Belle tutte che svarionate con avatar di pregevole fattura e vi interessate di me rendendomi sempre un po' più commovibile (

), io non so come sto. Ecco. Si è mica notato che la mia risposta della settimana scorsa era una non risposta?
Però non so dirvi perché. Sono inquieta. E l'inquietudine è un mio tratto caratteristico, quasi al pari della sintesi (

). In questi giorni però è un'inquietudine strana. Troppo lontana dalla serenità e troppo vicina alla piattezza. Né mare né montagna. Una costante collinetta che non scalo perché troppo bassa, ma su cui inciampo in continuazione perché troppo poco piana. Pendenza affrontabile, disorientamento costante. In due parole, sono a un punto morto. Praticamente su ogni fronte.
Vescica patata uretra muscoli vulva sono stabili. Si sono assestati su un piano democristiano che non mi piace. Ogni tanto dolore, ogni tanto prurito, ogni tanto bruciore, costante e intramontabile dolore alla penetrazione delle dita al massaggio. Il cappuccio di una penna BIC è più dilatato e morbido, per darvi una poetica idea. Venerdì ho pesce, ormai con la segretaria ci mandiamo SMS in cui confermiamo gli appuntamenti e ci auguriamo buona giornata..e pensare che sei mesi fa avrà pensato di denunciarmi per stalking

vedremo un po' cosa mi dice il prof, anche se sospetto che cambieremo farmaci.
Sono in un continuo stato di stress e vivo nel dubbio di non farcela a fare molte, troppe cose. Perfino il mio intestino svizzero si ribella, e questa è un'onta difficile da deglutire. Ho sospeso i fermenti per bocca perché li ho sentiti di troppo, e infatti tutto sommato il simpaticone qui sotto in questi ultimi due giorni è più docile. Diventa docilissimo e muto quando sono fuori e mi distraggono. Morale: è tutta strizza mentale. Ma strizza di che, mi chiedo?? Non so rispondermi. O non voglio?
Quanto di questa inquietudine irrazionale è dovuto allo stallo fisico assestato su una situazione tutto sommato NON buona, e quanto all'enorme labirinto mentale che ho in testa?
Non ho ancora inviato niente per il "libro" e nel frattempo mi hanno chiesto dei pezzi per un giornale online, in modo da decidere se darmi una rubrica tutta mia. Ma perché non salto di gioia?! Perché si affaccia sempre il terrore di non farcela, di dover telefonare all'ultimo e dire "Non posso scusate non mi sento bene"?!
E il viaggio in Belgio?! Perché lo sto rimandando? Perché non ho una lira o perché ho paura di sentirmi male una volta arrivata? Forse il fatto che non stia cercando di arrotondare con uno dei mille lavoretti occasionali che ho sempre accettato come una benedizione è una risposta.
La verità è che mi sento vecchia, a venticinque anni non ancora compiuti. E stanca. Corrucciata e fiaccabile con niente.
Forse sono solo attimi di tensione, ma devo fermarmi a rifletterci su. Magari affrontando la paura che è alla base di tutto: scoprirmi diversa, e scoprire che non mi piace.
Bene, riprendete le lamette, levatevi il sasso dal collo e alla prossima (leggasi: ci penserò, è anche l'oretta di farlo).