La storia di Paola65

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Re: La storia di Paola65

Messaggioda Willow » mar dic 14, 2010 6:47 pm

Ma infatti mi sa che il problema è che tu (forse) hai cercato sempre di soddisfare le aspettative che gli altri avevano su di te.
La figura di tuo padre dentro di te probabilmente ti sussurra nell'orecchio "devo essere come mi vuole mio padre".. o in generale che gli altri si aspettano che tu sia. Quindi, nel momento in cui ti sei lasciata andare con la sessualità (in senso lato.. petting, minigonna, stivali e rapporti..), non hai più incarnato in te le aspettative che gli altri (nella fattispecie tuo padre) aveva su di te ed hai perciò visto la cistite postcoitale come la conferma di tutto ciò, la punizione che secondo te meritavi per aver "tradito" gli altri, tuo padre..

Secondo me è così.
Mi manca Max...


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Re: La storia di Paola65

Messaggioda Rosanna » mer dic 15, 2010 5:06 pm

Paola65 ha scritto:uscivo col pantalone e le adidas poi mi cambiavo e indossavo minigonna e stivali, quel genere lì insomma. I miei sempre all'oscuro delle mie bravate.

E chi non l'ha fatto questo? Chi non ha mai nascosto ai suoi le proprie marachelle? Anch'io mi trasformavo da Dr Jekyll a Mr Hyde quando uscivo di casa e andavo in discoteca o in macchina col fidanzatino di turno quando i miei pensavano fossi a casa di amiche a studiare. Ma credo sia una prerogativa dell'adolescente. L'adolescente è ribelle per natura e definizione e DEVE trasgredire in un modo o nell'altro. E' il suo modo di staccarsi dalla famiglia e di percepire che sta crescendo, che può decidere da solo, che ora può concedersi anche di protestare (sebbene non abbia ancora le palle per farlo alla luce del sole!).
Il sesso rientra in questo mondo che l'adolescente scopre prima con timore (e talvolta ribrezzo) e poi con piacere e trasporto man mano che prende confidenza col partner e con l'attività sessuale stessa. Rappresentando un tabù sociale è chiaro che tutto ciò che riguarda il sesso DEVE essere nascosto alla famiglia ed è chiaro che la famiglia reprima ciò che riguarda tale argomento tentando di posticipare o addirittura ostacolare (anche incutendo sensi di colpa) l'approccio ad esso. L'adolescente ribelle rifiuta i veti sessuali familiari e ci si butta in avanscoperta, purtroppo però ha già introiettato i sensi di colpa scolpiti da una educazione in tal senso bigotta e così se da una parte la ragazzina agisce, dall'altra si fustiga per le sue azioni.
Ora non hai che da far crescere quell'adolescente convincendola che tutto ciò che hai fatto è del tutto normale, l'hanno fatto miliardi di ragazzine prima di te, forse anche tua madre e tua nonna (mica te lo vengono a dire!) proprio perchè è la cosa più naturale del mondo e come tale non ha motivi di essere punita.
Ciò che hai è spiegabile totalmente attraverso motivazioni scientifiche, anatomiche e mediche e leggendo questo forum le comprenderai tutte lasciandoti alle spalle ogni ipotesi ancestrale di castigo divino!
Non sono un medico e ciò che condivido con voi è solo il frutto degli studi fatti come malata di cistite cronica alla disperata ricerca di una soluzione. Tutti i miei consigli devono essere intesi come tali, seguiti sotto la propria responsabilità e valutati col proprio medico curante, al quale nessuno senza gli stessi titoli ed autorizzazioni può legalmente sostituirsi.

Re: La storia di Paola65

Messaggioda TANIA » mer dic 15, 2010 6:24 pm

Rosanna ha scritto:così se da una parte la ragazzina agisce, dall'altra si fustiga per le sue azioni.


mi sembra la scena di Repunzel...quando scappa dalla torre.

Re: La storia di Paola65

Messaggioda clio77 » mer dic 15, 2010 7:46 pm

Sono proprio contenta che tu ti sia aperta. Piano piano vedrai he anche i residui di quel loop mentale spariranno, abbi fiducia! Il vero peccato è non godersi la vita e ..tutto ciò che fai è perché piace a te, perché lo scegli e ne hai diritto, coi tuoi occhi, come dice Willow, con tutti i sensi aggiungo io, tatto, olfatto, gusto, udito! Anche io avevo sai un padre anziano..io sono del '77 e lui era del '14, è morto a 78 anni quando io ne avevo 16..penso che in realtà a te sia mancato molto tuo padre anche se forse non te ne rendi conto..ovviamente anche io sono cresciuta nella bambagia e in una campana di vetro, che con la morte di lui si è incrinata, e spezzata. Io non ho mai trasgredito trasformandomi così vistosamente, anche perché non ho mai dovuto nascondere nulla essendo alla fine appagata, e non facevo chissà che..non ne avevo manco l'opportunità..però anche io ero a mio modo ribelle, è normale. Ricordati: Dio ci ha dato le cose, tutte le cose, per poterne godere. Tutto il resto sono chiacchiere inventate dalla sovrapposizione di imposizioni per controllare i flussi di popolazione che si sono stabilite nei secoli. Studia, leggi più che puoi, ti garantisco che cambierai totalmente ottica..io sono cresciuta in un luogo molto cattolico, perbenista e superficiale (ma per fortuna i miei non appertenevano a tale "parrocchia", come si dice..entrambi laici seppur credenti)..ho cominciato a capire tante cose quando ho iniziato a studiare la storia dal quarto ginnasio. E ora, leggendo qua e là vedo confermate tante idee. Scopri la vera te, quello che vuole, cosa le piace e cosa no, asseconda la tua natura, e starai bene e spt in pace. E ti libererai per sempre dall'ottica dei tuoi genitori. Imboccallupone! :baci:

Re: La storia di Paola65

Messaggioda Paola65 » gio dic 16, 2010 11:37 am

E si che mi fa bene parlarne con voi! Grazie per l'interessamento, vedo che molte hanno refusi adolescenziali ancora oggi.
Mio padre è morto a 92 anni, io ne avevo 38, quindi Clio so come è stato per te. In verità non capisco proprio perchè mi trascino questo senso di punizione, credetemi sono una donna talmente aperta e senza tabù, sia nella vita che nel sesso. Fatto sta che si estende non solo al discorso sesso=punizione=cistite (il massimo per me della sofferenza, quindi la massima punizione), no, si estende anche a tutte le faccende della vita, esempio: sono una fanatica del make up e delle scarpe, checevoiffà:) Vado a comprare un rossetto, un ombretto, un paio di sandali, poi non li uso per mesi, perchè sennò la mia vanità viene punita. Poi magari dopo un gran lavoro su di me indosso l'oggetto e una volta che non mi è successo niente, lo utilizzo con normalità. Altre volte sonoo al super, compro chessò dei biscotti al cioccolato (sono golosissima) poi fino alla cassa penso: vedrai che la sconti la tua gola e mi è anche capitato di mollare l'acquisto e non comprarlo. Non sapate il lavorone che sto facendo su di me! Mi dico spesso, allora quelli che davvero peccano, assassini, pedofili, ladri, stupratori, che vita farebbero? A che punizione sarebbero esposti? Ma non sempre serve a placare il mio senso di colpa e le mie rinunce in nome di un comportamento non peccaminoso. Wow, che progressi, non è ho mai parlato con nessuno!! Comunque ragazze care, io direi che ora basta ammorbarvi con le mie pippe mentali, in questo forum c'è chi soffre davvero ed ha bisogno del vostro supporto ed esperienza. Resteri quindi on topic con una cosa che volevo chiedere da un po', tempo fa un gine mi disse che bisogna fare in modo che la patata non abbia residui di umido dopo il bidet e mi consigliò di asciugarmi col phon, da allora faccio sempre così, senza utilizzo di asciugamani o scottex e devo dire che mi sento molto a posto e fresca dopo, voi lo avete mai provato? Che ne pensate?

Re: La storia di Paola65

Messaggioda TANIA » gio dic 16, 2010 6:44 pm

io personalmente non ho mai usato il phon.... ma mi sembra di aver letto qua e là di qualche ragazza che lo usava.

Io trovo che lo scottex sia ottimo.

Anche perchè stavo pensando... ma come fai ad asciugarla perfettamente anche dentro le piccole labbra? non è che si secca troppo? e anzichè fare un bene si fa un danno?

Re: La storia di Paola65

Messaggioda sere24 » gio dic 16, 2010 8:34 pm

Willow una volta l'aveva usato..

Io boh a pelle non sono tanto d'accordo,nei meandri interni del phon ci possono essere porcherie... :humm:

Re: La storia di Paola65

Messaggioda clio77 » ven dic 17, 2010 1:28 am

Paola no, è sbagliatissimo asciugarsi col phon, cerca bene in forum!
Non ci ammorbi nella maniera + assoluta, secondo me è tutto collegato, e ti devi assolutamente sbrigare a scogliere queste impostazioni sbagliatissime nella tua mente, Questo è chiaramente un comportamento che rasenta il patologico, e lo devi correggere! Sei solo tu che ti infliggi una punizione assurda perché evidentemente hai assorbito nella prima infanzia quest'idea malsana e distorta..se debbo dirla tutta, avviene esattamente il contrario..non che si possa trattare di punizione (concetto inventato dalle entità *umane*), però credi che Dio, C'hi, l'Energia, il soffio vitale, Ba gua o Tao, o chiama ciò come vuoi, non è contenta/o se non può fluire liberamente. Devi liberare te stessa e seguire le tue inclinazioni. Vatti a leggere immediatamente "Guarire coi perché" di Robin Norwood.

Re: La storia di Paola65

Messaggioda clio77 » ven dic 17, 2010 1:31 am

Cmq guarda, per quanto riguarda le ns figure paterne..è sempre dura perdere i propri cari, per noi femmine la figura paterna..perderlo a 16 anni non è stato semplice..ma onestamente non so proprio dire se sia peggio perderlo prima, o dopo. :potpot: :potpot: :potpot:

Re: La storia di Paola65

Messaggioda Rosanna » ven dic 17, 2010 5:12 pm

Paola, riesci a dirmi da chi vieni punita? C'è un'entità a cui tu affidi questo potere giudicante e punitivo?

Phon: pensa che uno dei problemi maggiori sia in chi soffre di vestibolite, di dispareunia, o in chi è in menopausa è proprio la secchezza vaginale che provoca dolore ai rapporti, assenza di secrezioni vaginali importantissime, sofferenza della flora batterica benefica.
Usa lo scottex o la carta igienica, tampona bene e vedrai che non avrai problemi.
La vagina è umida e tale deve restare! Ci sarà un motivo se Dio o la selezione naturale darwiniana ce l'hanno modellata così!
Non sono un medico e ciò che condivido con voi è solo il frutto degli studi fatti come malata di cistite cronica alla disperata ricerca di una soluzione. Tutti i miei consigli devono essere intesi come tali, seguiti sotto la propria responsabilità e valutati col proprio medico curante, al quale nessuno senza gli stessi titoli ed autorizzazioni può legalmente sostituirsi.

Re: La storia di Paola65

Messaggioda Willow » ven dic 17, 2010 11:15 pm

sere24 ha scritto:Willow una volta l'aveva usato..


Dunque, non è esatto. Ci tengo a precisare questa cosa che avevo cmq già detto nella mia storia.

Quando vado in piscina, dopo la doccia, negli spogliatoi sono presenti questi phon qui..
http://www.iltuosport.it/asciugacapelli ... r_C77.html

..che sono attaccati alla parete.
Io sono alta (si fa per dire..) 1,57 m. Il phon è attacco alla parete a circa 2-2,5 m da terra.
Quindi sta fisso a 50 cm/1 m sulla mia testa e sputa aria calda. Serve sostanzialmente per asciugare i capelli, perchè nella piscina che frequento io non sono ammessi i phon personali. Mentre mi asciugo i capelli, quindi, lascio la patonza senza mutande libera di respirare (tanto siamo tutte donne...), ma non becca assolutamente il getto del phon. Cioè.. il phon, mentre mi asciuga i capelli, muove l'aria.. semplicemente muove l'aria.
Mi manca Max...


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Re: La storia di Paola65

Messaggioda Stefania 69 » dom dic 19, 2010 6:17 pm

:clap: :clap:

Continua a raccontare Paola, ti fara' un gran bene :potpot: :potpot:

Re: La storia di Paola65

Messaggioda Paola65 » mar dic 21, 2010 11:01 am

Da chi vengo punita? Bella domanda, sicuramente da qualcuno che sta li su e osserva tutto quello che facciamo. E' complicato da spiegare, diciamo che nella mia testa mi sono fatta un film che se non espiamo qui in vita, poi la paghiamo nell'eternità. E' troppo imbarazzante parlarne, ma con voi mi sento a mio agio:) Eppure non sono una bigotta, sono solo una che tende a non sgarrare mai e a non uscire mai dal binario dell'onestà/correttezza/rettitudine. Sto facendo un lavorone, su di me per vivere la vita con spensieratezza e godere delle belle cose, sesso, cibo, vanità. Faccio un altro esempio, se devo partire per un viaggetto, una vacanza, qualcosa di piacevole insomma, non lo racconto a amiche, parenti o persone che non hanno la stessa possibilità, per non mortificarle e anche per non suscitare invidie, che poi chissà che mi capita. Ho delle amiche un po' in difficoltà economiche e a loro non dico mai se parto, se compro qualcosa di voluttuoso, se mi godo la vita insomma.
Phon abolito! Anche se mi mandavo solo un po' d'arietta calda a distanza di molti cm.
Volevo poi sapere, non mi sembra che se ne sia parlato nello specifico, se qualcuna ha mai sofferto di pruriti alle grandi labbra, molto esternamente, niente di vulvare. Praticamente ne ho sofferto per anni, a periodi. Poi mi è passato per molto tempo e ora da circa sei mesi sono tornati. Mi si scatenano quando levo slip, collant e pantaloni, a nudo quindi. Il momento peggiore è durante il bidet, anche solo con acqua. Poi mi gratto a sangue, mi passa il prurito e subentra il dolore. Dopo di che sto tranquilla alcuni giorni. La gine non vede niente ad occhio, il tampone è negativo, ho provato con crema D-Mannosio, calendula, yogurt ma non serve a niente, non è una micosi o una candida. E' più come se fosse una dermatite, ma senza manifestazioni visibili. Pesce anche era peplesso alla visita, non notava niente. Mi ha suggerito una punta di crema al cortisone, solo esternamente. Non ho letto la stessa sintomatologia nelle vostre storie, molti racconti di pruriti vulvari e vaginali ma niente di simile al mio.

Re: La storia di Paola65

Messaggioda Viv. » gio dic 23, 2010 6:44 pm

Ciao Paola.. ho letto tutta di un fiato la tua storia. Bellissima. Mi ero fermata a pochi post.. sai sono una moderatrice assenteista... e così leggendola da capo ho visti questo cauto crescendo in te.
A suo tempo le ragazze mi hanno consigliato un libro che per me è stato come un "piede di porco": ha sfondato le mie difese auto-imposte. Io credo che a punirti in qualche modo sia tu. Ma un giorno sono certa che ce lo spiegherai tu stessa. Intanto io ti dico solo il titolo di questo libro: A tu per tu con la paura.

Poi, mentre leggevo sono stata incuriosita da una frase di Willow. Perdonami se ne parlo qui, nel tuo spazio, nel tuo salotto.

Willow ha scritto: In pratica in passato avevo abbattuto il mio punto di vista e stavo iniziando a vivere col punto di vista altrui.. di mia madre soprattutto.. e ci stavo scomodissima, perchè il punto di vista di mia madre si adatta perfettamente a mia madre, non a me.. come un paio di scarpe.. se io porto il 37 non posso stare comoda in un paio di scarpe 39.. capisci il discorso?

In genere, il punto di vista genitoriale ci sta stretto. Tu invece hai usato una metafora che fa pensare l'opposto. Mi chiedo coma mai. Se non ti va di rispondere, tranquilla.
Ahi voglia a metter rhum... nù strunz n'addivventa mai babà!

Forse per qualcuno rimarrà il dilemma ma, per quel che ci riguarda, noi speriamo che sia femmina

Re: La storia di Paola65

Messaggioda Willow » gio dic 23, 2010 9:11 pm

Viv. stai parlando con me?
In caso parli con me, per me una scarpa più grande è scomodissima...
Cioè.. non solo ti fa scivolare il piede dentro, per quanto devi fare fatica a non farle cadere per strada..
Cioè.. immagina una bambina che misura i tacchi alti della mamma.. ecco!!
Ci inciampi di dentro... Molto scomodo.. anche più scomodo di un paio di scarpe di una misura più piccola..
Le sccarpe più piccole si devono adattare al tuo piede, e se non si adattano si spaccano..
Invece con le scarpe grandi sei tu che devi adattarti a loro..

Ops... ho parlato troppo ?? :mrgreen:
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Re: La storia di Paola65

Messaggioda Willow » gio dic 23, 2010 9:32 pm

Mi manca Max...


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Re: La storia di Paola65

Messaggioda clio77 » ven dic 24, 2010 1:52 am

sia le grandi che le piccole non sono le nostre e ci faranno sempre male, ci impediranno di proseguire per la nostra strada. Ci vogliono le nostre scarpe, in mancanza sono disposta anche ad andare avanti a piedi nudi, vaffantulo!

Re: La storia di Paola65

Messaggioda Viv. » sab dic 25, 2010 5:39 pm

Avevo capito cosa intendevi. Mi incuriosiva però la scelta di questa metafora, credo, piuttosto inusuale per descrivere il rapporto con i genitori. E mi chiedevo se ci fosse una motivazione più profonda.
Ahi voglia a metter rhum... nù strunz n'addivventa mai babà!

Forse per qualcuno rimarrà il dilemma ma, per quel che ci riguarda, noi speriamo che sia femmina

Re: La storia di Paola65

Messaggioda Willow » sab dic 25, 2010 8:55 pm

Con la mia psicoterapeuta utilizzavamo molto spesso il paragone tra la mia situazione interiore e l'indossare panni non miei, ma tipicamente di mia madre.
Mi fa piacere parlarne, perchè per me questo è un banco di prova per dimostrare a me stessa quanto sono cambiata e quanti progressi interiori ho fatto.
Voi non potete percepire il mio cambiamento. Mi avete conosciuta direttemente così, la nuova Willow. Io conosco anche la vecchia e prima ero completamente immersa dentro mia madre, anzi ero mia madre.

Mia madre non era molto presente nella mia vita durante la mia infanzia. Lei lavorava fuori, insegnava in una scuola media di un paese lontanuccio da casa. Si svegliava alle 4.30 del mattino per uscire di casa alle 5.30, prendere l'autobus e arrivare alle 7.30 sul posto di lavoro. Ritornava a casa alle 15.30 e passava giustamente tutto il pomeriggio a pulire e cucinare per il giorno dopo. Il fatto è che mi mancava non la sua presenza fisica, piuttosto la sua presenza emotiva. Quando lei era a casa, era totalmente rapita dalle faccende di casa. Non parlava con me, non giocava con me. Magari io avrei preferito mangiare un panino al prosciutto per cena, però ripetere la lezione di geografia con lei. Il guaio secondo me non è che mamma lavorasse, perchè tutte le mamme di oggi lavorano, tutte le mamme delle mie amichette lavoravano. Il guaio è stato la sua assenza emotiva. Il tempo passato insieme alla mamma per una figlia non è tanto importante in quantità, ma in qualità. Bene.. la qualità del tempo passato con mia madre era decisamente bassa.

Quindi, quello che mi è successo, quello che ho fatto io interiormente è stato avvertire l'assenza emotiva di mia madre e cercare di compensare questa mancanza che sentivo prendendomi mia madre dentro di me, diventando come lei.
Ho sostituito il mio IO con mia madre. Perchè sentivo la sua mancanza. Siccome da lei non ricevevo ciò che volevo, cioè lei, me lo sono preso da sola. Ho iniziato a pensare come lei, a ragionare come lei, ha vedere coi suoi occhi, ad indossare i suoi vestiti, proprio realmente parlando: mettevo i suoi maglioni. Mi vestivo secondo il suo gusto, compravo gli abiti col suo gusto, e dentro di me pensavo fosse il mio. Un terribile equivoco.

Adesso ho capito tutto. E non faccio più così. Ho dovuto scoprire che il mio IO non era il mio io ma lei. Dopodicchè ho dovuto levare lei e mettere me.

Che confusione!!! Ma ora è tutto più chiaro. Spesso, mentre mi trovo in alcune situazioni, dico: "no, sto ragionando come mamma.. ma io cosa voglio?" e ricomincio il ragionamento in base al mio pensiero, che ora ha un suo corpo, una sua struttura, è una presenza ormai solida dentro di me.
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Re: La storia di Paola65

Messaggioda Rosanna » mer dic 29, 2010 12:08 am

Ricordati però che nel momento in cui rinneghi qualsiasi atteggiamento messo in atto che ricorda tua madre, stai attuando lo stesso meccanismo contorto che applicavi prima! Se dirai a te stessa "Ma che faccio? Sto pensando, sto agendo, sto parlando, mi sto comportando come mia madre?" ed automaticamente metti in atto il contrario di ciò che lei avrebbe pensato, fatto, detto, allora ne sei ancora vincolata perchè il comportarti in modo contrario a lei ti rende cmq ancora schiava della sua icona, non più schiava dell'imitazione, ma della dissacrazione della sua immagine. Solo nel momento in cui riconoscerai e distinguerai ciò che di buono in lei va imitato e ciò che di inutile va ignorato solo allora ne sarai libera.

Io pur di oppormi a mia madre mettevo sempre le lenzuola al contrario. Se per "errore" le mettevo dritte disfavo il letto e le mettevo al rovescio. Ero forse libera?
Ora io sono una disordinata ed una casinista ESTREMA in contrapposizione all'estremo ordine di mia madre. Sono forse libera dalla sua immagine? NO! Siamo uguali purtroppo. Abbiamo solo sviluppato due strumenti diversi per esprimere lo stesso disagio, che nessuna delle due ha ancora individuato e superato. La colpa non è di mia madre. Se fossi nata prima di lei probabilmente sarei stata io l'estremista dell'ordine e lei la casinista. Ora devo solo cercare di risolvere questo disagio di base per evitare che Morgana sviluppi estremismi negli stessi o in altri ambiti.
Non sono un medico e ciò che condivido con voi è solo il frutto degli studi fatti come malata di cistite cronica alla disperata ricerca di una soluzione. Tutti i miei consigli devono essere intesi come tali, seguiti sotto la propria responsabilità e valutati col proprio medico curante, al quale nessuno senza gli stessi titoli ed autorizzazioni può legalmente sostituirsi.


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