Ciao a tutte!!!
Sono iscritta al sito da qualche settimana ed ho prontamente ordinato il libro di Rosanna, ma non avevo ancora trovato la forza e la voglia di riassumere in breve la mia storia.
Mi presento, io sono Chiara e sono "cintura nera" di cistite praticamente dalla nascita. Sì perché sin dall'infanzia ho avuto episodi acuti di cistite, curati ogni volta con l'antibiotico di turno.
Questo fino all'adolescenza quando, in seguito ad una cura omeopatica, ho passato alcuni anni senza particolari problemi!
Dai 19 ai 22 anni invece ho avuto svariate infezioni ginecologiche, in particolar modo da Mycoplasmi Ureaplasma Urealitycum con annesse cistiti e episodi singoli di Chlamydia, Gardnerella, Enterocco e Streptococco Agalactie. Non sto a dirvi la quantità di farmaci che ho ingurgitato tra antibiotici, antinfiammatori e quant'altro. Dai 23 anni poi magicamente le cose sono rimigliorate e negli anni a seguire ho avuto più o meno un episodio di cistite all'anno, sempre superato con l'antibiotico.
A 28 anni ho avuto anche una fortissima otite ad entrambe le orecchie, che non è stata curata bene dall'inizio e che mi ha costretto a fare più di un ciclo dei maledetti antibiotici per via intramuscolare, risolvendo il problema al momento, ma facendo sì che da allora anche alle orecchie ho continui problemi di dermatiti e acufeni.
Ora di anni ne ho quasi 36 e da luglio del 2014 è iniziata la mia Odissea... Ci tengo a precisare che sia questo periodo di problemi urogenitali che quello precedente sono coincisi per me con un periodo di forte stress psico fisico che credo abbia influito non poco sulle risposte immunitarie del mio organismo.
Da luglio 2014 io e mio marito, con il quale sono fidanzata dall'età di 17 anni, decidiamo di allargare la famiglia e in contemporanea iniziano i miei problemi.
Mentre siamo in vacanza ho il primo attacco di cistite con pollachiuria, stranguria e tenesmo vescicale. Disperata chiamo il mio medico che mi dice che dato che sto cercando una gravidanza non posso prendere niente e l'unica cosa è aspettare semmai che ritorni il ciclo e poi prendere l'antibiotico.
Non sapendo che fare bevo tanta acqua nella speranza che il dolore passi, ma le cose non cambiano. Tornata a casa assumo Neo Furadantin e per una decina di giorni sto meglio.
Manco a dirlo nel giro di 2 settimane ho un nuovo attacco, stavolta faccio l'urinocultura e risulta un batterio assai strano (in genere ho sempre avuto L'E.coli), il Citrobacter Freundii >1000000, leucociti 50-60 pcm, notevole batteriuria, nitriti e proteine presenti. A questo punto faccio un ciclo di Tavanic, non sapendo che altro prendere e la situazione per un po' si calma. A settembre nuovo attacco di cistite sempre con medesimi sintomi, prendo il Neo Furadantin senza fare analisi ed inizio una cura omeo/fitoterapica. Le cose sembrano lentamente migliorare, ma a novembre ci risiamo di nuovo.
Questa volta è lei, la mia nemica di sempre, l'E.coli con carica >1000000, leucociti 6-8 pcm e notevole batteriuria, ma nitriti assenti (il mio medico dice che se non ci sono quelli non c'è infezione... Mah!) Ho bruciore quando urino, ma esso tende a svanire piano piano dopo la minzione.
Stavolta sono decisa a non prendere antibiotici, cambio leggermente la cura omeo/fitoterapica, bevo molto tra novembre e dicembre la carica prima si abbassa a <100000 per poi risultare assente. Oltre alla cura che faccio assumo a giro praticamente tutti i fantasmagorici integratori che esistono in commercio, senza farvi tutto l'elenco vi dico soltanto che li ho provati praticamente tutti (tranne D-Mannosio, purtroppo!) ma senza risultati rilevanti. Tant'è che a gennaio 2015 ho un nuovo episodio. Sempre il medesimo batterio, con la stessa carica e gli stessi sintomi, ma più forti dell'ultima volta.
Questa volta cedo agli antibiotici e prendo l'Isocef che pare farmi stare un po' meglio. Vado dalla ginecologa che dice che il mio apparato genitale è a posto, non ci sono problemi evidenti (anche al tampone fatto ad ottobre 2014 era tutto negativo) e mi da candirex forte, acigen e normogin alternati e fluomizin da usare in loco. Alla visita io lamento dei fastidi però che vanno aldilà dell'episodio acuto di cistite, dolore vulvare, sensazione di bruciore e di "spilli" nella mucosa, che possono esserci al momento delle minzione o no e che vanno a vengono nel corso della giornata a loro piacimento, ma la cosa non desta grande interesse, mi viene consigliato il Saginil ovuli che assumo insieme a tutto il resto, ma senza risultati eclatanti. In tutto ciò continuo a fare tentativi per la gravidanza, ma sono sporadici e senza successo.
A marzo ennesima recidiva curata con Ciproxin 1000, io inizio a dare di matto e prenderei qualsiasi cosa pur di star meglio. Sempre e.coli > 1000000, leucociti 80-100 pcm e nitriti.
Nel frattempo, visto che non arrivano bambini, anche mio marito fa un controlloe la spermiocoltura risulta negativa, mentre lo spermiogramma è pressoché nella norma.
Decisa a trovare una soluzione contatto una rinomata uro ginecologa della mia zona che dopo visita assai poco accurata mi dice che le donne vanno incontro a questi periodi e che come è venuto mi passerà...Tralascio le parolacce che ho detto per educazione! L'unica cosa che mi consiglia di fare, visto che il mio ph è sempre intorno a 6/7 è quello che di acidificare le urine e a tal proposito mi prescrive Acifif mono da prendere per 3/4 mesi, acidif cv in caso di terapia antibiotica e monuril da prendere una volta a settimana per 3/4 mesi. Prendo solo i primi 2 per un po' di tempo rifiutandomi categoricamente di prendere il Monuril per così tanto tempo. Ripeto anche il tampone cervico vaginale che risulta sempre negativo, benché i lattobacilli hanno un solo +.
In preda alla disperazione per i continui attacchi e per i fastidi e bruciori che praticamente non mi abbandonano mai contatto un medico endocrinologo, specializzato in alimentazione e nutriceutica. Mi dice che il mio problema viene dall'intestino e che devo cambiare alimentazione per riequilibrare la flora batterica creandomi una dieta ad hoc sulla base di test fatti sul prelievo di sangue.
Per 2 mesi mangio praticamente solo legumi, quinoa, alcune verdure e poco più... Dopo di che mi allarga la lista degli alimenti, ma sempre escludendo frumento (pasta, pane, pizza e cereali), zucchero, insaccati, carne di maiale e tante altre cose... La cosa positiva è che dimagrisco 10 kg., anche perché effettivamente lavorando fuori casa a pranzo non mangiavo affatto bene.
Nel frattempo mi prendo anche lo streptococco alla gola e sono costretta a prendere lo Zitromax per 3 giorni. A maggio mi rivolgo ad un nuovo ginecologo per i bruciori esterni ed uretrali che nonostante le urine sterili continuo ad avere e lui molto cortesemente mi dice che devo stare tranquilla e che risolveremo la situazione insieme.
Alla visita lamento dolore in alcuni punti della vagina, al che lui mi dice che sono infiammata e che devo fare una cura se non voglio problemi con la gravidanza che sto cercando.
Mi prescrive 2 scatole di Miraclin, sia per me che mio marito e a seguire una di Bactrim Forte solo per me. Io piango disperata e lui mi conforta dicendo che è NECESSARIO che le faccia.
Il risultato?! A luglio siamo di nuovo in pista, ma questa volta però è Enterococco Faecalis >1000000, leucociti 20-25 pcm, batteriuria, ma nitriti assenti. I sintomi sono sempre gli stessi, ma consistono più nel bruciore durante e dopo la minzione che nel bisogno di urinare spesso. L'uretra poi è quella che mi da più fastidio insieme ai dolori vulvari. Mi rifiuto di prendere altri antibiotici e ritorno alla cura omeo/fitoterapica che riveduta e corretta mi porta in 2 mesi ad abbassare la carica per avere poi a settembre urine sterili. I bruciori però non se ne vanno mai completamente.
A novembre, sempre tra alti e bassi, decido di fare un viaggio all'estero, in barba alle mille paure che affollano la mia mente. Mentre sono in vacanza però inizio ad avere fastidi che col passar dei giorni diventano sempre più marcati. Ovviamente l'ansia e il panico si fanno sentire e l'ultimo giorno di vacanza ritornano i sintomi per eccellenza con dolore sovrapubico e alla minzione notevole. A quel punto prendo il Tavanic, l'unica cosa che ho oltre alle mie gocce omeopatiche e compro in drug store un sintomatico delle vie urinarie che mi da un po' di sollievo. Faccio il viaggio di ritorno in aereo piangendo, col terrore che il dolore aumenti.
Al ritorno in Italia dopo 3 giorni di antibiotico smetto di assumerlo perché capisco che non mi fa assolutamente nulla. Continuo a prendere le gocce omeopatiche e a bere tanto e il dolore piano piano si attenua. La situazione sembra essere sotto controllo per un paio di settimane, ma a dicembre, all'indomani di un rapporto, inizio ad avere dolore e senso di pesantezza alla vescica che intorno a mezzanotte diventa dolore vero e proprio con necessità di urinare ogni 5 minuti in preda a dolori lancinanti. Prendo il Monuril, l'unica cosa che ho e che riesce ad attenuare i sintomi nel giro di un'ora, mentre piango e tremo come una foglia dai brividi che ho, ma senza febbre. Il giorno dopo per sicurezza prendo anche la seconda dose.
Continuo ad avere quasi sempre dolori uretrali, sia durante la minzione che dopo e bruciore esterno vulvare, ma non sono costanti, a giorni li avverto maggiormente e a volte di meno.
L’ultimo episodio l’ho avuto a febbraio 2016, il giorno dopo un rapporto ho avuto una forte infiammazione all’uretra che però non si traduceva in stranguria o disuria. Presa dal panico ho comunque preso il Monuril, anche su consiglio della ginecologa. Riflettendo bene però poi ho capito che non ho avuto l’ennesimo attacco di cistite, ma probabilmente una forte infiammazione uretrale dovuta a trauma meccanico da rapporto. Ho letto tanto sul discorso della contrattura pelvica e sull’infiammazione del pavimento pelvico e penso di avere senz’altro qualche problema a riguardo. Il bruciore esterno coincide invece con i sintomi della vulvodinia quasi completamente. A tal proposito ho preso appuntamento col Dott. Pesce a maggio e di mia iniziativa ho iniziato a prendere il Pelvilen Dual Act che qualche piccolo miglioramento forse me lo sta dando. Ho fatto anche 2 cicli di D-Mannosio NAC e ora sto continuando con 3 dosi di D-Mannosio e una compressa di X-flor al giorno. Ho iniziato gli esercizi Kegel reverse e l’automassaggio con D-Mannosio crema, che utilizzo anche come lubrificante. Dopo ogni ciclo invece faccio una lavanda con D-Mannosio lavanda.
Lunedì ho ripetuto il tampone vaginale per controllare la situazione e visto che avevo delle perdite giallastre e maleodoranti… Il risultato è POSITIVO a Mycoplasmi Hominis, ma non c’è né carica batterica né antibiogramma. Ho letto alcuni sintomi che rispecchierebbero abbastanza i miei (bruciore vulvare, infiammazione pelvica, difficoltà nel concepimento). La mia ginecologa mi ha consigliato di fare un ciclo di Mac Mirror Complex ovuli, ma io non sono favorevole, visto che avevo provato a prenderli in passato e mi avevano dato forte bruciore.
Pensavo invece, come consigliato anche nel forum, di rifare un ciclo di fermenti in loco, benché nel tampone la carica dei Lattobacilli sia ++-, ma penso siano la strada più proficua da tentare e con meno controindicazioni. Quali mi consigliate? Dovrei assumerne anche altri per bocca, tipo il Nutriflor o Vsl#3?
Grazie per l’attenzione e per aver creato questa rete di informazioni e di persone fondamentali per chi, come noi, soffre di patologie che non ricevono l’attenzione che meriterebbero e che invece condizionano pesantemente la vita e la libertà di una donna. GRAZIE.
P.S. Un ringraziamento particolare a Natina che alcune settimane fa al telefono è stata con me davvero cortese e disponibile, dandomi informazioni preziose!