da annamagri » dom set 26, 2010 5:28 pm
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ANNAMAGRI
Ho 82 anni e circa 10 anni fa ho subito un intervento per 4 by pass aortocoronarici, con ottimo esito.
Circa 20 anni fa ho cominciato ad avere qualche episodio di cistite, 1- 2 volte l’anno.
Dal marzo 2009 questi episodi sono diventati più frequenti e dal gennaio 2010 sono quasi mensili.
Dapprima il medico di base e poi l’urologo che segue da anni anche mio marito mi hanno curato con antibiotici ( Cyproxin, Augmentin, Bactrim, che ho dovuto sospendere subito essendo risultata allergica a questo medicinale). Le cure sono state poco efficaci e dai vari esami di urinocoltura risultavano sempre ceppi batterici resistenti a tutti i prodotti già provati.
Nel marzo 2010 ho provato per ultimo il Furadantin che è risultato efficace per un breve periodo
Nonostante ciò, il dolore durante la minzione e quando camminavo o mi sedevo è rimasto uguale o forse aumentato , come pure il frequente stimolo di dovere urinare , anche 10 volte per notte.
Nel frattempo avevo fatto vari accertamenti ( ecografie, flussometria, visita ginecologica con Pap test ) e tutto è risultato nella norma.
Mi hanno visitato altri due urologi e le diagnosi sono state più o meno sempre le stesse.
Ai primi di maggio di quest’anno il secondo urologo ha scritto:
” Cistiti recidivanti con urinocoltura positiva e risoluzione con antibioticoterapia su antibiogramma.
Persistenza della stranguria anche con urinocoltura negativa.
Eco addome negativa assenza di ristagno post- minzionale.
Uroflussometria con tracciato compatibile con flusso valido.
Ultimo trattamento antibiotico con beneficio con Furadantin.
Consiglio: Cistalgan 1cpx 2 al dì per tre settimane + Uiticran 1 cp al dì per due mesi.
Rivedere fra due mesi se persistenza della sintomatologia.”
Dopo un mese stavo ancora malissimo, con forti dolori, sono tornata dall’urologo che ha concluso:
” Persiste intensa nicturia con stranguria e dolore vaginale e uretrale che si accentua con alcuni movimenti, Ha assunto la terapia senza beneficio. Ad es. obiettivo non evidenti cistocele , non incontinenza( riferisce saltuarie perdite con i colpi di tosse) . Riferisce riduzione della
Consiglio: Vesiker 5mg. 1 cp al dì. Aulin 1 bust. al bisogno. “sintomatologia dopo la minzione e la defecazione.
e mi ha consigliato di rivolgermi ad un altro urologo, suo collega.
Alla fine di giugno quest’ultimo mi ha visitata, fatta ecografia transvaginale, ed ha concluso:
“Esame obiettivo: Non prolassi genitali. Discreta distrofia vaginale senile di tipo disendocrino. Vescica vuota.
Sintomatologia minzionale irritativa non legata a patologia uro-ginecologica.
Possibili strategie terapeutiche: Abbondante idratazione.
Utilizzo di fermenti lattici.
Terapia topica vaginale alternando lattobacilli ( PreGyn ovuli) con terapia estrogenica locale (Colpogyn ovuli vaginali).
Utilizzo di preparati a base di mirtillo rosso.”.
dicendomi che si sentiva mortificato come medico non potendo fare una diagnosi precisa per i miei disturbi né consigliarmi una terapia specifica, pur essendo una “non malattia” abbastanza frequente.
Ai primi di luglio, con urinoculture a risultati alterni sono partita per il mare dove ho continuato la cura con Furadantin per una settimana.
Al ritorno, in data 27 luglio, l’urinocultura è risultata positiva , i dolori sono rimasti costanti , alleviati soltanto con Aulin .
Altri antidolorifici ( Tachipirina, Voltaren) sono stati inefficaci. L’ultimo provato ( Patrol) mi ha causato inoltre nausea, disturbi gastrici e vomito.
Il 2 agosto mi sono recata all’Ospedale di Bolzano, dove avevo sentito dal vostro video con il Prof. Porru che stavano provando una nuova cura della cistite con mannosio.
L’Urologo che mi ha visitata non conosceva questo metodo di cura e, invece, mi ha fatto fare subito una cistoscopia, con questo referto: “Uretra con mucosa regolare. Osti uretrali in sede e normoconformati con gemizio di urine chiare. Piccola capacità vescicole. Riempiendo la vescica lamenta un forte dolore alla vescica. Area infetta/edematosa alla cupola (DD: npl). Ipervascolarizzazione della mucosa vescicale. Emorragie petecchiali della cupola.
Conclusioni: ad biopsia vescicale.”
Ha previsto perciò la biopsia, con anestesia, per chiarire alcune incertezze derivanti dalla cistoscopia ed ha richiesto un esame citologico dell’urina su 1 campione.
Il 6 agosto ho avuto i risultati dell’esame citologico con diagnosi: “Quadro flogistico con uroteli reattivi senza evidenza di atipie. Non evidenza di malignità nel materiale esaminato.”.
ed ho richiesto un’altra visita per poterne discutere, considerando anche i problemi di un’anestesia in soggetto cardiopatico, come mi aveva fatto rilevare il Cardiologo che mi segue da anni .
L’Urologo . ha confermato la necessità della biopsia ma, visti i miglioramenti manifestatisi negli ultimi tempi, ha convenuto di rimandare la biopsia fra tre mesi.
Al ritorno a Trento, anche su consiglio del Medico di base, è stato deciso di fare un ulteriore esame citologico più accurato ( Thin-prep su 3 campioni) presso l’ Ospedale di Trento dove era stato messo a punto un metodo di analisi perfezionato .
Il risultato è stato: “ Materiale flogistico associato a cellule transizionali prive di significative atipie”
Conoscendo personalmente l’Urologo che aveva perfezionato il metodo di analisi, alla fine di agosto mi sono rivolta a lui che, avendomi visitata e preso visione di tutta la documentazione che avevo, ha escluso la necessità della biopsia e mi ha prescritto un cura di antibiotico per iniezione (Nettacin per una settimana) oltre al Furadantin per 20 giorni e un prodotto a base di mirtillo rosso per la stessa durata, e di continuare la terapia topica vaginale con gli ovuli di estrogeno.
Già dopo la cura con l’antibiotico i dolori erano diminuiti, come pure la necessità di urinare con tanta frequenza.
Ora, dopo circa un mese, sto veramente meglio: l’urinocultura è risultata negativa; provo solo un leggero bruciore quando urino, la notte devo farlo solo due o tre volte, ed ho ripreso a camminare senza dolore al basso ventre.
L’Urologo mi ha di nuovo visitata, non mi ha prescritto nessuna nuova cura , continuando con gli ovuli e con il prodotto a base di mirtillo rosso.
Fra tre mesi dovrò fare un controllo dell’urinocultura, o avvertirlo prima in caso di disturbi.
A questo punto, visto che i maggiori disturbi sono cessati vi chiedo se ritenete utile la cura con il mannosio a scopo preventivo per evitare ulteriori recidive e eventualmente con quali modalità.
Vi ringrazio e aspetto una vostra risposta.