il meccanismo mammico (cioè di mia mamma) è: prima spingermi fuori, poi provare tanta paura di lasciarmi andare nel mondo perché lo vede spaventoso e non vuole sentire il vuoto senza di me, dirmi quindi che non sono capace svalutandomi (dicendomi chiaramente che non sono valida, che sono brutta, inventandosi di sana pianta caratteristiche negative che io non ho e tentando di appiccicarmele addosso, etc.), per farmi tornare indietro e restare vicino a lei.
Io credo sia nato tutto sin dal parto, io sono nata con il cesareo perché mia madre non si dilatava, quindi magari io avrò sentito il senso de 'pronti via!' e poi la chiusura: 'no non puoi uscire da sola' e poi 'puoi uscire solo se ti tiriamo fuori noi'. Poi una volta uscita dalla pancia, mia madre è stata in conflitto con marito e famiglia di lui e sua, quindi il conflitto io l'ho mangiato da subito. Il suo latte non l'ho bevuto perché non ne aveva, ed il latte artificiale mi ha semi ammazzata (io ero sincera, le cose fittizie non le volevo). Mamma mi ha raccontato che quando mi portavano da lei dal nido io non succhiavo ma volevo solo dormire. Ero tanto stanca...perché lei era tanto stanca....
http://www.ilgiardinodeilibri.it/libri/ ... ferita.phphttp://www.ilgiardinodeilibri.it/libri/ ... hi_sei.phpStesso parto lo ha avuto con mia sorella, 3 anni prima di me, anche lei dopo una storia di tot anni, s'è ritrovata single in modo traumatico e sebbene abbia un suo lavoro, la sua micro casa, passa metà del suo tempo con mia madre, anche lei niente figli, né più amore, fine.
Io mi sveglio e sento la sua energia potente, che preme (pressione agli organi, senso di peso), la sua è un'energia densa, spaventata, bisognosa e dipendente e più invecchia più ha paura. I primi attacchi di diarrea, tanti anni fa, mi venivano prima di uscire di casa, per andare ad una festa o a ballare, quando mi facevo carina, mi sentivo in colpa per essere bella e poi mi sentivo spaventata, ma non capivo. Leggendo tante cose ho imparato che noi siamo tutti legati energeticamente, io venivo investita dalla sua paura e dal suo desiderio che io non uscissi e dalla gelosia di mio padre. Era un desiderio palese quello che io non uscissi, i miei volevano che io studiassi e basta. Ed io ho dovuto fare un sacco di passi di rottura, per vivere, rotture pesantissime e dolorose. Poi ho conosciuto ex, l'homo eroticus, e con lui la passione e l'edonismo, l'amore ed il sesso, a tavola succedevano sempre discussioni, a tavola con i genitori di lui era rivoltante, gli attacchi si sono moltiplicati, dopo i pasti, ogni volta che mangiavo, addirittura appena ingoiavo qualcosa partiva lo stimolo diarroico. Poi sono cominciati anche di notte. Poi prima di ogni situazione ansiosa tipo un esame perché, dopo avere rifiutato un voto per un esame perché era troppo basso, mio padre mi aggredì dicendomi che se facevo così non mi sarei mai laureata, ed io che nello studio ero sicura, cominciai a sentirmi insicura e stracarica di aspettative.
Mamma voleva che io e mia sorella ci laureassimo per non essere come lei, cioè dipendenti economicamente e perennemente arrabbiate contro il marito. Non ci ha mai parlato di matrimonio, o di amore, o di figli. Solo di studio e laurea e lavoro. Sia mio padre che mia madre non volevano nascere, sono stati rifiutati dai loro genitori, e quindi hanno avuto tantissimo bisogno di amore da parte dei figli. Io in parte ho realizzato il loro desiderio di morte.
Il meccanismo pappico (di papà) era di scaricarmi tutti i suoi errori addosso: lui non si era diplomato a causa di una ragazza, che siccome era contadina e voleva che lui facesse la sua stessa vita e probabilmente la sposasse, lo portava a fare sesso quando lui doveva studiare (tira più un pelo di... etc etc). Mio padre non si diplomò, e poi si fidanzò con mia madre (santa vergine immacolata). Invece di elaborare il suo personale fallimento, la soluzione per lui era: i miei figli non avranno storie e non faranno sesso fino alla laurea. Io ho cambiato tutti i piani, ero troppo viva, solare e carina per poter morire a 15 anni. Prima di diplomarmi mi sono messa con il tipo, poi ho fatto tot esami, poi mi sono messa a lavorare, poi ho cambiato due Paesi, poi sono tornata, poi mi sono laureata, poi ho cambiato tanti lavori, fatto tanti corsi, e poi sono rimasta single. Insomma invece che il percorso lineare di mio padre, ho seguito un percorso a zig zag. Però alla fine, gira gira, sto alla base. Ho fatto un giro concentrico, e sono tornata, più fragile di prima.
La somatizzazione è rimasta ad accompagnarmi perennemente. La diarrea è rimasta pure lontano da casa, sempre, uguale, sia lontana dall'Italia, sia quando per lavoro mi hanno fatto andare fuori per 3 mesi, diarrea fissa, tremenda.
Ed ora sto a questo punto:
Non ho un lavoro ed i lavori che ho fatto non voglio farli più
Voglio realizzare il mio sogno di essere un'autrice
Non ho la possibilità di pagare un affitto per andarmene
Ho sviluppato una malattia invalidante come la diarrea cronica e la neuropatia
Ho preso peso
Non ho un compagno al fianco
Non ho figli
Così mia madre vince, o meglio vince la paura di mia madre.
Mio padre ora lo sento un alleato.