
Dopo aver pianto fiumi di lacrime ed aver trovato conforto nelle vostre storie e testimonianze, mi sono finalmente decisa a scrivervi anche io :D
Prima di tutto mi presento, mi chiamo Laura (a volte uso il nome Isabella, semplicemente perché lo trovo più carino e meno comune del mio hehe) e ho 21 anni. Nell’estate del 2014 ho conosciuto il ragazzo con cui spero di condividere il resto della mia vita, dolcissimo e amorevole. A dicembre abbiamo avuto il nostro primo rapporto. Io ero vergine, il dolore naturalmente fu intenso ma essendo la prima volta e reputandolo normale sopportai senza battere ciglio. Seguirono circa due-tre rapporti, nel primo weekend di Gennaio, il dolore iniziava ad alleviarsi ed io mi tranquillizzai. Ecco che per la prima volta si presenta la mia croce, cistite post-coitale.
6-7 Gennaio : Dopo circa 12-24 ore dal rapporto, nel bel mezzo della notte, mi ritrovo afflitta da un bruciore indescrivibile e mai provato prima. Non lo associo immediatamente alla cistite perché il bruciore interessava l’intera vulva ed era decisamente inteso, sintomo mai riscontrato nelle rare cistiti contratte da bambina. Quando però urino il dolore si intensifica, solito bruciore a fine minzione, sensazione di pesantezza al basso ventre, necessità di urinare quasi ogni ora. Fu in questo modo che mi ritrovai per la prima volta colpita dalla cistite in un momento in cui ero totalmente ignorante sull’argomento, non sapendo potesse esserci collegamento col rapporto sessuale né sapendo come curarla. In quel periodo ero in cura da un ginecologo, soffro di ovaie micropolicistiche che non mi hanno mai dato problemi seri se non qualche semplice ritardo nel ciclo mestruale. Spiegai così al mio ginecologo il problema, senza trascurare alcun particolare. Lui senza effettuare né tampone né analisi delle urine, mi prescrisse alcune lavande vaginali, una cura di ovuli e le solite due dosi di Monuril. Effettuai la cura minuziosamente, i dolori passarono e così trassi un sospiro di sollievo.
Quella sensazione di allarme che provavi, nonostante la scomparsa dei sintomi maggiori, mi spinsero a cercare informazioni su internet a riguardo. Scoprii così la cistite post-coitale e il suo tremendo carattere recidivante. Spaventata, evitai ogni tipo di rapporto fin quando non mi sarei sentita meglio. Corressi la mia alimentazione, iniziai a praticare sport (troppo faticosi che peggiorarono semplicemente la situazione), persi numerosi kg nel giro di qualche settimana. A febbraio, ebbi un altro rapporto. Il dolore che precedentemente persisteva per tutto il rapporto, si limitava ora solo alla penetrazione. Ancora terrorizzata a puntino, evitai che il rapporto durasse troppo a lungo. Da lì, aspettai qualche giorno, nessuna cistite. Felicissima, ho creduto che la cistite post-coitale fosse stato solo un caso unico.
15 Febbraio : Secondo rapporto dalla prima guarigione, ecco che ritorna recidivante dopo 12-24 ore. Disperazione più totale, effettuo le analisi delle urine che risultano positive. Decido di cambiare ginecologo,mi rivolgo così ad un medico rinomatissimo a Napoli vantato da chiunque come miglior ginecologo della regione. Spiego a lui i miei sintomi grossolanamente, lanciando un semplice occhio alle analisi delle urine mi tranquillizza, dicendo: “Ma è la semplice cistite della sposa! Stai tranquilla, sarà una passeggiata.” Nel suo studio effettuo un tampone e un pup-test, che risultano entrambi completamente negativi. Ecco che arriva la cura-bomba: 10 giorni di ciproxin e 10 giorni di ovuli. Evita rapporti per circa tre settimane e riprova col test delle urine, furono queste le sue parole.
Come potete immaginare, la cura mi distrusse a livello intestinale, nonostante la protezione per lo stomaco accusavo dolori fastidiosi, persi completamente l’appetito e mi ritrovai in un periodo di stipsi acuta. Peso: 48kg, mai giunta a questi livelli, io che sono abituata ad essere 54kg circa. Rifeci le analisi, negative al 100%, nessuna presenza di batteri. Mi rivolgo a lui, per l’ennesima volta, lo informo dei risultati delle analisi ma non gli nascondo il timore per il prossimo rapporto sessuale. Gli chiedo consiglio, magari un modo per prevenire l’ennesima recidivante, qualche integratore da utilizzare in vicinanza dei rapporti, non so. La sua risposta: “Signorina, io credo che la sua stia diventando un ossessione. La cistite post-rapporto avviene SOLO se vi è già un’infezione a livello vescicale, essendo le analisi negative al 100% è IMPOSSIBILE che ritorni. Chiaro? Ora stia tranquilla, se ritorna significa che il problema è nella sua psiche.” Vi lascio un secondo per immaginare il mio umore in quel momento -A-"
Cerco di auto-convincermi che stavo esagerando e mi costringo a mantenere la calma. Per l’ennesima volta evito rapporti per un mese, la prima volta che lo rifaccio (facendo attenzione quasi a livello maniacale) non succede nulla, dolore sopportabile alla penetrazione poi solo piacere. Ed ecco che arriva il terzo episodio, per di più fuori città.
22 Marzo : La cistite si ripresenta allo stesso identico modo delle precedenti: 12-24 ore dal rapporto, bruciore alla vulva, dolori tipici. Come fare? Panico più totale, ero finalmente riuscita a staccare la spina da un periodo oltremodo stressante, con una vacanza a Firenze, e il mio incubo si ripresenta rovinando tutto fin dall’inizio. Quasi faticavo a reggermi in piedi, come sapete, l’inizio è sempre traumatico. Mi fiondo su internet e leggo tutto il possibile su questo forum, da capo a piede, decidendomi a prendere provvedimenti seri il prima possibile. Qui ho letto di evitare i soliti antibiotici che dopo un po’ di tempo producono l’effetto contrario caratterizzando recidive ancora più forti. Questa volta non ho preso alcun tipo di antibiotico, ho allevato i fastidi con Cistifix, nell’attesa di una visita con il Dr. Aponte, del Cardarelli di Napoli.
27 Marzo ho avuto la mia prima visita da Aponte, che dire... persona squisita, gentile e oltremodo disponibile. Siamo subito entrati in sintonia, al punto che la visita è durata quasi due ore! Mi ha lasciato parlare tanto e mi ha aiutata a capire molte cose, anche la semplice sensazione di essere ascoltata e soprattutto capita è stata favolosa. Sono davvero soddisfatta! Ha cercato di individuare il mio problema in modo impeccabile e dopo una prima visita mi ha detto che ci sono tutti i presupposti per una bella contrattura pelvica. Il 7 aprile ho la seconda visita, questa volta in reparto, faremo visite più approfondite: uroflussimetria, swab test e ricerca trigger. Prima del 7 mi ha chiesto di effettuare un po' di analisi: tampone vaginale (con PH e lattobacilli), urinocoltura, ecografia pelvica e vescicale. Dato che nelle mie analisi risultate positive l'unico batterio presente è l'escherichia coli (oltre 1 milione), mi ha spiegato accuratamente perché importante regolarizzare l'intestino. Mi ha suggerito una dieta ricche di fibre, prima di iniziare con i fermenti lattici e adesso va già molto meglio. Poi mi ha prescritto D-Mannosio e ho iniziato a prenderlo lo scorso sabato! Per il momento procede così, penso sia un buon inizio.
Beh, ragazze, ormai ci sono dentro anche io ma ho una voglia matta di guarire e sono super decisa a farlo... Non nascondo di essere molto demoralizzata, questo forum sta diventando la mia unica fonte di forza e conforto, vi ringrazio ad una ad una per questo! Leggendo le vostre storie, ho imparato a conoscere anche il mio corpo e sono decisa nel continuare questo percorso insieme a voi! Un grazie speciale a Rosanna e a tutte le moderatrici, siete degli angeli
