La storia di Alina

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Re: La storia di Alina

Messaggioda Rosanna » mer feb 20, 2013 12:43 pm

alina75 ha scritto:almeno il dolore (e il sanguinamento... che impressione!!!) si è attenuato.

Quando sanguinano si sta meglio. Si sgonfiano.
alina75 ha scritto: Dato che però i valori continuano ad essere buoni (ieri sera ho anche mangiato una decina di grammi di cioccolato fondente) ho deciso che provo a fare qualche dolcetto per la colazione, magari senza o con pochissimo zucchero, da provare a piccolissime dosi.

Questo è l'atteggiamento e l'approccio più corretto: soggettivo, razionale, responsabile e non estremo. :coool:
alina75 ha scritto: l'ho vista già due volte e mi è piaciuta moltissimo. Giovedì al primo incontro mi ha tenuta un'ora e mezza solo per conoscerci. Ieri mattina mi ha visitata e mi ha tenuta un'altra ora e mezzo. Costo complessivo finora: 9,40 euro di ticket. Prima di raccontarvi un po' più dettagliatamente vi dico che mi è sembrato che parli la nostra lingua.

Da mettere tra le consigliate insomma. Tienici aggiornate!
alina75 ha scritto:Le ho parlato di 7+, mi ha detto solo di controllare che sia citrato

Gliel'ho fatto fare apposta citrato! ;)
alina75 ha scritto:Un ultima domanda (scusate oggi ho fatto un papiro): Ros, o qualcuna che sulla cosa sia informata, riesci a spiegarmi bene il motivo per cui la Spano ritiene che il parto naturale sia pericoloso per la neuropatia in atto? Io spiego quello che ho capito, e cioè che la contrattura ha portato ad una neuropatia che sostanzialmente ha fatto proliferare le fibre nervose e c'è il rischio che l'episiotomia o, peggio, le lacerazioni spontanee possano peggiorare la situazione già compromessa. Mi viene spesso risposto che il parto naturale è una occasione ottima per rinnovare quei tessuti ora danneggiati e perciò non riescono proprio a capire la presa di posizione della Spano. Cosa posso dire per ribattere?

viewtopic.php?f=60&t=875&start=0
Non sono un medico e ciò che condivido con voi è solo il frutto degli studi fatti come malata di cistite cronica alla disperata ricerca di una soluzione. Tutti i miei consigli devono essere intesi come tali, seguiti sotto la propria responsabilità e valutati col proprio medico curante, al quale nessuno senza gli stessi titoli ed autorizzazioni può legalmente sostituirsi.

Re: R: La storia di Alina

Messaggioda frizzina » mer feb 20, 2013 2:12 pm

Intanto incrocio le dita x la nuova dott..sperando di averla tra i consigliati. Secondo, io per curiosità ho chiesto alla fisioterapista sul parto. Mi è stato detto che è preferibile il naturale anche se non sembra, ovviamente dopo preparazione adeguata. In quanto il cesareo va a ledere un muscolo molto più in profondità..e più grande..(ora non ricordo perfettamente le parole)..sinceramente io non saprei che fare. Penso sia scelta soggettiva.

Re: La storia di Alina

Messaggioda alina75 » gio feb 21, 2013 8:44 pm

Grazie Ros e grazie Friz.
Il thread che mi hai linkato, però, Ros, l'avevo letto un po' di tempo fa e sinceramente non chiarisce i miei dubbi. La cosa che vorrei essere in grado di spiegare alla ginecologa ed alle ostetriche è perché, "tecnicamente", un taglio o una lacerazione spontanea porterebbero ad una riacutizzazione dei sintomi o addirittura ad un peggioramento della situazione. Perché i nervi, già compromessi, con la recisione subiscono un ulteriore danno? Però mi viene risposto che naturalmente dopo il parto gli ormoni vanno a riparare i tessuti compromessi in maniera più rapida, e questa è un'occasione unica. Io non so cosa ribattere (magari ognuno ha la sua opinione e non c'è proprio una risposta perché non ci sono studi).
Nel thread linkato dici che sei stata contenta di aver fatto il cesareo. Posso chiederti se hai cambiato idea alla luce di esperienze di altre forumine?

Brevemente vi racconto che quello che ho appena passato è stato proprio un brutto pomeriggio. Tutto è partito dal fatto che a pranzo ho mangiato delle barbabietole rosse, con un gran senso di attesa (per la misura della glicemia che avrei fatto due ore dopo) e di colpa perché sapevo che contengono molto zucchero. Volevo però mettermi un po' alla prova. Dopo due ore dalla fine del pasto prima brutta sorpresa: glicemia 139 (al massimo dopo mangiato dovrei avere 120). Ho cominciato ad agitarmi. Non contenta e sperando di aver smaltito un po' di zuccheri, l'ho rimisurata a tre ore dal pasto: 217.

Panico.

Ho fatto finta di lavorare, ma in realtà non capivo più nulla. Sono andata su internet e tra mille info ansiogene ne ho letta una (che ho cercato appositamente perché ricordavo qualcosa in merito) che mi ha un po' fatto tornare con i piedi per terra: l'adrenalina fa alzare i livelli di glicemia. Spero che sia stato quello. Mi sono imposta di non misurarla più fino a stasera. Vi dico che forse per l'angoscia, non ho digerito neanche un po' e non so se stasera riuscirò a cenare.

Nel frattempo ho un po' ridimensionato la cosa (perché mi faccio prendere così dall'ansia?). La gravidanza non è uno stato idilliaco, è risaputo. Stringo i denti. La mia paura più grande è ovviamente che non si tratti di diabete gestazionale, ma che mi rimanga questa intolleranza agli zuccheri. Ci sono cose più gravi direte voi... Certo, ma mi fa paura lo stesso. Ora sto cercando di autoconvincermi che se mi sento bene (come mi sento) non succederà niente né a me né alla bambina.

Ho fatto la sprudente e poi non ne ho saputo affrontare le conseguenze... :roll: ...che ricotta che sono!

un bacio a tutte

Re: La storia di Alina

Messaggioda lucky66 » gio feb 21, 2013 9:22 pm

E ora come ti senti Alina ? Hai misurato la glicemia di nuovo ?
Torna il sole, ma non torna il tempo. Vivi la vita.

Re: La storia di Alina

Messaggioda Natina » gio feb 21, 2013 9:50 pm

Ali, io credo che sia appunto solo gestazionale. Comunque tu cerca di stare serena.. :potpot:
Aspettiamo comunque le più esperte.

Re: La storia di Alina

Messaggioda alina75 » gio feb 21, 2013 10:31 pm

Prima di cena 73 (a stomaco vuoto deve essere <93). Quindi tornato nella norma.
Mi sono un po' tranquillizzata.
Un bacio grande

Re: La storia di Alina

Messaggioda Rosanna » ven feb 22, 2013 6:13 pm

alina75 ha scritto: Perché i nervi, già compromessi, con la recisione subiscono un ulteriore danno?

Non sono i nervi a subire un danno. I nervi sono profondi e non vengono toccati. Quel che viene danneggiato sono le terminazioni nervose, cioè le diramazioni terminali dei nervi, quelle che arrivano proprio alla cute e alle mucose. Le terminazioni nervose sono migliaia in un centimetro quadrato e il danno da lacerazione non avviene su quelle già compromesse, ma su quelle ancora integre peggiorando la patologia. Esattamente come può fare un'infezione, un'abrasione da attrito durante un rapporto, una vestibolectomia. L'episiotomia non è da meno.
alina75 ha scritto:mi viene risposto che naturalmente dopo il parto gli ormoni vanno a riparare i tessuti compromessi in maniera più rapida, e questa è un'occasione unica.

Gli ormoni ci sono anche se fai un parto cesareo, la gravidanza è sempre la stessa, mica cambia in base al tipo di parto e la secrezione di ormoni resta identica sia prima che dopo il parto, a prescindere da come lo si faccia. Mi sembra evidente che questi ormoni riusciranno comunque (anche col cesareo) ad offrirti "l'occasione unica" per riparare le lesioni che hai già come mi sembra altrettanto evidente che questi ormoni faranno meno fatica a riparare le lesioni pregresse, piuttosto che riparare sia le pregresse che le nuove causate dall'episiotomia.
A questo proposito ti invito a leggere anche l'esperienza appena fatta da Lunetta col suo parto naturale
viewtopic.php?f=26&t=2349&p=163841#p163738
alina75 ha scritto:Nel thread linkato dici che sei stata contenta di aver fatto il cesareo. Posso chiederti se hai cambiato idea alla luce di esperienze di altre forumine?

Io dall'anno scorso ho cominciato ad accusare frequenza e tenesmo. Non so a cosa sia dovuto. Potrebbe anche essere qualche aderenza che si è formata in seguito all'intervento, ma per esserne certa dovrei fare una laparoscopia e non ne ho proprio l'intenzione. Tieni però presente che io nel giro di un anno ho subito due interventi in laparoTOMIA (quindi molto demolitivi): uno per l'extrauterina e poi il cesareo.
Ti ricordo ad ogni modo che neanche io so da che parte stare e che se fossi incinta non saprei davvero cosa scegliere tra i due tipi di parto. So però di certo che le opinioni categoriche (tipo "il parto naturale non fa danni e può far solo bene" o al contrario "il parto naturale fa danni e devi fare il cesareo") non mi piacciono, mi destano sospetti e poca fiducia in chi le sostiene.
Io mi limito a mostrarti i pro e i contro delle due modalità in modo che tu possa scegliere consapevolmente e reponsabilmente ciò che nel tuo caso può essere più idoneo.
alina75 ha scritto:glicemia 139 (al massimo dopo mangiato dovrei avere 120). Ho cominciato ad agitarmi. Non contenta e sperando di aver smaltito un po' di zuccheri, l'ho rimisurata a tre ore dal pasto: 217.

Primo: 139 dopo pasto, in chi tende all'iperglicemia è un valore di tutto rispetto che non deve assolutamente destare panico.
Secondo: il panico, l'ansia e lo stress aumentano la glicemia.
Terzo: 217 mg/dl non ti fa morire. Ho visto valori anche di 800 nei miei pazienti. Certo, 217 non è assolutamente da considerare normale, ma non ti deve far andare nel panico poichè non ti mette in pericolo di vita. Se aumentasse sì, ma tu sei sotto controllo costante e reagisci bene alla dieta, quindi non andare nel panico quando vedi questi valori perchè li tiri giù facilmente. :):
Non sono un medico e ciò che condivido con voi è solo il frutto degli studi fatti come malata di cistite cronica alla disperata ricerca di una soluzione. Tutti i miei consigli devono essere intesi come tali, seguiti sotto la propria responsabilità e valutati col proprio medico curante, al quale nessuno senza gli stessi titoli ed autorizzazioni può legalmente sostituirsi.

Re: La storia di Alina

Messaggioda alina75 » mar feb 26, 2013 4:22 pm

Ros
:thanks: :thanks: :thanks:

ora mi è tutto più chiaro. Ho letto testimonianza di Lunetta e mi sono un po' spaventata. Il fatto è che il parto non è assolutamente prevedibile, quindi la scelta è molto molto difficile!

Venerdì sono stata dall'osteopata e mi ha trattato prima la parte alta (perché mi ha trovata di nuovo contratta nella parte del diaframma) e mi ha detto che la prossima volta si concentrerà sulla zona pelvica.

Per il diabete: non so perché, ma da quell'episodio mi è rimasta un po' di paura ogni volta che misuro la glicemia e anche i miei stati d'animo sono molto oscillanti (passo dalla paura, allo scazzo, all'accettazione senza problema...).

Non so perché sto facendo così fatica ad accettare questa cosa (di solito non sono così).

E' che l'alimentazione per una come me che è stata in sovrappreso in adolescenza, è stata sempre un po' una "bestia nera" ed ho dovuto fare un percorso tutto mio per trovare un equilibrio. Ora, dopo i disturbi di stomaco che mi hanno fatto scoprire ulteriori percorsi e aperto nuovi scenari, sentivo di aver raggiunto un equilibrio sano tra la mia passione per la cucina (frutto credo della mia golosità innata) e la salute.

Credo che quello che mi disturba di più sia proprio questo: la prescrizione di una dieta tristissima che raziona tutto e prevede anche modalità di cottura tristissime (tipo cottura senza grassi con aggiunta di olio evo (razionato) a crudo) mi dà la sensazione di tornare indietro nel tempo, quando sapevo un ventesimo delle cose che so ora e mi affidavo a convinzioni di senso comune, pensando di far bene, ma in realtà mi affliggevo un regime alimentare triste e senza soddisfazioni. Ecco, forse sì é proprio questo: mi sembra che questa dieta cancelli tutte le piccole conquiste che ho fatto e le cose che ho imparato a forza di sperimentare e leggere e studiare, alla ricerca di un'alimentazione in grado di conciliare gusto e salute (ad es., seguendo i consigli della bioterapia nutrizionale, ho eliminato da un po' la cottura a vapore o per bollitura delle verdure (che viene considerata indigesta), e ho effettivamente riscontrato che le verdure saltate in padella con un filo d'olio dove si è fatto precedentemente dorare molto lentamente uno spicchio d'aglio (che va poi eliminato), e con aggiunta di un po' di acqua calda che viene poi fatta evaporare a fiamma altissima, oltre ad essere molto ma molto ma molto più gustose sono anche più digeribili). E, invece, mi sembra che le prescrizioni di questa dieta mi facciano tornare indietro a quando, per dimagrire, mi costringevo a diete tristissime che mi lasciavano così insoddisfatta che poi inevitabilmente, periodicamente, lasciavano il passo a strafoghie di ogni tipo, che mi facevano sfumare in pochi giorni i sacrifici fatti, quando non avevo ancora capito che è solo assecondando quello che il tuo stomaco ed il tuo corpo ti comunicano e tichiedono, si può raggiungere un equilibrio. Perché ho capito che cucinare è un atto d'amore nei confronti delle persone per cui cucino, che diventa un atto d'amore per me stessa nel momento in cui scelgo cosa mangiare e come cucinarlo. E forse è per questo che, per quanto almeno nelle modalità di cottura mi sia completamente distaccata dalle prescrizioni della dieta, la fissazione di quantità fisse di certi cibi a determinate ore, senza poter più seguire l'istinto, unita alla paura di assecondare la fame con un cibo semplicemente "desiderato", mi ha mandato un po' in tilt...

E non è per questi due mesi, che mancano... è la paura che questa sensibilità agli zuccheri rimanga e debba rinunciare per sempre a questo mio piccolo mondo a fatica conquistato.

Vi abbraccio forte

Re: La storia di Alina

Messaggioda Rosanna » mer feb 27, 2013 9:26 am

alina75 ha scritto:Non so perché sto facendo così fatica ad accettare questa cosa (di solito non sono così).

"Di solito" non sei incinta. ;)
alina75 ha scritto: Il fatto è che il parto non è assolutamente prevedibile, quindi la scelta è molto molto difficile!

Certo, ma molte dei fattori che provocano le complicazioni impreviste si possono ridurre drasticamente con Kegel e automassaggi.
alina75 ha scritto:Ho letto testimonianza di Lunetta e mi sono un po' spaventata.

Hai letto anche che è stata tutt'altro che esemplare nell'eseguire massaggi ed esercizi perineali, immagino.
alina75 ha scritto:mi dà la sensazione di tornare indietro nel tempo, quando sapevo un ventesimo delle cose che so ora e mi affidavo a convinzioni di senso comune, pensando di far bene, ma in realtà mi affliggevo un regime alimentare triste e senza soddisfazioni.

Ma può anche essere che sia proprio così: che quelle che ti stanno imponendo siano le stesse errate convinzioni di senso comune. In fondo anche l'alimentazione del diabetico cambia di anno in anno in base a nuove scoperte (vedi gli indici glicemici e insulinici che prima manco si sapeva esistessero). Tieni poi presente che è solo una dieta provvisoria legata ad un momento particolare.
Ti dirò che io non sono diabetica, ma ho cominciato a mangiare proprio come fanno mangiare te: grassi solo crudi, carne bianca, cotture a vapore, ecc. E non hai idea di quanto mi piaccia e quanto mi stia facendo riscoprire i veri gusti dei cibi. Ho scoperto per esempio quanto è buono il riso al vapore condito con olio, limone e grana. :wow: PARADISIACO! Alla fine sto condendo tutto così: pasta, gnocchi, tortellini. Lo adoro!
Ma per quale motivo la cottura a vapore renderebbe i cibi indigesti?
Ma perchè ogni volta che riscopro una cosa sana, mi diventa subito insana?! Prima Frens mi ha smontata la pasta integrale, ora la cottura a vapore. :-::::
alina75 ha scritto: la fissazione di quantità fisse di certi cibi a determinate ore, senza poter più seguire l'istinto, unita alla paura di assecondare la fame con un cibo semplicemente "desiderato", mi ha mandato un po' in tilt...

Il mangiare poco e spesso è un po' come il nostro bere. All'inizio fai fatica, ma poi diventa un desiderio.
alina75 ha scritto:mi sembra che questa dieta cancelli tutte le piccole conquiste che ho fatto e le cose che ho imparato a forza di sperimentare e leggere e studiare, alla ricerca di un'alimentazione in grado di conciliare gusto e salute

alina75 ha scritto:è la paura che questa sensibilità agli zuccheri rimanga e debba rinunciare per sempre a questo mio piccolo mondo a fatica conquistato.

Anche dovesse succedere non dovrai più seguire una dieta così limitata come in gravidanza. Non dovrai rinunciare al piccolo mondo conquistato a fatica, ma lo reindirizzerai verso conquiste ancor più gratificanti.
Non si smette mai di studiare e imparare. Applicherai le tue conoscenze ai tuoi nuovi studi per trovare una dieta gustosa e salutare per diabetici fondata su dati scientifici. Poi raccogli il tutto e crei un bel libro per diabetici di educazione alimentare e ricette. Un successone!
Non sono un medico e ciò che condivido con voi è solo il frutto degli studi fatti come malata di cistite cronica alla disperata ricerca di una soluzione. Tutti i miei consigli devono essere intesi come tali, seguiti sotto la propria responsabilità e valutati col proprio medico curante, al quale nessuno senza gli stessi titoli ed autorizzazioni può legalmente sostituirsi.

Re: La storia di Alina

Messaggioda frizzina » mer feb 27, 2013 7:51 pm

Rosanna ha scritto:ridurre drasticamente con Kegel e automassaggi.

Infatti la mia fisioterapista ha un programma specifico per le donne che stanno per partorire, e aveva appunto fatto massaggi anche a mia cognata..poi si sa, ad ognuna spetta la volontà di applicarsi in maniera costante.
Della serie se un giorno arriverò con le doglie in ospedale, il medico mi guarderà e dirà: "signorina, che sta facendo?? :shock: "
Io: "muaaarghhhh!! mi sto automassaggiaaaarggghndo!!"
Rosanna ha scritto: mi ha smontata la pasta integrale

Cosa?? No! io mangio praticamente solo pasta di riso integrale!!perchè??
Rosanna ha scritto:ho cominciato a mangiare proprio come fanno mangiare te: grassi solo crudi, carne bianca, cotture a vapore, ecc.

anche io, più o meno..e devo dire che è vero, si scoprono tanti sapori diversi e ci si abitua a non salare troppo..
Rosanna ha scritto: il riso al vapore condito con olio, limone e grana.

:mangio: lo voglio provare!
Rosanna ha scritto:un bel libro per diabetici di educazione alimentare e ricette.

siiiiii!!!

Re: La storia di Alina

Messaggioda Rosanna » mer feb 27, 2013 10:20 pm

Non riesco più a trovare il post in cui lo aveva scritto (Frens) e non ricordo neanche la critica che aveva mosso alla farina integrale. Mi sa che ci tocca richiederglielo.
frizzina ha scritto: "signorina, che sta facendo?? :shock: "
Io: "muaaarghhhh!! mi sto automassaggiaaaarggghndo!!"

:lol:
Non sono un medico e ciò che condivido con voi è solo il frutto degli studi fatti come malata di cistite cronica alla disperata ricerca di una soluzione. Tutti i miei consigli devono essere intesi come tali, seguiti sotto la propria responsabilità e valutati col proprio medico curante, al quale nessuno senza gli stessi titoli ed autorizzazioni può legalmente sostituirsi.

Re: La storia di Alina

Messaggioda Frens » gio feb 28, 2013 10:27 am

ciao ragazze, perchè le farine integrali e i cereali integrali contengono fitati che sono classificati come antinutrienti e che inibiscono l'assorbimento di minerali e vitamine. ovviamente se è un consumo moderato e non tutti i giorni secondo me non c'è problema.
invece mi interessa la criticità sulla cottura al vapore, io le verdure invernali le cuocio così

Re: La storia di Alina

Messaggioda Rosanna » gio feb 28, 2013 10:42 pm

Mo' vuoi vedere che come mangiavo prima era più sano? :muro:
Non sono un medico e ciò che condivido con voi è solo il frutto degli studi fatti come malata di cistite cronica alla disperata ricerca di una soluzione. Tutti i miei consigli devono essere intesi come tali, seguiti sotto la propria responsabilità e valutati col proprio medico curante, al quale nessuno senza gli stessi titoli ed autorizzazioni può legalmente sostituirsi.

Re: La storia di Alina

Messaggioda alina75 » sab mar 02, 2013 2:34 am

Scusate scusate scusate.
Sono stata risucchiata dalle scadenze (ho dovuto far partire 25 ricorsi e lunedi me ne scadono altri 11 :muro: )
Allora domani o dopo vi cerco gli articoli in rete che avevo letto e ricerco l'argomento sul libro di bioterapia nutrizionale che avevo comprato. Ora brevemente preciso solo una cosa: non é che la cottura a vapore con olio a crudo non sia sana (tutt'altro!). E' che ci sono metodi alternativi, piú gustosi, altrettanto sani (anche il fritto se ben fatto é salubre!) e che rendono i cibi anche piú digeribili. Ed alternare questi diversi metodi, come del resto alternare gli alimenti, è sempre la cosa migliore.
Dal punto di vista della digeribilità (che per me che ho avuto seri problemi di stomaco é una cosa da tenere in considerazione) il metodo peggiore é la bollitura, perché gli alimenti (le verdure in particolare) si imbimbono d'acqua e poi nello stomaco diventa difficile digerirle. Con la cottura a vapore questo non accade, però i cibi (ma le verdure in particolare) rimangono intrisi dei sali minerali (che non riescono ad evaporare) e questo potrebbe causare ritenzione idrica. É per questo che la bioterapia nutriziale (oltre a consigliare le verdure crude) sconsiglia il consumo di diverse verdure cotte insieme, perché ritiene che l'eccesso di sali minerali non riesca ad essere smaltito e, soprattutto alle donne, paradossalmente arrivi a gonfiare. Non so dove l' ho letto, ma ricordo l'esempio di una dottoressa che diceva che con una cena a base di ministrone e bieta al vapore, il giorno dopo si rischia di pesare di piú proprio per la ritenzione idrica creata da tutte queste verdure. un metodo consigliato é quello che vi descrivevo sopra: immergere una testa d'aglio in un po' d'olio evo (la quantitá di olio dipende dalla quantitá di verdura da cuocere) e lentamente lasciarlo dorare a fuoco molto basso, in modo che possa rilasciare le sue preziose sostanze all'olio in maniera molto graduale. Quando la testina d'aglio diventa dorata bisogna toglierla dal fuoco, mettere le verndure nella padella molto velocemente, rimettere la padella sul fuoco e alzare la fiamma. Far rosolare la verdura nell'olio e, se necessario (dipende dal tipo di verdura) aggiungere un po' d'acqua giá calda. Far cuocere finché la verdura non raggiungerá il grado di cottura desiderato (si consiglia di cuocerle il meno possibile in modo da non perdere tutti i principi nutritivi). La digeribilitá dei cibi cucinati in questo modo é assicurata dal fatto che (credo per via del soffrittino) viene stimolato il fegato ed inoltre con la fiamma alta e la cottura rapida l'acqua riesce ad evaporare e anche i sali minerali non rimangono "imprigionati" come nella cottura a vapore. E il gusto ci guadagna.
Appena ho un attimo vi dò info più precise e vi racconto anche l'episodio un po' increscioso che mi é successo in questi giorni.
Ora vado a nanna che crollo
Notte

Re: La storia di Alina

Messaggioda Cles » sab mar 02, 2013 12:23 pm

Io le verdure le ho sempre cotte così...senza sapere che fosse il metodo migliore :mrgreen:

Domanda: per le verdure che devono cuocere un po' a volte prima le passo nel microonde a vapore e ultimo la cottura rosolando nell'olio con un po' di acqua. In questo caso i sali minerali rimasti hanno occasione di evaporare?

Re: La storia di Alina

Messaggioda frizzina » sab mar 02, 2013 3:27 pm

A casa mia il soffritto d'aglio è la norma...e tendenzialmente facciamo raramente verdure bollite. Direi piuttosto stufate..soffritto, verdure, un pò di acqua e via, tanto le verdure perdono acqua di loro quindi..
Io quando posso faccio uso del Wok.. adoro quella pentola.. verdurine croccanti.. :mangio:

Re: La storia di Alina

Messaggioda Rosanna » dom mar 03, 2013 5:25 pm

E a proposito di fitati ho trovato un articolo molto interessante che scagiona i cereali integrali:
http://lamiamacrobiotica.wordpress.com/ ... omment-447
:yahoo:
Che ne pensi Frens? Alina?

...Che tra l'altro ho scoperto che l'acido fitico non è altro che...MIO-INOSITOLO!!!
Non sono un medico e ciò che condivido con voi è solo il frutto degli studi fatti come malata di cistite cronica alla disperata ricerca di una soluzione. Tutti i miei consigli devono essere intesi come tali, seguiti sotto la propria responsabilità e valutati col proprio medico curante, al quale nessuno senza gli stessi titoli ed autorizzazioni può legalmente sostituirsi.

Re: La storia di Alina

Messaggioda alina75 » dom mar 10, 2013 8:32 pm

Riemergo da una settimana lavorativa allucinante (anche oggi e ieri). Da martedì dovrei cominciare a vedere la luce. Mi metto in pari e vi rispondo. Sorry per l'assenza... E' stato un tzunami.

:baci:

Re: La storia di Alina

Messaggioda alina75 » ven mar 15, 2013 11:32 pm

Finalmente ho avuto il tempo di leggere l'articolo postato da Ros! Grazieeeee ::::: ::::: ::::: interessentaissimo.
Aggiorno appena posso... Ho cosí tante cose da dirvi! Ora vado che muoio dal sonno! :ciao:

Re: La storia di Alina

Messaggioda alina75 » mar mar 19, 2013 6:56 pm

Ciao ragazze, cerco di aggiornare rapidamente perché anche oggi, anche se l'uragano è passato, non è una buona giornata.

Per prima cosa ritorno sull'argomento cottura. Questo articolo qui sotto spiega in maniera sintetica e chiara quello che cercavo di dirvi io qualche giorno fa sulla maggiore digeribilità di cotture che potremmo pensare più pesanti.

http://www.ilpastonudo.it/elenagaleazzi ... i-cottura/

appena ho un po' di tempo verifico anche sul libro di bioterapia nutriazionale perché mi sembrava ci fossero informazioni ancora più approfondite.

L'articolo linkato qua sopra da Ros è interessantissimo e tutto quello che dice mi sembra molto ben motivato e quindi plausibile. Direi che sono buone notizie!

Passo ad un aggiornamento rapido della situazione pelvica. Tutto procede piuttosto nella norma. Continuo con automassaggi ed esercizi. Aspetto con ansia la visita settimana prossima dall'ostetrica della Melloni per fare con lei i kegel reverse ed essere sicura di non sbagliare (ho sempre paura di far durare troppo il momento in cui stringo) e aspetto anche le sue manipolazioni nella parte più profonda dei muscoli pelvici (le ostetriche chiamano tutto perineo) che possa prepararmi adeguatamente. Una cosa mi ha preoccupato: l'altro ieri sera mi sono accorta che mi è inspiegabilmente tornata l'abrasione alla forchetta, una specie di feritina che ieri mi ha provocato qualche bruciore anche da seduta. Mi è venuto il sospetto in realtà che il bruciorino fosse di natura neuropatica perché ieri faceva molto freddo, o che ci fosse qualche batterio di troppo.
Per sicurezza ieri sera ho evitato di fare il massaggio e ho messo yogurt e ho deciso che appena passo davanti alla farmacia che la vende riprendo la crema al colostro della Spano che non può che farmi bene. Intanto tra due settimane dovrò fare il tampone della 36esima con ricerca del famigerato streptococco... colgo l'occasione e chiedo anche una valutazione della flora.

Per il resto... momento difficile al lavoro. Non ho tempo purtroppo ora di spiegare tutto, ma la sostanza é semplice: siamo stati travolti da un uragano in relazione ad un cliente che seguo io, del quale solo io ho determinate informazioni. Ho tenuto ritmi e fatto orari impensabili per una donna incinta all'ottavo mese (le dipendenti se vogliono lavorare all'ottavo devono presentare il certificato). Mio marito era nero. In studio sembrava assolutamente normale che io fossi lì a risolvere il problema e non c'è stata molta considerazione dello sforzo fisico che stavo facendo. Io, oltre a sentirmi molto stanca, quasi sfiancata, avevo dei sensi di colpa assurdi per la bambina, perché pensavo che questo stress, questa adrenalina e in alcuni casi anche un po' di veleno (un giorno ho litigato furiosamente col capo e il giorno dopo ho avuto una perdita tanto che sono andata in pronto soccorso, ma era tutto ok), potevano solo farle male.

Ora so che dal di fuori è molto difficile capire quello che si vive in questi studi (ho quasi litigato con due mie amiche che continuano a pressarmi per vederci e io mi sono incavolata perché non mi capiscono), ma ci sono almeno tre motivi per cui non li mando a cagare (e l'ordine in cui li scrivo é assolutamente casuale perché hanno tutti e tre uguale valore): 1) se mollo mollo per sempre (non è contemplata la possibilità che una persona non fronteggi una crisi nel momento di emergenza per motivi suoi personali... se non avessi collaborato avremmo perso il cliente e questo non sarebbe stato considerato accettabile; 2) mi sentivo moralmente in dovere di non lasciare il mio capo (ed i colleghi che sono stati coinvolti) nella cacca fino al collo (scusate la franchezza); 3) se non avesse questi picchi di lavoro disumani a me il mio lavoro piacerebbe un sacco (ho passato una quantità di tempo infinito a studiare per fare quello che faccio e non vorrei proprio mollare). E la domanda nasce spontanea: come farò con la bambina?
Nella mia testa io vorrei fare questo lavoro senza avere quelle responsabilità tali che ti portano a sacrificare tutto (famiglia, affetti, amici) per il lavoro, a scapito della carriera, di cui non mi importa assolutamente nulla. In teoria le cose le ho messe in chiaro già da tempo e ho rifiutato l'assunzione di responsabilità formali ulteriori proprio per avere la possibilità di vivere oltre il lavoro... poi capitano queste cose che ti fanno capire che la responsabilità c'è comunque ed è soprattutto morale... allora tanto vale farsi riconoscere il ruolo che in pratica rivesti e farsi pagare per questo. O no? Non lo so...

Vi abbraccio e scusate se non sono stata presente


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