MYCOPLASMI
UREAPLASMA UREALITICUM e MYCOPLASMA HOMINIS
I micoplasmi sono i batteri più piccoli che esistano e possono sopravvivere sia in presenza che in assenza di ossigeno. Sono presenti in tutte le specie, dall'uomo, ai pesci, agli uccelli, ai rettili, alle piante. I più comuni nell'uomo sono il Mycoplasma hominis (10% dei tamponi vaginali positivi ai mycoplasmi) e l'ureaplasma urealyticum (90% degli stessi tamponi). Minore la presenza di mycoplasmi penetrans e genitalium.
In base alle fonti letterarie piuttosto discordanti, l'ureaplasma in quantità inferiori a 1000/10.000 UCC (unità cambianti colore) è considerato un microrganismo facente parte della normale flora batterica innocuo fino a che condizioni di deficit immunitari e alterazione dei normali equilibri genitali non gli consentono di riprodursi in maniera incontrollata. Non c'è consenso sulla carica patologica da trattare, ma indicativamente non si procede a terapia se non vi sono sintomi.
Le donne più colpite dall'infezione sono quelle fertili con età compresa tra i 20 ed i 40 anni (70% delle infezioni totali da mycoplasmi). Tuttavia vengono contagiate anche bambine ed anziane che non hanno rapporti e questo dimostra che il contagio non avviene per via sessuale e che pertanto questo tipo di infezione non deve essere classificata come MST.
In caso di uretrite i mycoplasmi provocano: scarsa secrezione, stranguria, disuria. A livello genitale: bruciore vulvare, prurito, xantorrea (perdite gialle e sierose), dispareunia, infezioni vaginali concomitanti, difficoltà nel concepimento. Il, pap test è positivo ai valori infiammatori. Il 15% delle donne infette non presenta alcun sintomo.
L'ureaplasma riesce a trasformare l'urea in ammoniaca rendendo molto alcalino l'ambiente in cui si trova. L'alcalinità vaginale comporta sofferenza dei lattobacilli vaginali aprendo la porta ad infezioni sovrastanti (soprattutto candida, gardnerella, streptococco beta emolitico).
Non vengono rilevati con gli esami colturali tradizionali, ma bisogna fare richiesta specifica. Essendo spesso presenti altre infezioni da microrganismi più facilmente rilevabili, può accadere che il mycoplasma non venga ricercato perché già evidenti altri patogeni che possono giustificare la sintomatologia riferita dalla Paziente, la quale verrà sottoposta a terapia standard. Le normali terapie antibiotiche ed antimicotiche però non sono efficaci contro questi mycoplasmi e quindi i germi visibili saranno debellati, mentre la sintomatologia perdurerà.
Può essere ricercato tramite PCR (Polymerase Chain Reaction ) nel secreto vaginale, su quello cervicale e nell'uretra raccolto tramite tamponi, nell'urina tramite urinocoltura (bastano 10cc di urina), nello sperma, nel sangue. E' un esame più rapido (24 ore per avere l'esito) ed affidabile del normale esame colturale (7 giorni per l'esito). I campioni raccolti possono essere conservati a 4° per 24 ore.
Attualmente la terapia è antibiotica (doxiciclina, azitromicina, moxifloxacina) e viene effettuata anche dal partner. Ma è indubbio che su questo patogeno (come per tutti quelli per i quali esiste un farmaco apposito) si stia facendo un allarmismo esagerato. In realtà non è più pericoloso di altri più comuni e come questi può essere debellato semplicemente rinforzando le difese immunitarie.
Claudio Paternoster (specialista in malattie infettive) scrive:
“Il preciso ruolo patogeno dei Mycoplasmi genitali è in molti casi speculativo o non del tutto provato per i seguenti motivi:
Molti adulti sani, asintomatici, sono colonizzati da Mycoplasmi e Ureaplasmi a livello genitourinario: M. hominis (~ 50%), Ureaplasma spp. (~ 80%), M. genitalium (~ 25%)
Gli studi pubblicati sulla patogenicità di questi microrganismi possiedono importanti limitazioni metodologiche
L’isolamento di questi microrganismi è difficoltoso e complesso”
Tempo fa ho avuto uno scambio epistolare con un'utente del forum, che lavorava in laboratorio analisi, a cui avevo disapprovato un messaggio in quanto difendeva la teoria della pericolosità dell'Ureaplasma e della clamydia. Lo riporto.
Io
"E' da anni che lottiamo contro l'estrema importanza che si continua a dare ai patogeni, all'(ab)uso degli antibiotici e agli approcci demolitivi. Un post come il tuo allarma gli utenti, demolisce quanto cerchiamo quotidianamente di costruire e va ad allinearsi ai comuni approcci presenti in tutti gli altri forum.
So bene cosa sono i micoplasmi, non sono necessarie le tue informazioni a riguardo. Conosco anche ogni statistica epidemiologica. Però conosco anche le casistiche non in vitro, quelle reali, le esperienze post terapia e le testimonianze vere che (ho ormai imparato) sono le più importanti. E su migliaia di casi seguiti ho potuto capire che:
- nella maggior parte dei casi in cui i sintomi sono stati associati ai mycoplasmi, raramente c'è stato un miglioramento della sintomatologia dopo terapia mirata (pur con scomparsa del patogeno).
- Raramente le terapie antibiotiche debellano l'infezione (spesso bisogna farne 2-3 consecutive e cmq non sono ancora sufficienti e molte volte, anche se il patogeno viene debellato ritorna a distanza di poco), segno che NON PUO' essere la strada giusta.
- Dopo queste terapie sono più i casi di peggioramento che quelli in cui si assiste ad un miglioramento.
- Ho visto più tamponi negativizzarsi con l'approccio ricostruttivo (ph, lattobacilli, ecc), che non con la terapia protocollare (e ti assicuro che spariscono, come sparisce anche l'hpv, se non continui ad abbassare le tue difese immunitarie con Bassado ed affini).
- Non c'è alcuna prova che la sterilità e i parti pretermine siano causati da questi microrganismi e gli ultimi studi stanno mettendo in luce la possibilità che tutto ciò sia provocato proprio dall'assenza di lattobacilli e non dalla presenza di patogeni.
Per tutti questi motivi lotterò a denti stretti contro chi tenterà di attribuire ai patogeni la stessa importanza che, per convenienza, danno loro i rappresentanti farmaceutici.
Cordialmente
Rosanna
Bibliografia:
- Carosi Pauluzzi “Malattie infettive” Piccin
- “ureaplasma urealyticum”http://docs.google.com/gview?a=v&q=cache%3AC8uRQOoMKLIJ%3Awww.bioaesis.com%2FPdf%2Frelazione_ureaplasma_urealyticum.pdf+ureaplasma&hl=it&gl=it&pli=1
- http://www.laboratoriogenoma.it/prestaz ... SubCat=523
- "L’infezione da Mycoplasma Hominis e da Ureaplasma Urealyticum e microrganismi associati in un campione di pazienti di interesse ginecologico." (E. Verderosa, C. Vasile, J Rodi, F. Giarin, E. Sagrillo, A. Signorelli, M. Barbagin, A. Buriani, M. Farnesi, A. Agnello) a cura di E Verderosa