Dunque, esiti degli esami ritirati, perplessità magna.
Intanto, breve riassunto: esami precedenti effettuati il 6/01
tampone vaginale: flora batterica lattobacillare assente
pH vaginale: 5.5
positivo a gardnerella vaginalis
urinocoltura: e.coli 1.000.000/ml
E ora ecco gli esiti di quelli effettuati il 26/02
tampone vaginale: popolazione lattobacillare scarsa
pH vaginale: 4,7 (ma qui c'è tutta una storia che vi spiego sotto)
positivo a gardnerella e pure candida albicans!!!



urinocoltura: e.coli 100.000 UFC/ml
Ora, parto con i miei commenti.
Riguardo agli e.coli, direi bene: leggendo il forum, vedo che la carica di 100.000 è considerata al limite della negatività, quindi sono contenta. Soprattutto considerando che venivo da una carica di un milione. Peraltro, io non ho MAI avuto fastidi alla vescica, nemmeno con un milione di amici zampettanti. Al momento, stavo scalando D-Mannosio con l'idea di sospenderlo, ma forse potrei pensare di finire la scatola a mezza che ho a casa, sempre scalando ma in maniera meno graduale di quanto non pensassi. Che dite? Mi rendo conto che, visto quel che dico sopra, sarebbe davvero una precauzione, ma visto che queste dosi sono già qui...
Poi, i risultati del tampone. Partiamo dal pH: come vi dicevo qualche post più in alto, sul foglio compilato manualmente al laboratorio di ginecologia il giorno dell'esame, che poi ho consegnato in un altro lab, il valore del pH appena rilevato compariva, ed era 4. Ma poi, vado a ritirare gli esami e il pH non compare da nessuna parte. E visto il quadro di vaginosi rilevato, inizio a sospettare di aver letto male su quel famoso foglio, quindi insisto perché mi recuperino il valore. Insomma, a pc non risulta, quindi mi fiondo al laboratorio di ginecologia per chiedere spiegazioni, e incontro l'infermiera che mi aveva effettuato il tampone la quale mi dice: "Il valore del pH è un rilevamento che serve come informazione al laboratorio: se non lo vedi segnalato negli esiti, significa che era acido, quindi andava bene".



Vabbè, le rispiego che a me quel valore serve assolutamente, che ho scritto mail e telefonato e ribadito più volte che quella per me era una rilevazione fondamentale, e alla fine... la signora gentilissima (o sfinita dalle mie rimostranze, non so

Al di là del pH, ci sono altri elementi che mi lasciano perplessa: appena prima degli esami, nei 7-8 giorni che hanno coinciso con una fase di difese immunitarie basse (e cioè il giorno in cui mi è venuta la febbre, subito debellata, e i successivi), mi è tornato qualche sintomo, di cui vi ho parlato: pruriti, arrossamento e un po' di perdite bianco-beige tipo latte cagliato, scomparse proprio il giorno stesso degli esami. Per il resto, dal 5 gennaio, non avevo più avuto fastidi di nessun genere. E soprattutto, non ne ho più avuti neanche dopo questi ultimi esami, nonostante abbia inserito solo yogurt/Lactonorm + una lavanda D-Mannosio nei primissimi giorni dei sintomi, in corrispondenza della febbre, per poi continuare solo con un Nutriflor al giorno + D-Mannosio in fase di super-scalo.
Ora, io mi chiedo: non sarà che, visto il calo di difese immunitarie, in quei giorni la situazione vaginale fosse sballata, ma poi sia rientrata da sola una volta che il fisico si è ripreso? E quindi, questi esiti non rispecchino la mia situazione attuale?
Quel che è certo è che i lattobacilli sono ancora bassi, quindi farei così:
- torno a due Nutriflor al giorno
- tra una mestruazione e l'altra, yogurt / Lactonorm / lavanda D-Mannosio, con un giorno di sospensione tra un rimedio e l'altro per non stressare troppo la signorina
E a metà maggio, quindi dopo 2 mesi con questo tenore, ripeto il tampone.
Insomma, io sarei per fidarmi del mio corpo, che non mi dà assolutamente i segnali che mi aspetterei sotto l'attacco congiunto di due batteri. E quindi non riattaccherei con il protocollo Miriam.
Che dite? Ogni suggerimento è più che benaccetto!