@ele: personalmente cerco sempre di dare retta ad un pensiero quando mi fa alzare di energia, di potenza, quando lo sento vero, quando mi fa aprire il respiro, quando mi libera. Quando sento che qualcuno mi dice 'non ti ami abbastanza' (non parlo di te o del tuo analista, parlo in generale) percepisco una chiusura nel cuore ed un indebolimento delle mie capacità, e quindi il mio istinto mi manda un allarme, sento le antenne che mi dicono 'pericolo, pericolo, qualcuno vuole chiuderti in uno schema depotenziante, alcune volte volontariamente altre inconsapevolmente, anzi a fin di bene, facendoti però sentire più fragile di quello che sei'.
Sì ho un bel carattere. Ho un carattere. Carattere tosto, sintomo tosto.
Sono sicura che pure tu ce lo hai, bisogna essere tosti per reggere.
Il nostro corpo ed il nostro sé interiore (anima, spirito, chiamiamolo come preferiamo) dal mio punto di vista ci vuole sempre proteggere, sempre, e lo sa fare attraverso mezzi che la nostra razionalità non capisce, sono due linguaggi diversi, l'incoscio usa un sistema molto più semplice e diretto e se non ascoltato usa il corpo come veicolo. La nostra mente che è abituata a voli pindarici invece non riesce a capire l'ovvietà di quello che il corpo ci sta dicendo, eppure spesso è un linguaggio semplice e lineare.
Il sintomo della cistite, o della colite, anche se è difficile accettarlo perché ci massacra, è un segnale di amore e protezione (non è che quando ho un attacco dico 'ti amo diarreaaaaa', però sto cercando di far pace con il sintomo e di ascoltare il più possibile il suo messaggio), è un po' come lo scappellotto della madre quando un bambino sta per mettersi in pericolo, è un urlo di protezione che ci sta dicendo che stiamo facendo qualcosa contro di noi, e lo stiamo facendo da molto tempo, sicuramente piccoli segnali c'erano già da un bel po' di tempo, ma non abbiamo potuto/voluto ascoltarli.
Quindi ok che non ci stiamo volendo in un certo senso bene in un determinato ambito, ma senza coinvolgere tutta la nostra persona e tutta la nostra identità, ci vogliamo sufficientemente bene da urlare con un sintomo il disagio. C'è tanta gente che si vuole molto meno bene di noi ma non ne risente sul corpo con sintomi così vivi e violenti, ma magari manifesta patologie più lente ma più devastanti ancora. E anche quello è un messaggio di amore-dolore.
Direi che quando soffriamo non ci stiamo rendendo conto di qualcosa, non stiamo ascoltando la nostra verità che è sempre di amore, è proprio perché non ci permettiamo come dici tu di essere ciò che siamo e stiamo bloccando una o più cose, ma ci amiamo abbastanza, tanto che il nostro bambino interiore scalpita e piange e mostra la sua tristezza, fa la pipì o la cacca nelle mutandine, pur di ottenere la sua verità e libertà.
So che sono idee 'eretiche', non le ho inventate io, ma ci sono grandi medici e psicologi che hanno abbandonato le strade della medicina o della psicologia più tradizionali per arrivare a sistemi diversi, più veloci e più efficaci di guarigione, sia fisica che emotiva. Ho scritto un post in cui ho indicato tutti i riferimenti che sono alla base di ciò che sto facendo e di cui sto parlando, lo pubblicherò nell'area Guarigioni al momento opportuno.
Io credevo nella psicologia così tanto che avevo pensato di laurearmi in quella materia, ma poi viste le mie esperienze sono rifuggita da questo e da ogni sistema che non mi renda il più possibile autonoma, che possa creare dipendenze e che non mi aiuti a fortificarmi. Tutti i sistemi che creano dipendenze per me sono negativi (religioni, sette, psicologie, filosofie, pratiche fisiche, qualsiasi cosa sia). Spero che il lavoro che stai facendo con il tuo professionista sia di farti diventare il più presto possibile autonoma dal suo calore, dalle sue conferme, dalla sua chiarezza, perché anche se quella è una relazione positiva (magari la prima relazione potenziante della vita), è sempre una relazione diciamo virtuale, da medico a paziente.
Sicuramente ci sono persone che hanno lavorato molto su di sé e quindi sono terapeuti molto validi, inoltre ci sono persone che riescono meglio con un supporto di questo tipo e altre che riescono meglio con un lavoro su di sé diverso (tipo me), io ne ho incontrato un paio di ottime terapeute che praticavano bioenergica, per il resto purtroppo non ho trovato granché, naturalmente io parlavo della mia esperienza. Non prendere letteralmente il discorso sugli 80 euro, le tariffe cambiano a seconda delle regioni, io spesso parlo provocando, è l'indole giornalistica-bastarda che non ho sfruttato per la professione ma c'è sempre. Lo so che ti ho sottoposta ad un po' di stress, dobbiamo uscire da questo guscio no?

Brava a reagire!

Più incazzature, meno depressione, per me è stato così

Ora devo risolvere le incazzature...ma va beh sempre meglio il fuoco sacro che voler morire...
Non prendere troppo personalmente il discorso, non lo era specifico verso di te, ma più verso la categoria psicologo (e nello specifico del tipo psicoparrucchiere) che tanti danni fa quando ci incappi (a me ne hanno fatti di incredibili, dicendomi ca**ate incredibili, facendomi sentire ancora più sola ed imprigionata nel mio problema). Tutto ciò che ti ha fatto bene e ti fa bene è sacrosanto, tutto ciò che ti fa guarire è bene, se corrisponde ai principi di verità, salute, felicità, bellezza e luce. Tieni solo sempre le antennine appizzate, una terapia deve renderti più sicura, più libera, e trattenerti per il solo tempo necessario.
La verità libera dalla vergogna, uno inizia a dirlo a se stesso ciò che è stato, poi eventualmente a chi si vuole bene, o al primo che capita, poi ci sono cose che uno vuole o non vuole raccontare. Quando ho capito che il silenzio uccide ho aperto la bocca e non mi sono fermata più,

anche io non racconto tutto, ci sono tante cose che conosco io e pochi altri ma questo non più per vergogna ma solo perché non ho necessità di altri pareri, o perché cerco pareri specifici per questioni un po' complesse per le quali non mi va di rischiare fraintendimenti che non aiuterebbero a risolverle ma le peggiorerebbero. La mia è un'apertura relativa. Sì parlo un sacco

, ma solo quando ho un sacco da dire

non m'azzittisco manco quando faccio l'amore, ma ho scoperto che questa qualità è molto apprezzata

poi quando ho detto tutto passo al silenzio dell'azione, ero stata semi silente per un po' qui, nel frattempo avevo fatto un sacco di cose, dovevo maturare un po' di questa robaccia

Lo ridico solo per estrema chiarezza: tutto ciò che dico non lo dico con la presunzione che sia verità assoluta, anche quando lo dico convinta, è verità per me, ma io stessa la rimetto sempre in discussione, è un parere, che nasce dalla mia piccola esperienza e da tanto tanto studio su di me e tanto tanto ascolto degli altri.
Notte notte, oggi un sacco di cose belle.
Smss di amiche
Smss di '15 enne' in versione deliziosa
Sms del tipo ficochecisicredeunpo'troppo di cui non parlo da un po' perché si erano persi i contatti
Tanta roba vecchia buttata
Ieri ero a letto bloccata dal dolore, oggi invece ho saltellato su scale e letti per riordinare libri e cose
Ho scritto qui papiri
Ho visto un dvd fantastico della Mereu
Ho trovato un gruppo musicale che mi piace molto
Ho mangiato cose buone
Mi sono fatta la piastra ai capelli e smalto ai piedini, spalmato olio sul corpo
PS. Ele, ma l'analista tuo è pure bono e single?!
