da Aliruna » dom set 14, 2014 1:28 pm
Partiamo dalle cose più importanti: Rossa, certo che conosco il piccolo Lucio! E te pareva.
Seconda cosa fondamentale: Maddalena, ho intenzione di lanciare una raccolta firme per bannarti per disprezzo della nutella.
E ora, questione Frizz. In tutto questo lungo discorso, che ho letto più volte, faccio fatica a intervenire. Ci sono veramente tante, troppe cose su cui riflettere e lavorare. Credo che tu sia troppo ancorata al passato. Comprendo che, ovviamente, tu sia il prodotto di ciò che è stato, ma trovo curiosi gli esempi che hai scelto. Voglio dire, tu ricordi ancora, con profondo risentimento, episodi della tua infanzia e primissima adolescenza. Sì, è vero, sono solo esempi, ma credo non sia un caso che tu li abbia scelti da questo periodo della tua vita. Io mi sono ritrovata esattamente nella tua stessa situazione alle elementari, se ci penso mi ritrovo a dire "certo che la gente è proprio pirla", ma non ci penso più con rancore o come se ancora mi pesasse. Sceglierei gli esempi di delusione o umiliazione dalla mia vita più recente, magari andando anche indietro ai miei 16-18 anni, ma non di più, come se io avessi cominciato ad essere quella che sono ora a partire da quella età. Prima ero io, ma la mia personalità è diventata più completa e autonoma dopo e quindi mi riconosco a partire, che so, dai 15-16 anni. Tu, invece, quando parli di questo lontanissimo passato, sembri essere rimasta ancora quella bambina, che da quel momento in poi ha collezionato meticolosamente una serie di episodi brutti, ma che, a differenza degli altri, non se li è lasciati alle spalle. Li conservi gelosamente, e pensi a quanto le persone ti hanno fatto male da quel momento in poi. In qualche modo ti pesano ancora. Non devi sminuire il tuo passato, ma se ti porti dietro un bagaglio così grande, senza lasciar perdere qualcosa ogni tanto, non puoi che soccombere, paralizzarti e gettare la spugna. Quando parli di Frizzina fanciulla, mi viene in mente proprio questo. Lo stesso quando dici di non saper lasciar andare le persone, ma anche le cose che ti succedono.