La storia di Alina

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Re: La storia di Alina

Messaggioda Flami » mar giu 26, 2012 12:03 pm

Alina scusa se invado la tua storia,
comunque un salutino da parte mia!
Laura69 ha scritto:Siamo esserini limitati
:love1: quanto è vero...e allo stesso tempo meravigliosi e bellissimi...
alina75 ha scritto:solo che devo capire come tararla questa marcia, cioè è per me difficile, come vi dicevo ieri, capire se è un limite vero (sono stanca non mi va), oppure cerebrale, autoimposto (sono malata quindi non posso farlo)... Se riuscirò a non cadere in questa rete ed imparerò finalmente ad ascoltarmi e ad avere rispetto dei miei reali bisogni, potrò dire che questa esperienza mi avrà fatto cveramente rescere.
quanto ti capisco!
Volevo dire alla Panterona (alias Antonietta) che questo suo ultimo post è la conferma che a pieno titolo fa parte del circolo ottocentesco e snob! (e lo sapevo che avevi nascosta qualche dote creativa..altrimenti il figlio pittore come usciva fuori? ;)
:baci:

Re: La storia di Alina

Messaggioda alina75 » mar giu 26, 2012 3:49 pm

Grazie ragazze che mi siete vicine!
Nessuna invasione Flami, ti leggo sempre e ti seguo.
Anto, ma perché dici che non sai scrivere? Hai colto nel profondo il problema e mi hai scritto un post bellissimo!

Aggiorno velocemente. Ieri mattina sono arrivate le mestruazioni al 29° giorno (inositolo santo subito, quasi come D-Mannosio!) e dal momento che il flusso é diventato subito discreto (altro merito dell'inositolo... prima per 2 o tre giorni avevo solo macchiette marroni) ho deciso di annullare la terapia con la Spano. ieri sera mi ha richiamato e abbiamo deciso di annullare anche l'appuntamento di mercoledì e di ricominciare venerdì con la terapia. Però abbiamo deciso di lasciare l'appuntamento di giovedì per il test del pudendo (che ansia! :help: ), perché al 4° giorno di mestruo il flusso di solito è proprio ridotto.

Come per magia con l'arrivo delle mestruazioni i sintomi si sono tutti attenuati. Anche la mucosa della vulva ha un colorito rosino che la fa sembrare proprio sana! Però ieri ho avuto un fortissimo senso di pesantezza alle gambe. Avevo un dolore interno, profondo, non facilmente localizzabile... Mi sembrava quasi che mi facessero male le vene! Appena vedo la Spano le chiedo se in qualche modo possa essere legato alla terapia (mi ha avvisato che nelle 24 ore successive alla seduta potrei avvertire senso di pesantezza/stanchezza alle gambe)... qui le 24 ore erano abbondantemente passate... non so, magari é stato solo il caldo!

Per il resto, rileggo le vostre risposte e cerco di riflettere. Mi dico che qualche passo verso l'accettazione dei limiti già l'ho messo in atto, forse senza esserne consapevole. Fino all'anno scorso ho avuto un contratto di docenza all'università, che, unito alla professione, che mi dà da mangiare, mi toglieva quel poco di tempo libero che mi rimaneva. Dopo la fatica che ho fatto l'anno scorso, quest'anno ho ceduto l'incarico. Nonostante il fatto che se fossimo vissuti in un paese diverso dall'Italia avrei fatto di tutto perché la mia strada fosse stata quella della ricerca e nonostante il fatto che io mi "accontenti" ( :bleha: ) di fare la professione (di cui a volte rifiuto le logiche, perché io voglio solo studiare e non me ne frega niente di quello che vuole il cliente... [però non ditelo al mio capo! :mrgreen: ]) non ho rimpianto neanche un minuto di averlo fatto. Sto abbondonando piano piano l'università. Faccio pochissimo. Niente più preparazione esami né compiti da correggere nel week end. Basta, quando mi chiamano io non ci sono. Non scrivo più, leggo e mi aggiorno troppo meno di quello che dovrei, ma non ci riesco più ad essere sempre "sul pezzo" e, nonostante il senso di colpa colossale, lo sto accettando (mi fa immensamente più felice leggere il forum che un articolo di dottrina e per ora va bene così!)

E poi da quest'anno ho smesso di fare sport. Ho sempre fatto sport, soprattutto nuoto. Adoro l'acqua, la sento il mio ambiente naturale. Nuotare mi svuota la mente e mi rigenera. Un paio di volte (forse anche tre) prima di Natale, però, al culmine della mia MRGE, mi sono accorta che la mia nuotata mi creava un riacutizzarsi dei sintomi del reflusso, da cui uscivo devastata (sentivo l'esofago come "bruciato" dagli acidi che risalivano). Mi sono fermata e mi sono detta che era il caso di smettere.

Pensandoci ora sarà stato sicuramente che, se la causa del mio reflusso é la contrattura, il ritmo del mio allenamento sicuramente non giovava (ho fatto agonismo da piccola... ho la testa settata sul mi tuffo e vado, spingendo fino a portare il mio corpo al limite... nulla di rilassante insomma...). E poi sarà stato che la mia ora di nuoto, per quanto dedicata a me, era sempre rubata a qualcos'altro (lavoro, casa [sto pure ristrutturando] o sacrosantissimo RIPOSO!].

Così da gennaio ho deciso che ai miei mille impegni avrei tolto la palestra/piscina. Poi è arrivata la consapevolezza della contrattura, della VV e mi sono detta che, a maggior ragione, non avrei potuto riprendere. Ora me lo sto imponendo (anche per la cura Spano). Poi a settembre/ottobre magari piano piano quando la situazione si sarà calmata (pure la ristrutturazione finirà prima o poi!) penserò a ricominciare. Ora come ora mi manca un sacco quella funzione di svuotamento del cervello e di scarico adrenalinico che solo lo sport ti può dare, ma accetto che il mio corpo ha più bisogno di non "caricarsi" eccessivamente e cerco piuttosto di andare a lavoro e tornare a casa piedi. Che fatica però accettare questo limite quando mi vedo le gambe flaccide e senza tono... ma passerà questo momento. Mi dico che ci sarà un momento in cui sarò più tranquilla, in cui la palestra o la piscina saranno veramente un momento da dedicare al mio benessere e allora, magari a ritmi più rilassanti, potrò ricominciare...

un abbraccio
:flower:

Re: La storia di Alina

Messaggioda Ceychan » mar giu 26, 2012 4:25 pm

Magari quando starai meglio potrai ricominciare a nuotare e avrai imparato a rapporti al nuoto, alla tua valvola di sfogo, in maniera meno agonistica ma più di relax.In questo modo ne otterresti benefici di testa, di corpo e non nuoceresti alla tua salute =)

Re: La storia di Alina

Messaggioda SofiaF » gio giu 28, 2012 10:37 am

Ciao cara, passo per un salutino veloce. A che ora hai il test del pudendo? Facci sapere, mi raccomando!
Faccio una domanda del piffero: se anche tu come me hai contrattura e vestibulodinia, perchè Pesce fa terapie manuali e la Spano impulsi?
Posso chiederti che lavoro fai? Mi incuriosisci..
Infine per quanto riguarda il nuoto quoto cey al 100%.

Ti abbraccio :flower:
E’ impossibile, disse l’orgoglio.
E’ rischioso, disse l’esperienza.
E’ inutile, tagliò la ragione.
Provaci, sussurrò il cuore.

Re: La storia di Alina

Messaggioda alina75 » gio giu 28, 2012 12:09 pm

Ciao ragazze!
Finalmente riesco a scrviere.
Ho fatto il test stamattina. E' andato discretamente.

Spiego velocemente in cosa consiste per chi non l'ha fatto. Viene avvicinata una sonda collegata ad un computer in tre punti (clitoride, vagina anteriore - vicino all'uretra - e vagina posteriore - zona forchetta-) da cui provengono prima il caldo (4 cicli per ogni punto) e poi il freddo (sempre 4 cicli per ogni punto). Alla paziente viene dato un dispositivo con un pulsante che deve essere schiacciato non appena si avverte la prima sensazione di caldo (nei cicli di caldo) o di freddo (in quelli di freddo). Il caldo serve per valutare la sensibilità delle fibre c e il freddo per valutare la sensibilità delle fibre delta.
Allora io nella vagina anteriore e posteriore sono nella norma, mentre nella zona del clitoride ho un'alterazione di modesta intensità sulle fibre c e più rilevante sulle fibre delta. La Spano mi ha detto innanzitutto che con questa compromissione più marcata nella zona del clitoride sono perfettamente spiegabili le cistiti (che secondo lei potrebbero essere anche abatteriche) e poi che con il risultato del test si spiega anche la perdita di sensibilità durante il rapporto (in uno dei cicli del freddo ho aspettato proprio molto a schiacciare il pulsante... non sentivo proprio nulla!)
Mi ha detto che il risultato é discreto. Secondo lei vuol dire che c'è un danneggiamento iniziale delle fibre nervose e (anche se questo test non può dirci se rientro tra il 90% di persone che giarisce) però "potremmo averla presa in tempo"!

Sono più serena!
Nell'immagine al computer che mi ha fatto vedere le ho mostrato i punti che per me sono più dolenti. Ha detto che sono innervati da altri nervi (non dal pudendo) e che comunque la riduzione della contrattura potrà dare beneficio anche a quelli. Ero agitata proprio perché la perdita di sensibilità durante il rapporto mi faceva pensare ad una compromissione dei nervi. Invece il test mi ha fatto capire che questa compromissione c'è ma non sembra grave (può, appunto, dirsi "iniziale").

SofiaF ha scritto:Faccio una domanda del piffero: se anche tu come me hai contrattura e vestibulodinia, perchè Pesce fa terapie manuali e la Spano impulsi?


Sono due approcci diversi. Da quello che ho capito Pesce (che non é d'accordo sull'utilizzo di impulsi elettrici) con i farmaci cerca di ottenere il duplice effetto decontratturare e di "resettare" la corretta funzione neurologica dei nervi compromessi (non so se dal punto di vista medico sto dicendo cacchiate.. io l'ho capita così... correggetemi se sbaglio), e poi manualmente, agendo sui trigger point attivi, cerca di eliminare la contrattura, mentre la Spano, con un approccio assolutamente unico, con questi impulsi va agire solo sulla contrattura, l'eliminazione della quale dovrebbe far sì che il corpo poi da solo ritrovi gli equilibri (l'afflusso di sangue nella zona torna normale, i tessuti vengono riossiggenati e col passare del tempo anche i nervi si rigenerano).

Speriamo bene!

SofiaF ha scritto:Posso chiederti che lavoro fai? Mi incuriosisci..


Ecco, questo é un altro capitolo assurdo della mia vita. Non amo dire sono commercialista, perché nell'immaginario del mio interlocutore si manifesta un lavoro che non é quello che faccio e che non mi piace affatto (bilanci, dichiarazioni, adempimenti, scadenze, fogli excell pieni di numeri...) Odio tutto questo. Io adoro il diritto tributario. Infatti faccio (o meglio... lotto con tutta me stessa per fare, anche a scapito della carriera) solo la parte bella della professione, che è quella della consulenza. è un lavoro che di solito fanno gli avvocati, o quelli con la doppia qualifica, perché in realtà ci vorrebbero entrambe le competenze. Io ho molta più sensibilità giuridica che contabile (anzi diciamo che, pur essendo maggiore di quella di un avvocato, la sensibilità contabile non é ancora paragonabile a quella di un commercialista tradizionale). Il termine giusto per definire quello che faccio é "fiscalista", ma spesso quando lo dico vedo un punto inerrogativo in faccia alle persone.

devo proprio scappare

un baciogrosso

Re: La storia di Alina

Messaggioda SofiaF » mar lug 03, 2012 9:49 am

Ciao cara, come stai? Molto bene per la visita dalla Spano, sei sulla strada giusta.. a proposito, hai letto gli aggiornamenti di giorgia84, anche lei in cura dalla Spano? Moooooooooooolto positivo, taaaaaaaaaanto ottimismo!! :coool:
Sei più tornata a fare qualche seduta?
Ti abbraccio.

PS. non c'è verso di riuscire a contattare il telefono rosso, sempre occupato o libero senza nessuno che risponda. Uff.
E’ impossibile, disse l’orgoglio.
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Provaci, sussurrò il cuore.

Re: La storia di Alina

Messaggioda alina75 » mar lug 03, 2012 12:41 pm

Ciao a tutte!
finalmente riesco a scrivere (il capo stamattina non smette di chiamarmi...).

Venerdì avrei avuto un gran bisogno di voi, ma il forum era chiuso ... :hurted:
poi il fine settimana sono stata fuori e ora finalmente posso raccontarvi.

Allora venerdì la seduta con la Spano mi ha atterrato. All'inizio della seduta mi ha chiesto se stessi seguendo i suoi "consigli". Io le ho detto che non riesco a spezzare la giornata lavorativa in due come vorrebbe lei prendendomi ad un certo punto un'oretta per me per distendermi. ...Non gliel'avessi mai detto. Si è quasi trasfigurata! Ha iniziato un cazziatone biblico sulla mia scarsa collaborazione che evidentemente significa che non voglio guarire.
All'inizio ho tentato di ribattere, ma lei mi ha stoppato subito. Mi ha detto che ciò che non si riesce a fare non si vuole. Mi ha raccontato una serie di aneddoti della sua vita che dimostrano che quando si vuole una cosa in qualche modo la si riesce a fare (se la si vuole veramente, altrimenti vuol dire che non la si vuole... ). Mi ha detto che il protoccollo Spano prevede il riposo e se io non riesco a seguire il protocollo allora tanto vale che mi cerchi un altro terapeuta che segua un approccio che si adatta meglio al mio stile di vita, così lascio il posto ad altre persone che evidentemente hanno più voglia di me di guarire. Ha condito il tutto dicendomi che questa malattia in Inghilterra (e ha aggiunto "non in Ghana") é considerata incurabile, che l'ho presa sotto gamba e cose del genere...
Sono scoppiata in un pianto disperato, ma lei continuava imperterrita, con una durezza impressionante. Alla fine della seduta mi ha detto che preferisce questo pianto all'inizio della terapia che non un pianto alla fine perché non sono guarita.

Che dire... alla fine della seduta il tono muscolare é sceso ad 89, ma sono uscita di là devastata.

Ho pensato di scrivere in privato a Pat, che ha conosciuto tutti i medici consigliati qui nel forum per chiederle se veramente secondo lei dovevo stravolgere la mia vita lavorativa, pena la guarigione. Lei è stata carinissima, mi ha rassicurato molto e mi ha consigliato di adattare la terapia alla mia vita seppure evitando gli errori più macroscopici che tutte abbiamo imparato qui sul forum e che tutte stiamo mettendo in atto.

Le parole di Pat mi hanno fatto un gran bene. Fin da piccola sono sempre stata molto "ligia" a quello che mi veniva ordinato, per un senso del dovere innato che mi fa risultare molto difficile "fare di testa mia". [Alle elementari mio padre litigò con la maestra perché ci aveva dato l'ordine di andare a dormire massimo alle 8 e mezza, orario non compatibile con il lavoro dei miei... io, come superavo le 8 e mezza, cominciavo ad avere degli attacchi di ansia, perché stavo disobbedendo alla maestra, tanto che ad un certo punto mio padre, minacciando di farmi cambiare scuola, ha dovuto intimare alla maestra di smetterla con queste imposizioni su cose che non erano affar suo...]

Mi sono quindi rasserenata pensando che con questo caldo tornare a casa in pausa pranzo (esco, faccio un pezzo a piedi, aspetto il tram, prendo il tram, altro pezzo a piedi, arrivo a casa, mi stendo per un'ora, mangio qualcosina, riesco, rifaccio pezzo a piedi, riprendo il tram, rifaccio altro pezzo a piedi, arrivo in ufficio dove trovo capo imbufalito per mia sparizione due ore e mezzo circa) mi crea un tale stress che non può che aumentare la contrattura.

Poi il week end sono andata al mare. Non vi dico la sofferenza di non poter fare il bagno (+ il senso di colpa per aver violato il "consiglio" dato nel corso del cazziatone di non andare fuori nel week end per non strappazzarmi)... però sono riuscita a rilassarmi un sacco, a recuperare sonno e mi sono resa conto da sola che andare via da Milano mi ha fatto solo bene... in barba ai suoi "consigli".

Poi ieri mi è venuta un'idea geniale. Qui sotto c'è una palestra con termarium. Potrei iscrivermi solo per un mese e, in pausa pranzo, invece di fare ginnastica andarmi a rilassare per un'oretta in sauna (bagno turco no perché é caldo umido) o sui lettini dell'area relax. Mi sono informata sui costi... Dovrei cavarmela con poco. Penso che ce la posso fare.

Stamattina alle 8 quarta seduta dalla Spano. Le ho detto della mia idea ed é stata felicissima (a meno che non ci sia troppa umidità nell'aria però... devo verificare). Durante la terapia mi ha fatto tutto un discorso in cui si è quasi scusata per la durezza di venerdì. Ha detto che quelle che come me che non stanno "tanto" male non si rendono conto di quando sia infida questa malattia. Lei sa che a volte è molto dura, ma lo é quando vede che non abbiamo capito la gravità di questo disturbo. Mi ha raccontato quello che vede lei tutti i giorni (ha detto che ieri le hanno portato una ragazza in barella) e che, anche se non é un cancro e non si trasformerà mai in cancro, può essere invalidante ed avere delle conseguenze disastrose sulle nostre vite. Quindi, come quando si ha il cancro si molla tutto e si pensa solo a guarire, lei pensa che anche con questa patologia si debba fare lo stesso.

Poi le ho fatto un po' di domande sul mare (non voglio passarmi l'estate impanicata come questo week end) e mi ha detto che il bagno non é vietato se l'acqua non é fredda (neanche durante la terapia) [quindi questo divieto me l'ero inventato :muro: ] e che comunque con la mutina si può fare anche quando l'acqua é fredda. La cosa vietata é la piscina perché il cloro danneggia le mucose e peggiora le abrasioni che già abbiamo.

Alla fine della seduta il tono è sceso a 71.

Oggi sono più serena. Prima della seduta pensavo che comunque venerdì ha esagerato. Non si infierisce così su chi sta vivendo quello che stiamo vivendo noi. Il nostro equilibrio (almeno il mio) é precario e lottiamo con tutte le nostre forze per non farci sconfiggere da questa patologia, cercando anche di sdrammatizzare per non cadere nella trappola del "perché proprio a me?" [ed io sono particolarmente incline a questo pensiero, quando penso che, oltre i piaceri del sesso, da quasi due anni non so più cosa siano il piacere del cibo e del vino (che mi piaceva un sacco...) per via dei problemi di stomaco]

Con il discorso di oggi, però, l'ho capita un po' di più. Mi sono trovata nei suoi stessi panni all'indomani del terremoto, quando parlavo con i miei. Dall'esterno ho subito avuto, non solo la percezione del disastro, ma anche la consapevolezza che niente sarebbe più stato come prima e che avevamo perso per sempre la nostra bellissima città. Loro meno. Affrontavano le difficoltà e lottavano, ma non si rendevano realmente conto... Quando discutevo con loro sulla mancanza del miracolo che veniva mostrato agli italiani a reti unificate io ero molto dura. Dovevano vedere che la realtà era un'altra...
...E così, quando oggi ho capito che la durezza di venerdì era dattata da una conoscenza della patologia e da una coscienza di quanto può far male, ho capito che era solo una richiesta di collaborazione dettata dall'ansia di non vedermi guarire...

p.s. per Sof... credo che bisogna perseverare... come con gli uffici pubblici...

:flower:

Re: La storia di Alina

Messaggioda moon » mar lug 03, 2012 1:34 pm

Minchia...scusate il francesismo...
Capisco il tuo scoramento Alina, mi sembra un pò esagerata la reazione della Spano...
Ok seguire le norme comportamentali, ma se ti dicesse: devi camminare sulle mani anzichè sui piedi, e tu non lo facessi perchè realmente impossibilitata a farlo, non significherebbe certo che non puoi guarire...
In generale è giusto seguire le norme comportamentali di chi ci ha in cura, ma non tutto tutto è fattibile, e in alcuni casi, facendo un calcolo costo-opportunità, come nel tuo caso specifico, considerando lo stress che dovresti subire per fare il riposino, è controproducente...
Bisogna valutare la cosa soggettivamente, secondo me...

Magari era scazzata di suo...
Io col caratterino che no penso che anzichè piangre l'avei mandata a cagare...sbagliando, sicuramente....
[font=Arial Black]"24000 pensieri al secondo fluiscono inarrestabili, alimentando voglie e necessità"[/font]

Re: La storia di Alina

Messaggioda moon » mar lug 03, 2012 1:38 pm

moon ha scritto: che non puoi guarire...


che non vuoi guarire
[font=Arial Black]"24000 pensieri al secondo fluiscono inarrestabili, alimentando voglie e necessità"[/font]

Re: La storia di Alina

Messaggioda SofiaF » mar lug 03, 2012 3:17 pm

Ho letto il tuo post alle 13.30 mentre uscivo dall'ufficio, mi sono dovuta fermare per poter leggere bene (ero dal cell), questa era la mia espressione: :O.O:
Sono arrivata a casa, ho preparato il pranzo e ho pensato pensato pensato, la mia espressione è rimasta questa :O.O:
Sono tornata in ufficio, ho riletto parola per parola il post e, perdonami, ma la mia espressione è rimasta questa :O.O:
Io con tutta sincerità non riesco a giustificare un atteggiamento del genere. A me solo leggendo il tuo racconto mi è venuta l'ANSIA, che senso ha fare questo terrorismo? A me personalmente non spronerebbe a far di meglio, anzi me ne andrei in paranoia pensando ho una malattia incurabile sarò malata a vita, ma tutte noi sappiamo bene quanto il 'think positive' sia fondamentale per guarire.
Va bene che bisogna riposarsi e stare a casa e blablabla, ma penso anche che ogni terapia vada in un qualche modo adattata al paziente, ci sono margini di modifica, non può essere tutto così rigido.
Sono allibita! Quando torna Ros voglio chiederle cosa ne pensa.

moon ha scritto:Magari era scazzata di suo...
Io col caratterino che no penso che anzichè piangre l'avei mandata a cagare...sbagliando, sicuramente....

Qualcosa mi dice che potrei aver avuto anch'io la stessa reazione!

PPS. di dove sono i tuoi?
E’ impossibile, disse l’orgoglio.
E’ rischioso, disse l’esperienza.
E’ inutile, tagliò la ragione.
Provaci, sussurrò il cuore.

Re: La storia di Alina

Messaggioda alina75 » mar lug 03, 2012 3:47 pm

Ragazze non so che dirvi...
Sicuramente é competente, umana, dolcissima, rispettosa, ma non mi ha mai trasmesso speranza di guarigione... Quello che ha sempre sottolineato é l'incertezza dell'esito della terapia e la difficoltà che si ha a comprendere i suoi meccanismi di azione...
Sarà che ne vede tante! che vi devo dire...

io non ero preparata a quella reazione... il mio pianto é stato dovuto sia all'angoscia dell'"incurabilità" (o della possibile "incurabilità"), sia alla durezza di quelle parole... non sentivo di meritarle! Forse é abituata a persone che vanno lì disperate e piangenti e le sarà sembrato strano che sono sempre arrivata col sorriso.

Io mi faccio forza, mica mi posso abbandonare alla disperazione ... e poi qua siamo tutte sulla stessa barca!

SofiaF ha scritto:di dove sono i tuoi?

L'Aquila

Re: La storia di Alina

Messaggioda Flami » mar lug 03, 2012 4:13 pm

Anch'io stessa reazione di Sofia... :O.O:
Magari puoi pure fare una cazziata, puoi anche spiegare bene che sarebbe il caso di, magari chiedi alla paziente di cercare cose alternative al riposino....(che con forza hai fatto! brava..in ogni caso io pure avrei pianto un sacco).
E' giusto non dare false illusioni ma..accidenti! A un malato gli devi lasciare sempre quel margine di speranza e non annientandoglielo in quel modo..certo si è scusata..però che ca...o!
Ti sono vicina, ora cerca di fare il meglio possibile,e visto che sei un'intelligenza creativa..sfruttala!
Un abbraccio!

Re: La storia di Alina

Messaggioda moon » mar lug 03, 2012 4:19 pm

Penso che nessuna di noi viva nel magico mondo dei puffi..tutte sappiamo che non è un raffreddore..e che non è detto che guariremo al 100%... A me Pesce ha parlato del 70 %...
Però penso che sia loro dovere focalizzarsi e farci focalizzare sulla percentuale di successo, e non credo che fare terrorismo psicologico perchè non abbiamo seguito una regoletta sia il modo giusto...
Penso che la positività abbia molto più peso del riposino sulla guarigione...
E le cose che ti ha detto fanno contrarre molto più di un riposino mancato, per come la vedo io...
[font=Arial Black]"24000 pensieri al secondo fluiscono inarrestabili, alimentando voglie e necessità"[/font]

Re: La storia di Alina

Messaggioda SofiaF » mar lug 03, 2012 4:37 pm

D'accordo 100% con moon!
Domanda/curiosità, che io a Pesce non ho posto, ma la % di guarigione da cosa dipende? Dal grado di gravità della malattia o da quanto tempo siamo malate o dal seguire le regole o.. o.. o..? Questo 70% può diventare 100%?
E’ impossibile, disse l’orgoglio.
E’ rischioso, disse l’esperienza.
E’ inutile, tagliò la ragione.
Provaci, sussurrò il cuore.

Re: La storia di Alina

Messaggioda moon » mar lug 03, 2012 4:50 pm

Mi ha detto che per la sua esperienza circa il 70% di donne è guarita... La percentuale negativa mi ha detto che è in gran parte dovuta a incostanza/impossibilità di seguire la cura al 100% (donne che non possono prendere i farmaci ad esempio, oppure non costanza nel seguire le terapie fisiche, o comunque incapacità/impossibilità di fare entrambe le cose...)
Poi, anche se non l'ha detto espressamente se non ricordo male, ci sarà in quel 30% anche qualche sfigata che pur facendo tutto non guarisce punto e basta....
Incidono anche fattori psicologici come l'ansia e il nervosismo...perchè per quante terapie possa fare, una persona che fatica a controllare emozioni negative e stress tenderà sempre a somatizzare e ricontrarsi...
[font=Arial Black]"24000 pensieri al secondo fluiscono inarrestabili, alimentando voglie e necessità"[/font]

Re: La storia di Alina

Messaggioda moon » mar lug 03, 2012 4:55 pm

La gravità non so quanto incida, mi ha parlato di donne gravissime che sono guarite completamente...
Spero conti poco o nulla perchè altrimenti io sarei fottuta :XX
Sicuramente per chi è più grave ci vuole più tempo...questo si..sia per farmaci che per terapie... poi tutto è soggettivo... e il signor culo pensa faccia la sua parte..come in tutto...
[font=Arial Black]"24000 pensieri al secondo fluiscono inarrestabili, alimentando voglie e necessità"[/font]

Re: La storia di Alina

Messaggioda alina75 » mar lug 03, 2012 5:26 pm

Grazie ragazze perché mi siete vicine!

moon ha scritto:E le cose che ti ha detto fanno contrarre molto più di un riposino mancato, per come la vedo io...


é la stessa esatta cosa che ho pensato io venerdì!

Poi il week end (mandandola un po' a cagare dentro di me, visto che secondo lei me ne sarei dovuta rimanere a casa) sono riuscita a rilassarmi e a dormire un sacco e, con la lucidità recuperata, ho cercato di prendere il buono di quel cazziatone, in cui me ne sono convinta oggi, si é fatta prendere la mano! oggi infatti quando parlavamo del mare ha detto che posso fare i bagni anche durante la terapia (ma non aveva detto che il week end sarebbe stato meglio starsene a casa :-... :-... :-... ?) ed é stata una persona diversa...

Probabilmente le sono sembrata fiduciosa e poco disposta a fare rinunce e da qui ha desunto una scarsa consapevolezza della patologia ed é partita in quarta ad "informarmi" dei rischi che sto correndo.

Se devo prendere il buono di tutto questo, però, penso che mi ha fatto arrivare nel profondo il messaggio che devo tirare il freno... Io questo lo so (lo sto già facendo!) e so anche che devo imparare a gestire le emozioni... se no come dice Moon lo stress andrà a somatizzarsi sempre lì (e a me anche sullo stomaco ahimé!) ... ma cavolo! ci sto lavorando... che mi dia il tempo!

un bacio a tutte!

Re: La storia di Alina

Messaggioda moon » mar lug 03, 2012 5:58 pm

Traquilla sorella, siamo tutte sulla stessa barca di merda :mrgreen:
[font=Arial Black]"24000 pensieri al secondo fluiscono inarrestabili, alimentando voglie e necessità"[/font]

Re: La storia di Alina

Messaggioda Ceychan » mar lug 03, 2012 6:00 pm

Che nervoso a leggerti lì che piangi. Se c'è una cosa che non capisco, ma proprio nella vita, sono le persone che continuano a cazziarti quando stai avendo un crollo. Ne parlo spesso con il mio ragazzo, perchè lui lo fa :-... , e mi dice che non è nemmeno giusto fermarsi dal dire quello che si pensa solo perchè l'altro è fragile, ma io continuo a pensarla diversamente. Se ti sto cazziando e piangi, IO mi fermo, soprattutto se sono il tuo medico, cerco di portarti a un equilibrio e a una tranquillità maggiore e poi provo a modificare il mio approccio a questo problema, il mio modo di raccontartelo. Per me è stata troppo dura, non metto in dubbio che sia una dottoressa bravissima, ho letto un sacco di testimonianze positive e tutto il resto e la rispetto, ma secondo me all'inizio della terapia, davanti a una donna che ha comunque voglia di guarire ma si sta trovando dei limiti posti dalla sua vita e sta cercando una soluzione bisogna essere più delicati. Non ha mica senso essere delicati solo quando si tocca la patata se dopo si va come un carrarmato sull'emotività. Anche perchè secondo me si rischia di pregiudicare il tuo rapporto con la terapia, se tu hai paura magari farai una cavolata in meno ma quando la farai la vivrai con un'ansia tale da riceverne un contraccolpo maggiore. Mi ricordo che nel viaggio in macchina dopo il raduno ero lì a farmi film mentali sulle mie vacanze al mare, su come avrei potuto fare per il costume e salcavolo e Pat [we love Pat :love1: ] mi ha detto "Divertiti e rilassati al mare, è la tua vacanza" ed è vero. Capisco che il protocollo della Spano abbia anche delle "regole" di vita ma secondo me non devono condizionartela negativamente, devi cercare di conciliare le tue cose. Più che regole dovrebbero essere istruzioni, ecco, che tu puoi adattare sulla tua persona cercando di seguire al meglio la terapia ma evitando di farti venire un esaurimento nervoso.
Non a caso tu, pensandoci e studiandoci, hai trovato una valida soluzione per seguire le sue istruzioni ma non inquinarti la vita =) Non mi metto neanche a parlare del "voler guarire", quelli che non voglio guarire sono altri. Tu ce la metterai tutta e guarirai, e continuerai ad avere la tua vita come stai facendo adesso perchè non è che una escluda l'altra, cacchio.
Ti abbraccio forte.
Se hai un'altra brutta giornata quando il forum è chiuso raccatta pure la mia mail che piuttosto ti faccio un numeretto comico per farti sorridere =)

Re: La storia di Alina

Messaggioda SofiaF » mar lug 03, 2012 7:18 pm

Cey, aggiungo anche che se una ti aggredisce in questo modo ti fa anche passare la voglia di dirle la verità sul seguire o non seguire i suoi consigli, quindi viene meno la fiducia nei suoi confronti.. e quindi che ci guadagna??? Booooohh!!
Ali, hai fatto strabene ad andar via il weekend, e l'ideona che hai avuto per la pausa pranzo è geniale. Noi guariremo tutte, ve lo dico io che non sono nè Pesce nè la Spano ma che ogni tanto qualche previsione la becco.
A proposito di consigli da seguire, adesso vado alla mia seconda lezione di yoga, ripreso dopo sei mesi grazie a Pesce!! :)
In compenso però ho un diavolo per capello a lavoro: nel mio ufficio dove non vige la democrazia ci sono i pinguini!! :-...
Ho provato in tutti i modi a far capire che sto male con questo freddo, che potrei fare a cambio di postazione con qualcuno, ma niente.. allora oggi ho preso e mi sono seduta ad un altro pc libero e mi sto facendo fare tutte le abilitazioni, e che cavolo!!! Se agli altri non gliene frega niente della mia salute, a me frega eccome. E se al mio capo non piace questa mia idea, gli porto un bel certificato medico e poi vediamo!! :pugile:

Qui a Modena c'è il concerto per i terremotati, in un parco accanto casa mia.. si sente come se fossi lì :)
Buona serata girls, :flower:
E’ impossibile, disse l’orgoglio.
E’ rischioso, disse l’esperienza.
E’ inutile, tagliò la ragione.
Provaci, sussurrò il cuore.


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