La prima cosa da fare è ringraziare Rosanna, perché se oggi mi è possibile scrivere in questo spazio è grazie a lei; in secondo luogo voglio ringraziare tutte le iscritte perché è circa un anno che leggo le vostre storie e credo, oltre ad aver fatto tesoro di molti consigli, di aver assorbito anche un po' della vostra meravigliosa e inarrestabile tenacia femminile! Questo per me è stato fondamentale perché non vi nego che in passato tendevo ad essere molto più drammatica. Una volta fatto questo posso raccontarvi di me (spero in modo non troppo pedante) visto che oggi ho finalmente preso coraggio e ho scelto di uscire allo scoperto...
Non saprei dirvi con esattezza quando ho avuto la prima cistite, direi nel 2009-2010. Come molte di voi il piano d'azione prevedeva sempre la prototipica e dannosa bustina di Monuril. Nelle forme più blande me la cavavo anche con l'omeopatia (cantharis 30 ch) ma impiegavo una settimana a guarire in quel caso. Le mie prime cistiti erano batteriche (e. coli), ma davvero saltuarie e cosa importante: passavano (bei tempi). Si manifestavano se ero molto stressata o se bevevo alcolici e pur essendo fortine a livello di sintomi non erano emorragiche.
- Nel 2011 inizia il calvario. Cistiti abatteriche ogni paio di mesi spesso post rapporto. Monuril del tutto inutile...fortunatamente l'ho abbandonato a questo punto, ma ormai i suoi danni li aveva fatti. Da un lato devo ringraziare l'assenza di batteri perché mi ha risparmiato l'assunzione di tanti antibiotici, dall'altra maledicevo il mio male tanto incendiario quanto invisibile. Bevevo due litri e mezzo d'acqua e tisana alla malva. Prendevo mirtilli e cavolate così. Se ero fortunata dopo dieci-quindici giorni mi passava. A quest'epoca ancora non sapevo distinguere il bruciore uretrale da quello vaginale, per me ogni bruciore era "cistite".
- Nel 2012 una ginecologa mi visita e mi dice di avere una "piaghetta" - che poi ho scoperto chiamarsi scientificamente "ectropion" - e che tutti i miei problemi derivano da lì. Mi dà ovuli cicatrizzanti per 10 giorni senza manco pensare a qualcosa che potesse sfiammare la zona. Terapia inutile e dannosa dopo la quale quella che io chiamavo "cistite" diventa perenne. Avevo bruciore interno sia vaginale che uretrale 24 h su 24, dispaurenia e aumento dei sintomi alla minzione. Per un anno io e il mio partner dell'epoca non abbiamo rapporti, fatto che contribuisce a danneggiare la nostra storia, che si chiuderà nel 2013. Un giorno mi decido a fare altri accertamenti (peggio che andar di notte), mi faccio visitare da un urologo, il quale visitandomi dichiara appagato: - è semplicemente un'uretrite bella tosta!E mi dà 10 giorni di non ricordo quale antibiotico. Non mi passa nulla. Entro in depressione. Poi non so come ritrovo la forza di andare avanti: cambio ginecologa sperando di ottenere qualcosa con una nuova visita. Da questo momento in poi vedo un po' di luce: non ho nessuna cistite né uretrite bensì una cervicite pazzesca, una roba che la gine avrebbe voluto mostrare il mio collo dell'utero ai congressi.
Mi prescrive una cura topica infinita di Meclon lavanda e colpofix spray e zero ovuli di fermenti
. Credo di averla portata avanti per quasi un anno! Sicuramente più di 6 mesi...
Chiaramente adesso l'idea di essermi imbevuta per un anno di queste cose non mi fa esultare, ma al tempo volevo solo guarire e non capivo nulla di difese vaginali e flora batterica. Non sapevo nemmeno cosa fosse il Meclon, che ora so essere un antibiotico. Non so qual è invece la vostra posizione sul colpofix e sul betaglucano in generale (userò la funzione "cerca") che bene o male fece sparire tutti i miei sintomi, anche se dopo tanto tempo. Non so ancora bene per quale fortuita congiunzione astrale, ma stetti bene per ben tre anni! Devo dire però che un peso significativo lo attribuisco anche al fatto di aver cambiato partner e di aver iniziato una nuova relazione con un ragazzo molto dolce e con un pene decisamente più gentile.
- 2015-2017 sono gli anni della rovina e delle grandi recidive. Tutte quelle che non ho avuto in tre anni. Conosco il mio attuale compagno: R. Un giorno lui fa il fatidico errore di mettermi un dito nei pressi dell'ano e poi in vagina
. Giorno dopo: cistite. Esame delle urine: Proteus mirabilis. 10 giorni di non so quale antibiotico. La gine dice che per il Proteus non possiamo evitarlo. Guarisco, passa un mese e mi riammalo. La gine a questo punto cambia piano d'azione il che lì per lì mi rincuora: mi dà 10 giorni di non ricordo quale lavanda a base di fermenti e di Acidif gel (che mi sembra sia qui ben visto). Poi mi dice di bere molto, cosa che ho sempre fatto. Anche stavolta mi passa. Ma poi torna e torna tutti i santi mesi e quasi sempre 24 h p 48 dopo i rapporti. Inizio a stufarmi delle lavanda vaginale e di acidif perché non fanno nulla per il mio bruciore uretrale e non mi sembra di averne a livello vaginale. Inizio ad usare il lubrificante biologico e lenitivo ai rapporti ma non si rivela risolutivo, anche se è d'aiuto. Nel 2016 le cistiti mi passano solo bevendo acqua ma dopo 20 giorni e sono tremende. Dopo il proteus sono abatteriche. Inizio a pensare che le dimensioni considerevoli del pene del mio ragazzo possano causare la dispaurenia e conseguentemente le cistiti. Decido di consultare un'altra ginecologa, stavolta omeopata. A questo punto inizio anche a leggere il vostro sito e forum e mi pare evidente di avere una contrattura. Me lo conferma anche la ginecologa, la quale però si limita a dirmi "cerca di non somatizzare tutto lì" e " rilassati". Le dico delle dimensioni del pene del mio ragazzo e mi risponde "da lì può uscire la testa di un bambino, figurati se non entra il pene del tuo ragazzo". Questa gine prova a prescrivermi la pillola perché le dico che ho anche ovaio policistico e un ciclo dolorosissimo (prendo antidolorifici, spesso synflex, anche per 4 giorni e sarebbe impensabile non farlo). Rifiuto la pillola: meno male che è omeopata!
Dopo i rapporti mi dà "staphisagria 30 ch" dose unica. Miglioro un pochino ma la cistite torna e torna e torna.
La più grande botta arriva a novembre 2016: candida+cistite per sei mesi, ininterrottamente. Prima provo con una cura di un naturopata, il quale mi dà il gemmoderivato "ribes nigrum" e mi dice di non mangiare latticini e di non bere the, caffe e alcolici. Tutte cose che già facevo. Anche questa cura non risolve nulla. Dalle analisi risulta una carica batterica di 1 milione di E. Coli. Dal tampone discreto sviluppo di candida e escherichia coli. Sopporto strenuamente tutto e decido di provare altre strade ma facendo pastrocchi: ogni giorno metto uno spicchio d'aglio in vagina e mi decido finalmente ad assumere Ausilium forte (due misurini al giorno) grazie a voi. L'aglio si rivela ottimo per alleviare tutti i sintomi della candida e consentendomi di stare più tranquilla durante la stesura della tesi di laurea...ma ne abuso mettendone uno spicchio al giorno per almeno 8 ore. Lo faccio per almeno 15 giorni e questo mi sballa il ph perché al tampone successivo non solo ho abbondante candida ma anche gardnerellla. Assumendo Ausilium il bruciore uretrale si concentra alla fine della minzione ma comunque c'è. Vado avanti così per un mese ma un forte mal di reni che si protrae per giorni mi preoccupa e non mi fa stare serena nonostante stessi assumendo Ausilium. L'esame delle urine mi rivela che dopo un mese di assunzione ho ancora 1.000.000 di e. Coli. Vado da un urologo che si becca 5 minuti di pianto e mi prescrive un integratore a base di curcumina e acido ialuronico per ripristinare lo strato di Gag della mia vescica. Dopo di che mi fa un'ecografia renale e mi rassicura sul fatto che non ho alcuna pielonefrite e posso continuare ad assumere mannosio, che lui ritiene efficace, senza prendere antibiotico, nonostante il mal di reni e il milione di e. Coli. Il mal di reni però continua e 10 giorni dopo avrei dovuto discutere la mia tesi di laurea: per paura di arrivare moribonda alla discussione chiamo la ginecologa (non l'omeopata ma quella che mi guarì la cervicite). Quest'ultima mi visita e mi dice che ho una candida paragonabile alla mia vecchia cervicite, e che non ne aveva mai vista una così. Mi prescrive lavanda ab 300 e ovuli di chemicetina. Poi avrei dovuto fare 5 giorni di ovuli Dicoflor-elle ma quando la chiamo e la aggiorno sui sintomi lei incalza con un'ulteriore bombardamento di Meclon lavanda e Meclon crema (10 gg). Una cosa che noto di lei è che ha un approccio terroristico: ogni volta mi fa una testa tanta sul fatto che con i miei metodi naturali rischio di farmi risalire l'infezione alle ovaie o ai reni. Nonostante l'ecografia fattami dall'urologo non evidenzi manco l'ombra di una pielonefrite mi dice che con i dolori ai reni non posso andare avanti a solo Mannosio (tuttavia non mi dice di interromperlo) e mi dà 10 giorni di Augmentin.
Mi godo la mia laurea, che cade nel decimo giorno di assunzione dell'antibiotico. Quel giorno l'adrenalina come per miracolo mi annulla i sintomi, anche se durante tutta la durata della terapia continuo ad avvertire sia mal di reni che bruciore alla minzione. Sto bene per circa una settimana o forse meno e poi mi torna il solito bruciore alla fine della minzione e anche il temuto mal di reni. In tutto questo continuo ad assumere Ausilium. La ginecologa mi dice che se ho mal di reni e sintomi di cistite devo rifare le analisi e esce fuori klebsiella (e io che leggevo già un po' meglio il forum penso: ma dai? Che novità!
. Lei incalza con un altro ciclo di 13 giorni di antibiotico e io a quel punto fui molto combattuta sul prenderlo o meno, ma mi ero appena laureata (scrivendo una tesi con candida e cistite operanti per 5 mesi), volevo un po' di tregua e stavo pure traslocando...non potevo passare tutte le mie giornate a letto con la confezione di mannosio sul comodino. Cedo a Ciproxin.
Sto bene per 4 meravigliosi mesi, assumendo mannosio per un paio di questi (e continuando a prenderlo poi solo post rapporti), vitamina b, fermenti lattici femelle per almeno un paio di mesi e pappa reale.
Ma a luglio scorso, un giorno prima della mia vacanza in Croazia mi ritorna tutto: candida+cistite. In vacanza seguo scrupolosamente il protocollo Miriam sia a livello topico che orale, ormai però vado avanti da un mese e la candida sta là, con annessi sintomi.
Mi chiedo quanto ancora ci voglia...passare al mantenimento non avrebbe ancora senso. Farò comunque a breve un tampone anche per capire come stanno messi flora e ph.
Quanto alla cistite: assumo Ausilium forte, minimo 3 misurini al giorno da 13 giorni ed eseguo la manovra del dito la mattina. Non ho mal di reni ma i valori dell'esame delle urine mi preoccupano: al di là dei 500.000 e. coli (che almeno sono diminuiti) credo di avere i leucociti molto alti: 50-80 pcm.
Grazie per la pazienza e scusate la scrittura romanzesca e prolissa