da Vln » ven gen 08, 2016 1:39 am
Belle mie, mi sembra un secolo che non aggiorno la mia pagina, e invece non è passato manco un mese. Ma ne sono successe di cose.
Ho lasciato la persona con cui stavo condividendo parte del mio cammino. I motivi sono molteplici, complessi, eterogenei fra loro. Tra di noi non c'era più magia. C'era solo sangue. Solo sangue e non magia. E io mi stavo distruggendo. Ho tentato tutto quello che era nelle mie possibilità, ho sperato, ho pianto inconsolabile, ho pensato che qualsiasi altra situazione sarebbe stata migliore rispetto a quello che stavo vivendo. Ho dato tantissimo di quello che avevo, fino a che mi sono resa conto di non averne più per me. Perché a me non torna indietro niente mai. E allora ho capito che non aveva senso nulla. Io, lui, il dolore, l'anima dilaniata, lo stomaco contrito nello sforzo perenne delle contrazioni dell'ansia, la mia consunzione. Consumata la vita mia. La mia vita. Che è tutto quello che ho. E non è ancora finita. Non è finita e io l'ho capito. Ho iniziato ad allontanare dalla mia vita tutte quelle cose che mi davano ansia, che mi facevano sentire a disagio, che mi portavano a contrarre. Mi sono avvicinata alle cose che mi piacciono davvero, che mi fanno stare bene, che splendono e sorridono. E adesso mi sento benissimo. Lo spirito è tutt'altro rispetto a qualche mese fa. Credo in me stessa. Voglio fare le cose. Le voglio fare da sola. Ho fatto un disegno bellissimo e me lo sono tatuato sul braccio. Sto conoscendo persone, filosofi, musica. Esco. Un sacco. E la gente mi guarda e mi chiede che ho fatto, perché sono diversa, ho gli occhi diversi. Vivi. Mi guardo allo specchio e mi sorrido perché sto facendo le cose giuste che mi fanno stare bene. E oggi me lo ha detto anche il Prof Pesce. Proviamo a togliere il rivotril. I muscoli stanno benissimo. E io sono felice non saprei dire quanto. Perché mi sto rilassando per davvero. Non sono più sotto esame, non piango più, non mi sento più inadeguata. Ora è tutto diverso. Ora ci sono io. Mi voglio guardare dentro e capirmi fino in fondo. Voglio guarire e lo voglio fare da sola. Non voglio condividere più nulla con nessuno. Voglio essere la sola artefice di quello che mi capita. Voglio continuare a camminare da sola. A percorrere il sentiero con i miei anfibi e le cuffie con la musica a stecca.
E ciò che deve accadere accade.