Intanto che Pista si fa 'coccolare' da sapienti mani ritorno su argomento guarigione.
Leggevo le risposte e mi è tornata in mente la montagna. Non so chi di voi ami le escursioni. Flami sicuramente perché ne abbiamo spesso scritto associando quel percorso a questo.
Così mi è tornata in mente una delle tante fatte, anni fa.
Mio nipote era piccolo (circa 7 anni) ed eravamo in partenza per un'escursione molto impegnativa.
Ci incamminiamo. Lui guarda su e dice 'Zia ma dove dobbiamo arrivare? Alla croce?'. Io guardo in alto (spaventosamente in alto!) e rispondo 'Ma noooo! Sei pazzo? Lassù mica ci si arriva'... e lui 'E come hanno fatto a metterla? Qualcuno ci è arrivato' (intelligente il ragazzino).
In certi momenti mi chiedevo come diavolo facesse quell'esserino con le gambette secche anche solo a portare il peso dei suoi enormi scarponi da trekking. Dovevo incoraggiarlo e distrarlo con quello che trovavamo durante il percorso per non farlo pensare alla stanchezza (sassi con la miglior forma di montagna, rami con la miglior forma di corna, impronte di animali) e quando mi diceva 'Sono stanco,non ce la faccio più.. ma dove dobbiamo arrivare?' dicevo 'Non lo so... ma guarda le case laggiù... sono piccolissime perciò non possiamo essere troppo lontani'.
Lui riprendeva il cammino e io anche, mano nella mano a volte.
Io sapevo che camminando, nonostante la fatica, saremmo arrivati a meta (anche se non sapevo esattamente quale fosse il punto d'arrivo): era l'esperienza a dirmelo ma nonostante questo ogni tanto fatica e scoramento si facevano sentire. Lui invece si fidava di me, di noi adulti.
Alla fine (dopo oltre 4 ore di cammino!) entrambi increduli, sfiniti, quando pensavamo che la pietraia non avesse fine, abbiamo intravisto qualcosa di diverso, di scuro... di ferro. Era la punta della croce!!! E le gambe, che fino a pochi secondi prima sembravano volersi spezzare, hanno ripreso energie insperate perché eravamo dove mai avremmo sperato di poter anche solo arrivare!
Ci credete? Ho ancora il groppo in gola per l'emozione provata e per la gioia che lui fosse arrivato in quel posto fantastico.
Gli ultimi metri li ha fatti correndo. Adrenalina pura.
Insomma il percorso è lungo, lastricato di difficoltà... ma si arriva ragazze. Solo che dobbiamo porci piccoli traguardi perché guardare troppo in alto a volte fa pensare 'io non ce la farò mai'. E quando stiamo meglio, guardare indietro e pensare (per me) 'Beh però non devo più alzarmi 3 volte durante la notte, riesco a stare ore senza fare pipì, quando prima c'erano giorni in cui dovevo farlo ogni ora, posso andare al cinema, stare seduta,quando vado in auto (come ora, tranquille non guido io!) non sento la vescica ad ogni piccola buca'.
E gioire anche di questi risultati.
Dobbiamo crederci.
Alla meta, step by step (stef by stef?)
Fine pipponis!
