Antibiotici negli alimenti

Cosa e come mangiare per mantenere la salute uro-genitale

Antibiotici negli alimenti

Messaggioda StregaNoite » dom mar 14, 2010 12:08 pm

Vorrei riportarvi un articolo di corriere.it su cui spendere qualche minuto di riflessione.



Antibiotici a pranzo e cena. Con la carne
Ogni anno un consumatore medio ne ingerisce a sua insaputa quasi 9 grammi, l'equivalente di quattro cure

Una cura involontaria, anzi quattro. Ogni anno un consumatore medio di carne ingerisce a sua insaputa quasi 9 grammi di antibiotici, equivalenti a un poker di terapie.

Il nuovo dossier della Lav (Lega anti vivisezione) porta alla luce i rischi sanitari ancora poco conosciuti dai carnivori. L’ingestione continuata di questi medicinali, infatti, può provocare alla lunga disturbi intestinali cronici e può rendere i trattamenti antibiotici inefficaci quando veramente servono.

“PERCHE’ MANGIAMO GLI ANIMALI”
Il dossier «Rischio sanitario degli allevamenti intensivi. Resistenza agli antibiotici e nuove malattie» è stato pubblicato dalla Lav in concomitanza con l’uscita del romanzo-inchiesta di Jonathan Safran Foer “Se niente importa. Perché mangiamo gli animali?” (Guanda editore). Nell’autobiografia Foer – in Italia in questi giorni – descrive con realismo il sistema degli allevamenti intensivi, mettendone in discussione la necessità e in evidenza le sofferenze inflitte agli animali. Quest’indagine, che ha creato un grande dibattito negli Stati Uniti, ha portato l’autore alla scelta di diventare vegetariano.

ANTIBIOTICI A PRANZO E A CENA
Le condizioni di vita negli allevamenti industriali sono responsabili del debole stato di salute degli animali. Senza i farmaci, quindi, non sarebbe possibile far funzionare alcun allevamento intensivo. Per produrre 1 chilogrammo di carne sono impiegati mediamente 100 mg di antibiotico. I farmaci rimangono spesso nei tessuti degli animali e arrivano nel piatto. Ciò significa che l’italiano medio che consuma circa 87 kg di carne ogni anno (senza considerare i consumi di prodotti ittici) ingerisce involontariamente quasi 9 grammi di antibiotici, equivalenti alla somministrazione di circa 4 terapie antibiotiche ogni anno. «Il consumo di carne comporta rischi sanitari di cui si parla ben poco in Italia – spiega Roberta Bartocci, biologa, responsabile Lav settore Vegetarismo - e di cui raramente i consumatori hanno consapevolezza: dal rischio di assumere antibiotici ‘a pranzo e a cena’, al rischio di venire a contatto con patogeni che hanno sviluppato resistenze agli antibiotici».

I RISCHI PER LA SALUTE
Secondo l’Autorità alimentare europea, Efsa (European Food Security Authority), in molti casi i cibi di origine animale trasmettono all’uomo batteri resistenti agli antibiotici. L’ingestione continuata - tramite la carne - di questi medicinali può provocare alla lunga disturbi intestinali cronici e l’inefficacia degli antibiotici quando ne sorga la necessità. Il rischio è non avere la possibilità di guarire dalle patologie trasmesse da questi batteri, dalle più semplici a quelle che potrebbero avere esiti potenzialmente fatali. Tra questi patogeni che hanno sviluppato resistenze agli antibiotici ci sono anche la Salmonella typhimurium e parathyphimurium (l’infezione si trasmette con le uova e la carne, soprattutto avicola e suina), lo Staphylococcus aureus, Campylobacter coli e jejuni. Ma i rischi maggiori sono quelli che potrebbe causare un altro batterio divenuto resistente: un particolare ceppo di Escherichia coli che provoca colite emorragica e insufficienza renale. La contaminazione del cibo (carne e latte bovino) avviene attraverso le feci dell’animale, ma anche tramite l’acqua. Il maggior fattore di rischio è rappresentato dal consumo di carne macinata di manzo cruda o poco cotta (hamburger disease), ma ne è stata dimostrata la presenza anche in carni di pollo, agnello e maiale.

RADDOPPIO DEI CONSUMI
Secondo la Fao entro il 2050 i consumi mondiali di carne raddoppieranno. Oggi si calcola che gli animali allevati sulla Terra siano circa 10 volte gli umani: si contano 1.300.000.000 di bovini, 1.000.000.000 di suini, 1.700.000.000 di ovini e caprini, ben 52.000.000.000 di avicoli, 900.000.000 milioni di conigli, senza considerare pesci e crostacei. “Raddoppiare questi numeri significa portare al collasso la Terra sotto il profilo ecologico, sanitario ed economico - prosegue Roberta Bartocci -. I cittadini pagheranno sempre di più con la loro salute un metodo di produzione animale altamente rischioso. E’ indispensabile riconvertire il sistema alimentare attuale verso un sistema ‘sostenibile’ iniziando dal non considerare più gli animali come cibo, né come cibo indispensabile perché così non è: proteine, carboidrati, vitamine, sali minerali e benefici grassi sono ampiamente disponibili nel mondo vegetale.”

Carlotta De Leo

http://www.corriere.it

Re: Antibiotici a pranzo e a cena

Messaggioda Rosanna » dom mar 14, 2010 12:44 pm

Beh, io 87 kg di carne all'anno non li mangio! Ma neanche la metà!
Non dimentichiamo poi che la realtà alimentare statunitense è diversa da quella italiana, come diverse sono le leggi sugli allevamenti e sulle sostanze consentite in essi.
Si potrebbe ovviare a tale rischio acquistando carne italiana bio e limitandone un po' l'uso.
Non sono un medico e ciò che condivido con voi è solo il frutto degli studi fatti come malata di cistite cronica alla disperata ricerca di una soluzione. Tutti i miei consigli devono essere intesi come tali, seguiti sotto la propria responsabilità e valutati col proprio medico curante, al quale nessuno senza gli stessi titoli ed autorizzazioni può legalmente sostituirsi.

Re: Antibiotici a pranzo e a cena

Messaggioda StregaNoite » dom mar 14, 2010 1:01 pm

Stavo pensando la stessa cosa, anche mangiarla una o due volte la settimana è un buon compromesso. Io credo che potrei "relegare" il consumo di carne ai giorni in cui in famiglia si cucina il maialetto o l'agnello, che sono presi dai piccoli allevatori locali... Anche se la pena per i cuccioli mi prende il sopravvento, a volte :roll:

Re: Antibiotici a pranzo e a cena

Messaggioda Frens » dom mar 14, 2010 10:12 pm

anche io mangio poca carne, ma credo che a questo problema si possa ovviare rivolgendosi a piccoli allevamenti locali bio, che oltre a nn usare farmaci, sicuramente tengono gli animali molto meglio...in modo che il poco tempo che vivono, lo vivono cmq degnamente...boicottando così quelle aziende che li tengono in condizioni disumane..
proprio ieri il mio ragazzo mi ha raccontato che i vitellini li tengono in pochissimo spazio da impedirgli addirittura di camminare, in modo da nn far sviluppare i muscoli, rendendo la carne più tenera :(
io credo che in alcuni casi, la carne sia importante nell'alimentazione..ma questo bisogno può essere tranquillamente soddisfatto cibandosi di animali adulti, il fatto di mangiare dei cuccioli, lo trovo superfluo e ingiusto..se vogliamo mangiare animali, credo che sia corretto permettergli di arrivare all'età adulta



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