Vln ha scritto:il fatto è che Parigi te la vendono bene. Cioè lo fanno proprio coscientemente. Mettono du lucine, fanno qualche sfilata, se spingono sti formaggi orrendi che hanno l'odore più nauseabondo del mondo e si riempiono la bocca e la mente con una cifra di stereotipi. Se fanno qualcosa sono loro a farla meglio di tutti
Si loro sono cosi'.
Ma anche fuori Parigi, la grandeur e' la grandeur. Che a volte si spinge nel grottesco e fa ridere.
Pero' e' anche vero che eccessi a parte questo permette loro di vendere quello che hanno di grazioso carino come noi non riusciamo a fare del nostro splendido. Posto che anche in Francia ci sono cose splendide. Ma dico proprio che amplificano tutto cio' che hanno. Nel male ma anche nel bene. Insomma un po' da imparare c'e' sempre , come sempre.
Io Parigi l'ho adorata. Ho fatto un periodo tipo il tuo, un mesetto. Ma ti parlo dell'88, quando da noi un respiro cosi' ce lo sognavamo. Ed era molto diversa. Molto piu' vera, molto meno omologata di come e' ora. Molto piu' Parigi. E io avevo la bellezza di 19 anni
ma non e' solo quello.
Sono stata un paio di anni fa in vacanza e a parte che quasi non riconoscevo luoghi che all'epoca erano diventati un po' i miei posti del cuore, a parte le folle di turisti che la fanno sembrare di plastica, a parte caratteristiche che un tempo erano autentiche ed ora sono patinate, come la zona dei bouquinistes o il Mouffetard, per dire...
Ecco ho fatto il pensiero che trent'anni fa, passeggiando in un boulevard qualsiasi, bastava girare brevenemte il naso per capire di essere a Parigi. Ora no. Ora e' tutto piu' impersonale, gli stessi negozi, lo stesso panorama, le stesse strutture ripetitive di ovunque. Parigi e' un po' meno Parigi.
Per i formaggi concordo con Mare, io ci vivrei di quei cosi puzzolosi