Storia di una mancata guarigione

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Re: Storia di una mancata guarigione

Messaggioda Stefania 69 » gio gen 17, 2013 6:44 pm

Anna ho un solo filo di tempo pertanto tcommento solo due cose:

annablue1309 ha scritto:
Stefania 69 ha scritto:Non si tratta di pretendere persone senza difetti, santi o relazioni perfette

Esatto. La penso così anch'io.
Ho chiuso diverse storie con uomini che ritenevo "imperfetti" prima di rendermi conto che la perfezione non esiste.


Pacifico, direi quasi lapalissiano, pero' il senso del mio post non si limitava a questo. Questa era solo la premessa ed e' talmente banale che fosse stato solo per esprimere questo concetto non avrei neanche scritto. Scusa ma mi sembra che tu stia estrapolando solo quello che vuoi leggere, rendendolo avulso dal contesto.
Un po' te lo faccio notare per me, nel senso che distorcendo le mie parole distorci anche un po' l'immagine di quello che sono , cosa che in un forum puo' emergere solo dalle parole che scrivo, ma soprattutto lo faccio per te : attenta a non innescare meccanismi pericolosi.



annablue1309 ha scritto:Ma ho questo brutto carattere ... io vorrei riuscire a non deludere mai nessuno, e invece, purtroppo, non ci sto riuscendo gran bene.


Logico, perche' e' impossibile aspirare a non deludere mai nessuno. E' uno sforzo immane e vano. Molto piu' abbordabile e realistico e' lavorare su se stessi per accettare il fatto che anche quando oggettivamente non abbiamo nulla da rimproverarci, a volte capita di deludere qualcuno. Detto questo non credo che nessuna qui si senta delusa per la tua pastiglia di Bactrim :):

p.s: (e sono tre :roll: ) sono d'accordo con Sofia, su queste basi per il momento al matrimonio non ci penserei, tanto c'e' sempre tempo :ciao:

Re: Storia di una mancata guarigione

Messaggioda annablue1309 » gio gen 17, 2013 8:55 pm

Sono appena rientrata dal lavoro e ho acceso il pc; questa "ansia da prestazione" che mi viene (con mia madre, con il titolare, con Paolo) stava per sfociare anche qui; e per "ansia da prestazione" intendo il concetto di cui ho parlato nell'ultimo post: la paura di deludere. L'aspettativa di un giudizio, di una sentenza, di una condanna.
E infatti aspettavo condanne, non solo per il Bactrim ma per molti degli argomenti di cui ho parlato.
Non so da cosa nasce questa attesa del giudizio altrui, eppure è sempre stata presente, fin da bambina: nei compiti dovevo prendere il massimo dei voti, i miei esami del sangue dovevano essere perfetti ... addirittura a volte, dopo aver incontrato qualcuno, cercavo di mettermi nei suoi panni per capire "come" mi aveva vista, se mi fossi comportata bene, all'altezza della situazione. Sembra quasi che la mia vita sia stata auto-impostata per seguire un rigoroso protocollo di doveri verso gli altri, ma una certa indifferenza verso me stessa, le mie esigenze, il mio benessere.
Ci devo lavorare su.
So di dover rinunciare a molte cose (la mia libertà, per esempio, adesso che da 3 anni ho il papà in stato vegetativo e giro con il cellulare appresso ogni secondo in attesa di telefonate .....; situazioni familiari che non riesco a risolvere e nelle quali sono invischiata da anni senza venirne fuori; so che mia madre e mia sorella non vogliono pesare su di me, ma lo fanno accidenti!) però un giorno butterò via questo cellulare dalla finestra e sogno di trovare un po' di serenità. Non ho altre esigenze, solo questa.

bene88 ha scritto:piuttosto aumenta le dosi di D-Mannosio, monitora la situazione con gli stick ma non cedere all'antibiotico per una cosa del genere, e poi a cosa serve una compressa?


In realtà io non ho ceduto all'antibiotico, perchè la monosomministrazione è un "consiglio" del Prof. Pesce (nonostante io stessa abbia dei dubbi che attendo di chiarire direttamente con lui); io ho ceduto al panico. Questo è ben peggio. Mi sono lasciata travolgere dall'ansia e non me lo perdono, perchè ultimamente ho perso il potere su me stessa e sul mio corpo.
Faccio un paio di esempi: molti anni fa "dominavo" il mio corpo stando per lunghi periodi senza mangiare, solo per dimostrare a me stessa di possedere autocontrollo. E non ho mai accettato che le cistiti/vaginiti fossero presenti nonostante tutto, così come la tiroidite di Hashimoto è stata una bomba: come se il corpo avesse smesso di prendere ordini dalla testa, se ne andasse allo sbaraglio per conto suo, abbandonandomi.


bene88 ha scritto:Il laroxyl ha fatto ingrassare tanto anche me, ho preso più di 10kg da agosto ad oggi...sono sempre stata magrissima, tutti mi dicevano che la mia magrezza era esagerata, adesso invece non mi va più bene nulla, neanche le mutande


Meno male che mi capisci! Stessa cosa, io ha settembre sono ingrassata di circa 8 kg, e come te sono sempre stata magrissima. E' traumatico comprare i pantaloni taglia 50 per una ex 42. Non a livello estetico (non me ne frega niente, trovo molto più femminile una donna con un po' di carne addosso che una modella bellissima ma anoressica), ma perchè mi sembra di essere come tante mie amiche che post-parto hanno preso di colpo 10/15 chili e io stessa non le "riconosco" più...

Cles ha scritto:Sai che non c'era nessun battere, sai che D-Mannosio lo avrebbe contrastato.



Cles, io ho detto più volte che non credo che D-Mannosio sia risolutivo per me. Ci sono dei casi in cui non funziona, e io temo di rientrare nella categoria.
Durante la mia ultima cistite assumevo REGOLARISSIMAMENTE il D-Mannoro, tolleravo persino D-Mannosio crema e le lavande. Ne facevo uso da oltre sei mesi, e durante i rari rapporti seguivo il protocollo pedissequamente, senza mai sgarrare. Eppure è arrivata lo stesso, devastante e violentissima.
Ne ho parlato col Prof. Pesce, e lui non ha espresso un giudizio specifico; quindi sto continuando con la mia assunzione quotidiana di una dose di D-Mannoro al giorno e dopo il rapporto di domenica di tre dosi al giorno per tre giorni (oggi sono passata a due).

Io, purtroppo, non mi sento difesa dal d-mannosio. Lo sento come un "aiuto" da dare al mio corpo.

SofiaF ha scritto:il rapporto non mi sembra che sia andato poi tanto male, di sicuro non peggio di tutti i modi in cui hai potuto immaginarlo in questi mesi, o sbaglio?


Verissimo. Da tanta paura avevo, non osavo neppure "immaginarlo" (o meglio, dare corpo alla fase che precede l'immaginazione ......!!)

SofiaF ha scritto:Perchè prendi dmannoro e non D-Mannosio? Il mannoro non contiene la morinda che aiuta a sfiammare.


Ho la tiroidite di Hashimoto e sia la mia endocrinologa, sia il Dott. De Angelis convengono che D-Mannosio possa avere effetti negativi su una malattia autoimmune. La morinda (come pure l'echinacea, etc) rafforza le difese immunitarie. Di conseguenza, io "aiuterei" gli anticorpi che stanno lottando contro la mia tiroide, e rischio di accelerare la sua dipartita ... E' un concetto che non sono mai riuscita a spiegare bene, seppure mi sia chiaro.
In una malattia autoimmune come la tiroidite di Hashimoto gli anticorpi sballano del tutto , rovesciano il loro ruolo di "difensori" e diventano "attaccanti".
Se io dò loro da mangiare, pur aiutando anche tutti gli altri anticorpi "difensori", rafforzo anche gli "attaccanti" e quindi la mia tiroide, che già funziona poco, verrà ammazzata prima del tempo.
Spero di essere riuscita a spiegare questo concetto.
Forse questo è un eccesso di zelo, e ogni tanto qualche dose di D-Mannosio la prendo , in maniera occasionale (anche per alzare il ph) ma in linea di massima De Angelis mi dice di continuare col D-Mannoro.
Come antiinfiammatorio, nelle fasi acute, ho usato il Cistalgan, ma non sono molto convinta di aver fatto la cosa giusta.
E' un farmaco strano, non so se faccia più male che bene.

SofiaF ha scritto:Sulla storia con Paolo non intervengo, ho una mia idea ben precisa ma sei nella fase in cui - permettimi di dirlo - "te la canti e te la suoni", credo che i tempi non siano ancora maturi.



Anche su questo hai ragione. Una parte di me ne è consapevole. Anticipo le cose, difendo Paolo e la mia situazione sentimentale prima che qualcuno la attacchi .... Qui da noi si dice "te la fai, e te la godi", cioè ti fai domanda e risposta, (forse perchè le risposte obiettive non le voglio sentire).

QuellaValelà ha scritto:Non c'è dolore maggiore, a mio avviso, che sentirsi umiliati da parole simili, molto spesso pronunciate da coloro che naturalmente amiamo, ad esempio i genitori.
Ci sono voluti per me sempre i soliti 'quasi 30 anni' per capire che non ero, non sono, una delusione.


Io non mi sono mai "sentita dire" questa cosa, non a parole. Ma a fatti. Pensa che nel 2000 ho vinto un concorso per il Parlamento Europeo; la sede di lavoro era a Bruxelles o Lussemburgo, e io in quel periodo lavoravo e mi trovavo bene. Il concorso l'avevo fatto per "sfida", per mettermi alla prova .... Non volevo assolutamente lasciare la mia casa e tutto il resto. Beh, per almeno 9 anni mio padre - puntualmente - ogni volta che nel TG parlavano del Parlamento Europeo iniziava con la solfa "ecco dove avrebbe dovuto essere mia figlia......".
Solo un esempio per farti capire ....
Non parliamo poi della mia attuale situazione di disoccupata, o del fatto che non ho dato nipotini ai miei genitori.
E un altro miliardo di cose.

Io invece, al contrario di te, non sono ancora arrivata a capire di non essere una delusione.

QuellaValelà ha scritto:Tu non hai deluso nessuno, hai fatto una scelta, dettata della paura, che possiamo non condividere. Che non vuol dire che non possiamo capire.


Questa tua frase mi ha strappato una lacrima. Sul serio. E io non piango quasi mai ...

QuellaValelà ha scritto:e che al prossimo che ti dice che hai un carattere di m...


Non è che me lo dicano poi tanto espressamente,ma so di essere difficlissima!!!!!!

Stefania 69 ha scritto:Detto questo non credo che nessuna qui si senta delusa per la tua pastiglia di Bactrim


Ma vi rendete conto che sono stata per 3/4 giorni in ansia per una maledetta pastiglia di Bactrim???? Ma non per la pastiglia in sè, bensì per quello che essa rappresentava: Anna debole, paurosa ... dopo tanti passi avanti nella sfera emotiva, ecco un regresso imperdonabile .... e via di seghe mentali (ops, si può dire??) . Voi siete in gamba, gestite le situazioni, avete rapporti, non pigliate porcherie etc ..... Se non scrivevo il post ieri sera sarei scoppiata, è troppo importante per me condividere tutto con voi, passi avanti e passi indietro ....

Stefania 69 ha scritto:il senso del mio post non si limitava a questo. Questa era solo la premessa ed e' talmente banale che fosse stato solo per esprimere questo concetto non avrei neanche scritto. Scusa ma mi sembra che tu stia estrapolando solo quello che vuoi leggere, rendendolo avulso dal contesto


In realtà è stata la mia replica a storpiare il contenuto di quanto avevi detto. Il fatto è che penso a 10 cose e poi ne scrivo una.
In questo caso, il tuo concetto era chiaro: parlavi del fatto che non si prentedono relazioni perfette con persone perfette ...; credo che tu volessi dire "Attenta perchè il tuo rapporto di coppia ha qualcosa di stonato, e non perchè uno dei due abbia più difetti dell'altro; i difetti ci possono stare; le scaramucce ci possono stare; la perfezione in una coppia è rara da trovare, ma il tuo rapporto con Paolo ha qualcosa che non funziona e si evince da quanto ci racconti."
Correggimi se sbaglio.

Ringrazio tutte voi ...... ah, ecco, una cosa importante che pensavo di non poter mai fare!!!!
Invece la faccio.
Nei miei sogni dorati speravo che un giorno avrei potuto scrivere questa frase con questa emoticon:

Ragazzze, ieri sera io e Paolo :sesso:

Che meraviglia poter usare questa emoticon che ho tanto invidiato!!!!!!

Re: Storia di una mancata guarigione

Messaggioda Stefania 69 » ven gen 18, 2013 12:23 am

annablue1309 ha scritto:In questo caso, il tuo concetto era chiaro: parlavi del fatto che non si prentedono relazioni perfette con persone perfette ...; credo che tu volessi dire "Attenta perchè il tuo rapporto di coppia ha qualcosa di stonato, e non perchè uno dei due abbia più difetti dell'altro; i difetti ci possono stare; le scaramucce ci possono stare; la perfezione in una coppia è rara da trovare, ma il tuo rapporto con Paolo ha qualcosa che non funziona e si evince da quanto ci racconti."
Correggimi se sbaglio.


Qualcosa del genere... che ci sia qualcosa di sbagliato puo' essere una mia impressione che conta poco o nulla, quello in cui credo fermamente e' che non e' facendo la bilancia asettica dei pregi e dei difetti che si misura la bonta' di un rapporto, ma dall'esistenza o meno di quel qualcosa che sebbene meno quantificabile fa si che tu ti senta felice a fianco di una persona, che sia oggettivamente 'difettosa' o meno :love1:

Re: Storia di una mancata guarigione

Messaggioda Natina » ven gen 18, 2013 2:36 pm

Anna, riguardo alla tiroide, sia io che sweet abbiamo tiroidite di hashimoto, e entramente abbiamo preso noni e D-Mannosio dosi senza riscontrare peggioramento dei valori della tiroide.

Re: Storia di una mancata guarigione

Messaggioda Laura69 » ven gen 18, 2013 11:00 pm

Ecco perché eri "desaparecida"... sentivo che c'era qualcosa...
Beh... io per una volta non voglio darti consigli originali: se permetti ne prendo a prestito uno che mi sembra oltremodo pertinente...
L'ha scritto un'utente del forum.
.... in più credo che la "percezione selettiva" di questo disturbo peggiori la tua sensazione di star male. Te lo dico perchè io ho speso migliaia di euro da uno psichiatra che mi ribadiva quanto la mente riesca a fissare l'attenzione su un determinato sintomo, fino ad ingigantirlo, o a volte, persino a provocarlo. Lui mi diceva che se il mio problema fosse reale (infezioni etc) non passerebbe di tanto in tanto per poi ritornare ... Mi consigliava di prendere un tranquillante (nel tuo caso , meglio una valeriana) quando senti il bruciore acuto; se riesci a calmarti, vedrai che plachi anche la sensazione di bruciore. E, importantissimo, DISTOGLI L'ATTENZIONE dal problema e fai qualsiasi attività tenga impegnata la tua mente (senza stancarti, ovviamente). Se ti piazzi a letto con il coccolo, la tua mente sarà fissa sui sintomi e li sentirai dieci volte più forti! (a me capitava - e qualche volta capita ancora - proprio così. Allora mi alzo e inizio a mettere a posto i cassetti, gli armadi etc, o mi prendo un bel libro e mi ci tuffo dentro)....
Ecco... quando l'ho letto ho pensato che se fossi riuscita ad arrestare il panico, la tua lucidità avrebbe avuto la meglio.

Quando vai dal Dr. Pesce fagli anche questa domanda: che differenza fa prendere l'antibiotico a scopo preventivo o prenderlo solo se il problema si manifesta?
Non è un po' come mettersi il gesso per non rompersi la gamba? :humm:

Re: Storia di una mancata guarigione

Messaggioda Cles » ven gen 18, 2013 11:10 pm

Riguardo alla citazione di Laura, è proprio vero che funziona così.
Un tempo soffrivo di mal di stomaco, ogni volta che mi agitavo per qualcosa il mal di stomaco si presentava puntualmente, E ogni volta dopo mangiato ero lì a sentire come stava. Poi venni operata ad un piede, e fu quello il mio punto debole...ero sempre concentrata a sentire come stava, ogni minima fitta, dolore, anche negli anni seguenti quando ormai ero guarita. Manco a dirlo da quel momento avrò avuto mal di stomaco forse un paio di volte. Quando arrivò al vulvodinia la mia mente lasciò perdere il mio "Piede malato" per concentrarsi sulla patata. Quello che era il "piede malato" ora è esattamente come l'altro.

Re: Storia di una mancata guarigione

Messaggioda Rosanna » ven gen 18, 2013 11:23 pm

Stefania 69 ha scritto:Detto questo non credo che nessuna qui si senta delusa per la tua pastiglia di Bactrim

:fifi:
Non sono un medico e ciò che condivido con voi è solo il frutto degli studi fatti come malata di cistite cronica alla disperata ricerca di una soluzione. Tutti i miei consigli devono essere intesi come tali, seguiti sotto la propria responsabilità e valutati col proprio medico curante, al quale nessuno senza gli stessi titoli ed autorizzazioni può legalmente sostituirsi.

Re: Storia di una mancata guarigione

Messaggioda annablue1309 » sab gen 19, 2013 4:54 am

Laura69 ha scritto:Beh... io per una volta non voglio darti consigli originali: se permetti ne prendo a prestito uno che mi sembra oltremodo pertinente...
L'ha scritto un'utente del forum.


Come molte persone ti dicono (colleghe comprese ...) credo tu abbia un grandissimo dono a livello di percezione, di introspezione, e che riesca a dare moltissimo a chi aiuti. Mi pare che tu lavori in banca (ma posso confondermi, niente di più facile, la mia memoria non è eccezionale) e mi viene da pensare: mai pensato di dedicarti seriamente alla psicologia? Quando si hanno delle doti, e per giunta delle doti che fanno star bene gli altri, sarebbe bello poterle coltivare. Molto stai facendo in questo forum.

La cosa incredibile è che l'utente che ha scritto quella frase , la stava scrivendo per qualcun altro .... e nonostante gli anni di terapia etc evidentemente non l'aveva mai metabolizzata per sè stessa.

Sai in cosa mi aiuta questo forum, Laura? (al di là di ciò che è ovvio ...). Sto capendo che ancora non mi conosco. Che credo in ciò che scrivo, che cerco di aiutare qualcuno, ma non cerco di aiutare me. Credo profondamente in quella frase, ma non l'ho mai fatta veramente mia. Non prima di stasera; di adesso. L'ho riletta come se fossi la persona a cui l'avevo indirizzata, e non scritta. E l'ho trovata straordinariamente illuminante. Era scritta bene e in maniera chiara.
Vorrei riuscire a spiegarti con le parole quello che provo in questo momento, ma non ne sono capace.
Avevo già la risposta a mille domande, ma l'ho vista solo stasera in quel riquadro rosa.
Non l'ho trovata dentro di me, me l'hai fatta trovare tu.

Perchè riusciamo ad essere razionali ed obiettivi con gli altri, ma non verso noi stessi??

Laura69 ha scritto:Quando vai dal Dr. Pesce fagli anche questa domanda: che differenza fa prendere l'antibiotico a scopo preventivo o prenderlo solo se il problema si manifesta?


Gliel'avevo fatta. Lui ritiene che la monosomministrazione non crei resistenze.

(Premetto che mentre tornavo da Bologna facevo questo calcolo; in genere si hanno almeno due rapporti sessuali alla settimana, moltiplicati per 4 settimane fanno 8 rapporti, cioè almeno 8 compresse di antibiotico. Che differenza fa prendere 8 antibiotici scaglionati in un mese, o prenderli tutti uno di fila all'altro, come quando si ha l'attacco? A quanto pare, se non ho capito male, è per la resistenza. Comunque ho chiesto a Silvia (che lo vede oggi e sabato) di anticipargli questo mio quesito; voglio capire bene il meccanismo di cui parla il Prof.)

Cles ha scritto:Un tempo soffrivo di mal di stomaco, ogni volta che mi agitavo per qualcosa il mal di stomaco si presentava puntualmente, E ogni volta dopo mangiato ero lì a sentire come stava. Poi venni operata ad un piede, e fu quello il mio punto debole...ero sempre concentrata a sentire come stava, ogni minima fitta, dolore, anche negli anni seguenti quando ormai ero guarita. Manco a dirlo da quel momento avrò avuto mal di stomaco forse un paio di volte. Quando arrivò al vulvodinia la mia mente lasciò perdere il mio "Piede malato" per concentrarsi sulla patata


E' un meccanismo mentale comune.
Io ho subito un delicatissimo e lungo intervento chirurgico nel 2009, e posso garantire che dopo l'estrazione del caterere (pur sentendo dolore) non me ne fregava un tubo della cistite. E non l'ho avuta per tutto quell'anno. O forse l'ho avuta ma se ne è anche andata, perchè la mia priorità era sopravvivere. La mia percentuale di sopravvivenza, nei 15 gg successivi all'intervento, era del 30%; non ne ero ben consapevole in quel periodo, ma ho avuto (e ho) molto tempo per pensarci successivamente.

Ho visto una persona in astinenza da psicofarmaco spezzarsi volontariamente un polso contro il muro, perchè il dolore lancinante del polso spezzato era prioritario rispetto ai sintomi dell'astinenza.

Quindi concordo con te.

Il mio problema è che quando monta il panico, non c'è nessun ragionamento razionale che io riesca a fare.

Rosanna, sapevo quello che pensavi anche senza vedere il tuo "messaggio" (peraltro simpatico).
Mi aspettavo qualcosa del genere: :-...
Io non so se hai conosciuto il panico. Spero di no, e sono portata a crederlo.
Tu desideri farci camminare senza stampelle e renderci forti; io non mi considero una donna debole, tutt'al più ... convalescente.
Sono forte (perchè devo) nel 90% della mia giornata quotidiana, della mia vita attuale.
Sono il pilastro della mia famiglia (sembra comico ... :S: ), sono apparentemente calmissima nel mio lavoro (otto ore di fila in un call center,e nonostante ingiurie e maledizioni, nonchè insulti di vario genere o umiliazioni, non ho perso la pazienza un solo istante).
Ma c'è un 10% di me che non posso (e non riesco) a mascherare, neppure a me stessa.
Quel 10% è devastante.
La mia tensione emotiva è talmente elevata che arrivo persino a vomitare, a non respirare, a tremare fino a battere i denti.
Per questo motivo io ringrazio la pastiglia di antibiotico (anche se è più corretto dire che ringrazio Pesce) perchè un sovradosaggio di tranquillanti per 72 ore non avrebbe fatto l'effetto di quella compressa di Bactrim.
Io non conosco esattamente le motivazioni "chimiche" del suo consiglio, ma a questo punto sto capendo ... quanto lui mi abbia capita a livello emotivo.

In questo "spazio" a me dedicato credo mi sia consentito andare un po' fuori tema (inseguo sempre troppi pensieri): io e te siamo due donne radicalmente opposte, eppure ogni volta che vedo le tue foto (e le guardo spesso) provo un incredibile senso di pace e un'empatia profonda verso di te. Ognuna di esse è carica di un suo significato (penso all'alubm "Riflettendo", all'introspezione, al dettaglio, alla visione "diversa" degli elementi ....) In altri momenti ti sento anni luce lontana. Poi ci sono altri momenti in cui sfuggi completamente ad ogni mio ragionamento, ma non mi preoccupo: aspetto di arrivarci. Non ho più fretta di correre. Ho scoperto che mi piace camminare lentamente e assaporare il mondo. E le persone. In quei momenti sono finalmente in pace con me stessa e con le mie guerre interiori.

Re: Storia di una mancata guarigione

Messaggioda bene88 » sab gen 19, 2013 10:17 am

annablue1309 ha scritto:Il mio problema è che quando monta il panico, non c'è nessun ragionamento razionale che io riesca a fare.


TI faccio una domanda: se tu dopo il rapporto avessi aumentato il mannosio o di d-mannoro(mi sembra che tu prendi quello) e avessi tenuto la situazione monitorata con gli stick, il tuo panico pian piano sarebbe diminuito? Hai mai fatto una prova, spesso la nostra mente si fa viaggi interminabili, che non corrispondono assolutamente alla realtà.

annablue1309 ha scritto:quanto lui mi abbia capita a livello emotivo.


Ecco ti sei già risposta da sola, Pesce ha capito quanta forza ha la tua mente su di te. Per evitare che tu vada completamente nel panico, peggiorando i sintomi della contrattura, ti ha proposto l'antibiotico dopo il rapporto.
Pesce sicuramente avrà sviluppato una sua teoria al riguardo, ma il corpo è nostro (e ora abbiamo una sacco di informazioni che ci provengono dal forum) e non dobbiamo pensare che tutto quello che ci viene detto dai professionista,seppur bravi, vada fatto.
Come hai detto tu, una persona non ha rapporti una volta al mese(quando staremo bene, si spera anche tutti i giorni :lol: ) per cui finirebbe per prendere antibiotici ogni due per tre. Non mi sembra una buona idea e soprattutto non abituarti a questa "sicurezza" perchè poi è più difficile abbandonarla. Piuttosto fatti un po' di tempo di "dipendenza da D-Mannosio" e poi vedrai, che pian piano passerà anche questa. :baci:
"Le avversità possono essere delle formidabili occasioni"

Re: Storia di una mancata guarigione

Messaggioda annablue1309 » sab gen 19, 2013 8:39 pm

bene88 ha scritto:TI faccio una domanda: se tu dopo il rapporto avessi aumentato il mannosio o di d-mannoro(mi sembra che tu prendi quello) e avessi tenuto la situazione monitorata con gli stick, il tuo panico pian piano sarebbe diminuito?


Probabilmente sarebbe aumentato .... Mi sarei messa a monitare le urine dieci volte al giorno, e se qualche parametro fosse stato sballato (tipo leucociti e nitriti, intendo) apriti cielo.

Su di me il d-mannosio non sta sortendo effetti che ha su moltissime ragazze (credo di rientrare in una ristretta percentuale purtroppo).

Ci ho provato comunque lo scorso agosto, quando ha avuto l'ultimo attacco: già prendevo il D-Mannoro ogni giorno, dopo il rapporto ne ho presi 3 e quando la recidiva era conclamata sono arrivata a 5 (per conclamata intendo che ho portato le urine al laboratorio di analisi, e la carica di E. Coli era sopra il milione). Ho resistito tre o quattro giorni senza antibiotico, con dosi massicce di d-mannosio e con il cistalgan per sfiammare, oltre alla tisana, ma poi mi sono dovuto arrendere perchè, come mi spiegava anche il Prof. Pesce, ci sono dei casi in cui purtroppo non c'è alternativa. Se l'infezione fosse stata asintomatica, sarei andata avanti senza antibiobico.

bene88 ha scritto:Hai mai fatto una prova


Sapendo cosa succede quando gli esperimenti vanno male (vedi sopra) , e sapendo cosa mi aspettava .... ora come ora, non me la sentirei proprio.

bene88 ha scritto:non abituarti a questa "sicurezza"

Infatti non intendo farlo.
Pesce ha detto che è il protocollo seguito da donne che stanno cercando un bimbo ... e purtroppo ormai non è più il mio caso.
Non so neppure dirti se avrò rapporti ancora, dopo questa esperienza.

Re: Storia di una mancata guarigione

Messaggioda bene88 » sab gen 19, 2013 9:05 pm

annablue1309 ha scritto:Non so neppure dirti se avrò rapporti ancora, dopo questa esperienza.


ma dai, adesso non dire così!Non guardare solo i lati negativi, hai avuto un rapporto che fino a pochi giorni fa pensavi fosse una cosa impossibile e invece lo hai avuto, è anche andato piuttosto bene. Hai preso una pastiglia di antibiotico e vabbe che sarà mai; nessuno ti ha giudicato per questo, siamo solo accorse tutte a darti il nostro sostegno. :potpot:
Io non sono un medico, ma secondo me non è stata quella pastiglia a non farti venire la cistite.
Da agosto ad adesso sono cambiate probabilmente molte cose.
Questa cosa della pastiglia post rapporto non mi convince proprio. Come dici tu se uno a più rapporti alla settimana, che fa?
Cmq su questo punto prova a confrontarti ancora con Pesce o la Di Maria, magari ti chiarisci un po' le idee e ti senti più tranquilla.
:baci:
"Le avversità possono essere delle formidabili occasioni"

Re: Storia di una mancata guarigione

Messaggioda Laura69 » dom gen 20, 2013 6:05 pm

annablue1309 ha scritto:ma posso confondermi, niente di più facile, la mia memoria non è eccezionale

Al di là della memoria (che è buonissima) io direi che tu hai l'insana abitudine di sminuirti (cosa che so fare benissimo anch'io). Nel mio caso questa cosa è consapevole. Lo è anche nel tuo? Perché lo facciamo?
annablue1309 ha scritto:mai pensato di dedicarti seriamente alla psicologia?

Seriamente no, Anna.
Perché mi mancano due cose: il tempo e le energie. Lavoro mediamente 8 ore al giorno, quando non di più. Ci sono le faccende domestiche che, anche se ho un marito che mi aiuta moltissimo in tutto, occupano altro tempo. La sera mi piace non avere "doveri"... al massimo "impegni" piacevoli come il forum o una buona lettura. Con lui vicino che guarda la tv o legge. Non riuscirei a studiare. La mia mente a una certa ora va in stand-by.
Probabilmente se avessi avuto coscienza di poter aiutare qualcuno avrei fatto altre strade, altri studi. Ma ho sempre pensato di non essere particolarmente portata per i rapporti umani. Credo siano stati il tempo e la "sofferenza" ad aprirmi una finestra sul mondo, sulle persone. E' anche vero che quando ho dovuto farla, quella scelta, le circostanze (mamma malata) non mi hanno permesso di decidere liberamente. Ho fatto quello che sembrava più saggio e che la tranquillizzava di più. Ho trovato un lavoro.
Ogni volta che leggo parole simili a quelle che mi hai scritto, ogni volta che qualcuno me lo fa notare, provo una bellissima sensazione. E mi chiedo se farlo per professione mi sarebbe piaciuto. Ti dirò... sì, sicuramente sì. Sai cosa? L'unica cosa che non mi convince sarebbe... essere pagata per questo tipo di aiuto. Non so spiegarti perché. Sento che diventerebbe meno piacevole. Sento che probabilmente diventerebbe un lavoro nell'accezione negativa del termine. Poi certamente è una mia idea...
Qui lo faccio quando ho tempo, quando vedo uno spiraglio, non ho ansie da prestazione.
annablue1309 ha scritto:Sto capendo che ancora non mi conosco

Penso che nessuno si conosca fino in fondo. Si crede di conoscersi ma poi quando ci troviamo ad affrontare situazioni particolari esce quella parte di noi che non ci aspettiamo. E spesso la cosa più difficile è accoglierla. Superare l'idea che abbiamo di noi stessi ed adeguarla ai nuovi sviluppi. E' un lavoro continuo. Bellissimo a mio parere. Sai che noia se fossimo sempre coerenti? ;)
annablue1309 ha scritto:Perchè riusciamo ad essere razionali ed obiettivi con gli altri, ma non verso noi stessi??

Perché è più facile essere lucidi quando il problema riguarda qualcun'altro. Perché non ci sono paure e stati d'ansia a calare un velo di nebbia. E anche perché, a seconda dei casi, a volte non ci amiamo abbastanza per decidere e perseguire il nostro bene. Tipo: se un'amica soffre per amore vedi abbastanza chiaramente la situazione e le soluzioni possibili... quando soffri "tu" spesso sei disorientata e il tuo bene non lo vedi proprio.
annablue1309 ha scritto:Gliel'avevo fatta. Lui ritiene che la monosomministrazione non crei resistenze.

Senza ombra di dubbio lui ne sa più di me. Io cerco di ragionarci solo su. Perché non mi fido se qualcosa non mi viene spiegata bene.
Ogni organismo vivente si abitua a riconoscere il nemico e si organizza per sopravvivergli. Così fa il nostro sistema immunitario e così sospetto facciano i batteri.
Allora mi dico: se introduco ogni volta l'antibiotico, anche quando c'è un numero di batteri che non farà insorgere un episodio acuto... questi impareranno ad organizzarsi verso il nemico e allo stesso tempo il sistema immunitario, quando necessario, non penserà di attivarsi perché non riconoscerà la minaccia.
A te non verrà cistite ma probabilmente perché non ti sarebbe venuta comunque. Il tuo cervello però si abituerà all'idea che senza quella monosomministrazione sarai scoperta. E separarsene sarà difficilissimo.
Se cerchi di superare il momento (per tutte noi è delicatissimo il post rapporto) cercando di aspettare un po' di più... se dovesse arrivare l'episodio acuto e conclamato sarai sempre in tempo a prenderlo l'antibiotico! Quello giusto, possibilmente.
Ma tanto tu non hai più intenzione di fare sesso quindi il problema al momento non si pone.. ;)

Senti, piuttosto... niente raduno? :-::::

Re: Storia di una mancata guarigione

Messaggioda Rosanna » lun gen 21, 2013 2:59 pm

Innanzitutto NON PUOI dire che su di te il mannosio non è efficace solo perchè non lo è stato una volta. Anch'io non sono riuscita a sconfiggere la mia ultima cistite col mannosio e ho dovuto arrendermi all'antibiotico, ma non per questo ritengo inutile il mannosio su di me. Lo ritengo inutile sul tipo di batterio che avevo in quell'occasione. In quella sola occasione! E poi ho ceduto dopo un mese di tentativi. Un mese Annablue! Non subito dopo il rapporto e senza manco un sintomo!!!! Quel che contesto è proprio questo: che non hai neanche valutato se realmente ne avessi bisogno e questo mi fa capire che tu sei già dipendente a livello psicologico da questa pastiglia. Anzi, lo sei diventata nel momento stesso in cui Pesce ti ha dato questo suggerimento che tu vuoi assolutamente difendere a spada tratta. Non ascolti nessuna di noi sul fatto che crei resistenze e che potresti benissimo aspettare di averne davvero bisogno prima di calarti giù ste porcate. No, tu nonostante quel che ti diciamo speri ancora che la teoria di Pesce sia giusta e allora chiedi conferma a Silvia, la chiedi di nuovo a lui nella speranza di sentirti dire la frasetta convincente, quella varrà più di 100.000 nostre perchè sosterrebbe ciò che in realtà vuoi sentirti dire. Tu vuoi affidare la tua serenità alla pastiglia perchè hai paura del panico e mandar giù l'antibiotico è più facile che imparare a gestire la tua ansia nell'attesa di vedere se passi indenne il rapporto.
Mi chiedi se conosco il panico? Purtroppo sì. :|
Non sono un medico e ciò che condivido con voi è solo il frutto degli studi fatti come malata di cistite cronica alla disperata ricerca di una soluzione. Tutti i miei consigli devono essere intesi come tali, seguiti sotto la propria responsabilità e valutati col proprio medico curante, al quale nessuno senza gli stessi titoli ed autorizzazioni può legalmente sostituirsi.

Re: Storia di una mancata guarigione

Messaggioda Laura69 » gio gen 24, 2013 12:38 am

Un saluto...

Re: Storia di una mancata guarigione

Messaggioda annablue1309 » gio gen 24, 2013 1:24 am

Grazie Laura, forse sei anche un po' "sensitiva", oltre che nostra psicologa.

E' un saluto importante per me.... davvero molto ...

Re: Storia di una mancata guarigione

Messaggioda Laura69 » gio gen 24, 2013 8:34 pm

Di qualsiasi cosa si tratti... :potpot:

Re: Storia di una mancata guarigione

Messaggioda annablue1309 » sab gen 26, 2013 12:45 am

Definirei la giornata odierna "il massacro di Bologna".
Visita di controllo col Prof. Pesce (anticipata di qualche giorno) e moltissime speranze.
Un'ora e mezza di strada con partenza alle 6.30 del mattino per una visita fissata alle 9 e poi spostata per altre urgenze.
Insomma, entro alle 10 e sono già distrutta ...
Parliamo un po' di tutto (e noto che il Prof. ha una gran buona memoria) dopodichè passiamo alla visita.
Un inferno.
OGNI punto che toccava (e dico OGNI) sembrava la mappatura di ciò che mi faceva vedere le stelle.
E la cosa strabiliante è che con la Dott.ssa Di Maria non ho mai sentito male ... Qualche lieve fastidio ogni tanto, ma niente di che.
Insomma, in sintesi, non ho capito a cosa sia servita la visita di controllo.
Tutto rimane sempre in stand by; 16 gc di Rivotril e 16 di Laroxyl ma, visti i 9 chili presi in 6 mesi scarsi, se entro due settimane non riesco a trovare un compromesso con la mia fame e a calare di qualche chilo, passeremo gradualmente dal Laroxyl al Cymbalta. E io che speravo iniziasse a togliermi qualcosa!!! (non solo i chilogrammi .......) (vengo da una famiglia in cui ci sono state somministrazioni pesanti di psicofarmaci, per cui io ne ho il terrore; sono stata personalmente coinvolta , anni fa, in un "incidente" di sovradosaggio e da allora guardavo con sospetto anche la valeriana. Certo, non dormendo ogni tanto ricorrevo al Minias, ma poi mi sentivo un vero e proprio schifo).
Che dire?
Chi mi sta vicino consiglia di mollare tutto ("non serve a niente, stai buttando via soldi" etc).
Io stasera sono dello stesso umore, ma aspetto domani perchè so di non essere razionale ora.
E sono stanchissima, più psicologicamente che fisicamente (nonostante le 3 ore scarse durante le quali ho dormito la notte scorsa).
La domanda che mi tormenta è: perchè Pesce mi fa male e la Di Maria no?

La cosa che mi irrita è la risposta di una persona a me vicina: "perchè il professore conosce i muscoli che ti fanno male, e la dottoressa no, e durante tutte queste decine e decine di terapie non li ha toccati".
Figuriamoci, non cambierei Silvia per niente al mondo.....

Ma stasera ho proprio voglia di non pensare a niente.
Piuttosto

Re: Storia di una mancata guarigione

Messaggioda annablue1309 » sab gen 26, 2013 12:54 am

Piuttosto ... niente.
Chiedo scusa, stasera sono in palla e non riesco a cancellare il doppio post.
Portate pazienza! Domani ci provo, quando sono più lucida.
Buonanotte a tutte

Re: Storia di una mancata guarigione

Messaggioda SofiaF » sab gen 26, 2013 12:56 am

Anna perché non fai questa domanda a Silvia? Può essere che eri agitata e di conseguenza contratta per la nottata, il viaggio e l'attesa?
E’ impossibile, disse l’orgoglio.
E’ rischioso, disse l’esperienza.
E’ inutile, tagliò la ragione.
Provaci, sussurrò il cuore.

Re: Storia di una mancata guarigione

Messaggioda bene88 » sab gen 26, 2013 10:06 am

annablue1309 ha scritto:visti i 9 chili presi in 6 mesi scarsi,
annablue1309 ha scritto:passeremo gradualmente dal Laroxyl al Cymbalta.


Posso chiederti, come mai questo cambiamento? Perché sei tu che vuoi cambiare per via del peso o è il prof, che lo ritiene opportuno?

Anna, anch'io con Pesce ho sentito molto male allo swab test, poi me lo ha fatto una dottoressa in pronto soccorso e non ho sentito nulla. Non so il perchè di questa cosa; cmq non siamo le uniche due, l'ho già letto nel forum.
Come dice Sofia puoi chiedere al prof o alla Di maria.
Non farti condizionare da quello che ti dicono, quelli che ti stanno intorno; se io dovessi ascoltare tutto quello che mi dicono, avrei già dovuto smettere da molto. Sei in buone mai, entrambi conoscono questa patologia, stai tranquilla.
:potpot: :baci:
"Le avversità possono essere delle formidabili occasioni"


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