Strega, hai colto nel segno!
StregaNoite ha scritto:A Fede ho spiegato appunto che sono cose intime che non si fanno vedere a tutti... Però alla domanda "perchè?" casca l'asino

Già, perchè?
...Perchè nessuno lo fa?
...Perchè è meglio coprire le parti intime perchè non si sporchino? della polvere o dello sguardo altrui? del bigotto senso di vergogna che ci viene instillato per l'intimità?
Mi è capitato di leggere forum in cui madri alle prese con questo "problema" si confrontavano alla ricerca di una "soluzione". La cosa che più mi dà fastisio è la differenza di reazioni delle madre davanti alla masturbazione dei figli maschi e delle figlie femmine. E' incredibile, ma vi assicuro che nel 2010 ci sono ancora notevoli differenze! Le madri dei maschi davanti al figlio che scopre i genitali quasi se ne compiace, la cosa la diverte, ci ride sopra (sebbene poi è cosciente del fatto che deve porre dei limiti a questa cosa buffa). La madre della bambina invece si vergogna, arrossisce, tende a nascondere il fatto e a distrarre la bimba per evitare che lo faccia, le dà un fastidio riprovevole l'idea che sua figlia effettui una tale attività (sebbene sappia che non c'è malizia).
Io rientro in tale descrizione della madre imbarazzata e infastidita dalla scoperta dei genitali da parte di sua figlia.
Perchè? Perchè la società (attraverso mia madre estremamente rigida e bigotta) mi ha danneggiata da questo punto di vista. La società ha sempre voluto che la donna non avesse istinti sessuali. La donna a cui piace il sesso viene additata tuttora ed etichettata come "troia", l'uomo invece viene invidiato e applaudito. La donna difficilmente ammette di masturbarsi, l'uomo lo fa anche davanti ai suoi compagni adolescenti facendo le gare più svariate. La donna non può ammettere di essere attirata da un film o una rivista porno, l'uomo li guarda insieme agli amici senza alcun pudore. La donna finge di avere orgasmi per non frustrare il compagno, come se la sessualità per lei fosse una cosa secondaria e come se quasi fosse lei la responsabile di questa anorgasmia . I suoi tabù non le consentono neanche di spiegargli come dovrebbe fare (questo presupporrebbe che lei sappia come si fa, quindi o è una troia o si masturba, ed entrambe le opzioni sono inaccettabili per la donna socialmente adattata). L'uomo non finge mai!
Per tutti questi motivi e tanti altri che non sto qui ad elencare, la donna rinuncia al suo piacere e ad una sessualità appagante e tramanda questo tabù alle proprie figlie femmine, così (o quasi) come le è stato insegnato. Davanti alle prime scoperte del piacere genitale di sua figlia, alla madre si accende impellente l'esigenza introiettata di bloccare l'osceno piacere femminile o quanto meno di nasconderlo ai suoi occhi e a quelli della società. Quindi la madre dice alla figlia: "sono cose intime che vanno fatte in intimità", ovvero stiamo dicendo "Nasconditi!" e "perchè?-si chiede la bambina- Allora sono cose sporche, che non si devono fare, che non devono essere viste?" Ed ecco che abbiamo contribuito a mettere il primo mattoncino di quel muro/tabù che separa la donna dalla libertà sessuale, esclusività solamente maschile.
Non mi stupiscono allora tutti i casi trattati qui di donne con vaginismo, dispareunia, vestibolite vulvare, cistiti ricorrenti, dolore pelvico, cistiti post rapporto, contratture pelviche, ...
Secondo me se andiamo ad analizzare bene viene fuori che la quasi totalità di noi ha ricevuto educazioni piuttosto rigide riguardo alla sessualità, o addirittura non ne ha ricevute affatto, come nel mio caso in cui mia madre era talmente chiusa a riguardo, che non mi ha neanche MAI parlato di mestruazioni, tanto che la prima volta che ho visto del sangue sui miei slip pensavo che stessi morendo. Parlandone con le amiche (se no con chi? Con mia madre era impossibile affrontare questi "scabrosi" argomenti) ho capito cosa avevo. Ma perchè mia madre non me ne aveva parlato, mi chiedevo? Allora era una cosa da nascondere, una cosa di cui vergognarsi? Per mesi l'ho nascosto a mia madre e gli assorbenti me li portavano le mie amiche a scuola. Poi l'ha scoperto trovando un mio slip macchiato di sangue (prima di metterli nel portabiancheria li lavavo col sapone, ma probabilmente quello non l'avevo lavato bene). Per anni mi sono vergognata a passare davanti ai miei con l'assorbente in mano per buttarlo nelle immondizie, così lo conservavo in una borsa che non usavo e lo buttavo nella spazzatura in giardino quando uscivo. Per anni ogni volta che vedevo una pubblicità di assorbenti in tv arrossivo e cambiavo canale. Appena mia madre l'ha saputo ha sparso la voce ai 4 venti che "ero diventata signorina"!
E' successo che avevo accumulato un po' di assorbenti in quella borsa (per dimenticanza o perchè continuavo a rimandare lo svuotamento) e mia madre scoprì il mio vergognoso segreto. Senza la minima sensibilità ha affrontato con me la cosa alla presenza di mio padre e quando mi sono rifiutata di rispondere (l'imbarazzo me lo impediva, non riuscivo proprio ad affrontare l'argomento) mi arrivò una sberla. Io venivo punita per una colpa che avevano loro! Ma all'epoca non ero ovviamente conscia di questo e pensavo che quella sberla me la meritassi per non aver rispettato importanti norme igieniche.
Per quello ora mi fa rabbia quando i mass media e le stesse donne sostituiscono alla parola naturalissima "mestruazioni" i termini "le mie cose" "quei giorni", "le rosse", ecc, come se ancora, alle soglie del 2011 ci fosse qualcosa di vergognoso nell'essere mestruate, tanto da non poter pronunciare neanche la parola mestruazioni.
Ho imparato come nascono i bambini dai miei compagni di scuola elementare e quando l'ho saputo l'idea mi ha sconvolta e disgustata (anche per le frasi utilizzate per descrivermelo). Guardavo ogni persona e mi dicevo: "Oddio, anche lei è nata così", guardavo mia madre e pensavo: "Oddio, anche lei lo fa?! Ma non erano 2 organi talmente schifosi che neanche noi stessi potevamo toccare?!". L'idea che tutti quanti quelli che vedevo in giro erano il frutto di un atto così raccapricciante mi sconvolgeva.
Forse proprio a causa di tutti i tabù sessuali che ho dovuto subire, ho raggiunto il mio primo orgasmo a 23 anni ed ora ho un'attrazione verso il sesso pari a zero (la società alla fine ha raggiunto il suo scopo: è riuscita a sopprimere i miei istinti sessuali).
Tutta questa divagazione sul tema per dire che i tabù sono pericolosi. Molto pericolosi! Che io non mi piegherò al volere educativo della società. Che supererò il disgusto che mi dà il pensare a mia figlia che si tocca. Che ringrazio questa ulteriore occasione di crescita personale che mi sta dando mia figlia. Che preferisco che a 16 anni diventi una cosiddetta "troia" soddisfatta e serena, piuttosto che una repressa sessuale con problemi di psicosomatizzazione dovuti a istinti e bisogni ingiustamente soffocati.