La mia triste storia di vulvodinia

Re: La mia triste storia di vulvodinia

Messaggioda signo » mar feb 11, 2020 6:12 pm

Andrà bene Rob, abbi fiducia in te stessa. Forza :pugile:

Re: La mia triste storia di vulvodinia

Messaggioda rob » mer feb 12, 2020 12:12 pm

Eh lo so Signo.. ma come fa un essere umano a essere provato dal soddisfare uno dei suoi istinti principali? Quello che porta avanti l’umanità insomma..che poi dovrei desensibilizzarmi ma non al tal punto da avere paura dei rapporti (che inevitabilmente c’è dato che provo dolore). Ho tutto il desiderio da un anno a questa parte represso. E non scatta in me quella cosa del rifiuto e della rassegnazione, anzi.. ogni giorno è sempre peggio.. penso al giorno in cui finalmente mi potrò liberare senza sto maledetto dolore.. e se arriverà quel giorno non so cosa potrà succedere.. forse impazzirò dalla gioia . Non vedo l’ora di svuotarmi . Sento come se avessi delle mani al collo che mi stringono sempre di più. Ovviamente questo è un argomento che tratto con la psicologa lo so che voi non potete aiutarmi più di tanto. Però è come mi sento. Si accumula sempre di più dentro di me. Lei che può dire? Fai altro per non pensarci E lo faccio. Mi dice che ne uscirò.. si ma quanto ancora dovrò schiattare in corpo? Sto facendo altro Per non pensarci per quanto possibile. Ma niente può sostituire una cosa così naturale e spontanea. Poi quando ci penso oppure quando provo e ho dolore è come se quella voglia ovviamente non venisse soddisfatta, e si accumula sempre di più sempre di più..e son sicura che posso pure fare tutta la terapia di sta terra o prendere tutti gli psicofarmaci del mondo, ma se una cosa ce l’hai nel sangue, nella mente, radicata negli anni, è difficile cambiarla. Anche se sicuramente ho una visione diversa adesso e mi rendo conto di mie reazioni eccessive prima . Ma sono cose che non potevo controllare. Io lo riconosco. È un istinto che non puoi reprimere, perché io mi sentivo così in alto, così bene, e tutti lo fanno, e nonostante la malattia e tutto il dolore lo sto reprimendo perché son costretta ma si sta accumulando, perché comunque c’è quella linea sottile tra istinto naturale di una persona qualunque e voglia di viverlo come lo vivevo io (a 1000) che cmq sta dentro di me. Cosa succederà? Non so se possiate un minimo capirmi o comprendermi o se mi spiego bene.. Comunque... spero un giorno di poter scrivere un aggiornamento positivo qui sopra..vi mando abbraccio triste e moscio come il mio umore

Re: La mia triste storia di vulvodinia

Messaggioda Arianna1990 » mer feb 12, 2020 12:53 pm

Albarossa ha scritto:Rob, mi permetto di entrare nella tua storia per invitarti a vedere i miglioramenti che ci sono, perché tu stessa li riferisci.

Pensaci bene, magari ci sono altre cose che in questo momento stai sottovalutando e che pure concorrerebbero a creare una situazione di benessere: nuove amicizie, nuovi interessi, viaggi, cose che riempiono la vita delle persone normali, che non pensano al sesso 24 ore su 24!
!

Ciao Rob, ciao a tutte, è da parecchio che non scrivo, per impegni di lavoro. Cmq Rob mi permetto, senza polemica, di dirti che noto miglioramenti dal punto di vista fisico ma non da quello mentale. Quoto in pieno le parole di Albarossa, che ho riportato. Cerca di riempire la tua giornata con altre cose, piuttosto che "SESSO"e "SCOPATA"...
Rob, ma tu hai mai provato a fare l'AMORE?

Re: La mia triste storia di vulvodinia

Messaggioda rob » mer feb 12, 2020 3:52 pm

Ciao cara Arianna bentornata, non so perché prevedevo che con questo mio termine sarebbe ricomparso qualche tuo messaggio, no io non ho mai fatto L’AMORE ma SCOPAVO. All’imperfetto perché ovviamente ora NON POSSO PIÙ. E stavo bene così. Tenendo conto che poi è la stessa cosa, forse se con L’AMORE ti dai qualche bacio in più della SCOPATA o ti fai qualche coccola dopo, forse funziona così, ma io NON ho mai voluto provare SENTIMENTI per non SOFFRIRE e perché non sarei stata capace di avere una relazione per non avere altri PROBLEMI. Poi ti prego non iniziare adesso con sto discorso perche non ho voglia di discutere come in passato, ognuno fa quello che gli pare ti prego sto in crisi di astinenza acuta sono esaurita, non iniziare a dire eh ma i sentimenti è diverso l’amore avere una persona vicino bla bla, per favore. Ma neanche se fossi stata sana ad oggi non sarebbe stato ancora il momento giusto. Poi in futuro chi lo sa. Il fatto che io non posso fare sesso, mi fa sentire diversa dalle altre quindi mi impedisce di avere nuove amicizie in questo periodo della mia vita, anche se ribadisco che avendo perso i contatti con quelle vecchie, non è stata una grande perdita per me. Interessi ci devo lavorare, ma niente mi appaga, per il momento. Viaggi non si può e ogni viaggio che ho fatto nella mia vita è stata fonte di grande stress, perché se non stai con la compagnia giusta, è meglio che stai a casa. E poi ci vogliono soldi. Non è che queste cose le sto sottovalutando adesso, è che manco prima c’erano perché non mi davano nessun motivo per farlo o nessuna passione o bella sensazione. Giustamente cerco di fare qualcosa nelle mie giornate per riempirle e per non pensare al perno della mia vita, ma nonostante ciò è un chiodo fisso nel mio cervello. Grazie per il tuo intervento.

Re: La mia triste storia di vulvodinia

Messaggioda Arianna1990 » mer feb 12, 2020 5:53 pm

Cara Rob io credo di esprimere il pensiero di tante donne che ti hanno risposto, forse poi i miei termini non ti piacciono, ma come vedi io uso i TUOI termini. Permettimi, è proprio triste sentire che a 20 anni una ragazza ha la sola preoccupazione della scopata, non ti ho mai sentita preoccupata ad esempio perchè non trovi un lavoro (semmai lo cerchi), o perchè hai litigato con un'amica, o perchè tua madre non sta bene. La tua preoccupazione è solo il sesso, o meglio guarire per fare sesso, fatto con uno, fatto con un altro, tanto è uguale, concentrata come sei solo su te stessa, ed astratta dalla realtà. Permettimi, tutto questo è triste, e ancora più triste a 20 anni. L'unica cosa in cui concordo con te è che : OGNUNO FA COME GLI PARE.
La cosa bella dei forum sai qual'è, che resistono agli anni, e forse, a 30 anni, quando avrai riletto le cose che ti diciamo qui dentro, e forse, avrai capito come hai sciupato questo decennio stupendo che ti aspetta, forse rimpiangerai di non aver compreso. Ad maiora

Re: La mia triste storia di vulvodinia

Messaggioda rob » mer feb 12, 2020 6:31 pm

Arianna è la tua saccenteria che non ho mai sopportato e mi fa innervosire, e le tue offese di qualche post fa che mi fa saltare i nervi perché non sei nessuno. Scusa ma tu che ca ne sai del resto della mia vita? Se mi preoccupo che mia mamma non sta bene ? Secondo me l’unica TRISTE sei proprio TU che continui a crederti Gesù cristo, mi fai sbroccare ogni volta. Io mi lamento del sesso qui perché è quello che mi impedisce di fare la malattia purtroppo, di tutto il resto che ne sai? Vivi con me? Mi conosci? No. Ribadisco quello che scrissi qualche post fa. Io in terapia ci sto andando e non sei tu la mia psicologa, e non sai se facevo con uno o fatto con un altro perché non essere fidanzata non significava andare con chiunque, tu che pare tieni ancora la mentalità dell’800 e forse stavano più avanti di te all’epoca. Tu non sei nessuno e non sai niente. Continui ad offendere. Ma ti rendi conto? E i modi che usi tu sono i più sbagliati per darmi “consigli” perché mi fanno solo stizzire. Sai cosa? A 30 anni spero di non diventare mai come te, di restare umile e con i piedi per terra, e non giudicare e sparare a zero sulla gente con la maschera di giustiziera e portatrici di sani consigli perché in quello che tu mi scrivevi ci ho sempre visto del marcio e becero. Potrò avere 10mila difetti ma non ho mai offeso né sminuito nessuno. Secondo me dovresti volare basso e misurare le parole e quello che scrivi; poi questo è solo la mia modesta opinione, dato che tu su di me hai sempre sparato a 0 non sapendo niente ma vabbè. Detto questo per me puoi andare a farti una passeggiata nei boschi dove scrivevi che andavi, anzi scusate forumini e forumine se sto per scrivere un francesismo, Arianna, va a cacà.

P.s maestra di vita: qual è si scrive senza apostrofo, ciao.

Re: La mia triste storia di vulvodinia

Messaggioda Arianna1990 » mer feb 12, 2020 6:59 pm

Il tuo post si commenta da solo. Rileggi quello che scrivi e scoprirai che a criticarti non sono io ma tu stessa. Ma tant'è. Inutile cercare di estrarre l'acqua dalla pietra pomice.

Re: La mia triste storia di vulvodinia

Messaggioda 1PIMPI1 » mer feb 12, 2020 7:29 pm

Va bè ragazze non continuate a litigare, questo forum è stato creato per aiutarsi a vicenda, confrontarsi, creare amicizie e avere supporto, non per offendersi e darsi parole. Se continuate cosi, saremo poi costrette a mettervi in sola lettura per un po' e non credo sia proprio il caso.
Quindi basta. Non verrà approvato più nessun post di questo tipo.
Grazie.

Re: La mia triste storia di vulvodinia

Messaggioda Mare73 » mer feb 12, 2020 8:00 pm

rob ha scritto:una cosa così naturale e spontanea
Tu pensi che qualcosa che ti dà dipendenza sia, per te o per chiunque altro, naturale e spontaneo?

rob ha scritto:Poi invecchio, tra qualche anno inizierà ad ammosciarsi tutto
Ecco, qui avrei qualcosina da ridire.
O meglio; se con questa frase intendevi dire che col tempo si ammosciano le chiappe, be' sì, quello è innegabile. A chi più, a chi meno, ma è tant'è.
Se invece intendevi che è il desiderio ad ammosciarsi, NEIN!! Io ho 47 anni (porca Eva, ma vabbe') e ti dirò che la mia vita sessuale è senz'altro migliore oggi di quando ne avevo 20. E non perché a vent'anni fossi una sfigata che nessuno si voleva fare, eh: è solo che a quell'età, per quanto mature si possa essere, si è ancora in divenire, è tutto (o almeno tanto) ancora un po' sfocato, e giustamente! Poi il tempo passa, le esperienze si accumulano... insomma, si cresce. Si cresce, non si invecchia.
E quando una donna definita e consapevole fa sesso con una persona con cui c'è desiderio e sintonia - che si tratti di scopare o fare l'amore, poco mi frega - sono fuochi d'artificio.

Re: La mia triste storia di vulvodinia

Messaggioda rob » mer feb 12, 2020 8:07 pm

Mare lo so, capisco quello che dici. Però io ho la vulvodinia e sono piena di paure, il sesso è diventato un miraggio. Sono sempre più fragile anche se mi impongo di essere forte. Sto cambiando, ma è cambiato poco di me, veramente poco. Voglio diventare una persona migliore, e soprattutto voglio guarire. Spesso ho paura di non riuscire a fare nessuna delle due cose

Re: La mia triste storia di vulvodinia

Messaggioda signo » mer feb 12, 2020 8:09 pm

Mare :cup:

Re: La mia triste storia di vulvodinia

Messaggioda rob » mer feb 12, 2020 8:11 pm

Non voglio perdere anni senza poterlo fare. Questo è. Ogni età è diversa è vero, si dice che la malattia è temporanea, ma quando una cosa che ti deve dare piacere di provoca dolore, si scombussola tutto. Non si sa per quanto, ho paura sempre che possa essere per sempre. Beate voi Signo e mare che potete, beate voi..

Re: La mia triste storia di vulvodinia

Messaggioda signo » mer feb 12, 2020 8:16 pm

Rob mi sembra che tu abbia letto la mia storia, ho patito per 20 anni. Non voglio fare vittimismo per carità ma non è stato tutto semplice. Nel frattempo ho pure divorziato. Ecco sul forum non l'avevo ancora scritto. Questo per dirti che le cose si superano. Ce la farai anche tu, ne sono certa.

Re: La mia triste storia di vulvodinia

Messaggioda rob » mer feb 12, 2020 8:18 pm

lo so Signo che hai sofferto pure tu e sicuramente altre, però vedervi gioire per qualcosa che io non posso fare mi ha reso si felici per voi, ma mi ha fatto pure piangere per me

Re: La mia triste storia di vulvodinia

Messaggioda Laulaura » mer feb 12, 2020 8:34 pm

rob ha scritto:Spesso ho paura di non riuscire a fare nessuna delle due cose

Ma perché? Già rispetto a qualche post fa hai una consapevolezza diversa sia del corpo che della mente ed ovviamente non ci vogliono due sedute dalla psicologa che ti dice non pensarci per sganciarsi da una dipendenza come quella che hai tu ma ovviamente ci vorrà molto più tempo ed un lavoro su più ampio spettro. Da che tipo di psicologa stai andando? Ritorno un attimo al temine dipendenza che ho usato perché da quello che dici il sesso sembra essere un po' la tua droga e te ne rendi conto anche te.
rob ha scritto:un istinto che non puoi reprimere, perché io mi sentivo così in alto, così bene,

rob ha scritto:Ne Ero proprio un po’ dipendente. Era proprio la mia valvola di sfogo.

Questo accade a tante persone, c'è chi è drogato di sport, chi di cibo, chi fuma e dove sta il confine fra "sano" e "patologico"? Io credo che sia nel nostro vissuto, devi scavare e trovare il motivo per cui
rob ha scritto:c’è quella linea sottile tra istinto naturale di una persona qualunque e voglia di viverlo come lo vivevo io (a 1000) che cmq sta dentro di me.
poi magari non cambierai ma pensaci e lavoraci con la terapeuta e se il suo aiuto è dirti "fai altro, non ci pensare", beh stai sprecando tempo e soldi.

Re: La mia triste storia di vulvodinia

Messaggioda Mare73 » gio feb 13, 2020 3:01 am

Concordo.
Peraltro, non sei forse mai intervenuta su un concetto che ti abbiamo già sottoposto, e che secondo me è centrale: non ti sembra quantomeno strano che, di tutte le varie attività che compongono la vita di una persona, in te la vv abbia colpito proprio quella che ricercavi di più, addirittura in modo ossessivo, tanto che tu stessa la definisci "dipendenza"? Pensi che sia una pura coincidenza? E se invece il tuo corpo stesse tentando di dirti qualcosa, nell'unico modo in cui può farlo?
Non ti scrivo queste domande perché tu mi risponda, anche perché non ho le competenze necessarie a portare avanti un'introspezione di questo tipo: forse potresti parlarne con la tua psicologa. Ma comunque pensaci.

Re: La mia triste storia di vulvodinia

Messaggioda rob » lun feb 17, 2020 8:18 pm

Ho letto l’aggiornamento di una ragazza molto triste. In quel momento la rabbia che ho in corpo si è trasformata di nuovo in un’ombra che non so descrivere, perché capisco come ci si sente. La verità è che questa malattia ti disintegra, soprattutto se ti toglie il sesso. E adesso facciamo finta che io sia una persona “normale”, tralasciando la sorta di “dipendenza” o qualcosa del genere, magari fidanzata, di base una ragazza allegra e spensierata. Avrei passato inevitabilmente un san Valentino di merda. È vero che testa e corpo sono collegati, ma ciò che dubito è che debba “guarire” prima mentalmente per poter permettere la guarigione al fisico. Questa è una malattia infame. Nel mio caso c’è anche sempre quel velo di senso di colpa, che col passare dei mesi si offusca ma non dimentico. Perché indirettamente è come se fosse stata colpa mia a ridurmi così. Ma quella sera, un anno fa, non sapevo a cosa stavo andando incontro, non lo potevo immaginare nemmeno nei miei peggiori incubi. Ero sana, e a causa di una scelta mi sono ammalata. Ci sono ancora giorni in cui penso che se quel giorno avessi fatto una scelta diversa, se quella sera non avessi avuto quel rapporto in circostanze in cui non avrei dovuto, la mia vita non avrebbe preso questa terribile piega. Ne sono certa. Se avessi conosciuto questa malattia probabilmente sarebbe stato tutto diverso. La verità è che la voglia di morire e sprofondare nel baratro hanno dato posto, col tempo, alla voglia spietata di guarire per poter di nuovo godere del sesso. Se non avessi avuto questo desiderio così impellente, scusate se forse vado nel tragico, ma mi sarei lasciata morire probabilmente. La cosa che più amavo è diventata improvvisamente la cosa che mi faceva del male. E tutte le amare conseguenze che porta una disfunzione sessuale, anzi, una impossibilità di fare sesso, una mutilazione invisibile, giorno dopo giorno, pesano sulle spalle. La psicologa dice, seppur la vedo poco, che questo mio desiderio così ardente potrebbe essere paradossalmente ciò che mi potrebbe far uscire da questo stato, normalizzare questi maledetti nervi, anche se devo “staccarmi” dal valore troppo “alto” che davo al sesso. Il valore in questo anno da malata non è cambiato, pur riconoscendo certe mie reazioni sbagliate. Se tornassi indietro negli anni, non farei qualcosa di diverso, cambierei soltanto le mie reazioni. E vivrei di la vita nella sua totalità senza lasciarmi condizionare dal sesso. Questo, indubbiamente, lo cambierei. Se questo valore si spegnesse, probabilmente si spegnerebbe anche il desiderio per la lotta al benessere. Ho paura un giorno di dimenticare come era davvero bello il sesso, una volta. Tipo come quando non vedi una persona da molto tempo e inizi a dimenticarne i lineamenti, il timbro di voce, diventa tutto più offuscato. Il sesso lo sto vivendo di ricordi, che si stanno appannando sempre di più. Non mi sento più viva. Mi tormentano tanti pensieri. Sono mesi che non dormo più bene e se lo faccio faccio solo incubi strazianti, angoscianti, dove si riflette la mia impossibilità di fare qualcosa che tanto bramo anche nei sogni. Questa cosa mi fa paura. Ho paura un giorno di non avere più la forza di lottare e di dimenticare come era bello quello che mi faceva sentire così viva un tempo. Pensare a chi sta peggio di me (molto molto peggio) non mi aiuta, anzi, mi chiedo come possano farcela. Ho paura una mattina di svegliarmi e perdere quella forza di sperare che il mio corpo possa tornare a funzionare come prima. Ho paura di spegnermi definitivamente. Quello che mi sta tenendo in vita è il desiderio di stare bene. Alterno la rabbia a momenti dove ci sono grandi, immensi buchi neri. Perché la verità è che non si sa di quale “schiera” farai parte. Di chi ce la fa, o di chi no, tralasciando ovviamente la questione tempo, che sfortunatamente, è indeterminato anche questo. Tutto questo è tempo perso, un’infinita agonia, dove tutto quello che provo a fare per colmare il vuoto, non funziona, non mi dà sollievo. E a volte penso a cosa potrei fare per liberarmi.. ci sono tante scelte per cercare solo di evadere da un corpo che non può fare sesso. Ma molte non sarebbero razionali, e non mi svuoterebbero comunque, perché rimarrei lo stesso in questo corpo, e nella stessa condizione. Ammanettata e imbavagliata in uno stanzino di pochi centimetri. Interiormente forse mi sento così.. faccio continuamente paragoni.. non trovo mai quello più appropriato. Spero di mantenere la lucidità e riuscire a farcela, soffocata e tormentata ogni giorno da questo desiderio che non posso soddisfare. A volte mi vengono forti mal di testa, altre volte mi viene da vomitare, tipo ora, neanche le sigarette hanno più lo stesso gusto di un tempo, né il cibo. Spesso ho segni di cedimento. Neanche dormire mi aiuta, per quel che dormo, o come dormo, mentre faccio cose o parlo con persone, sento sempre il peso della malattia sulle spalle, come un macigno, anzi lo sento anche sulla vagina il peso, e in testa, come se pesasse 10 kg, e non è questione di rilassamento perché giuro che lo attuo in tutte le maniere. Sta esplodendo il cervello e pure il corpo. Ma devo continuare a sopportare...sperando di poter vivere un giorno

Re: La mia triste storia di vulvodinia

Messaggioda Mare73 » mar feb 18, 2020 2:50 pm

rob ha scritto:Ero sana, e a causa di una scelta mi sono ammalata.
Non è così. La vv non è un interruttore, che un secondo prima è spento e quello dopo acceso: è il risultato di mesi o anni di comportamenti sbagliati che, a furia di accumularsi, a un certo punto sfociano in fastidi concreti ed evidenti, e allora il disturbo passa dalla fase dormiente a quella conclamata. È un concetto applicabile a tantissimi contesti, no?
Le condizioni sfavorevoli di quel determinato rapporto possono essere state la goccia che fa traboccare il vaso, e magari hanno pure accelerato un po' il manifestarsi dei sintomi, non dico di no: ma senza tutto il pregresso di cui ho scritto sopra, non avrebbero scatenato un bel niente.
Lo sottolineo perché leggendo i tuoi post ho la nettissima sensazione che, per quanto noi continuiamo a indicarti la luna, tu invece continui a guardare il dito. Scopare su un tavolo, per quanto mezze ubriache e con poca predisposizione, da solo non basta a scatenare la vv: altrimenti ne soffrirebbe il 98% del genere femminile mondiale. Perciò lascia andare questo pensiero e concentra le energie su ciò che adesso ti serve davvero.

Re: La mia triste storia di vulvodinia

Messaggioda rob » mer feb 19, 2020 12:53 pm

Va bene, grazie mare, cercherò di vedere questa Luna.. e darle una ripulita..
Tralasciando un attimo la questione disturbi mentali, da qualche giorno ho dolore ai lati della vagina, fuori. Ci sono fasci muscolari che mi fanno male,ed è un po’ gonfia la pelle a fianco tipo come quando era peggiorata la contrattura, però dentro non ho male, volevo chiedervi sono sempre muscoli o i nervi? O qualcos’altro di cui preoccuparmi?

Re: La mia triste storia di vulvodinia

Messaggioda Mare73 » gio feb 20, 2020 7:48 pm

Tranquilla, è la contrattura.
Per il resto, come va?


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