da frizzina » mer dic 02, 2015 2:49 pm
Buondì,passo per aggiornare.
Come leggevo ora nella storia di Ondina, stiamo vivendo un momento simile. Ma andiamo con ordine.
Nonostante il corso che stavo facendo sia finito, e passando il tempo a casa tra calore,bagni caldi,vibrazione del dildo eccetera, e strappando qualche gg di pausa dei sintomi spontanei, pensavo di essere arrivata alla fase di risalita. Ma a quanto pare no. Anzi, Tuttavia,temo la questione sia più psicologica che incida maggiormente.
Diciamo che la mia vita sta subendo una svolta, tanto attesa,desiderata, quanto rifuggita (inconsciamente). Il corso che ho fatto (di cui ho l'esame domani) è quello abilitante all'apertura di una società commerciale. Parliamoci chiaro. Insieme ad uno degli amici più fedeli, anche lui rimasto senza lavoro, abbiamo trovato un piccolo negozio in vendita, che si presentava come un'ottima occasione. Dopo le perplessità iniziali, su soldi e spese varie, e la mancanza di esperienza, abbiamo deciso di buttarci. Io mi sono applicata il doppio per far rientrare i sintomi, ma il corso, prevedendo molte ore seduta, ha vanificato i miei sforzi.Mentre io studiavo, il mio "socio" si è approcciato all'attività per vedere come funzionava. Alla fine, scoprendo che la mole di lavoro "pesante" (tipo spostamento cassette ecc, visto che è rivendita alimentare particolare) sarebbe stata per me insostenibile in ogni caso (pensate da sana..figuriamoci nelle condizioni attuali che chissà per quanto mi trascino) ho iniziato ad avere timore di non farcela, trascinando così in un avventura già negativa prima ancora di cominciare. Così ho parlato con il padrone del negozio (eravamo già a trattativa avanzata) e ho spiegato i miei problemi. Certa di aver fatto la cosa giusta per il mio fisico, però le cose cambiano nel giro di un giorno, quando parlando tra tutti noi (io, mio amico e padrone) abbiamo forse trovato una soluzione per tutti, aprendo una società tutti insieme, con la clausola che io possa lavorare a seconda del mio benessere/malessere (strappando quindi gg di riposo ed evitando fatiche fisiche). A prescindere che ora come ora non riuscirei manco a stare in piedi 4 ore in un negozio a causa del bruciore, ma forse stringendo i denti,piano piano potrei farcela.
Non mi aspettano giorni facili.lo so. Questo perchè è palese la strizza inconscia che percorre il mio corpo. A casa sto quasi bene, ho avuto giorni in cui non avevo bruciore, ma non appena affronto un evento stressante (esempio proprio ieri, mentre andavo a parlare per vedere cosa si poteva fare) parte il bruciore. Fortissimo, quasi invalidante. Faccio sforzi sovrumani per restare lucida mentre la zona uretra/clitoride esplode in un bruciore infernale e io penso solo: cazzo, voglio andare a casa!!!
è palese la voglia di fuggire del mio inconscio,poichè al ritorno a casa, con uso del calore, distesa sul letto a distrarre la mente, il bruciore dopo un pò si acquieta. Oggi è allo sbando, perchè ho usato l'arnica ieri, e probabilmente la mucosa non ha risposto bene (sento il bruciore tipo da mucosa irritata).
Mi rendo conto di aver paura di mollare gli ormeggi sicuri della vita attuale che mi permette di gestire la vita secondo i ritmi della malattia...ora non potrei più farlo, dovrei stabilire la priorità lavorativa, con la zavorra di una patata urente e la cosa mi spaventa assai. Del tipo: e se non ci riesco? e se non riesco a far rientrare i sintomi?e se..e se.. e se..la paura di non rispondere alle esigenze altrui, la paura di dover affrontare la malattia a viso aperto..perchè adesso è guerra. Se prima la gestivo con la calma e la rassegnazione tipica di chi sa che rimarrà così a vita, ora mi rendo conto che se voglio una vita lei deve morire. Ma lei dà battaglia, perchè è carnefice e vittima di me stessa,in un circolo vizioso. Non mi ricordo più l'ultima volta che sono andata ad affrontatre serenamente il lavoro. Forse dentro me sento di non essere capace di gestire la situazione. Eppure so,che se voglio una vita autonoma, devo affrontare anche le paure più radicate, e so che una volta raggiunto lo stato per cui mi considererò in territorio amico e capace di farcela da sola, anche i sintomi se ne andranno. Ma è proprio la strada tra qui e lì che mi preoccupa.
Onestamente mi pento amaramente di non aver ascoltato l'istinto e aver chiesto a Pesce di cambiare terapia subito, invece di fare prove ancora col laroxyl.
Uso calore, cistiquer, ho eliminato l'etinerv favore di due integratori per neuropatie un filino più "potenti",che mi stanno aiutando,anche se la paura è più forte di loro.
Ho notato che quando ho messo fermenti (ogni tanto lo faccio,tipo ogni due/tre mesi) la mucosa sembrava risentirne positivamente. Anche prendendo il mannoro (questo iniziato per pura prevenzione). Quindi forse c'è anche un minimo di componente batterica. Ho usato 4 volte in tutto l'arnica, ma a quanto pare è troppo aggressiva,al momento. e visto che anche l'unica volta che ho tentato massaggio ho usato xerem ma non mi è sembrata contenta, presumo si sia risvegliata anche un pò di vestibolite ( e vediamo se posso usare il saginil per un paio di applicazioni).
Domani sarà un pomeriggio di fuoco. Non solo ho l'esame e chissà a che ora entrerò (si fa uno alla volta) ma dovrò usare i leggins ( e non sopporto più manco quelli. stringono anche se pochissimo e mi fanno partire il bruciore.). Sarà davvero dura. Accetto consigli su tutto.
Pensatemi.