@ele...il tuo analista lo stavo pensando per me!!! hahahahaha sarebbe interessante un tipo così nel quintetto che ho messo su, sai che bei trip mentali

)) peccato che non sia libero, naggia ohhhhh, te non puoi perché sennò ti si rovina la terapia, te tocca giocà la carta ex

, a proposito ci sono aggiornamenti?
ho avuto un'amica per 6 anni, ele, aveva la mamma in sedia a rotelle, una mamma assurda, che la masturbava da piccola di nascosto, che le diceva solo cose cattive, si era ammalata alla nascita della mia amica, subito dopo il parto, per cui senso di colpa assurdo per il fatto stesso di esistere, vergogne di tutti i tipi, un padre ombra, insomma un quadro complesso e molto duro da affrontare. Lei fece analisi psicologiche di tutti i tipi, poi le venne il morbo di chron, io le indicai i centri per la diagnosi e le diedero subito una terapia efficace, fine totale dei suoi sintomi, fortunatamente il suo chron era in forma leggera, gestibilissimo, io invece continuai ad andare al bagno dato che non avevo niente di misurabile con gli strumenti in uso dalla medicina, nessuna diagnosi, ergo nessuna terapia. Chiesi di vedere la psicologa del centro gastro-enterologico, l'ennesimo tentativo di fiducia con la classe medica, mi disse che io dovevo solo accettare che sarei stata tutta la vita così: uscii dicendo VAFFANCULO A TE E A TUTTI, nessuno potrà da questo giorno in poi più dirmi cosa io devo pensare, nessuno può rendermi passiva e rassegnata, io voglio la guarigione totale, i limiti non esistono se non nella mente degli altri, non esiste sintomo incurabile. Questo lo registrai sul registratorino che in quel periodo mi portavo in giro per registrare i suoni che sentivo per strada ("ore 12: rumore di auto sulla cristoforo colombo.....","ore 15, campo dei fiori, turisti che bevono vino ai tavolini....orchestrina di strada, Stazione Termini..."). Allora andavo al bagno 15-20 volte al giorno, piano piano sono migliorata facendo tante cose, ancora c'è da fare...ma questa è un'altra storia....stavamo parlando di amicizia e coraggio...Un giorno dissi alla mia amica che era forte, molto forte, perché lo era. Sua mamma era morta di cancro alla fine, e lei nonostante tutto questo riusciva a portare avanti una casa, un compagno, un lavoro, era molto forte ai miei occhi, per questo le dissi che la stimavo. In quel momento la persi. Cominciò a piangere come se l'avessi offesa, eravamo in un pub, ancora ricordo il mio volerla proteggere ed i suoi occhi pieni di rabbia contro di me. Mi ha fatto sentire uno schifo. Ha rifiutato il mio abbraccio, ha provato ad umiliarmi, a rendermi sottomessa con il suo rifiuto, etc etc. Poi mi sono incacchiata io. Le avevo detto quello che non voleva sentire, cioè che era una persona capace, per cui le avevo distrutto il rassicurante, anche se tremendamente doloroso, pensiero di essere una sfigata, tutto il suo sistema crollava: se era forte forse per lei non c'era più possibilità di essere anche fragile, forse avevo scoperto alcuni giochi di potere che aveva attuato tra lei e quello che poi subito dopo divenne il suo ex compagno, e con suo padre e con le sue amiche, avevo portato alla luce il suo tentativo di trasferire su di me ed altri i meccanismi della sua famiglia. Mi disse che non sopportava il mio stimarmi. Io chiusi i rapporti perché non c'è niente di peggio per me che percepire che qualcuno è infelice per i miei sudati sprazzi di felicità. La trovo una cosa molto cattiva, nel profondo.
Che c'entri te? Prova magari a pensare per un giorno intero che sei forte, che ti senti depressa perché stai sopprimendo la tua potenza, e vedi come ti senti. Se c'entra qualcosa ora ti inca**i forte
Fammi sapere che ne pensi della Duras, se ti piace Nin dovrebbe piacerti, da cosa hai iniziato?
@ros: ho una visione negativa dello psaico (psaico del tipo psicoparrucchieria) perché purtroppo ne ho trovate 4 veramente imbranate e pure pericolose, che mi hanno danneggiata e rallentata, con una non l'ho denunciata solo perché ero troppo giovane, chiamò mia madre e le raccontò cose che avevo detto in terapia, in più chiamò il mio ex e gli disse di mollarmi per farmi reagire, lui si trovò in un conflitto atroce se dirmelo o meno, se mollarmi davvero seguendo i dettami della 'parrucchiera' o avvisarmi di quello che stava accadendo, per fortuna me l'ha detto perché se lui in quel momento mi avesse mollata io mi sarei fisicamente uccisa. Oggi la denuncerei senza dubbio. Va beh roba passata per fortuna. In più ci sono diverse amiche di famiglia che si sono laureate in psicologia, ed erano le più sceme, hanno preso facilmente la laurea imparando i manuali a memoria e continuano ad essere le donne più sceme, viziate ed infantili che conosca. Naturalmente ogni generalizzazione è sbagliata dalle fondamenta, però per me è un po' come il discorso vestibolite, sono veramente pochi i medici che la sanno trattare (4 in tutta Italia?). Questo per quanto riguarda le persone, poi per quanto riguarda la disciplina secondo me la psicologia ha una premessa errata in partenza: che noi siamo tutti malati e dobbiamo guarire e che tutti i nostri problemi si risolvano riandando nel passato, che affondino tutti nell'infanzia. E' un modo come tanti per tenerci prigionieri, creare il male e creare la cura, come la religione, creare la colpa e pure l'assoluzione. Molte cose affondano nell'adolescenza e tante altre ci capitano durante l'età adulta e distruggerebbero anche la persona più equilibrata del mondo. Per me noi siamo tutti sani, ma qualcosa ha deviato il nostro percorso, e spesso è causato da un dogma e dalla perdita della sessualità felice. Per anni ho considerato lo psicologo una specie di santone, vate, guru che avrebbe aperto le porte della mia felicità, su ogni rivista per qualsiasi problema trovavo scritto 'rivolgersi ad uno psicologo', sembrava la panacea di ogni male, mettevo i soldi da parte per riuscire ad andarci, ma non capivo assolutamente niente dei problemi che ponevo io, ed ho dovuto fare tutto da me, ed ora credo che i problemi dell'umanità non siano di ordine psicologico, ma di ordine filosofico, cioè di natura morale (chi sono, cosa faccio, perché sono qui, esiste il bene ed il male? etc etc.). Inoltre in questi anni si sono sviluppate delle altre forme di terapia, più rapide, spesso efficaci e quasi 'miracolose'. Io amo molto la psicomagia alla Jodorowski, su una mente come la mia ha più effetto perché essendo molto portata all'auto analisi, la psicomagia supera i miei muri (traduzione=bypassa le mie pippe mentali) e tocca direttamente il cuore della mia creatività, inoltre è divertentissima, potenziante, fa sorridere. E' nella risata che ad un certo punto ci liberiamo, nel prendere per il di dietro tutto quello che ci faceva paura, ridere del genitore cattivo, del prete che ci ha riempiti di sensi di colpa, del medico che ci ha resi malati a vita, dell'ex che ti ha distrutto la vita ma oggi ti pare una marionetta. L'analisi è una fase utile, di conoscenza, ma poi si può fare un salto (o almeno ci si prova). Per me forse ci sarebbe voluta una persona estramamente forte ma anche tanto tanto dolce, ed un po' folle, o forse non avevo proprio bisogno di nessuno, per questo incontravo gente inutile.
@strega e sere: smuakkete
