@ele: la paura di me è uno dei motivi per cui il mio ex mi ha mollata, è una cosa terribile far provare questa cosa agli altri, io stessa ho avuto ed ho ancora molta paura di me stessa, perché mi rendo conto di possedere un animo ricco e anche alcune conoscenze, difficili però da comunicare al mondo, se non tramite strumenti come la scrittura, o l'arte in generale. Per questo, quando mi trovo insieme alle altre persone, non so come sin dall'inizio farmi conoscere per ciò che veramente sono, cioè una moltitudine. Ogni volta si verifica un primo tentativo esterno di definirmi ed incasellarmi in qualche definizione, perché così potrei fare meno paura, di solito viene scelto l'aggettivo che più identifica l'altro (per qualcuno sono solare, per un altro lunatica, per un altro ancora stupida, per qualcuno sono forte, per qualcunaltro fragile, poi dura, dolce, e così via). Io stessa ho cercato a lungo la 'normalizzazione', andavo in giro chiedendo a tutti se ciò che io pensavo, sentivo o facevo faceva parte della normalità, cioè se lo provavano anche gli altri. Ho sentito che vivo di intuizioni, di contatto profondo con l'Anima e da qualche anno sto affrontando e dando espressione alla mia Ombra. Sono talmente tante e forti le mie emozioni che non riesco a sentirle, non riesco a reggerle, provo panico, e diventano sintomo. Comunque parlandone con voi sta uscendo un sacco di materiale, e se esce dalla bocca non esce dall'intestino. Certo che vorrei essere amata, come tutti, con il mio ex avevo trovato il riconoscimento di me, è nella relazione con l'altro, specialmente quella di coppia, che noi ci sentiamo come dire 'scoperti' nel senso di essere finalmente scoperti, riconosciuti, e quindi profondamente esistenti. E' quando senti che i pezzi dei vostri due puzzle combaciano perfettamente, allora è amore, e tu gli dici 'ti cercavo da una vita' e lui ti dice 'finalmente ti ho trovata'.
Io non mi accontento delle amiche virtuali, perché non siete persone di cui accontentarsi, per nulla!

sono felice di avervi incrociate, anche se in questo modo, ma un modo vale l'altro e spero di stare al più presto bene da poter ricominciare a viaggiare, mi piacerebbe fare il giro d'Italia per andare a trovare ognuna.
Quando hai parlato dell'abbraccio dell'analista mi è venuto da pensare che può essere il corrispettivo al femminile della prostituzione...ti spiego: gli uomini vanno a cercare nelle prostitute, esperte di sesso, a pagamento, il piacere fisico e la realizzazione virile, tu vai a cercare nella relazione con uno specialista della mente, sempre a pagamento, l'abbraccio, l'affetto, la dolcezza, la fiducia. Gli uomini vogliono credere che la prostituta abbia un orgasmo durante quei 3 minuti di rapporto a pagamento, che lei goda e sia coinvolta. Gli uomini si pongono dei problemi soprattutto quando non gli funziona il sesso e cercano la soluzione pratica, le donne invece si pongono problemi affettivo-emotivi e vanno a cercarsi la soluzione profonda. Che una bella

sia poi la soluzione giusta? Avessero ragione gli uomini?

(sto facendo dei paradossi chiaramente

)
Pesce ha ragione a dirti che devi fare un passo avanti, ma è anche vero che non puoi accantonare 11 anni in un colpo solo, anche se non è impossibile, qualcuno ci riesce e guarisce in un istante, però puoi mettertelo come obiettivo di guardare ogni giorno il tuo corpo che ora sta bene, ripeterti ora sto bene, ora sono libera (fa paura la libertà eh? a me sì, è la cosa che più desidero e più temo). E' naturale che il sintomo ti sia servito per tante cose, per dire no quando non sai dire no, per evitare cose che non sai come evitare, per stare sola quando ne hai bisogno, per non fare l'amore, per esprimere un malessere che non sapevi come dire in altre parole, e chissà per quali altri motivi (dimmeli tu).
Ho segnalato solo la metà dei testi che ho letto sull'argomento 'perdere peso', quelli non degni non li ho neanche nominati, e o li ho buttati nei cassonetti o regalati alla biblioteca se erano almeno accettabili. Tutti questi libri li ho non solo letti, ma ho fatto tutti gli esercizi contenuti, ed ho capito alcuni fondamentali:
- le diete restrittive sia a livello calorico che di alimenti sono boiate pericolose per corpo e psiche
- il miglior modo per prendere peso è fare una dieta restrittiva, dovrebbe essere applicato anche sulle persone troppo magre, metterle un mese a dieta da 1200 calorie e poi lasciarle libere...ingrasserebbero immediatamente
- bisogna tornare all'equilibrio del prima, cioè quando non si avevano problemi di peso e alimentari ed il cibo era una parte piacevole e naturale della vita
- l'attività fisica deve essere divertente e rilassante, la migliore è camminare, stare in mezzo alla natura
- così come il sesso, nessuno può dirti dall'esterno quanto e come mangiare, e non può essere razionalizzato, l'istinto è la vera guida
- la fame è una cosa utilissima, non va occultata con nessun sistema, mangiare con la giusta fame fa dimagrire
- se ascoltato veramente l'istinto spesso ci porta in direzione della frutta, della verdura, degli alimenti completi, ma talvolta c'è bisogno anche di una sana mangiata sregolata
- la volontà non c'entra un'emerita ceppa
- dato che il 98% delle persone in sovrappeso non riesce a dimagrire e a manterene il peso forma con i sistemi tradizionali è evidente che il problema non sono le persone, ma i metodi sbagliati, e che si tratta di un business per mantenerle tali e farle continuare a comprare libri, pagare dietologi, cercare pillole, fanghi, trattamenti di tutti i tipi...
- il peso serve da contrappeso a dei problemi irrisolti, in qualche modo ci tutela, è la migliore risposta del nostro corpo ad un determinato stato emotivo, si tratta di una questione di identità e di immagine che va modificata prima, poi il corpo si riallinea naturalmente
- il peso ha diversi scopi: protezione, abbondanza, mascheramento, attutisce i colpi, etc etc etc., se mentre si dimagrisce non si affrontano le ragioni, o non si riesce a risolverle, ci si spaventa inconsciamente e si torna a riproteggersi
- il sovrappeso è un problema di tipo psicosomatico, ma è un problema soggettivo, lo è diventato solo nella società contemporanea, in cui bello=magro. E' oggi che gli attribuiamo dei significati eccessivi, la salute non è neanche così legata alla snellezza come ci ripetono i medici, buddha è l'immagine della felicità e della salute, eppure è decisamente obeso
- i tabù sessuali, grazie alla presunta libertà sessuale recentemente conquistata, si sono straslati nei tabù alimentari, per questo sono sorte allergie alimentari, intolleranze, obesità, anoressia, bulimia
- la bilancia va buttata nei cassonetti dell'immondizia
- tutto quello che ci viene detto sui cibi dagli esperti santoni guru etc. è da prendere con le pinze: ad esempio le uova oggi sono state riabilitate, come il cioccolato fondente, il gelato, che fino a qualche anno fa erano stigmatizzati, il vino in moderate quantità è utile, non esistono cibi pericolosi, sbagliati, cibi sì e cibi no
- nella digestione conta più lo stato d'animo che il cibo, è il senso di colpa o di paura mangiando che fa ingrassare, le calorie sono qualcosa di non ben determinato, il piacere fa digerire e dimagrire
Questo è il mio approccio, non sempre riesco ad attuarlo, perché sono talmente radicate in me paure, sensi di colpa, rabbia nei confronti del cibo che non ho trovato ancora la serenità, inoltre ogni qualvolta ho un'emozione forte, non riesco a sopportarla ed il mio cervello attua l'unica risposta automatica che conosce: dà l'input di mangiare. L'unico approccio a questo automatismo che un po' funziona, ma non sempre, è permettermi di mangiare ma posticipare di 1 minuto - anche solo 1 minuto che per me è un'eternità - prima di ingerire qualcosa. In quel minuto mi permetto/costringo ad ascoltare. Purtroppo ancora non riesco a sentire niente altro che paura, rabbia, feroce, e di nuovo tanta paura.