Masturbazione infantile. Aiuto!!

[Rosanna]

hai ragione in tutto. Figurati se non mi trovi concorde su questo argomento!
La mia rabbia sta nel fatto che per ogni donna che riuscirà a fare ciò che dici ce ne saranno 1000 che faranno il contrario crescendo viziati maschilisti e vanificando i nostri sforzi. Certo! Se nessuna inizia a fare i primi passi non si cambierà mai una virgola in questa società. Purtroppo questi passi sono stati fatti da poche illuminate in ogni generazione passata, ma a nulla son serviti di fronte all'imperante ideologia patriarcale. Temo quindi che anche i nostri sforzi saranno inutili e faranno solo vivere le nostre figlie in un quadro di disagio sociale. Già comincio a vederlo con Morgana, purtroppo. A lei non interessano Cicciobelli, Barbie e Winx (giochi predisposti dalla società maschile per educare le bambine al ruolo inevitabile di madre e femme fatale), ma questo la isola dal gruppo di tutte le altre bimbe e lei si ritrova sempre sola. Proprio questo mi sta facendo venire grossi dubbi su quanto sia giusto (per i nostri figli) ricevere un'educazione meno materiale, meno consumistica, meno maschilista, meno condizionata..

[Stephanie]

a morgana presenterò mio figlio allora faremo matrimoni combinati tra famiglie evolute ahahhahaha.

[Stephanie]

è serissimo il rischio, io pure mi sono sempre chiesta se non fosse stato per meglio acquisire tutti gli standard della società e vivere più in linea con la massa, a me sono stati dati gli strumenti critici per scegliere, lasciala scegliere, può darsi che lei un giorno preferisca fare come gli altri, ma sarà una scelta consapevole..

[Stephanie]

da piccola ho giocato molto con i giochi dei maschi, mi piacevano la pista, le macchine telecomandate, costruire case di cartone, il trenino, il seghetto, per questo giocavo molto con i maschi, oltre che con le femmine, facevamo a lotta, corse con le bici, giochi con la palla, etc. questo non mi ha reso meno femmina delle ragazzine solo barbie (anche io ci ho giocato con le barbie ma ne ho avuta n. 1), anzi, stare con i bimbi mi ha insegnato a comunicare con l'altro sesso, loro erano felici di giocare con me perché ero femmina ma davo un altro senso al gioco. Può darsi che la tua piccola si riempirà di amici maschi e di amiche femmine intelligenti e vispe. Però non le negare le eventuali fasi 'voglio essere come gli altri', io sono stata un po' costretta ad essere e sentirmi sempre 'diversa' e ancora ci combatto con questa sensazione, che talvolta è una qualità di autonomia, altre volte una prigione di insicurezze..

[Rosanna]

Negarle la possibilità di essere come le altre?!
Io!?
Giammai!
Anzi! Talvolta mi piacerebbe che non fosse così diversa dalle altre bambine perchè mi piange il cuore quando non trova nessuna con cui condividere il suo modo di giocare (animali! in tutte le salse: veri, pupazzetti, cartoni, documentari, adesivi,... SOLO animali. ...E corsa, salti, ballo, movimento. Lei dice "Mamma, io DEVO correre! Io sento l'energia e la velocità dentro. Non riesco a fermarle!")
Lei è quel che vuole essere, lei segue gli interessi che più la stimolano, lei gioca come, con cosa e con chi vuole (fosse anche da sola!). Le ho lasciato massima libertà da sempre, a partire dall'allattamento a richiesta (sua) anche ogni ora se aveva bisogno. Ho scelto la Montessori proprio perchè volevo che fosse rispettata la sua identità, i suoi interessi, i suoi tempi. L'ho ritirata dalla Montessori proprio perchè tutto ciò che mi aspettavo non è stato rispettato e lei era molto limitata e pilotata nel suo agire..

[Stephanie]

che carina! il mio migliore amico era il mio gatto! io pure ero fissata con gli animali (Quark delle ore 14 era la mia trasmissione preferita), e poi dicevo a mamma: portami in campagna, io devo correre e urlare! e poi le chiedevo di portarmi a salire sugli alberi, mi arrampicavo. E stessa cosa con il ballo, ballavo pure nella pancia di mamma, mi racconta che se accendeva la radio quando aspettava me, io facevo le capriole, facevo movimenti talmente forti talvolta che doveva spegnere perché le facevo quasi male. Adoravo (e adoro) la musica, la sentivo nelle vene. Morgana è viva!.

[Rosanna]

Uguale a lei, davvero! Ed è pure logorroica!!
Spero che si ritrovi i tuoi stessi acciacchi a questo punto (già le brucia spesso la patatina per ogni cavolata)..

[Stephanie]

io da piccola non ero logorroica, ascoltavo molto, guardavo molto, l'indole logorro mi è venuta all'università, dove ho dovuto imparare a fare lunghi discorsi, e poi con le terapie psicologiche, dove ho parlato parlato parlato...da piccola avevo la pelle delicata, come ce l'ho ora, ma non avevo disturbi vaginali o vulvari...occhio al lapsus
"Spero che si ritrovi i tuoi stessi acciacchi a questo punto (già le brucia spesso la patatina per ogni cavolata).".

[Greta]

e se provassi a fare un sondaggio in http://www.alfemminile.com/world/commun ... forum0.asp?.

[Rosanna]

No Greta. Le risposte che non ho ricevuto sono sufficientemente eloquenti.
Steph, see ci manca solo un tale augurio!
Altra cosa in comune a te: la pelle delicatissima (soffre proprio di dermatite atopica)..

[patrina]

che bella discussione!
come sempre mi perdo le cose migliori a causa del lavoro...

volevo solo aggiungere che quando mia figli Greta aveva circa 3 anni, ha fatto una considerazione che mi ha esaltato e stupito: "poverino papà, c'ha il pisello!" ...altro che invidia del pene...
ho riso a crepapelle...

credo che (mio malgrado) le stia passando un certo afflato femminista che - a causa di una madre inadeguata e un padre prevaricatore -mi porto dietro sin dall'adolescenza, insieme agli immancabili tabù che uomini e donne a loro volta frustrate e deviate tentano di inculcare ai loro figli...

un lavoro di 7 anni di analisi mi ha aiutata sicuramente...

@Ros: Morgana è una bambina dolcissima e molto intelligente e poi un'amichetta ce l'ha di sicuro! Greta adora giocare con lei...non la trova affatto strana o noiosa! Due logorroiche in perfetta simbiosi

anche io tendo a lasciare Greta libera di essere come vuole, nel rispetto della libertà altrui, ma fatalmente gli errori si fanno, comunque, tutto sta a rendersene conto e a sforzarsi in buona fede di mettersi sempre in discussione.
Credo che la differenza fondamentale che c'è tra noi e le generazioni precedenti è che mediamente i nostri genitori non contemplano mai l'idea di sbagliare o di analizzare il proprio operato, si chiudono in un approzzio auto-difensivo inoppugnabile!.

[Stephanie]

esatto patrina, i nostri dicevano "quello che diciamo e facciamo noi genitori è giusto e basta. tu o ti adegui o sei sbagliato" che da una parte è ok dare dei riferimenti chiari ai figli, dall'altra quando i riferimenti sono inadeguati, creano un sistema malato inamovibile. Poi c'è il famoso dogma 'onora il padre e la madre' messo lì apposta per creare una raffica di sensi di colpa se il padre e la madre ti stanno facendo del male in qualche modo e tu senti di criticarli e di dovertene separare emotivamente tramite auto-difesa, rabbia, etc. Fino a che ho sentito che i miei genitori mi stavano facendo crescere in modo adeguato, cioè percepivo verità, salute, felicità, protezione nelle loro parole, ho avuto un buon rapporto con l'autorità, la sentivo protettiva e sentivo che mi dava le indicazioni e gli strumenti per andare avanti bene, poi crescendo i miei hanno cominciato a spingere l'acceleratore su concetti come sacrificio, rinuncia dei desideri, rifiuto dell'altro, isolamento, doveri a non finire, mancanza di risarcimento nei confronti degli sforzi, insomma una specie di prigione dello studio e del lavoro, sono diventati loro depressi ed esauriti, hanno cominciato ad usarmi come sfogo dei loro nervi, ed io lì ho sbroccato ho provato a fare un volo verso la libertà, grazie all'incontro con il maschile e con il sesso, ma ho preso una specie di tram in faccia, più loro contro con tutta la loro energia possibile e dopo qualche anno ho sviluppato il sintomo della diarrea cronica. Che è il modo perfetto per: sfogare la rabbia, liberarmi dai sensi di colpa, punirmi, punire gli altri, rendermi indifesa, trovare un luogo sicuro (il wc), manifestare un disagio profondo, urlare "non sto beneeeee", "mi fate maleeeee", far capire che le cose non vanno bene, cambiare le strade obbligatorie, dire che non sono una macchina da produzione ma un essere umano con le sue emozioni e debolezze, avere un sistema infallibile di allarme che mi costringe a fermarmi quando io vorrei per forza fare cose che in realtà non desidero fare, un sistema infallibile per togliermi la felicità ed il divertimento (non potendo viaggiare, mangiare fuori casa, essere libera di uscire come e quando mi pare etc.). Le intolleranze sono nate a tavola, dove avvenivano gli scontri e gli incontri peggiori..

[patrina]

Steph, direi che sei tra le persone più auto-consapevoli che abbia mai conosciuto
..ma fatalmente - e ne so ben qualcosa sulla mia pelle - l'autoconsapevolezza estrema e la capacità razionale di analizzare i propri meccanismi di difesa, è il modo migliore per cristallizzarli per sempre...

non a caso noi psicologi (e tu sembri aver fatto un percorso di auto conoscenza molto profondo) siamo i soggetti più resistenti al trattamento e/o all'attenuazione dei propri sintomi.
siamo nel migliore dei casi i principi dello spostamento del sintomo (nella visione psicanalitica), coloro che grazie alla ragione non libereranno mai davvero il proprio corpo dal controllo a volte perverso della mente...

Adesso è il momento di imbavagliare la mens nel senso aristotelico del termine e lasciare campo alle emozioni... che facciano scempio dei nostri scudi interpretativi e sia quel che sia... sarà meglio che imbrigliarle, forse ci toglieranno il sicuro rifugio del sintomo, per lasciarci allo sbando, ma liberi e rinnovati...pronti a tutto. anche a vivere.

Sai cosa intendo? .

[Stephanie]

ehehe patrina, so esattamente quello che intendi ed è fantastico il tuo intervento, considerazioni finali con il botto! mi piace! mica è fesso il cervello delle persone consapevoli consapevole di quanto hai detto sul trasferimento del sintomo , da un bel po' mi rivolgo a strumenti dove la mente abbia meno dominio possibile, dove il logos sia una volta tanto in ombra, come la danza, la scrittura libera, il movimento, i pastrocchi con i colori, a cose e tipi di pensiero che sento mi toccano nel ventre, nelle emozioni, come Julia Cameron, Jodorowski, o Osho, la meditazione, l'auto-ipnosi (meglio dell'ipnosi, tanto io credo solo a me, e la mia voce mi piace e mi rilassa, rilassa anche gli altri, dicono, con l'auto-ipnosi ci ho risolto pure il bruxismo e altri problemini, perché non ci risolvo la diarrea? perché ho ancora terrore di togliermi il sintomo, ho paura di non saper ancora dove far convogliare una tale potenza, e che potenza sia, credo sia energia creativa fermata). Ho provato la bioenergetica (Lowen) perché serviva per far parlare il corpo, ma ho trovato che le arti marziali fanno molto di più e meglio, e la danza del ventre, o qualsiasi tipo di danza che ti permetta di esprimere una parte in ombra della tua personalità. Anche il walking è una forma di guarigione potente, la corsa (per chi ci riesce, io no) è una metafora incredibile di liberazione e auto affermazione).

Ora c'è da vivere sì, quando riesci a dire: ok uccidetemi pure, fatemi morire di questo sintomo, di questa paura, di questa emozione, ma io questa cosa la faccio comunque, perché è ciò che io voglio fare. Ed io sto ritrovando proprio la motivazione a vivere, perché ad un certo punto mi sono sentita senza senso, ed andare a lavorare in posti che odiavo facendo lavori che odiavo non era una motivazione sufficiente. L'amore poteva esserlo, ma non l'ho ritrovato se non in una persona veramente nomade, con la quale ero pronta a partire per vivere tra Roma e Parigi e per tutto il mondo, ma non mi ha corrisposta fino all'ultimo, perché la paura di entrambi ha prevalso.

Purtroppo è grazie alla mano dell'uomo che io riesco a prendere fiducia, forse perché è papà che mi ha tolto le rotelle alla bici, io le rotelle non le volevo, in 10 minuti sono passata da due rotelle, a una rotella ad andare senza e c'era lui che diceva ok. Quelle rotelle mi rallentavano, ed una sola rotella mi faceva stare obliqua, meglio senza. Papà è geloso dei maschi, ma mamma ha proprio paura di vivere, lei le rotelle me le avrebbe messe con il cappottino e la maglia di lana, ha provato ad avere meno paura della vita ma non ce l'ha fatta, la vita le ha fatto più paura. Adesso i miei viaggiano, sono sereni, hanno superato la depressione, sono tranquilli in genere (a parte momenti umani di scazzo, ma quelli sono normali), ed ora io mi chiedo se avevo bisogno di questa autorizzazione a godere, perché loro erano seriamente contro la mia vitalità, il mio modo di vivere, il mio bisogno di ballare, viaggiare, mangiare, ma allo stesso tempo era ciò che loro invidiavano (=desideravano reprimendolo) più di ogni cosa. Un po' ho rabbia, perché non ce l'ho fatta a non attendere che loro mi riaprissero la strada, avrei dovuto farcela da sola, va beh basta che sia, come sia, la mia famiglia ha dovuto passare attraverso una 'lunga oscura notte dell'anima', è finita. Ho meditato per 20 anni su di me, e questo ha fatto bene a tutti. Loro si sono liberati grazie anche al mio lavoro, la loro voglia di vivere che gli è tornata è anche la mia. Il dolore è finito. Sono in tempo.

Un libro sulle cellule, un lavoro sul dolore fisico che sto provando:

Watch on youtube.com

Fermarmi ad ascoltare le sensazioni del dolore per me è di una difficoltà incredibile, la prima volta che l'ho fatto sono scoppiata in lacrime e sono corsa a parlare con mio padre per raccontargli metà della mia vita, talmente era potente la sensazione di non potermi più tenere dentro tanto male. E' servito.

Grazie per il confronto con te Patri, .

[Stephanie]

"Lasciamo che le parole ci vengano fuori dalla pancia. Facciamo scendere il cervello fino allo stomaco, e digeriamo i nostri pensieri in modo che portino nutrimento al corpo." [Natalie Goldberg, scrittrice statunitense]

Ho appena riletto questa frase su un libro carinissimo 'Esercizi di felicità' di Monica Amarini Colosimo, è con questo spirito e atteggiamento che io sto scrivendo su questo forum, non è un esercizio mentale, ma una liberazione e digestione fisica.

con amore .

[patrina]

io credo nella verità che parla attraverso il dolore... si spesso è una verità delirante e distorta, ma c'è qualcosa di profondamente autentico in essa

Credo che quello che suscita il METADOLORE (il dolore che c'è dietro il dolore) è la chiave di tutto.
E' lì che bisogna tornare...ma non da soli. di questo sono convinta. Se non credi a me credi alla natura: Nessun essere umano è onto/filogeneticamente auto-sufficiente.
Scusami se dico questo: ma sento che c'è un pò di (senso di) onnipotenza nella tua impressionante lucidità.
Forse è questa lucida e ipertrofica sensibilità intellettuale il più subdolo dei sintomi...

devi affidarti steph....

[patrina]

sei davvero speciale .

[Stephanie]

sì perché forse si manifesta come sensibilità intellettuale, invece è sensibilità emotiva, solo che l'emozione mi fa così paura che o cerco di liberarmene subito o la analizzo o resto raggelata, ma sto piano piano imparando a restarci in compagnia (che fatica!). Un giorno ritroverò la persona che mi darà la fiducia di affidarmi, grazie alla stima reciproca (molta molta molta stima reciproca), e probabilmente la troverò quando nascerà il bisogno ed il desiderio di incontrarla. Per ora ho ancora troppa paura di cadere nelle mani sbagliate. Forse l'"onnipotenza" che si legge, può essere dovuta al fatto che ho cancellato i limiti alle possibilità e mi sono presa la responsabilità del bene e del male che mi sta accadendo. Paradossalmente nella vita pratica io mi sento il contrario dell'autosufficiente, anzi, è proprio il fatto che non lo sono che mi spaventa e mi tormenta, come spaventa molte persone della mia generazione che si stanno ritrovando senza lavoro, o precari. Non ho avuto sufficienza fisica, di sussistenza, fino ad ora, ma poi nei momenti del bisogno vero, i momenti della verità, sono io a dare sussistenza emotiva, mentre tutti gli altri crollano e si capisce che sono la più resistente. Solo che io non ci credo ancora. Vado a fare un po' di danza

ciao patri .

[Manu73]

Talvolta mi piacerebbe che non fosse così diversa dalle altre bambine perchè mi piange il cuore quando non trova nessuna con cui condividere il suo modo di giocare (animali! in tutte le salse: veri, pupazzetti, cartoni, documentari, adesivi,... SOLO animali. ...E corsa, salti, ballo, movimento. Lei dice "Mamma, io DEVO correre! Io sento l'energia e la velocità dentro. Non riesco a fermarle!")

Allora le nostre filgie sono "gemelle a distanza"!
Ester è esattamente come Morgana ed io ho i tuoi stessi crucci.
Avrei preferito che non mi somigliasse tanto, ma in effetti lei ha preso parecchio del mio carattere che tanti problemi mi ha causato in giovinezza... ma tant'è... cercherò di essere io diversa da mia madre e farle capire che non è sbagliata e solo... se stessa! Ed è sacrosanto che esprima liberamente le sue inclinazioni..

[Stephanie]

le vostre bimbe sono un dono, esseri umani completi, dotate di energia, sensibilità e amore per gli animali e quindi per la terra, e con la danza dentro, loro sentono la musica dell'universo, quoto manu, aiutatele e sostenetele nel processo di essere se stesse, il danno viene solo dall'implosione, se le costringete a somigliare a qualcun'altro (nel mio caso mia sorella), come è stato fatto a me, perdendo se stesse e quindi la sicurezza (come si può sentirsi sicuri se si deve agire ed essere come qualcuno che non si è?)..