La storia di Alina

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Re: La storia di Alina

Messaggioda Rosanna » sab mar 30, 2013 10:49 am

Hai provato a parlare col tuo capo di queste tue nuove esigenze e del fatto che non potrai/VORRAI più ritrovarti in situazioni simili? Magari lui, pur di non perderti (perché presumo riconosca quanto vali), è disposto a scendere a compromessi o a trovare una soluzione soddisfacente per entrambi.
Non sono un medico e ciò che condivido con voi è solo il frutto degli studi fatti come malata di cistite cronica alla disperata ricerca di una soluzione. Tutti i miei consigli devono essere intesi come tali, seguiti sotto la propria responsabilità e valutati col proprio medico curante, al quale nessuno senza gli stessi titoli ed autorizzazioni può legalmente sostituirsi.

Re: La storia di Alina

Messaggioda alina75 » gio apr 04, 2013 5:45 pm

Mah Ros, è almeno da un anno e mezzo che ho fatto presente che non voglio trovarmi in queste situazioni, e pur di non trovarmici ho messo in chiaro fin dal principio (sono due anni e mezzo che lavoro qui) che non ci tengo all'associazione [per chi è fuori dall'ambiente: diventare socia vuol dire diverse cose: se sei "socio salaried" ti viene riconosciuta una partecipazione del tuo fatturato (non strafai "a gratis" perché parte del fatturato che generi te lo intaschi tu; se sei socio "equity" (difficilissimo diventarci) hai una partecipazione (all'inizio irrisoria, che negli anni può crescere) all'utile di tutto lo studio)], perché quando sei socio la responsabilità del cliente è completamente tua e quindi vengono prima le esigenze del cliente e poi la tua vita.
E io questo non lo voglio. Mi tengo il mio rapporto di collaborazione, piuttosto a vita, che però è un'arma a doppio taglio: non sei autonomo perché chi ti dà il lavoro conta su di te e (almeno qui) non ha nessun'altro a cui affidarlo se non ci sei... quindi una volta che ti prendi l'impegno sono cavoli tuoi (a nessuno importa quando fai il lavoro... l'importante è che rispetti le scadenze). Quindi la responsabilità è tutta morale...
Nei giorni successivi ci ho parlato diverse volte, ribadendo che una situazione del genere non sarà gestibile dopo. Mi ha risposto che il professionista a metà non si può fare. Gli ho ribadito quello che gli ho già detto diverse volte, ossia che io non ci tengo proprio a "fare la professionista", ma evidentemente questo concetto è talmente lontano da come lui concepisce la sua vita e la sua professione che proprio non riesce a capire (mi guarda basito, con quello sguardo che si capisce che ti ascolta ma non comprende veramente quello che dici [un po' come quando parlo di neuropatia alla mia ginecologa :lol: ]). Gliel'ho detto mille volte che io nella vita avrei voluto solo studiare, far ricerca. Ho ripiegato sulla professione perché in questo paese non è possibile (o meglio... è possibile solo se incontri le persone giuste e io non le ho incontrate), e quindi vorrei solo studiare e produrre documenti (lavoro molto simile a quello che avrei voluto fare) senza tutta la gestione del cliente che ti porta via un sacco di tempo ed energie... Quando ci sarà la bambina lo metterò davanti al fatto compiuto e se non lo accetterà probabilmente dovrò trovare una soluzione (mi metto a vendere il pane?)...

Vabbè! Aggiorno un pochettino che vi devo dire molte cose.

Allora: settimana scorsa (settimana 35) ho fatto l'eco: 2,6 Kg di bambina e posizione trasversa con piedi in basso. La ginecologa mi ha mandato da una sua amica anestesista che mi ha fatto agopuntura con moxa (una specie di sigaro che si mette vicino agli aghi (che vengono messi sui mignoli dei piedi) e li scalda) e mi ha prenotato il cesareo per il 17. Io ho l'impressione che si sia girata (la pancia non é più espansa come prima e sento i piedini al lato, non più la testa). Domani comunque ho tutti gli esami del prericovero. Mi faranno l'ecografia e vediamo.

Sul cesareo sono serena: ho fatto di tutto per evitarlo... se si mette podalica vuol dire che é destino!

Nel frattempo io continuo a fare gli esercizi e gli automassaggi. Esercizio suggerito dall'ostetrica da fare a casa: in quadrupedia stringo il PC ma attivo anche l'addominale basso (sensazione come di allacciare un jeans a vita bassa stretto o di un nocciolino di ciliegia che deve risalire in vagina) espirando per 2 tempi, poi rilascio in 10 tempi inspirando; praticamente un kegel reverse con attivazione dell'addominale basso, che secondo lei va allenato per permettere di dare sostegno al PC quando uscirà la bambina. L'immagine che mi ha dato é questa: il parto è come la federa di un cuscino che si deve sfilare, dove la mamma è la federa e il bambino é il cuscino. Il segreto è tirare verso l'alto la federa mentre il bambino preme verso il basso. Se i muscoli sono elastici e la mamma accompagna l'uscita tenendo l'addominale basso e stendendosi verso l'alto (anche al corso pre parto ci hanno detto che l'ideale sarebbe appendersi ad una sciarpa tenuta saldamente da qualcuno), il parto va bene. Se la mamma non accompagna il movimento è come se la federa seguisse il cuscino: le conseguenze sono il prolasso del PC, della vescica e maggiori lacerazioni.

Io mi sto impegnando al massimo in questi esercizi e sono abbastanza serena. Quello che mi preoccupa è il discorso sulla neuropatia, a cui nessuno, neanche questa ostetrica che mi sta seguendo (che per il resto mi sembra preparata), dà l'importanza che meriterebbe.

Ultima cosa: oggi ho fatto il tampone vaginale. Stavo benissimo e invece ora ho un po' di prurito. Credo che sia neuropatico (anche perché oggi fa freddo, ho messo la gonna con le ballerine e forse, oltre al tampone, mi ha dato fastidio il forte vento freddo).

E la domanda nasce spontanea: se il mio pudendo (e i suoi vicini) non reggono un tampone vaginale e qualche folata di vento freddo, come farà a reggere un parto?

La girerò all'ostetrica e alla ginecologa. Vi faccio sapere. Se voi avete qualche idea non aspetto altro che sentirla.

Un abbraccione (e scusate il papiro)

Re: La storia di Alina

Messaggioda alina75 » lun apr 08, 2013 11:38 pm

Ragazze,
la bambina si è girata giusta. Oggi però mi sono angosciata. Ho sentito per la prima volta l'ostetrica che avrebbe dovuto assistere durante il parto, che mi ha detto che 1) non sa se riesce ad assicurarmi l'assistenza; 2) comunque non pensa di potermi aiutare, nel caso in cui il parto dovesse mettersi male, nel proporre il cesareo e preservarmi da rischi che nella mia situazione non sarebbe il caso di correre; dice, infatti, che il cesareo è una decisione medica e, se con molti medici che potrebbero essere di turno non ci sarebbe alcun problema, con altri il problema sussisterebbe perché non avrebbero nessun riguardo per il suo parare.

Questa cosa mi ha buttata un po' giù. Mi ero convinta per il naturale a patto dell'assistenza di una persona di fiducia che potesse aiutarmi e proteggermi... invece allo sbaraglio non mi sento proprio di andare...

un bacio grande!

Re: La storia di Alina

Messaggioda Flami » mar apr 09, 2013 9:29 am

Ciao Ali,
è sempre un piacere sentirti qui!
Mi dispiace per l'ostetrica..ma porca paletta..che sistema di m...che abbiamo!! Niente di cui meravigliarsi eh! :-...
Vorrei poterti dare qualche consiglio, ma lascio parola a chi l'ha vissuto e magari ti può tranquillizzare o dare qualche dritta...
Un abbraccio stretto stretto Ali!! (non troppo, altrimenti spiaccichiamo la piccola!!! :lol: )

Re: La storia di Alina

Messaggioda alina75 » mar apr 09, 2013 10:39 am

Flami grazie per l'incoraggiamento!
Stamattina di umore sto un po' meglio perché ieri sera in preda allo sconforto ho scritto una mail alla ginecologa spiegandole tutte le mie paure e stamattina mi ha risposto subito. Mi ha detto di chiamarla oggi verso le 17, che vediamo di trovare una soluzione. Speriamo!

Vi faccio sapere

Un bacio grande

Re: La storia di Alina

Messaggioda Flami » mar apr 09, 2013 10:44 am

Tutto incorciato, tranne il pavimento pelvico!! :lol:
:baci:

Re: La storia di Alina

Messaggioda Flami » mar apr 09, 2013 10:44 am

incrociato... :?

Re: La storia di Alina

Messaggioda Cles » mar apr 09, 2013 11:38 am

Accidenti mi dispiace che l'ostetrica ti abbia fatto questa rivelazione all'ultimo...non ci voleva proprio. Ma poteva anche dirtelo subito, almeno sarebbe stato più corretto nei tuoi confronti e forse avresti avuto più tempo per cercare qualcun altro...vabbè è andata così, inutile rimuginare.
Vedrai che con la tua ginecologa riuscirai a trovare una soluzione per stare tranquilla :flower:

Re: La storia di Alina

Messaggioda lucky66 » mar apr 09, 2013 3:38 pm

Senno', Ali, fai come mia mamma, quando la ostetrica ha dato forfait all'ultimo: votati a S. Bernadette di Lourdes.
A me è andata bene. Scherzo ovviamente !!!

Ma porca paletta, che storia !!!! In effetti a meno che l'ostetrica non lavori all'interno dello staff del tuo reparto dell'ospedale,
non sarà certo considerata più di tanto rispetto ai ginecologi che interverranno nel tuo parto !! Direi che la responsabilità
è del ginecologo !! Forse puo' ascoltare un parere dell'ostetrica, ma l'ultima parola spetta a lui o lei se è una donna !!

Ma vedrai che la tua ginecologa, dopo la conversazione, saprà tranquillizzarti !!
Un bacione doppio. :love1:
Torna il sole, ma non torna il tempo. Vivi la vita.

Re: La storia di Alina

Messaggioda Cles » mar apr 09, 2013 3:46 pm

:idea: ecco l'occasione per dare un nome originale a tua figlia! (ho controllato ma purtroppo santa Talia non esiste :na: )

Re: La storia di Alina

Messaggioda Natina » mar apr 09, 2013 4:18 pm

Alì sai cosa volevo chiederti.. Potresti riportare la tua testimonianza nello spazio del proteus? Lì ci sono molti post datati e l'efficacia delil mannosio è testimoniata solo da una, magari potrebbe esserne d'aiuto qualcun'altra. Spero di poter riportare anche la mia al più presto. :roll:

Re: La storia di Alina

Messaggioda SofiaF » mar apr 09, 2013 7:04 pm

Telefonato? Che dice?
E’ impossibile, disse l’orgoglio.
E’ rischioso, disse l’esperienza.
E’ inutile, tagliò la ragione.
Provaci, sussurrò il cuore.

Re: La storia di Alina

Messaggioda alina75 » gio apr 11, 2013 11:07 am

Eccomi! Mi sono tranquillizzata.
Alle 3 di martedì avevo appuntamento con l'ostetrica che mi sta seguendo per la preparazione al parto e le ho raccontato tutto (sono tutte dello stesso ospedale e si conoscono tutte), esponendole tutte le mie paure. Mi ha tranquillizzato molto. In breve mi ha spronato a non fare affidamento su nessuno, ma solo su me stessa. Secondo lei, salvo una componente di casualità su cui non si può agire, le probabilità che il parto vado bene sono direttamente proporzionali a quanto riuscirò ad essere presente a me stessa e a mettere in pratica tutto quello che ho imparato; quindi più sarò tranquilla, consapevole di quello che sta succedendo nel mio corpo e pronta a reagire come lei mi ha insegnato, più il parto andrà bene, a prescindere da chi ci sarà ad assistermi. Mi ha inoltre detto che un altro fattore determinante nella prevenzione delle lacerazioni è lo stato del perineo e dice che da questo punto di vista sto facendo un grande lavoro. Massaggi con oli ed esercizi mi stanno aiutando a recuperare sofficità ed elasticità, e da questo punto di vista mi ha detto che i progressi sono evidenti.
Mi ha anche consigliato di non dire nulla ad ostetriche e medici di turno, se alla fine l'ostetrica che doveva assistermi dovesse dare veramente forfait, per svariati motivi. Dice che di vulvodinie, neuropatie, contratture nessuno ci capisce niente... queste persone sarebbero perciò impreparate a ricevere queste informazioni da me e potrebbero reagire con comportamenti che potrebbero solo danneggiarmi (tipo fare un cesareo quando non ce n'è bisogno oppure, in una possibile e fisiologica fase di stallo dalle contrazioni potrebbero dare la colpa alla contrattura e potrebbero imbottirmi di ossitocina per accelerare il parto, che renderebbe tutto molto più doloroso e quindi meno gestibile da parte mia).
Riguardo al problema responsabilità di decidere su un eventuale cesareo mi ha tranquillizzata ulteriormente. Mi ha detto che la Melloni non è un posto dove mirano a farti partorire naturalmente a tutti i costi... quindi se ci fossero problemi all'inizio si procederebbe senz'altro con un cesareo, a prescindere dalla mia patologia. Il problema potrebbe sussistere solo se le complicazioni insorgessero in una fase in cui la bambina si trovasse già nel canale vaginale. In quel caso, patologie pelviche o no, non si potrebbe più fare il cesareo e si dovrebbe solo trovare un modo per farla uscire e probabilmente si dovrebbe ricorrere all'episiotomia... mi ha fatto capire che se certe scelte sono necessarie lo sono a prescindere dal fatto che possa essere assistita o meno da una persona di fiducia...

Alle 5 poi ho sentito la ginecologa, che è stata carinissima. Ha detto che comprende tutte le mie paure, ma lei rimane convinta che un tentativo con il parto naturale dobbiamo farlo (dopo tutta la preparazione che ho fatto). Le ho riferito questo discorso e mi ha detto di essere pienamente d'accordo su tutto. Mi ha detto che lei, per darmi tranquillità, farà di tutto per esserci, anche fuori turno, e che posso avvisarla dell'inizio del travaglio con un sms anche di notte. Mi ha detto che la certezza che riuscirà ad assistermi per tutto il tempo non può darmela perché non abita a Milano (ma questo lo sapevo) e lavora in altri centri in Brianza, ma comunque farà il possibile per esserci.

Ragazze, sto meglio. Certo c'è una componente di fortuna/sfortuna non pianificabile, né gestibile, ma ora sono cosciente che questa bambina la devo partorire io e cercherò di fare tutto il possibile per rimanere in me e mettere in pratica tutte le cose che ho imparato.

Grazie mille della vicinanza e dell'affetto.

Un bacio a tutte

Re: La storia di Alina

Messaggioda Flami » gio apr 11, 2013 11:41 am

Ali, mentre leggevo mi sentivo sempre più leggera, potevo sentire anche la tua positività che sta riuscendo fuori..come dire..tu stai facendo il possibile e come dice la tua ostetrica..l'incalcolabile non lo può prevedere nessuno.
Sono convinta che riuscirai a mantenere la lucidità in quel momento, io ti vedo così dolce, tranquilla e soprattutto dopo tutto quello che hai emotivamente passato all'inzio e durante la gravidanza, per me sei veramente una roccia.
Sono proprio contenta che ti abbiano rincuorato, sia l'ostetrica e sia la grande disponibilità della ginecologa!
Hai tutti gli strumenti, e tu sei in grado di utilizzarli tutti.
Ora attendiamo tutte la piccola.... :love1: :love1:
Ti sono tanto vicina Ali, e passare quel poco di tempo insieme al super mercato è stato proprio carino, ho provato sintonia, mi hai trasmesso tanta tranquillità!
Un bacio!!! :flower:

Re: La storia di Alina

Messaggioda alina75 » gio apr 11, 2013 11:47 am

Grazie Flami! :-:::: :-:::: :-:::: mi commuovo!

Anche io ho sentito le stesse sensazioni!

Un bacio enorme

Re: La storia di Alina

Messaggioda Natina » gio apr 11, 2013 11:56 am

Ali, oramai abbiamo imparato che la consapevolezza di noi stesse è fondamentale in tutti gli ambiti, ma noi oramai siamo diventate delle specialiste, la nostra malattia è una continua palesta per l'autoconsapevolezza.
Quindi vedrai che anche in quei momenti riuscirai a mantere quella lucidità che ti permetterà di vivere a pieno ogni sensazione, danfo i comandi giusti, e se la piccolina dovesse fare un po' capricci allora di sicuro ci saranno altre strade, ma sono sicura che tutto quello che dipenderà da te lo affronterai nel migliore dei modi.
E poi dici che la ginecologa è stata molto gentile.. mi spieghi come si fa a non essere genti li con una persona dolce e delicata come te?
un abbraccio immenso.

Re: La storia di Alina

Messaggioda alina75 » gio apr 11, 2013 5:16 pm

Naty grazie! Grazie a tutte!
Io ho una novità: mi ha appena chiamato l'ostetrica (quella dell'assistenza), che oggi ha incontrato la ginecologa in Melloni e si è decisa a prendersi l'impegno (purtroppo non ci sarà solo tra il 3 e il 5 maggio, ma spero di partorire prima). Mi ha riferito che vogliono esserci entrambe per fare in modo che il parto sia per me "curativo" e per proteggermi in caso in cui ci sia una qualche avvisaglia precoce che lasci presagire che le cose potrebbero non andare benissimo e quindi ricorrere al cesareo prima rispetto a quello che si farebbe con una donna senza patologie pelviche pregresse. Inoltre hanno riflettuto che forse sarebbe il caso che la mia ginecologa mi prepari una sua dichiarazione da portare addirittura in accettazione al pronto soccorso al momento del ricovero, in modo da farmi avere un occhio di riguardo in attesa che una delle due o entrambe arrivino...
Non metto la ola per scaramanzia... però sono veramente felice di questa svolta!

un bacio enorme

Re: La storia di Alina

Messaggioda patrina » gio apr 11, 2013 6:31 pm

ciao Alina,
non scrivo più spesso purtroppo (a causa del lavoro, so che tu mi puoi capire...), ma ti leggo e sono felice che tu abbia tutte queste rassicurazioni da parte da chi ti segue.
E' un'ottima cosa.

Volevo solo dirti due parole di conforto che arrivano dalla mia esperienza di parto naturale: In tempi non sospetti, avendo avuto un periodo di vestibulodinia in gravidanza, che solo ora - al netto delle mie conoscenze - riconosco, ho affrontato il parto avendo (per puro caso) l'ostetrica del corso preparto che mi ha assistita durante il parto naturale, ma senza mamma vicino, senza ginecologa (che era lontana), senza alcun preavviso del parto stesso (con 10 gg di anticipo).
E' stata un'sperienza forte e per alcuni versi dura, e mi è successo proprio quello che ti diceva l'ostetrica: la bambina una volta nel canale vaginale non usciva più, mi avevano attaccato ossitocina e quindi mi hanno fatto episiotomia verticale (non laterale).
Ma devo dirti che grazie ad un decorso sereno e senza complicazioni e pur non avendo avuto alcun massaggio prima o dopo, la mia vagina è tornata a posto perfettamente :grin: e in breve tempo avevo ripreso i rapporti senza alcun problema.
Te lo dico solo per darti una prospettiva diversa: anche nella peggiore delle ipotesi (la mia) non è detto che la patologia vulvodinica si ripresenti, soprattutto perchè tu hai fatto tutto quello che io non avevo fatto per prevenire la problematiche e quindi andrà tutto BENISSIMO!
"Ah che sara' che sara', quel che non ha governo né mai ce l'avra', quel che non ha vergogna né mai ce l'avra', quel che non ha giudizio...."

Re: La storia di Alina

Messaggioda lucky66 » gio apr 11, 2013 6:39 pm

Madonna... Ali, che bell'aggiornamento !! Direi che meglio di così non potessi aspirare !!! Io, al tuo posto, ora mi sentirei come tra
due cuscini. E' logico che la parte più importante spetta a te, visto che sei tu che devi partorire, ma mi sembra che tu abbia ora il massimo
sostegno sia medico che morale che potesse esserci. Trovo che tutto cio' giovi molto anche al tuo stato psico-fisico e, come sappiamo,
questo conta eccome !!!
Vai serena Ali e vedrai che andrà meglio di come temi !!!

Un bacione :love1: :love1: :love1:
Torna il sole, ma non torna il tempo. Vivi la vita.

Re: La storia di Alina

Messaggioda Silvia80 » gio apr 11, 2013 9:03 pm

Ciao Alina,
Seguo sempre la tua storia e sono contenta che tutto si stia volgendo al meglio!
Volevo chiederti una cortesia: mi daresti il nominativo e numero della tua ginecologa?
Non ne ho mai avuta una fissa, neanche in gravidanza, perché appena hanno visto che erano due gemelli mi hanno spedito in mangiagalli al reparto gemellate e lì ho fatto tutte le ecografie e i controlli.
Ho partorito lì con un cesareo ma, nell'ipotesi di un terzo figlio, vorrei quanto meno tentare un naturale... Solo che ci sono ginecologi o ospedali che, se hai già fatto un cesareo, ti rifanno un cesareo.
Insomma, ero alla ricerca di un ginecologo a cui afgidarmi e la tua mi sembra disponibile!
Grazie mille!


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