da Vln » mer set 16, 2015 10:50 pm
Quando ho letto le vostre risposte, ormai tipo un mese fa', al mio post delirante e incomprensibile, mi sono venute le lacrime agli occhi, e ho pianto. Stavo in autobus. Non mi serviva neanche rileggerle, quelle parole, ce le avevo stampate in testa. Grazie. Non so se io sia mai stata così sincera come qui dentro. Con nessuno. E mai nessuno mi ha ripagato con tanta amorevole cura. Grazie davvero.
Provo un attimo a sintetizzare la mia situazione: sto meglio.
Ci sono state altre giornate pesanti, altre angosce infinite, altri pensieri lapidari, ma ora sono un po' passati. Un po'.
Un po' invece rimangono.
E sarebbe davvero davvero bello essere forte come dite e avere il coraggio di risolvere completamente la situazione, ma non sono in grado. Sono debole, non sono capace.
So che risulterà incomprensibile quello che sto scrivendo, perché parlo ma non conoscete i retroscena. Ma non importa.
Ciò che conta è la consapevolezza che in questo momento non riesco a fare qualcosa per me stessa di cui penso avrei infinitamente bisogno. Ecco. L'ho scritto. L'ho detto. In qualche modo è fuori.
In un modo strano. Forse così ho barato.
Ma con me stessa non posso barare, fingere, sperare che. Io so a cosa mi sto riferendo e cosa provo.
Scusate se non riesco a parlare apertamente.
La patata segue la mente: quindi più tranquilla. Ieri sono stata da Pesce. Siamo stati a parlare per molto tempo. Mi ha spiegato tutto di nuovo, tanto mi vedeva insicura, stanca. Che dolce. Mi ha fatto riflettere sul fatto che sto andando avanti. Comunque avanti. Certo, la strada non è tutta ariosa e spensierata, ci sono ostacoli, salite, fosse, ma questo non significa che io sia tornata al punto di partenza. Ma che sto andando avanti. E ci sto mettendo tanto perché ci vuole tempo a percorrere le vie impervie che portano alla guarigione. Ma ci sto comunque andando, verso la guarigione. Ho chiesto a Pesce di ridirmelo. Come si chiede a un innamorato di ripeterti mille volte "ti amo" perché è così bello, rassicurante, splendente. E lui mi ha detto che guarirò. Che migliorerò notevolmente e poi guarirò. E me lo ha ripetuto ancora, mentre io avevo gli occhi lucidi. Ho detto: "Scusi Prof, non è che non le creda, è che le sue parole mi rassicurano davvero." E lui, con il sorriso dolcissimo di chi capisce tutto, "Ma lo so, non si deve scusare."
Obbiettività: i piriformi non li sento più!!!!! Evviva! Io penso che una parte del merito sia dei massaggi sonori con le campane tibetane, che mi hanno rilassato davvero tanto.
La muscolatura interna è morbida. Una cordicella a destra.
Gli esercizi li faccio benissimo e rilasso fino alla fine. Molto bene.
Mi ha dato la crema-mal-di-testa, che non avevo mai provato, e detto di continuare con la cura farmacologica.
Abbiamo concordato che inizierò a fare yoga.
E ci vediamo a gennaio.
Fondamentalmente io so che il mio problema è la contrattura. Il muscolo lo trovo sempre su. Rilasso e rilasso, ma poi ci ripenso dopo mezz'ora ed è di nuovo su. Io insisto. Deve andare giù. Deve smollarsi. Anche io mi dovrei smollare. Il problema è proprio che vivo la mia vita con questo atteggiamento ansiogeno che mi porta a chiudere qualsiasi canale. Compreso quello vaginale.
Riprovo con lo yoga. Ho seguito un corso, anni fa, quando "stavo bene", e mi piaceva moltissimo: uscivo dalla lezione in pace con il mondo. Nulla mi smuoveva.
Quindi, a conclusione di tutto ciò, che dirvi?
Finisco con una citazione sovietica:
Io sto bene
Io sto male
Io non so come stare