La storia di Alina

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Re: La storia di Alina

Messaggioda SofiaF » ven mag 24, 2013 5:59 pm

I famosi ritmi circadiani, certo.. :humm:
Com'è che ultimamente prima di accedere a questo forum bisogna munirsi di Treccani?? :book:
E’ impossibile, disse l’orgoglio.
E’ rischioso, disse l’esperienza.
E’ inutile, tagliò la ragione.
Provaci, sussurrò il cuore.

Re: La storia di Alina

Messaggioda Natina » ven mag 24, 2013 9:54 pm

:lol: è vero!

Re: La storia di Alina

Messaggioda Rosanna » ven mag 24, 2013 10:31 pm

Ritmo circadiano, lo dice la parola stessa: ritmi di circa un giorno (die). Il ritmo sonno/veglia, l'orario della fame, della stanchezza, dell'acidità urinaria notturna. Son tutti ritmi che il nostro corpo assume nel tempo e mantiene a lungo finché qualcosa di protratto non interviene a modificarlo, come appunto l'allattamento notturno che ti impone uno stravolgimento dei tuoi normali ritmi (circadiani appunto) per importene altri ai quali dopo un bel po' di giorni ti abitui mantenendoli anche laddove lo stimolo originario venisse a mancare (la bimba non ha fame, ma tu ti svegli lo stesso all'orario in cui di norma l'avrebbe avuta).
Non sono un medico e ciò che condivido con voi è solo il frutto degli studi fatti come malata di cistite cronica alla disperata ricerca di una soluzione. Tutti i miei consigli devono essere intesi come tali, seguiti sotto la propria responsabilità e valutati col proprio medico curante, al quale nessuno senza gli stessi titoli ed autorizzazioni può legalmente sostituirsi.

Re: La storia di Alina

Messaggioda SofiaF » lun giu 03, 2013 11:54 am

Ali come stai?
E’ impossibile, disse l’orgoglio.
E’ rischioso, disse l’esperienza.
E’ inutile, tagliò la ragione.
Provaci, sussurrò il cuore.

Re: La storia di Alina

Messaggioda federicae » sab giu 08, 2013 9:20 pm

:ciao: passo anch'io per un salutino, come procede con la piccolina? Un abbraccio :baci:

Re: La storia di Alina

Messaggioda Flami » dom giu 09, 2013 10:44 pm

Già Ali...un bacio..vi penso!! :love1:

Re: La storia di Alina

Messaggioda Natina » mar giu 11, 2013 4:18 pm

:flower: bacino anche da me!!!

Re: La storia di Alina

Messaggioda vero » mar lug 23, 2013 11:54 pm

Ciao Ali!!!
Come stai??Come va con la piccola Margherita??
Spero bene!!! :love1:

Re: La storia di Alina

Messaggioda alina75 » mar lug 30, 2013 10:46 pm

Ciao ragazze!
che bello avere di nuovo il forum! Quando, dopo tanti giorni di completa alienazione, sono riuscita finalmente ad accedere per recuperare un po’ di aggiornamenti salvati qua e là nei ritagli di tempo ed ho scoperto che il forum era stato chiuso, è stata una delusione pazzesca! Già mi mancavate da morire… il pensiero di non poter proprio più accedere a questo luogo virtuale speciale mi intristiva tantissimo. Poi vado a scriverlo sul tuo diario Ros, ma intanto grazie! Grazie per averci ridato la possibilità di incontrarci tutte quante in questo luogo speciale!

Grazie a tutte per i messaggi (sia qui che su FB), il calore e l’affetto!

Prima di aggiornare (cercando anche di sintetizzare le migliaia di cose che vorrei dirvi) rispondo a Martina:

MARTINA ha scritto:Qualche giorno fa ti ho scritto un messaggio, non so se sei riuscita a leggerlo, capisco perfettamente il tuo non tempo per leggere e rispondere ad eventuali messaggi. Comunque visto che sei di Milano volevo sapere se potresti consigliarmi una brava ginecologa, anche la tua, o qualcuna che hai conosciuto in ospedale quando hai partorito, visto tra l’altro che sei andata alla Macedonio Melloni che per sentito dire considerano una buona clinica.Uff, non riesco a trovare una brava ginecologa che non segue sempre e comunque il solito protocollo. Quando avrai un po’ di tempo e voglia e vuoi leggere il mio vecchio messaggio lo trovi qui nella tua storia pochi post dietro. Sarò felice se mi vorrai dare un consiglio e scusa ancora del disturbo.


Martina perdonami! non volevo ignorarti! Nello stato in cui ero, ero talmente proiettata sulla piccola che avevo rimosso la tua domanda! Come avevo detto a Vanessa, se ancora ti serve, scrivimi pure sull'indirizzo che trovi nella sezione apposita e sarò felice di darti tutti i riferimenti. Come abbiamo notato più volte nel corso della gravidanza, è comunque un medico “tradizionale”, con tutte le sue convinzioni. E’ però una persona molto aperta, con cui si può parlare esprimendo il proprio dissenso, che più di una volta ha riconosciuto i limiti della medicina cd. “tradizionale”, appoggiandomi per tutto il percorso che ho fatto (anche quando ho scelto la Spano, che è un’ostetrica, invece di andare da Murrina, che lei mi consigliava perché conosceva la sua fama di esperto di vulvodinia), e dandomi sempre disponibilità e assistenza. Penso che sia una persona molto buona, che si è presa “umanamente” a cuore la mia situazione facendo di tutto per farmi avere un parto naturale minimizzando il più possibile i rischi correlati.

Colgo l’occasione, inoltre, per dirvi che mi riservo ancora di consigliare l’ostetrica che mi ha preparato per il parto. Come avevo avuto modo di scrivere dopo che l’ho incontrata per la prima volta, mi sembra una persona che parla la nostra lingua e che conosce le problematiche del pavimento pelvico. Mi sembra, invece, meno preparata sulle conseguenze neuropatiche dei nostri disturbi. Inoltre non ho avuto modo di provare sue manipolazioni, dato che, avendo io raggiunto un buon livello di normotonicità con gli esercizi e gli automassaggi che facevo da sola, nel corso dei nostri incontri non ha mai ritenuto opportuno “trattarmi”. Ho intenzione di tornare da lei a settembre per farmi controllare, e, se ce ne sarà bisogno, programmare degli incontri con lei. Ovviamente vi terrò aggiornate. Ho avuto invece modo di conoscere una osteopata che tratta il pavimento pelvico (ricordate? mi aveva “preparato” anche lei). Dopo le sue sedute (3 in tutto) io mi sono sempre sentita molto bene (anche se anche lei non ha mai ritenuto necessario fare delle manipolazioni interne) e ho intenzione a settembre o più avanti di andare a farmi dare una controllatina anche da lei. Se ritenete opportuno posso fornire il suo nominativo.

Per quanto riguarda gli aggiornamenti vado per punti:

Situazione pelvica: sto abbastanza bene, ma, non avendo ancora ripreso i rapporti questo benessere lascia il tempo che trova. Come sintomi mi sento piuttosto “normale”, solo un po’ di neuropatia ogni tanto quando è molto umido o quando è troppo freddo e talvolta bruciore alla forchetta dove ho avuto la piccola lacerazione. Cosa sto facendo? Dopo aver continuato per un bel po’ le lavande (intese come 5 minuti in ammollo) con 30 gocce di tintura madre di calendula, durante le quali cercavo di fare anche un po’ di kegel reverse, ho lasciato perdere ed ho ripreso con gli automassaggi (quasi) tutte le sere. Devo dire che va abbastanza bene. Alcune sere mi sento più duretta di altre, ma, anche se non ho più raggiunto i livelli di sofficità preparto, mi sento abbastanza normotono. Per massaggiare uso gli oli che usavo in gravidanza (olio specifico di Weleda o olio di mandorle dolci, talvolta olio di oliva)… li preferisco rispetto al lubrificante. Alla mattina dopo la doccia e talvolta la sera prima di andare a dormire (ma solo se è passato un po’ di tempo dall’automassaggio) metto xerem spray sulla forchetta e a volte brucia un pochino.

Al controllo dei 40 giorni (ormai quasi 2 mesi fa) la ginecologa mi ha trovata un po’ più “provata” del normale, nel senso che le mucose erano arrossate e ancora un po’ tumefatte (tanto che mi ha consigliato di aspettare ancora un pochino prima di riprendere i rapporti), anche se la cicatrizzazione secondo lei andava bene. Lì per lì c’ero rimasta un po’ male, ma poi ho sentito che le mucose miglioravano col tempo e mi sono rasserenata.

Come dicevo sopra non abbiamo avuto ancora rapporti. Perché? Motivi logistici (priorità assoluta alla bambina, che solo ora comincia lentamente a staccarsi; presenza sempre in casa di qualcuno, tipo mia madre, soprattutto nel primo periodo; lontananza di mio marito, ora), paurissima, e zero, ma zero, zerissimo voglia. Non so se è una questione ormonale, se è un fatto di testa legato al fatto che siamo (ma soprattutto io) tutti concentrati sulla bambina, oppure è la paura che disintegra il desiderio (potrebbero benissimo essere tutte queste cose insieme), ma nei pochissimi momenti di intimità mi godo gli abbracci e le carezze (finalmente sono io ad essere coccolata dopo aver impiegato tutte le mie energie ad accudire la piccola) mi appagano completamente e mi sento di non aver bisogno di altro.

Seno: ho avuto moltissimi problemi. Vi ringrazio per i consigli che mi avete dato, ma purtroppo, pur mettendo in atto tutte le strategie naturali di cui sono venuta a conoscenza (impacchi di acqua calda, drenaggi, verza, bottiglia di pomodoro con collo largo per creare vuoto, tiralatte), ho avuto la mastite al seno sinistro e dopo circa un mesetto di sopportazione di continui ingorghi, ho ceduto all’antibiotico quando si prospettava lo spettro dell’ascesso. L’ho dovuto prendere per ben 10 giorni, per evitare recidive [mi sono fidata dell’esperienza dell’infermiera pediatrica del consultorio che mi sta seguendo, che voleva lo prendessi per 12 giorni, e che me ne ha “abbonati” due quando le ho raccontato tutta la mia storia), e mi sono coperta con fermenti orali e vaginali. Mi sembra di essere passata indenne… ma chissà se a livello profondo ho creato dei danni! Dalla mastite sono guarita, però sono iniziati dei problemi che tuttora sto affrontando dovuti alla formazione di “tappi”, ossia dei coaguli di latte che creano delle stasi di latte e degli ingorghi dolorosissimi. Ora, grazie all’assunzione della lecitina di soia, consigliatami dall’infermiera pediatrica del consultorio, si stanno gradualmente riducendo (sembra che questi tappi siano dovuti alla coagulazione della componente grassa del latte: la lecitina di soia aiuta ad evitarne la formazione e ne facilita l’espulsione quando si formano, perché comunque li ammorbidisce); ho inolitre imparato a gestire la situazione senza farmi prendere dal panico: appena sento una stasi immergo il seno nell’acqua calda per un po’, dreno (male!!!) e poi vado di tiralatte (che devo dire uso comunque quasi quotidianamente perché sono terrorizzata dagli ingorghi). La suzione di Margherita, che man mano che cresce diventa sempre più efficace, sblocca poi la situazione.

A proposito
Rosanna ha scritto:Così ho chiamato una consulente della Leche League che mi ha aiutata a risolvere i problemi che avevo (comprese anche delle ragadi sul capezzolo risolte con l'uso di vaselina Purelan dopo la poppata e di un copricapezzolo in silicone appena sentivo che stavano tornando) finché non ho avuto più alcun problema. Non so se già conosci questa associazione, ma ti lascio il link del loro sito, dove puoi trovare/richiedere consigli on line e attraverso il quale puoi richiedere una consulente a domicilio:http://www.lllitalia.org/


Ros come sempre :thanks: :thanks: :thanks:

Non conoscevo questa associazione e neanche il loro sito. Come sempre mi si é aperto un mondo! Per fortuna a Milano non ho avuto bisogno di chiamare una loro consulente perché ho risolto andando spessissimo al consultorio, ma una volta che ero a L’Aquila ho chiamato la consulente di zona che, pur non potendo venire a casa perché era fuori città, è stata disponibilissima e mi ha dato dei consigli al telefono.

Non avrei comunque mai pensato che allattare al seno fosse tanto faticoso, soprattutto all’inizio. Ero sempre stata circondata o da persone che non avevano avuto problemi o da persone che, avendo avuto problemi, erano passate al latte artificiale, credendo di “non potere” allattare. Vivendo questa esperienza ho capito che è vero che tutte le donne, se lo desiderano, possono allattare (a meno che non ci siano problemi di salute serissimi che ti fanno prendere farmaci che nuocerebbero al bimbo), perché i problemi strettamente legati all’allattamento, anche la cd. “mancanza” di latte sono risolvibili a patto di avere una persona competente accanto (e ce ne sono poche… negli ospedali non ti insegnano neanche a far “attaccare” bene il bambino e te ne torni a casa piena di ragadi dolorose) che ti aiuta e una forte motivazione che ti fa sopportare la fatica, il dolore fisico e, non ultimo, l’annullamento ulteriore di te stessa che comporta il dover pensare a risolvere i problemi di seno negli scarsissimi momenti di pausa che riesci a prenderti dall’accudimento del neonato. Io sono sicura che ho potuto continuare ad allattare solo grazie alla competenza e all’assistenza continua di questa persona del consultorio (mi chiama e mi messaggia persino il sabato e la domenica per sapere come sto con il suo cellulare :O.O: e lo fa con tutte le mamme che hanno problemi col seno), e perché non ho dovuto riprendere subito a lavorare, altrimenti non ci sarebbe stato tempo materiale da dedicare alla causa. La mia testardaggine e la mia forte motivazione (oltre allo spirito di sopportazione che contraddistingue tutte noi) mi hanno permesso di superare i primi due mesi e mezzo, che sono stati micidiali. Ora va molto meglio.

Umore: migliora. Devo dire che gli episodi di down per fortuna sono stati proprio pochi, la maggior parte dei quali dovuti alla stanchezza per il continuo dolore al seno. Prima di partorire mi chiedevo se la depressione post partum fosse un passaggio obbligato e mi rispondevo che ero così felice di avere la piccola che a me non sarebbe potuto capitare. Col senno di poi posso dire che la nascita di un figlio è un evento che stravolge talmente tanto la tua esistenza, che inevitabilmente a livello emozionale non possono che esserci degli alti e bassi. Nei momenti sì la tua componente emotiva è alle stelle e ti dice che tutto quello che vuoi è lì tra le tue braccia e non vuoi niente altro al mondo che rimanere in quella posizione per sempre; nei momenti no, però, la tua parte razionale ti ricorda che per accudire quel frugoletto ti stai annullando completamente (a volte annulli anche le funzioni vitali, sonno in primis, ma anche fame e bisogni fisiologici) e viene fuori un senso di frustrazione che inevitabilmente ti fa sentire quasi prigioniera in una dimensione parallela sconosciuta e lontana rispetto a tutto quello che avevi costruito nella tua vita precedente. A questo si aggiunge la stanchezza fisica per la carenza di sonno e un senso di inadeguatezza, una continua insicurezza, che ti portano costantemente a chiederti se stai facendo la cosa giusta per quell’esserino che dipende completamente da te. E quando non riesci a capire perché piange disperatamente ti agiti, perché non sai cosa fare e la stanchezza fisica ti fa credere che non ce la potrai mai fare… Per fortuna, però, in maniera molto graduale questa sensazione si attenua, perché inizi a conoscere tuo figlio e a capire quasi sempre perché sta piangendo e come fare per calmarlo. E ogni giorno che passa (tranne qualche eccezione) la situazione migliora, sia perché il bambino cresce, sia perché cresci anche tu come mamma. E più tu sei tranquilla più il bambino è “buono”. Ecco perché i secondogeniti sono generalmente meno problematici.

La mia più grande difficoltà all'inizio è stata trovarmi alle prese con una bambina che non aveva praticamente capito di essere uscita dalla pancia. Aveva costantemente bisogno di contatto. Non potevo lasciarla neanche per andare a fare la pipì perché cominciava a piangere. Mangiavo con lei addosso. Dormivo seduta sul letto con lei in braccio, spesso con la mia tetta in bocca. Nei pochissimi momenti che strappavo per me (e lei li passava comunque “addosso” a qualcun altro, o a mio marito, o a mia madre se mio marito non c’era) spesso dovevo drenarmi il seno (cosa dolorosissima in presenza di un’infiammazione). A questo si aggiungeva il timore di sbagliare tutto (non mancano mai i consigli non richiesti di chi mi diceva e mi ripeteva fino allo sfinimento che “la stavo viziando” e che se non avessi sopportato un po’ il suo pianto “me la sarei ritrovata sempre addosso”). Per fortuna nel corso del mio fichissimo corso pre-parto alternativo mi avevano spiegato che per i primi tre mesi i bambini non si viziano, perché piangendo esprimono dei bisogni che vanno assecondati per renderli sicuri ed autonomi man mano che crescono. Ho assecondato, perciò, questo suo bisogno di contatto, e pian pianino ha incominciato a staccarsi da sola. Ora ha ancora un po’ di difficoltà a dormire da sola (senza ninne nanne e non in braccio a mamma), ma stiamo lavorando molto su questo in vista del mio rientro al lavoro a settembre che spero molto sarà graduale per non creare traumi né a lei, né a me. Il senso di inadeguatezza e il continuo chiedermi se sto facendo bene sto cercando di superarli leggendo molto. Ho comprato un sacco di manualetti che, al di là dei diversi e contrastanti approcci, mi danno un po’ di sicurezza e mi aiutano anche a riempire quei momenti di “vuoto” in cui di tanto in tanto cado non essendo abituata ad avere dei ritmi lenti, quali sono quelli che si addicono all’accudimento di un neonato.

Ecco, ho scritto un papiro… scusate (e mi rendo conto solo ora che Margherita miracolosamente dorme da più di 3 ore)!
Durante i giorni di chiusura del forum mi sono resa conto di questo: questo posto è un luogo speciale perché permette ad ognuna di noi, mentre ci raccontiamo, di elaborare ciò che viviamo, in relazione non solo alla patologia per cui ci siamo iscritte, ma anche a tutto il resto.
E’ anche per questo che mi siete mancate un sacco!
Se fossi un po’ più smanettona adesso vi metterei un’emoticon con un abbraccio così grande da comprendervi tutte!
Consideratelo fatto e grazie se avete letto tutto…

Re: La storia di Alina

Messaggioda Cles » mer lug 31, 2013 10:03 am

Ciao Alina, sono contenta che fra gli alti e bassi in generale però vada tutto bene!

Per quello che può valere, anche io quando ero nata ho vissuto i primi mesi in simbiosi con mia madre, appena mi lasciava urlavo come una poiana disperata e smettevo appena mi riprendeva in braccio. Così lei ha vissuto con me nel marsupio mentre faceva qualsiasi cosa, pulizie, cucina, spese ecc.. Ricordo che quando avevo due anni le dicevo che volevo tornare nella sua pancia per stare sempre con lei, mi infilavo sotto la sua maglia e mi concentravo tantissimo sperando di riuscire a entrarci di nuovo :lol:

Re: La storia di Alina

Messaggioda alina75 » mer lug 31, 2013 11:05 am

Ciao Cles,
grazie!
Magari Margherita venisse su come te!
un baciotto!

Re: La storia di Alina

Messaggioda Natina » mer lug 31, 2013 11:22 am

Cles ha scritto: Ricordo che quando avevo due anni

:humm: Ma come farai a ricordare quello che dicevi a 2 anni................ boh.. sei proprio aliena.. non c' altra spiegazione.

Ali!!!! :flower: vedrai che pian pianino Margherita diventerà più autonoma, ognuno ha i suoi tempi!

Re: La storia di Alina

Messaggioda Flami » mer lug 31, 2013 1:30 pm

naty ha scritto:boh.. sei proprio aliena.. non c' altra spiegazione.
:lol: :lol:
Ciao Ali, ho letto tutto il tuo aggiornamento! Grazie per essere passata da me!
Per il problema al seno mi dispiace che hai tribolato...però ho visto che Margherita è proprio cresciuta! ;)
Ti mando un abbraccio!!
A presto!!!
p.s. il 21 settembre sono a Milano, per un matrimonio...se riesco, magari ci vediamo!

Re: La storia di Alina

Messaggioda alina75 » mer lug 31, 2013 3:03 pm

:wow:
ti aspettiamo!

Re: La storia di Alina

Messaggioda vero » mer lug 31, 2013 3:41 pm

Ciao Alina!!
Leggere la tua esperienza mi ricorda passo passo quando ho avutoil mio piccolo......uguale!!!
I problemi al seno, la non voglia di sesso....anzi!!!!all'inizio io collegavo il sesso alla nascita e aiutooooo la voglia era sotto i tacchi!!! Avere sempre quell'esserino addosso....piano piano si risolve tutto!!! O meglio si trova un nuovo equilibrio nella nuova famiglia.
Continua così che sei bravissima!!! :baci:

Re: La storia di Alina

Messaggioda SofiaF » mer lug 31, 2013 11:58 pm

Ciao Ali tesoro, ho letto tutto d'un fiato il tuo post.. che dire, hai sempre un modo speciale e profondo di raccontare le cose. Sono certa che sarai - che sei -una mamma meravigliosa, e Margherita una bimba tanto fortunata, e non perché tu sia più perfetta di altre ma "semplicemente" perché ti metti sempre in discussione, dote rarissima e preziosa. Semmai un giorno dovessi avere la possibilità di avere un figlio, saresti la prima persona a cui mi rivolgerei per qualsiasi dubbio. Ti abbraccio forte :love1:
E’ impossibile, disse l’orgoglio.
E’ rischioso, disse l’esperienza.
E’ inutile, tagliò la ragione.
Provaci, sussurrò il cuore.

Re: La storia di Alina

Messaggioda Stefania 69 » gio ago 01, 2013 12:04 am

Un abbraccio anche da parte mia. Anzi due, uno ad Alina mamma e d uno ad Alina donna. Hai scritto un post bellissimo. :ciao: :flower:

Re: La storia di Alina

Messaggioda Rosanna » ven ago 02, 2013 5:23 pm

alina75 ha scritto:Ho avuto invece modo di conoscere una osteopata che tratta il pavimento pelvico (ricordate? mi aveva “preparato” anche lei). Dopo le sue sedute (3 in tutto) io mi sono sempre sentita molto bene (anche se anche lei non ha mai ritenuto necessario fare delle manipolazioni interne) e ho intenzione a settembre o più avanti di andare a farmi dare una controllatina anche da lei. Se ritenete opportuno posso fornire il suo nominativo.

Dipende. La consiglieresti per le problematiche legate alla cistite e alla vulvodinia al posto degli altri che consigliamo? Tornando indietro ti affideresti completamente a lei senza rivolgerti alla Spano?

alina75 ha scritto:zero, ma zero, zerissimo voglia.

Credo che sia del tutto normale. E' ancora vivido il ricordo dei dolori provati durante il parto, proprio nella zona in cui ora dovrebbe entrare lui. E vuoi mettere la stanchezza fisica provocata da un esserino così piccolo e dipendente da te, le notti in bianco, l'allattamento? E ancora: gli ormoni che secerni ora sono tutti specifici per la sopravvivenza della piccola, non per la procreazione, quindi è normale che ora sia moooolto più forte l'istinto materno di accudire, coccolare (ed essere SOLO coccolata) rispetto a quello sessuale che sottende la riproduzione (hai appena provveduto, come potresti sentire ora l'istinto di salvaguardare la specie?). Poi: ricordo che vedevo il mio seno come nutrimento unico di mia figlia e simbolo di un legame importantissimo e mi ripugnava anche solo immaginarlo utilizzato per scopi sessuali; lo vedevo un atto blasfemo, la compromissione di una cosa così pura e candida, era di Morgana, non più di Sandro. Non so se ciò era causato da dannosi retaggi culturali/familiari e da un rapporto col sesso non proprio idilliaco, ma sarei più propensa a pensare che la causa fossero questi ormoni, infatti in gravidanza avevo fatto sesso regolarmente e dopo 6 mesi dall'allattamento (quando ho cominciato a svezzarla) ho ricominciato a sentire il desiderio, quindi penso sia proprio l'ossitocina che ci allontana dal sesso. In fondo se restassimo incinte l'allattamento sarebbe improbabile e il nostro corpo è perfetto, queste cose le sa ...e le previene.

alina75 ha scritto:poi vado di tiralatte (che devo dire uso comunque quasi quotidianamente perché sono terrorizzata dagli ingorghi).

Ma più ne tiri e più se ne forma (e più aumenta il rischio di ingorghi)! lascia che sia Margherita a gestire le SUE poppate. Ti ripeto: rivolgiti ad un'assistente delle associazioni che ti avevo linkato. Fidati! L'infermiera del consultorio sarà bravissima, non lo metto in dubbio, ma da quel che hai scritto sui consigli che ti ha dato io sono convinta che una consulente di quell'associazione ti potrà offrire molto, ma molto di più! Una sola consulenza Alina. Ti chiedo di farne solo una. Lo farai?
Per il resto concordo su ogni singola parola che hai scritto sull'allattamento (e nel questionario che ho fatto tempo fa sull'allattamento puoi averne conferma).

alina75 ha scritto:Nei momenti sì la tua componente emotiva è alle stelle e ti dice che tutto quello che vuoi è lì tra le tue braccia e non vuoi niente altro al mondo che rimanere in quella posizione per sempre

MAI! MAI provata una cosa del genere! I miei erano tutti momenti di estrema fatica. Sarà anche il fatto che Morgana, oltre a poppare ogni 2 ore al massimo (era estate e probabilmente lo faceva per non disidratarsi) piangeva tutto il giorno (e non esagero quando dico "tutto il giorno"!) tanto da sfibrarmi totalmente. Ha avuto coliche dal secondo giorno dalla nascita fino al terzo mese! E per le coliche non c'è praticamente nulla di efficace. Devi aspettare che passino e basta, ma per una madre è insostenibile sentire la propria cucciola che urla per ore. Così anelavo l'arrivo di Sandro che se la portava via in macchina per non farmi più sentire quelle urla . E allora mi sentivo inadeguata, incompetente e per nulla materna. Sensi di colpa a secchiate.

alina75 ha scritto:non mancano mai i consigli non richiesti di chi mi diceva e mi ripeteva fino allo sfinimento che “la stavo viziando” e che se non avessi sopportato un po’ il suo pianto “me la sarei ritrovata sempre addosso”

:lol: Idem! E come te me la sono tenuta addosso finchè è scesa lei da sola (purtroppo solo intorno agli 8 mesi, quando ha cominciato a gattonare e la cosa la interessava di più delle braccia della mamma). Assidua sostenitrice dell'attachment parenting, me ne sono altamente fregata dei consigli dati dai "separatori precoci" e ti posso dire che ora Morgana è una bimba molto equilibrata, autonoma, per nulla viziata e sicura di sè.
alina75 ha scritto: Ora ha ancora un po’ di difficoltà a dormire da sola

Morgana dorme ancora con suo padre! :mrgreen:
alina75 ha scritto:Ho comprato un sacco di manualetti che, al di là dei diversi e contrastanti approcci, mi danno un po’ di sicurezza

Uno che a me è stato estremamente utile è questo:
http://www.bonomieditore.it/gonzalez.htm
Come riesce a toglierti le ansie lui non riesce nessuno.

Un abbraccio forte
Non sono un medico e ciò che condivido con voi è solo il frutto degli studi fatti come malata di cistite cronica alla disperata ricerca di una soluzione. Tutti i miei consigli devono essere intesi come tali, seguiti sotto la propria responsabilità e valutati col proprio medico curante, al quale nessuno senza gli stessi titoli ed autorizzazioni può legalmente sostituirsi.

Re: La storia di Alina

Messaggioda lucky66 » lun ago 12, 2013 10:23 pm

Rosanna ha scritto: Morgana è una bimba molto equilibrata, autonoma, per nulla viziata e sicura di sè.

Confermo. A fine giugno, quando ho incontrato Rosanna, Sandro e Morgana, sono rimasta sorpresa dalla pacatezza e dalla
maturità della bimba. E' stata simpaticissima subito dopo i primi....10 minuti che ci siamo conosciute perchè appena scesi
dall'auto Rosanna si è allontanata qualche minuto insieme a Sandro e Morgana è rimasta a bordo del parcheggio con me e mio marito
(entrambi mai visti prima) e guardando entrambi, per nulla in soggezione, ci chiede con la sua vocina tenera:
ma.....quali sono le vostre passioni ?
Al che io dico: cosa intendi per passioni ?
E lei: si, hobby, passatempi. Io ad esempio come passione ho la lettura. E voi ?
Troppo simpatica, disinvolta, tranquilla, serena, sicura e per nulla viziata.

Vabbè a parte la mia conferma, mi faccio portavoce di Alina che mi ha chiesto su facebook di comunicarvi che è in vacanza
e non riesce a comunicare con il sito e lo farà appena rientra. Si scusa, ma è così, purtroppo.
:ciao:
Torna il sole, ma non torna il tempo. Vivi la vita.

Re: La storia di Alina

Messaggioda Rosanna » mar ago 13, 2013 4:06 pm

lucky66 ha scritto:ma.....quali sono le vostre passioni ?

:lol:
lucky66 ha scritto:appena scesi
dall'auto Rosanna si è allontanata qualche minuto insieme a Sandro

See, mo' pensano che non aspettassimo altro che ci facessi da babysitter per imboscarci a fare una sveltina! :bleha:
In realtà me la stavo facendo addosso e sono andata con Sandro a cercare un albero dietro cui farla (e non è facile trovarne uno nel parcheggio di Lerici a dirupo sul fiume!).
Non sono un medico e ciò che condivido con voi è solo il frutto degli studi fatti come malata di cistite cronica alla disperata ricerca di una soluzione. Tutti i miei consigli devono essere intesi come tali, seguiti sotto la propria responsabilità e valutati col proprio medico curante, al quale nessuno senza gli stessi titoli ed autorizzazioni può legalmente sostituirsi.


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