In cucina bisogna evitare di mangiare pomodori crudi in inverno o utilizzare quelli troppo verdi o non maturi per le insalate perché sono ricchissimi di solanina che è un alcaloide tossico per il sistema nervoso contenuta anche in altri ortaggi. Bisogna in oltre ricordare che in qualsiasi modo si cucina un pomodoro, si consiglia sempre prima di sbucciarlo perché nella buccia sono contenute la maggior parte di sostanze irritanti per lo stomaco
[quali????Se c'è il licopene??].http://www.ricettepertutti.it/dossier/d ... modori.aspil pomodoro, essendo un solanacea come la patata,
quando è acerbo produce una tossina, la solanina, e altri glicoalcaloidi che durante la maturazione tendono a scomparire, sarebbe a dire che nel pomodoro ben maturo non c’è solanina, ma nel pomodoro da insalata ve ne sono tracce.
http://www.pizza.it/curiosita/alimentaz ... modoro.htm La buccia del pomodoro maturo è ricca di
licopene, il pigmento colorato dall'effetto antiossidante e antitumorale. Come gli altri carotenoidi , anche il licopene è più facilmente assimilabile dall'organismo se viene associato ai grassi, ad un buon olio extra vergine di oliva, ad esempio. Ingrediente tradizionale della cucina mediterranea (pizza in testa), è anche l'alimento che più facilita la digestione degli amidi del pane e della pasta.
Il pomodoro è anche
rinfrescante, diuretico, alcalinizzante, energetico e rimineralizzante. E' dotato di vitamine, soprattutto la A e la C, e ricco di minerali come potassio, fosforo, calcio. I pomodori secchi sono una vera miniera di vitamina A, C , PP e di ferro.
http://www.lifegate.it/it/eco/people/al ... odoro.htmlImportante scoperta scientifica, pubblicata tra l’altro sul Journal of Natural Products, questa volta sono stati un gruppo di ricercatori dell’Istituto di chimica biomolecolare del Cnr di Pozzuoli e del Dipartimento di Farmacologia Sperimentale della Facoltà di Scienze biotecnologiche dell’Università Federico II di Napoli, che hanno condotto le loro ricerche servendosi degli scarti industriali della lavorazione del pomodoro con il recupero dei principi d’interesse come potenziali integratori alimentari o come prodotti ad uso farmaceutico.
Secondo gli studiosi, che nelle loro ricerche sono stati coordinati dalla prof. Barbara Nicolaus, un polisaccaride, ovvero un insieme di zuccheri legati tra loro da particolari legami chimici, estratto dalla buccia del pomodoro sarebbe infatti in grado di
opporsi alle infiammazioni grazie alla sua capacità di inibire il gene che codifica per l’enzima nitrossido sintasi inducibile (iNos), regolato dal fattore di trascrizione NF – Kb, che svolge un ruolo chiave nel processo antiinfiammatorio.http://www.infomessina.it/index.php?opt ... &catid=105La mia congettura: dipende dal tipo di pomodoro, dalla maturazione della buccia, e naturalmente dal soggetto il tipo di reazione che dà.
Arancia:
La fibra contenuta nel callo bianco sotto la buccia, regola l'assorbimento degli zuccheri, dei grassi e delle proteine evitando il diabete, l'arteriosclerosi, e favorisce il transito intestinale riducendo i fenomeni putrefattivi.
anche qua il discorso è soggettivo, e dipendente dalla varietà (arancia amara etc)