La mia storia - Clio77

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Re: La mia storia - Clio77

Messaggioda Rosanna » mer gen 20, 2010 7:03 pm

:thanks: :thanks: :thanks:
Io cmq non ho ancora avuto nessun contatto dalle moderatrici. :humm:
Non sono un medico e ciò che condivido con voi è solo il frutto degli studi fatti come malata di cistite cronica alla disperata ricerca di una soluzione. Tutti i miei consigli devono essere intesi come tali, seguiti sotto la propria responsabilità e valutati col proprio medico curante, al quale nessuno senza gli stessi titoli ed autorizzazioni può legalmente sostituirsi.

Re: La mia storia - Clio77

Messaggioda Viv. » mer gen 20, 2010 8:36 pm

:t :t :t :cup: :cup: :cup: :beer: :beer:
Ahi voglia a metter rhum... nù strunz n'addivventa mai babà!

Forse per qualcuno rimarrà il dilemma ma, per quel che ci riguarda, noi speriamo che sia femmina

Re: La mia storia - Clio77

Messaggioda clio77 » mer gen 20, 2010 9:31 pm

Rosanna ha scritto::thanks: :thanks: :thanks:
Io cmq non ho ancora avuto nessun contatto dalle moderatrici. :humm:

:humm: :humm: :humm: vabé

Re: La mia storia - Clio77

Messaggioda sere24 » gio gen 21, 2010 10:44 am

ma infatti sto forum è fatto benissimo! :xx :xx

Re: La mia storia - Clio77

Messaggioda clio77 » gio gen 21, 2010 12:33 pm

sere24 ha scritto:ma infatti sto forum è fatto benissimo! :xx :xx

grande Rosanna, grande Admin :t :love1: :love1:

Re: La mia storia - Clio77

Messaggioda kohrel » gio gen 21, 2010 2:29 pm

:t :t :t :t :t :t :t :t :t :t :t :t

Re: La mia storia - Clio77

Messaggioda raffyna » gio gen 21, 2010 3:25 pm

<Clio non avevo letto tutti i tuoi aggiornamenti!!! ora ho sbirciato ora un po'.....sei troppo una forza...ha ragione sina, abbiamo da imparare tutte da te! ma questo forum pullula di wonder woman!!!! :clap: :coool: sai ke penso? wonder woman si diventa quando la vita ti sfida....e a questo punto meglio essere state sfidate !!

Re: La mia storia - Clio77

Messaggioda clio77 » ven gen 22, 2010 3:02 am

raffyna ha scritto:<Clio non avevo letto tutti i tuoi aggiornamenti!!! ora ho sbirciato ora un po'.....sei troppo una forza...ha ragione sina, abbiamo da imparare tutte da te! ma questo forum pullula di wonder woman!!!! :clap: :coool: sai ke penso? wonder woman si diventa quando la vita ti sfida....e a questo punto meglio essere state sfidate !!

Assolutissimamente! :):

Re: La mia storia - Clio77

Messaggioda fittina70 » sab gen 23, 2010 12:43 pm

Volevo solo dirti che ho letto quello che hai scritto ad Astrid e ti ammiro tantissimo. Te l'ho già detto tante a volte ma sei un esempio e fonte d'ispirazione per me :love1:
«Per arrivare all'alba, non c'è altra via che la notte.»
(K. Gibran)

Re: La mia storia - Clio77

Messaggioda sere24 » sab gen 23, 2010 12:53 pm

fittina70 ha scritto:Volevo solo dirti che ho letto quello che hai scritto ad Astrid e ti ammiro tantissimo. Te l'ho già detto tante a volte ma sei un esempio e fonte d'ispirazione per me :love1:



:clap: verissimo!

Re: La mia storia - Clio77

Messaggioda clio77 » dom gen 24, 2010 7:03 pm

Vi ringrazio col cuore. Spero di essre d'aiuto davvero.
Avevo già allegatonella cartella di Torresani i suoi scritti. Ieri sono andata da Pesce, durante la terapia però ha fatto un movimento che mi ha procurato molto bruciore. Prima di iniziare mi ha messo i due a ghi sulla pancia, uno dei due mi ha fatto un male cane. Poi ha iniziato il trattamento. I soliti trigger points non mi facevano male come le altre volte, poi però ha fatto un movimento verso l'uretra, non capivo perché visto che non ho problemi lì..fatto sta che c'era poco lubrificante, che io mi ero contratta giustamente all'inizo oer quell'ago maledetto, insomma ha strusciato esternamente e mi ha procurato uno di quei bruciori che non vi dico, sono uscita da lì coi sudori freddi, sola, treno, metro, auto, due ore di stress per arrivare a casa, per prendere il rivotril (pochissimo, 6 gocce diluite nelle ore successive. Gli ho detto che è così che mi ammalai la prima volta e la seconda, per trauma meccanico da sfregamento, lui, no, no, ora le passa..e invece non mi passa. Ho un bruciore..si è fermato, mi ha messo altro lubrificante e abbiamo provato, ma ormai la frittata era fatta..mah! Allora mi sono riletta per l'ennesima volta una delle dispense di Torresani, quella a cui sto accennando. Poiché mi rendo conto che sia difficile andarsele a scorrere poiché sono in allegato e non si trovano magari subito per chi non è esperta o sta male o non ha tempo, o è nuova, e soprattutto per comodità, ora la Clio ne trascrive alcuni pezzi , a quali lei stessa non ha dato moltissima importanza. Dico solo che mi si è spezzato il we, che il benessere raggiunto fino a qui l'ho riperso, che debbo stare attenta all'attrito, che mi scatena e mantiene l'infiammazine a tempo indefinito. Man mano che leggerete capirete meglio perché. Dopo il copia incolla farò altre considerazioni, considerazioni che mi stanno affiorando lentamente (si sa che sono a scoppio ritardato). Ora Incollo, un secondo.

Re: La mia storia - Clio77

Messaggioda clio77 » dom gen 24, 2010 7:06 pm

TERAPIA DEL DOLORE NEUROPATICO (Vulvodinia, Fibromialgia)

Prof. Claudio Torresani
Clinica Dermatologica
Università degli studi di Parma

In collaborazione con la Signora Giulia Mainoli a cui va il mio grazie di cuore. Il suo disinteressato ed appassionato sforzo mi ha insegnato cosa era utile per i pazienti e quali erano, invece, delle sterili discussioni accademiche
.

Re: La mia storia - Clio77

Messaggioda clio77 » dom gen 24, 2010 7:07 pm

1. Fibromialgia: vecchi pregiudizi e nuove acquisizioni.

Fino a qualche anno, fra i medici, era diffusissima la convinzione che il paziente affetto da neuropatie, Fibromialgia in particolare, fosse, in realtà, un depresso. Tutti gli studi che abbiamo indicano esattamente il contrario: casomai è il dolore neuropatico a provocare depressione e non viceversa.

Questa non è una mia idea ma il risultato di studi pubblicati su riviste scientifiche di prima grandezza: La Tabella 1 illustra gli studi più importanti:


Questo fatto è ancora misconosciuto, tant'è che la psicoterapeuta del gruppo di reuatologia del Policlinico è convinta che la fibro sia una malattia da depresse (DONNE)

Re: La mia storia - Clio77

Messaggioda clio77 » dom gen 24, 2010 7:09 pm

Veniamo dunque alla "Tabella 1"
Tabella 1: depressione e dolore neuropatico

“Quando sono presenti ansia e depressione, queste sono, quasi sempre, il risultato e non la causa della fibromialgia.
I pazienti con fibromialgia non sono più depressi dei pazienti che soffrono di altre forme dolorose, come l’artrite reumatoide.
I livelli della sostanza P nel liquor sono quattro volte più elevati del normale….evidentemente il dolore non è immaginario!”
David Nye, Missouri University. A Physicians Guide to Fibromyalgia Syndrome, 1997.

“Le concentrazioni della sostanza P nel liquido cerebrospinale sono molto più elevate rispetto ai controlli, implicando un’origine periferica del dolore della Fibromialgia.”
Russell IJ et al. Arthritis Rheum. 1994;37:1593-601.

“A number of studies have established that FMS is neither a psychosomatic nor somatiform disorder and that when present, anxiety and depression are more likely to be the result than the cause of FMS.”
Goldenberg DL. Psychological symptoms and psychiatric diagnosis in patients with fibromyalgia. J Rheumatol 16(suppl 19): 127, 1989.

It has been suggested that the prevalence of depression may not be higher in patients with fibromyalgia than in patients with rheumatoid arthritis or in the population at large.
M.B. Yunus et al. Arthritis Rheum 34:15,1991.


" The common misconceptions that FMS is a psychosomatic or somatoform disorder, that it is untreatable, that it is a diagnosis of exclusion or a "wastebasket" diagnosis, and that most FMS patients are hypochondriacs or whiners are unfounded and insupportable."
(I comuni preconcetti che la fibromialgia è un disturbo psicosomatico o somatoforme, che non è curabile, che è una diagnosi di esclusione o un “cestino dei rifiuti” delle diagnosi e che la maggioranza dei pazienti fibromialgici sono degli ipocondriaci o dei “piagnoni” sono infondati e insopportabili!).
David A. Nye MD: A Physicians Guide to Fibromyalgia Syndrome, 1997.




fin qua ci siamo. Ma andiamo avanti.

Re: La mia storia - Clio77

Messaggioda clio77 » dom gen 24, 2010 7:12 pm

Quel che alla Clio preme sottolineare è quello che Torresani riporta da qui in poi.
Una ulteriore prova dell’origine organica, e non psicologica, della Fibromialgia è costituita dalla frequente familiarità. Viene, infatti, ammessa una trasmissione genetica “a penetranza variabile”.
Pellegrino MJ et al. Familial occurrence of primary fibromyalgia. Arch Phys Med Rehab 70:61, 1989.

Re-incollo: "[...] familiarità. Viene, infatti, ammessa una trasmissione genetica “a penetranza variabile”
e lì scatta una molla nella mia capoccia. Ma non ci faccio caso e vado avanti. T. agganciandosi a questo (notare che cita sempre delle fonti) continua a battere sul tasto: la fibro non è una malattia depressiva. E continua:
La stesso dato (depressione come conseguenza e non causa della malattia è stato dimostrato, in particolare, anche per la vulvodinia (Tab. 2.)


Tabella 2. Depressione e vulvodinia.

“The level of psychiatric morbidity in 10 women with a diagnosis of vulvodynia was similar to that of 41 women with other vulval diagnoses.”
(Le pazienti affette da vulvodinia presentano lo stesso profilo psichiatrico delle pazienti affette da altre patologie vulvari.)

Jadresic D, Barton S, Neill S, Staughton R, Marwood R
Psychiatric morbidity in women attending a clinic for vulval problems--is there a higher rate in vulvodynia?
Int J STD AIDS. 1993 Jul-Aug;4(4):237-9.

…...However, the increased scores for depression in this case-control study were attributed to sexual disinterest and experience of chronic pain rather than to features of depressive disorder.
(In questo studio caso-controllo l’aumento dello “score” relativo a depressione è stato attribuito alle difficoltà sessuali e all’esperienza di dolore cronico e non alla presenza di una sindrome depressiva.)
Lotery HE, McClure N, Galask RP.
Vulvodynia. Lancet. 2004 Mar 27;363(9414):1058-60.


Nonostante ciò, i pregiudizi sono duri a morire e, ancor oggi, tale preconcetto, immotivato e sbagliato, è largamente presente nella classe medica.

Re: La mia storia - Clio77

Messaggioda clio77 » dom gen 24, 2010 7:25 pm

Continuiamo:
Ciò è dovuto a vari fattori:
In primo luogo la malattia è caratterizzata da una sintomatologia dolorosa sproporzionata rispetto alla obiettività clinica (ciò che i medico può verificare). Il dolore neuropatico è un dolore invisibile: nessuno al mondo può sentire o valutare quello che avverte il paziente.
Esistono, infatti, due tipi di dolore (Tab. 3):

Tabella 3: Tipi di dolore

1. Il dolore nocicettivo: dolore legato ad un danno di un tessuto. Le fibre nervose dl tessuto danneggiato vengono stimolate e fanno avvertire dolore. Nel dolore nocicettivo si riesce sempre a “verificare” (direttamente con gli occhi o, indirettamente, con delle indagini) la causa.

2. Il dolore neuropatico: il tessuto non ha subito nessun danno e l’infiammazione riguarda le fibre nervose che portano il segnale di dolore senza alcun motivo. Il dolore è assolutamente reale anche se è chiaro che in questo tipo di dolore non è visibile assolutamente nulla.

In secondo luogo, l’equivoco depressione = dolore neuropatico, è legata al fatto che uno dei farmaci più efficaci è costituito dall’amitriptillina, molecola inizialmente (ed ancor oggi) utilizzata, ad alti dosaggi, come antidepressivo.
L’efficacia sul dolore dell’amitriptillina, fu dimostrata per primo da Woodford nel 1968 nei pazienti affetti da nevralgia post-erpetica (il cosiddetto fuoco di S. Antonio). Tuttavia Woodford stesso ha favorito l’equivoco dal momento che considerava i suoi pazienti dei depressi.

Il pregiudizio viene rafforzato anche dal fatto che un qualunque farmaco antidepressivo, migliorando il tono dell’umore, ha un effetto benefico su chiunque soffra di dolore cronico (dolore ai calli compreso).


Qui voglio afferamre un fatto molto importante che non traspare bene nello scritto di T., ma che è espresso molto semplicemente in ogno scritto della prof.ssa Graziottin. A tal proposito, prendo un estratto da un suo lavoro per aiutarvi a capire di che si tratta. E' il danno tissutale da trauma meccanico. Per copiare quello che cerco,o lo trovo sulle schede on line, o sul libro. Vado a cercare sulle prime, abbiate pazienza, sto assemblando tutto in diretta.

Re: La mia storia - Clio77

Messaggioda clio77 » dom gen 24, 2010 7:28 pm

TRovato, intanto trascrivo al volo questo estratto:
[...]i microtraumi della mucosa del vestibolo vaginale subiti durante il rapporto sessuale. Queste
microlesioni, che danno alla donna la sensazione di "avere dei taglietti lì", si verificano
innanzitutto se il rapporto avviene in condizioni di scarsa o assente lubrificazione, e quindi con
secchezza vaginale. La secchezza, a sua volta, può dipendere da scarso desiderio e scarsa
eccitazione sessuale,[...]

Re: La mia storia - Clio77

Messaggioda clio77 » dom gen 24, 2010 7:31 pm

Abbiamo discusso spesso in forum sul fatto : prima il muscolo che schiaccia i nervi, o i nervi che fanno contrarre i muscoli? La prof.ssa Graziottin esemplarmente scrive (a ragione):

l’iperattività dei muscoli che circondano la vagina: questa può essere presente prima
della vestibolite (6), come succede nei casi di vaginismo, oppure può essere determinata dal
dolore che la donna prova durante il rapporto. La contrazione può diventare essa stessa causa di
dolore ("mialgia"). Inoltre il muscolo contratto può concorrere a ridurre l'ossigenazione del
tessuto, causando ulteriore dolore


e magistralmente continua, fate attenzione qui!:
Al peggioramento della situazione concorre anche la comorbidità con disturbi urinari,
specialmente di tipo infiammatorio: cistiti ricorrenti, cistite interstiziale. Il 38,7 per cento delle
mie pazienti con vestibolite vulvare ha anche sintomi urinari di tipo cistitico: nelle forme
croniche, le due infiammazioni si sommano, principalmente a causa di interazioni fra le vie
nervose del dolore. Questo concorre al "dolore pelvico cronico", che finisce per mantenersi anche
indipendentemente dai rapporti sessuali.

Re: La mia storia - Clio77

Messaggioda clio77 » dom gen 24, 2010 7:38 pm

Quindi
Le cause possono essere molteplici. Interagiscono tra loro, specie quando il disturbo diventa
cronico. E’ importante capire che cosa provochi il dolore, perché solo così è possibile effettuare
una terapia che curi davvero questa patologia che sembra altrimenti misteriosa.


[...]i microtraumi della mucosa del vestibolo vaginale subiti durante il rapporto
sessuale. Queste microlesioni, che danno alla donna la sensazione di "avere dei taglietti lì", si
verificano se il rapporto avviene in condizioni di scarsa o assente lubrificazione, quindi con
secchezza vaginale, oppure se il muscolo che circonda la vagina è eccessivamente contratto[...]


Ho estrapolato questi segmenti perché voglio sottolineare che la mia estrema infiammazione, come molte di voi sanno da quel che ho raccontato in questa mia storia, si originò la prima volta proprio da scarsa lubrificazione (non dovuta a cause di malfunzionamento bensì a scarsa eccitazione, ossia ero distratta mentre ebbi il rapporto 'fatale' nel 2001), e la seconda volta perché inserii con forza un ovulo "a secco", procurandomi quindi per la maledetta seconda volta questi microtraumi da sfregamento. Ma torniamo a Torresani.

Re: La mia storia - Clio77

Messaggioda clio77 » dom gen 24, 2010 7:56 pm

Negli ultimi anni, faticosamente, la verità stava facendosi strada: la Fibromialgia NON è provocata da una depressione


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