Aliruna ha scritto:Poi, magari, non è questo il vero problema, ma il fatto che il sentimento si stia incrinando.
Ecco, questo per fortuna è proprio escluso. Il punto è che non è semplice vivere con due adolescenti che sono figlie del tuo compagno, non è facile stabilire bene i ruoli, soprattutto se ci sono altri elementi a complicare il quadro (e ci sono sempre!): intanto, appunto, l'età difficile che più difficile non si può, poi un rapporto complicatissimo tra i genitori, con una madre così incazzata che cerca solo di menar colpi, e dove finiscono, finiscono (quindi anche, e spesso soprattutto, sulle ragazze), un padre comprensivo, affettuoso, presentissimo e anche "educativamente illuminato", che però non riesce a liberarsi fino in fondo dal senso di colpa, e di conseguenza tante volte manca di pugno fermo, un rapporto difficile tra le due ragazze, che hanno anche vissuto separate per due anni e che sono diverse come il giorno e la notte...
E in mezzo a tutto questo, ci sono io, che non sono la loro madre e che, come vi dicevo qualche post più sopra, non sono proprio programmata per fare la madre. Mi mancano la pazienza, la capacità di mantenere la speranza, di tentare e ritentare all'infinito che invece vedo nel mio compagno. Ora, di sicuro lui è decisamente più paziente e posato di quanto non sia io, e questo è carattere: ma è proprio evidente che lui parte da presupposti diversi dai miei. Per me le sue figlie sono sì ancora ragazze, e ragazze che non vengono da una situazione semplice, ma sono anche e prima di tutto persone pensanti in grado di decidere, e quindi responsabili delle proprie azioni.
Il problema, al momento, è soprattutto con la figlia maggiore, di 18 anni, ed è proprio un problema di incompatibilità. È egoista allo spasmo, bugiarda patologica, concentrata solo ed esclusivamente su di sé, di una superficialità che mi lascia a bocca aperta, incapace di una qualsiasi forma di autocritica. Ora, di certo starete pensando: "Capirai, a quell'età sono tutti un po' così!", e lo so anch'io: me lo ricordo com'ero e come ragionavo quando avevo 18 anni. Ma proprio perché me lo ricordo, mi rendo conto che qui il quadro è proprio diverso: c'è una componente di estremismo, di incapacità anche solo di vedere i propri errori che non avevo mai osservato prima. E soprattutto, c'è un menefreghismo generalizzato che sfocia tranquillamente nella cattiveria: qui si parla di una persona che, oltre a badare esclusivamente al proprio tornaconto, non si fa scrupolo di passare sugli altri per ottenerlo. E gli altri sono gli amici, il fidanzato, la sorella, io. Perfino il padre.
Ora, io posso arrivare a capire che questo tipo di atteggiamento sia prima di tutto il prodotto di una situazione esterna che lei ha dovuto subire, d'accordo: ma quand'è che una persona inizia a essere considerata responsabile delle proprie azioni? Perché qui non si parla di una bambina di 5 o 10 anni, e nemmeno di un'adolescente che ha appena subito un trauma. Eppure non c'è nessuna presa di coscienza, nessuna volontà di andare oltre: lei pensa che sia giusto vivere così, punto.
Vabbè, vi ho fatto un pippottone. Con sta giornata, poi!!
Passiamo alle amenità, va'...
Rosanna ha scritto:L'ho trovato! Si capisce.
Ah, avrei deciso di farmi un paio di mesi di Nonidea, per tirarmi un po' su in questo cambio di stagione. Leggevo nella sezione apposita che si consigliano cicli da 3 mesi, ma il mio sistema immunitario è bello reattivo, e poi, ehm... ho solo due confezioni e, a due compresse al giorno, fanno due mesi... Che dite, può andare lo stesso? Così mi farei aprile e maggio, poi stop per l'estate e l'idea sarebbe di fare un ciclo con tutti i crismi, quindi di 3 mesi, che so, da ottobre o novembre.
E con ciò, nonostante il sole spettacolare, mi rituffo nel lavoro...
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