da clio77 » ven gen 22, 2010 2:16 am
Cara Lau, ho finalmente letto la tua storia. Posto che tu puoi chiamarmi quando vuoi, vorrei scriverti alcune considerazioni, ma non ti arrabbiare. Posso sbagliarmi di grosso, potrei ferirti, anche se non è mia intenzione. Voglio solo provare a capire, insieme a te e a tutte, alcune modalità di reazione. Ti scrivo le mie impressioni. Se ti viene da piangere, fallo senza frenarti né vergognarti, se ti viene rabbia prendi una palla di gomma o similari e sbattila sui muri. Io in passato, in certi momenti, ho scassato il cellulare contro le mura di casa mia dopo alcune conversazioni allucinanti con il mio compagno o con mia madre, oppure c'era un periodo in cui litigavo con chiunque x strada andando giù pesante, che nsn mi riconoscerebbe, rischiando davvero gli schiaffi da qualche spostato, se non peggio, non ti dico per decenza. E' la rabbia che accumuliamo dentro quando qualcosa ci minaccia, quando ci sentiamo attaccate, sminuite. Quando ci viene tolto ilgrande valore che siamo dal momento che esistiamo! Spesso è perché da piccole abbiamo avuto madri che sono state "pesanti" con noi. Madri per le quali non eravamo mai abbastanza questo o abb quello. Madri per le quali quel che avevi fatto non andava premiato perché avevi "solo" fatto il tuo *dovere*.
Vedi, tu hai un forte senso del dovere, hai questa forte inclinazione a non porre confini solidi fra te stessa e il mondo esteriore. Inoltre ti investi nel ruolo salvifico: devo correggere questo comportamento, senza di me lui non ce la può fare, la bambina non può crescere senza valori che il padre non avendo non trasmette e via discorrendo. E' tutto bellissimo, ma tu? E poi ti sminuisci, cntemporaneamente: le tue vecchie storie con persone di un certo tipo, e ora quest'uomo. Anche io sono in una fase molto pesante, anche se rispetto al passato ho cercato di trovare una persona che non avesse le caratteristiche che descrivi del tuo compagno, la mancanza del darsi da fare, del sostenersi, dell'essere razionale, di darsi degli obiettivi nella vita..il mio ex era così, viveva alla giornata, era mister mani bucate e mai e poi mai ci avrei potuto contare dal punto di vista economico, né dell'educazione, né dei valori condivisi, degli interessi, della cultura..ed è stato lui che dopo 8 anni se n'è andato. Col mio compagno attuale vi sono tutta una serie di altre problematiche, ma ti debbo dire che mi ha aiutata molto a crescere. Purtroppo però gli ultimi episodi accaduti la dicono lunga su come anche lui sia estremamente esasperato e abbia problemi d'equilibrio e paure esagerate, insomma, non è quella roccia solida che vorrebbe far credere a se stesso, ma questo è affar suo, non mio (e se lui sta bene con se stesso meglio così); il problema è per me, la persona che hai accanto deve essere solida anche da questo punto di vista. Mi sono allontanata, anche se non del tutto, continuo a fare degli sbagli, poi riesco a riprender equilibrio, da sola.
Ora faccio le cose per me, sto tranquilla, ho ripreso a studiare con un entusiasmo che non avevo da 10 anni (instaurando quel circolo virtuoso di cui lui mi ha sempreparlato), cerco di prendere quello che questo rapporto ora può dare, per ora mi va bene così, domani tutto cambierà, l'importante è la serenità interiore. Dobbiamo vedere ciò che va bene x noi stesse, non x gli altri, sia che siano i figli, i genitori, gli amici e gli amanti. Non è facile x nulla. I nostri comportamenti sono generalmente viziati, condizionati, tutti vogliamo amore e attenzione, dal momento che respiriamo! Quando ci mancano oltre un certo limite, ci lasciamo andare, dentro sentiamo di non meritare nulla.
Il tuo quadro è complicato da Nikol. Ora è grandicella. Lo so che è difficile, ma tu devi pensare a te stessa.
Vedi, la bontà in questo mondo, o la cattiveria, non esistono. Ci sono modi di rapportarsi più o meno equilibrati. E l'equilibrio è un passo piccolo dopo l'altro da compiere sulla fune della vita, è faticoso.