolori in tutta la zona interessata, basso ventre, vescica, uretra. Per me era diventato un binomio inscindibile il fare l'amore e il soffrire atrocemente nell'arco delle 24 ore successive.
I miei genitori mi consigliarono il Neofuradantin, che sembrò funzionare, nel senso che mi placava gli attacchi; così, ogni volta che ne avevo uno, prendevo una pillola e via...aspettavo mi passasse. E funzionava, ma comunque non risolveva a monte il problema. Andai anche dall'erborista che mi diede una boccetta di erbe tra cui il mirtillo rosso che a sua volta mi aiutò, ma sempre e solo in concomitanza all'astenermi dai rapporti. Feci il tampone vaginale, e risultai sana. Niente vaginiti, niente candida. Niente contrattura pelvica, almeno da quanto risultava. Mi fu fatta un'ecografia a reni e vescica, e anche lì andava tutto bene. Feci fare l'urinocultura anche al mio compagno, per vedere se poteva esser stato lui a passarmela, anche se avevamo rapporti protetti da preservativo. Ma anche lui era sanissimo.
Arrivai al punto che di Furadantin ne dovevo prendere 2 perchè facesse effetto in pieno attacco di cistite.Il mio fisico si stava abituando.
Non ebbi più rapporti col mio compagno per mesi, durante i quali ripresi a stare bene. Sempre paura, bevendo litri e litri di acqua al giorno, mai del tutto serena, ma, comunque, nessun attacco.
Ad agosto 2012 ho chiuso quella storia e mi sono buttata in un'altra. A fine settembre io e il mio nuovo compagno ci siamo trasferiti alle Canarie per iniziare un'attività insieme, e siamo andati a convivere. Dopo il terzo rapporto sempre protetto da profilattico, perchè ormai la pillola è storia chiusa, eccola lì...la cistite ritorna, ma per la prima volta non emorragica (forse per via del mio pronto intervento, conoscendo la bestiaccia). Avevo sempre il Neufuradantin con me. Classiche 2 pillole e placo anche questo. Dopo ormai 4, forse 5 mesi, che di cistiti non ne avevo più, mi sento sconfitta, e di nuovo al principio di un incubo.
Vado dal medico di base locale, che mi prescrive del Monuril (qui chiamato "Monurol"). Mi pulisce tutto e torno a stare bene. Non mi faccio illusioni, ma provo a non scoraggiarmi nemmeno. Altri 2 rapporti, uno protetto e uno no, in 2 giorni diversi, sempre tenendo conto delle mie 24 ore di rischio. E di nuovo cistite, dopo il secondo rapporto, questa volta a distanza di 48 ore. Più forte del primo, molto più forte, ma sempre non emorragica. Il Furadantin non mi fa più niente, quindi il medico mi prescrive della "Ciprofloxacina", un antibiotico-bomba, da prendere ogni 12 ore per una settimana, e avanza l'ipotesi di un'uretrite in quest'ultimo caso specifico, dato il bruciore più intenso lungo il tratto dell'uretra. In più, data l'assunzione dell'antibiotico mi consiglia di prendere il Gynocanesten (qui chiamato con un altro nome che ora non ricordo) per lo stesso tempo per "prevenire" eventuali candidosi, e dà lo stesso al mio partner garantendomi che io non gli posso aver passato alcunchè, ma che semmai può esser lui ad avere un fungo che comunque è bene curare.
Morale: so già che il mio partner è sano e che il problema parte da me, per esperienza. Non conosco le cause. L'unico farmaco che mi sollevava dal perdere le speranze completamente ormai non funziona più, e io sono 2 anni che non ho più una vita normale. Non me la sento di avere rapporti col mio moroso. Voglio andare a fondo della cosa, ma qui devo trovare un urologo disposto a farmi il cosiddetto "esame dinamico" (mi guardano la valvola dell'uretra mentre orino, o almeno, così è come me l'ha descritto il medico di base di qua). Preciso che sono astemia. Dal mio primissimo attacco del 2011 non assumo più nè pepe, nè cioccolata, nè caffè. Ho sempre bevuto molta acqua, minimo 2 litri al giorno.
Se non bevo molto durante il giorno, anche se non ho rapporti, dopo quest'ultimissimo attacco, non mi sento affatto bene, e probabilmente sono altamente esposta a una terza recidiva. Quindi subentra la paura di una cistite indipendente dall'unico fattore che sapevo con certezza me la scatenasse.
Inutile dire che sono disperata, non so più cosa fare. Ho paura, tanta. Del dolore, del'esito di questa mia nuova relazione col mio ragazzo, del proseguimento della mia vita con questo problema, di non poterne avere una normale, di non tornare a essere la persona serena, e sana, che ero.
Mi scuso per lo sfogo. E per essermi dilungata tanto.
Mi sento ridicola a chieder aiuto a tutte voi. So che nessuno ha la bacchetta magica, ma questo sito al momento è l'unico appiglio di speranza che ho.
Grazie per la pazienza, e per avermi "ascoltata".
Chiara