Eccomi.....
la settimana nel complesso è stata positiva, tranne domenica, ho avuto un pot pourri di sintomi di tutto rispetto....

oggi va decisamente meglio!!!
Ieri ho fatto la 4a seduta di neuralterapia e ozono terapia. E' sicuramente presto per esprimere un parere,xò sto meglio, magari è un caso, magari la sinergia tra terapia farmacologica, fisioterapia, la mia costanza ed il mio impegno nel fare gli esercizi ed i massaggi ed infine la new entry, i risultati iniziano a vedersi.
Purtroppo a causa delle ultime violente ricadute, se non altro per scaramanzia, voglio essere cauta e vivere i miglioramenti con serenità senza preoccuparmi troppo del domani.
Quindi per il momento vi descrivo solo la parte tecnica della terapia.
Intato due cenni sulla neuralterapia che non è così conosciuta.
Una terapia moderna, efficace e dal risultato immediato. Cerchiamo di capire come agisce la Neuralterapia, uno straordinario metodo di cura così poco conosciuto in Italia.
Sappiamo oggi che la salute è possibile quando il controllo cibernetico del Sistema Nervoso Autonomo è perfetto: qualunque errore a tale livello comporta l’alterazione dei meccanismi di regolazione e quindi, in ultima analisi, la malattia.
Il nostro corpo, e in particolare il sistema nervoso, è attraversato da un continuo flusso di informazioni. Informazioni errate o eccessive possono disturbare o bloccare il corretto funzionamento degli organi. La Neuralterapia rimuove questi blocchi di energia, riabilitando i naturali meccanismi di autoregolazione.
Vediamo come questo avviene. Dobbiamo sapere che le nostre cellule vivono e compiono il loro lavoro grazie a fenomeni elettrici: infatti sono costantemente "polarizzate", vale a dire che si comportano come piccole batterie sempre cariche, con una differenza di potenziale di circa 90 milliVolts. Ogni tipo di stimolo provoca una scarica della cellula (depolarizzazione), a cui segue una immediata "ricarica" (ripolarizzazione), grazie all’energia fornita dal metabolismo.
Fin qui tutto bene. Ma può succedere che di fronte a stimoli troppo forti o troppo ripetuti (chimici, fisici, o traumatici) alcune cellule non riescano più a ripolarizzarsi spontaneamente. Queste cellule non sono più in grado di integrarsi con il tessuto circostante, quindi non funzionano più correttamente (ricordiamo che permangono in una condizione di permanente "scarica").
Il problema ulteriore, e più grave, è che con il loro squilibrio elettrico queste cellule costituiscono un cosiddetto "campo di disturbo", una zona, cioè, di interferenza nei riguardi del resto del corpo. Per dirla in parole semplici, è come se generassero continuamente "rumore", una sorta di ronzio di fondo elettrico, con effetti disturbanti anche a distanza e su altri organi (ricordiamo che il nostro organismo è a tutti gli effetti una rete di interconnessioni).
Infatti il nostro organismo si comporta praticamente come un sofisticatissimo computer, nei cui circuiti però possono, per vari motivi, inserirsi dei segnali anomali. Questi possono indurre il corpo a comportamenti inappropriati. Tutto ciò, alla fine, può tradursi in dolori e disturbi di ogni genere, in zone del corpo che, in apparenza, nulla hanno a che fare con il problema di origine.
Quindi la Neuralterapia agisce ripolarizzando e stabilizzando il campo di disturbo, ripristinando il normale potenziale di membrana. Ciò fa sì che il Sistema Nervoso Autonomo (ortosimpatico e parasimpatico) possa correttamente funzionare secondo ritmi di salute, permettendo la guarigione dell’organo bloccato a valle della catena di interferenza.
Campi di disturbo possono essere frequentemente costituiti da:
cicatrici da ferita o da taglio
cicatrici chirugiche (ad es. appendicectomia, cesareo, episiotomia, ecc.)
focolai cronici (ad es. denti devitalizzati, tonsillite cronica, sinusite cronica, ecc.)
corpi estranei
tessuti traumatizzati
Facciamo un esempio: una vecchia cicatrice da appendicectomia (anche se perfettamente rimarginata) potrebbe essere causa per anni e anni di una cefalea cronica (è solo un esempio), oppure di un dolore persistente ad un ginocchio; tali disturbi potranno più o meno migliorare col tempo e con varie terapie, ma non potranno mai completamente sparire se non si va a trattare proprio quella cicatrice, il campo di interferenza.
Ma in pratica in cosa consiste la metodica? Nel trattare i punti patologici con piccolissime quantità di anestetico locale (procaina o lidocaina), che possiede appunto un’azione regolatrice sulle fibre nervose. Dove si applica? Innanzitutto nella sede del campo di disturbo (cicatrici, zone traumatizzate, focolai cronici, ecc.); poi localmente laddove c’è dolore, ed eventualmente in determinati punti critici di regolazione (alcuni corrispondenti a quelli dell’agopuntura), in plessi nervosi, ecc.
Cosa può essere curato con la Neuralterapia? Il campo di indicazioni è molto ampio, e comprende vari disturbi di tipo funzionale. Segnaliamo:
il dolore in ogni sua forma: cefalea, emicrania, nevralgia, fibromialgia
neuroma di Morton
tutte le forme reumatiche, artritiche e artrosiche: artrosi cervicale, lombalgia, sciatalgia, ed ogni infiammazione articolare, comprese quelle traumatiche e sportive;
allergia (eczema allergico, rinite allergica, asma);
malattie dell’orecchio, otiti croniche, labirintiti, acufeni, sindrome di Meniére, vertigini;
distonie neurovegetative ed endocrine, ipotiroidismo, ipertiroidismo, ecc.
A prima vista questa elencazione potrebbe sembrare esagerata, tanto da far venire in mente la classica panacea per tutti i mali. Ma gli straordinari risultati della Neuralterapia dipendono dal riconoscere l’esatta origine del problema (visita accurata e altrettanto accurata anamnesi), e dal razionale impiego della terapia nel punto giusto. Solo così è possibile risolvere efficacemente e rapidamente i disturbi elencati prima. I risultati possono in effetti sembrare prodigiosi: in molti casi si vedono disturbi anche di vecchia data, resistenti ormai a qualunque terapia (convenzionale o non), sparire improvvisamente dopo una prima applicazione. E a volte non è nemmeno necessario ripetere la terapia: una volta corretto il campo di disturbo, il corpo è in grado di fare da sè tutto il resto.
È una terapia ben tollerata e senza effetti collaterali, e che può benissimo associarsi ad ogni tipo di cura. Vale la pena aggiungere che la Neuralterapia è stata sviluppata in Germania da più di 80 anni, e che attualmente viene comunemente praticata in strutture pubbliche e private di tutto il mondo. In Italia la Neuralterapia è convenzionata con quasi tutte le compagnie di assicurazione. Letteratura scientifica è reperibile presso la Biblioteca dell’Università Statale di Roma (Dipartimento di Neuroscienze).
Dott. Michele Acanfora
Medico Chirurgo
Presidente del Centro Studi MEDICINA OMEOPATICA
via S. Giovanni Bosco 15 | Salerno
tel. 089.79.36.24
http://www.omeolink.itdiciamo che nel mio caso non è semplice individuare il punto del dolore, poiché i bruciori sono presenti nella zona vulvare, anale e si irradiano alle gambe, glutei e linguine, oltre al dolore vesciale ed uretrale.
Quindi escludendo iniezioni sulle mucose, ha deciso di farle nella zona sacarale.
Mi inietta un anestetico tedesco, pasconevral che viene diluito con fisiologica, a parte un po' di fastidio quando inserisce l'ago, la terapia è indolore.
E' importante sottolineare che il liquido iniettato non ha una funzione anestetica, se non momentaneamente, serve a ripolarizzare, aiutando organismo ad autoguarirsi.
Ozono terapia è sicuramente più conosciuta, nel mio caso fa insufflazioni rettali tramite inserimento di una piccola ma lunga sonda che deve essere inserita in prodondità per accedere al colon e poi mi spara dalle 4 alle 5 siringone di ozono preparato sul momento. durante l'applicazione l'assistente tiene premute le chiappe una contro l'altra per evitare fuoriuscite.
Al termine l'assistente che è un massaggiatrice mi fa un massaggio sulla pancia per distribuire bene ozono.
E' un po' fastidiosa l'inserimento della sonda, il resto direi quasi indolore.
Effetti collaterali: zero
Nelle ore successive si ha una sensazione strana alla pancia, come se si avesse lo stimolo ad evacuare. Sicuramente da quando pratico ozono terapia la stitichezza che, per me è dovuta ai farmaci, è migliorata molto.
La frequenza dovrebbe essere due sedute alla settimana, causa distanza abbiamo optato per una, fortunatamente ozono terapia la reggo bene e così mi spara anche 5 siringhe per volta anziché 3 o 4.
Tanto Ondi passi sicuramente di qui, quindi COMPLIMENTI !!!
Ci tengo però a ringraziare Rosanna e le moderatrici che hanno creduto in me, penso che a parte il cellulare anarchico ma del resto lo è anche il mio

...Ondi sia più indicata ed amata da tutte noi.
Nel mio piccolo però sarò presente magari con una emotion (alcune putroppo le vedono solo le forunine che usano tapatalk) x sdrammatizzare, per fare ridere, altre volte con i miei inutili consigli ma ci sono, come voi ci siete state e ci siete per me!
Ho anche messo il mio indirizzo mail,se a qualcuna dovesse servire.
Grazie Rosanna, grazie ragazze!!!!!!
un mega bacione
