Ciao a tutti, aggiorno dopo quasi un mese
La situazione è leggermente migliorata, complici un po' di consapevolezza in più, gli incontri con l'osteopata... e forse anche il Laroxyl.
Lo prendo da 18 giorni, non so se siano abbastanza per trarne già dei benefici. Sono arrivata a 5 gocce da appena quattro o cinque giorni.
Per il momento non ho trovato nessuno che facesse manipolazioni del pavimento pelvico così come le intende Aponte (ovvero massaggi intravaginali).
Dopo aver vagliato alcuni fisioterapisti che non sapevano neanche dell'esistenza dell'ipertono del pavimento pelvico, nelle ultime due settimane ho incontrato e fatto delle sedute con un osteopata. Nemmeno lui fa massaggi intravaginali, tuttavia al primo colloquio ha tracciato un mio quadro generale comprendente una serie di "situazioni" ben più articolate del solo ipertono pelvico, ragion per cui abbiamo deciso di comune accordo di tentare ugualmente un approccio.
Premessa: soffro di scoliosi medio-grave sin da bambina, ho le gambe che tendono a ruotare verso l'interno ed i piedi belli piatti... Oltre a ciò che già sapevo, lui ha trovato la sinfisi pubica chiusa (sono caduta dalle nuvole quando ho scoperto che non si trattava di un unico osso centrale

), il bacino molto deformato ed un'alterazione della colonna vertebrale che di fatto ha eliminato la lordosi lombare. C'è una vertebra lombare in particolare - ora non ricordo se L3 o L4 - che è ruotata in maniera evidente e fa soffrire i relativi nervi. A suo avviso trattare solo la contrattura pelvica senza "alleggerire" il quadro generale la porterebbe a ripresentarsi all'infinito..
Al momento i miei sintomi sono di due tipi:
1) la "scossa" fra le grandi e le piccole labbra, che prima avevo quasi tutte le sere e che da un paio di settimane mi viene solo dopo particolari movimenti o giornate particolarmente pesanti.
Non avendo fastidio quotidiano è stato più agevole individuare alcuni fattori scatenanti. Ho dovuto eliminare alcune posizioni di yoga che sul momento tiravano molto ai lati del sacro e che nelle ore successive scatenavano la scossa fino a che non mi mettevo a letto. Tolte queste, c'è ancora qualcos'altro che sto faticando ad individuare, perché dopo la lezione un po' la sento ancora, seppur non ai livelli di prima.
2) l'esitazione prima di fare la pipì e l'intermittenza una volta che il getto comincia a fuoriuscire.
L'intermittenza si attenua molto quando sono più rilassata e non passo tante ore seduta, in genere a ridosso delle sedute con l'osteopata e nel weekend. Purtroppo nel giro di un paio di giorni torno al punto di partenza. Proprio oggi ho letto di quella manovra delle dita sul coccige. I primi due tentativi non sono andati male, ma non vorrei si fosse trattato di un caso (fra l'altro ieri sono stata dall'osteopata, quindi oggi già di mio sto meglio).
L'esitazione invece ce l'ho 9 volte su 10.
...e poi in effetti c'è una terza cosa, che io pongo a cavallo fra le due cose: il solletico alla vescica, che in genere se si protrae preannuncia la scossa serale.
Io penso sia legato ai nervi e quindi alla colonna, infatti ho scoperto di riuscire ad arginarlo modificando la postura.
Se ruoto il bacino in avanti o mi siedo con le ginocchia piegate ed i talloni sotto i glutei (
così) posso attenuarlo un sacco e talvolta anche farlo andar via. L'osteopata mi ha consigliato di tenere un cuscino dietro la schiena per ricreare un po' la curva lombare ed in effetti mi aiuta molto.
Però lego il solletico anche all'esitazione e all'intermittenza perché mi dà l'impressione di dover fare la pipì. E, se la vescica non è abbastanza piena, è chiaro che la pipì esca senza troppa convinzione. Non dimentico fra l'altro che, a febbraio, è stato proprio questo solletico nella sua versione più esasperata a farmi stringere stringere e stringere... per poi generare l'esitazione e l'intermittenza che prima non c'erano.
Fra l'altro a fine gennaio ho cambiato ufficio e mansioni, passando a stare di fatto 4+4 ore seduta su una sediolina scrausa con le ruote (mentre prima ero spesso in piedi a correre da una punta all'altra del capannone). Nel giro di un paio di settimane ipersensibilità, scossa, solletico... comincio a pensare seriamente che non si sia trattato di un caso.
Tornando al primo colloquio con l'osteopata, dopo una lunga chiacchierata abbiamo dunque deciso di provare con lui. Ci siamo dati una scadenza, che purtroppo è arrivata senza i miglioramenti netti che lui si aspettava, quindi non so se vorrà continuare il lavoro. Io onestamente vorrei, perché, a prescindere da questa storia, le mie ossa incasinate hanno bisogno di un po' di supervisione e lui mi sembra davvero competente. Lui è partito con l'obiettivo di eliminare i fastidi di cui sopra, quindi vedendosi riferire risultati altalenanti (primo giorno bene e poi via via a scemare) si è un po' scoraggiato.
Cosa molto importante, è che mi ha comunque spiegato determinati massaggi intravaginali da far effettuare al mio fidanzato a casa. Mi ha mostrato un bel libro di cui, la prossima volta, dovrebbe darmi qualche scansione per aggiungere qualche altro esercizio. Abbiamo fatto il primo tentativo domenica sera ed è andata bene, anche se evidentemente abbiamo fatto arrabbiare qualche nervetto e dopo un'oretta e mezza è comparsa la scossa.
Inoltre l'ultima volta mi ha suggerito caldamente una risonanza magnetica della zona lombare, perchè c'è qualcosa che davvero non gli quadra (tensioni che si ripresentano come prima a una settimana dal trattamento, ossa del bacino che ogni tanto se n'escono, vertebre che si incriccano a piacere).
Spero di riuscire a farla presto.